Sin dalla sua prima apparizione nella Francia ancora segnata dalla «rivolta delle banlieue» del 2005, il Comité Invisible si è imposto come una delle voci più radicali del pensiero politico contemporaneo. A questa misteriosa sigla si devono pagine cariche di una passione memore di quella tradizione sotterranea che, dal situazionismo in poi, sempre ha rivendicato il binomio indissolubile tra gioia e rivolta, tra desiderio e sovversione. In questa raccolta definitiva vengono presentati, per la prima volta in Italia, i testi completi che il Comitato ha firmato in dieci anni di attività, e che tutti assieme compongono uno dei patrimoni più discussi, incendiari e senza compromessi del tempo presente: L’insurrezione che viene (2007), Ai nostri amici (2014) e Adesso (2017).
Il Comitato Invisibile è uno pseudonimo anonimo collettivo.
The Invisible Committee is the nom de plume of an anonymous author or authors who have written French works of literature based on far-left politics, and anarchism. The identity of the Invisible Committee has been associated with the Tarnac Nine, a group of people including Julien Coupat who were arrested "on the grounds that they were to have participated in the sabotage of overhead electrical lines on France's national railways." Common topics addressed in works by the Invisible Committee include anarchism, anti-capitalism, anti-statism, communism, French culture, global protest movements, and 21st-century civilization.
Totalmente incendiario, radicale, estremo e senza freni ma giuro che ha anche dei difetti.
"La vertigine del denaro si deve al suo carattere di pura potenzialità. L'accumulazione monetaria è il rinvio di ogni godimento effettivo in quanto il denaro mette in equivalenza come possibili l'insieme di quello che permette di comprare. Ogni spesa, ogni acquisto è innanzitutto perdita, rispetto a quello che il denaro può. Ogni godimento determinato che permette di acquistare è prima di tutto negazione dell'insieme degli altri godimenti potenziali che contiene in sé. All'epoca del capitale umano e della moneta vivente è ciascun istante della vita, ogni relazione effettiva ad essere ormai avvolta dall'insieme dei possibili equivalenti che la pregiudica. Essere qui è innanzitutto un'insopportabile rinuncia ad essere altrove, lì dove la vita è apparentemente più intensa - almeno stando a quello di cui si incarica di informarci il nostro smartphone. Essere con questa persona è un insostenibile sacrificio nei confronti dell'insieme delle altre persone con cui si potrebbe essere. Ogni amore viene immediatamente annientato dall'insieme degli amori possibili. E quindi impossibilità di essere qui, incapacità di essere insieme. E dunque malessere universale. Tortura dei possibili. Malattia mortale. «Disperazione», avrebbe diagnosticato Kierkegaard. L'economia non è soltanto quello da cui dobbiamo uscire per smettere di essere dei pezzenti. È semplicemente quello da cui bisogna uscire per vivere, per essere presenti al mondo. Ogni cosa, ogni essere, ogni luogo è incommensurabile in quanto è qui."