Nata in una regione marina, orfana di padre, Eiko vive con la madre e la nonna, che gestiscono un ristorante. Finito il liceo, la giovane decide di trasferirsi a Tokyo dove trova lavoro come cameriera in un ristorante indonesiano, l’Arcobaleno. Alla morte di madre e nonna, si ritrova completamente sola. Per vincere il dolore della perdita, Eiko si concentra sul lavoro e si impegna così tanto che un giorno, addirittura, sviene per la stanchezza. Il signor Takada, proprietario dell’Arcobaleno, si dimostra molto solidale e comprensivo con lei, e le propone di aiutare la moglie incinta a occuparsi del giardino, degli animali e della conduzione domestica. Questo nuovo impegno, a contatto con la natura e con un ambiente in apparenza tranquillo, consente a Eiko di riprendersi. Ma presto si accorge di quanto siano orribili i rapporti tra marito e moglie, fatti di bugie e tradimenti. Quando poi Takada le dichiara il proprio amore, Eiko parte per Tahiti: vuole stare sola e capire cosa fare della sua vita. Da una storia apparentemente semplice si snodano, in tutta la loro profondità, alcuni temi che disegnano la filigrana di una narrazione nitida ed elegante: la difficoltà di coltivare un amore sulle macerie del dolore o del tradimento, la forza di costruire una nuova identità senza abbandonarsi alla precarietà degli incontri, la possibilità di custodire il ricordo dei morti senza farsi sommergere dalla loro assenza, la capacità di attingere alla natura l’energia per ritrovare se stessi..
Banana Yoshimoto (よしもと ばなな or 吉本 ばなな) is the pen name of Mahoko Yoshimoto (吉本 真秀子), a Japanese contemporary writer. She writes her name in hiragana. (See also 吉本芭娜娜 (Chinese).)
Along with having a famous father, poet Takaaki Yoshimoto, Banana's sister, Haruno Yoiko, is a well-known cartoonist in Japan. Growing up in a liberal family, she learned the value of independence from a young age.
She graduated from Nihon University's Art College, majoring in Literature. During that time, she took the pseudonym "Banana" after her love of banana flowers, a name she recognizes as both "cute" and "purposefully androgynous."
Despite her success, Yoshimoto remains a down-to-earth and obscure figure. Whenever she appears in public she eschews make-up and dresses simply. She keeps her personal life guarded, and reveals little about her certified Rolfing practitioner, Hiroyoshi Tahata and son (born in 2003). Instead, she talks about her writing. Each day she takes half an hour to write at her computer, and she says, "I tend to feel guilty because I write these stories almost for fun."
Eiko é uma jovem japonesa que trabalha num restaurante e que, durante um tempo, "faz uma perninha" em casa do patrão a cuidar do cão, do gato e outras pequenas tarefas domésticas. Não simpatiza com a patroa, a qual espera um filho do amante e é uma peste. Eiko e o senhor Takada (o patrão) apaixonam-se mas ela, pouco confortável com a situação, decide ir espairecer até Bora Bora e contar-nos o bonito que é esse paraíso.
Arco-íris é um romance que se lê bem mas sem ficar para a história...
Un libro scritto in prima persona e forse è per questo che si legge velocemente. È la prima volta che leggo un libro della Yoshimoto e mi è piaciuto nonostante sia carico di malinconia, belle le descrizioni delle ambientazioni, soprattutto quelle del bellissimo mare di Tahiti. Un invito a godersi la vita, senza pensare al domani. Una vita fatta solo di presente, senza domani, senza futuro.
So boring. Really didn't take anything from this little book... I felt as if I was reading the same paragraph for over 100 pages. I read it because I've been very eager to try something by Banana Yoshimoto and I found this copy laying around the library and I thought, oh it's rather short - why not. I guess this wasn't the best option at all.
Non direi che sia realmente brutto -- sicuramente però non è bello. Non lo aiuta una certa inconsistenza della storia ed anche della narrazione, anche se il difetto peggiore è sicuramente la protagonista. Una cosa che ho sempre amato molto delle protagoniste della Yoshimoto è quella loro caratteristica trasparenza, quel loro essere quasi sempre solo un pretesto per il lettore per poter vivere la storia narrata come fosse la propria. Eiko non appartiene a quella categoria -- è una Mary Sue e, sostanzialmente, è insopportabile, specie dal momento che passa la quasi totalità del libro a raccontarci in prima persona quanto sia buona, quanto sia brava, quanto ami gli animali e le piante e ciò la renda una persona migliore degli altri e quanto in buona sostanza tutti gli altri personaggi attorno a lei siano brutte persone se paragonati alla sua onestà e al suo spirito. Insomma, se dovessi consigliare un libro di Banana a qualcuno credo che Arcobaleno mi verrebbe in mente solo associato alla frase "e questo, invece, non devi leggerlo MAI".
"Mentre con lo sguardo rivolto al cielo osservavo quel piccolo arcobaleno che brillava immobile"
Più carino degli altri libri che lo letto di Banana Yoshimoto, ma niente di spettacolare. La trama è carina ma prevedibile, fin dall'inizio sapevo come sarebbe andata a finire la storia d'amore tra il titolare e Eiko.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Tratto dal libro: "Per me i veri angeli sono le persone che in certi momenti compaiono all'improvviso a dare luce alla vita. A volte mi capita di incontrarne: esseri sconosciuti con cui il destino ti porta a condividere intensamente un breve lasso di tempo. Esseri in grado di darti consigli preziosi sulle scelte cruciali."
Eiko conta-nos a sua história sem pressas ou expetativas. Transmite-nos aquilo que sente: o que lhe dá segurança, aquilo que estima e o que não compreende. E dá-nos a conhecer uma personalidade de uma pessoa calma, um pouco ingénua e que dá valor às pequenas coisas que lhe dão conforto. Gosta de animais e plantas, mas gosta mesmo, não é como aquelas pessoas que gostam só porque sim. E estima o seu trabalho que lhe permite ser quem é.
Não posso dizer que me identifiquei totalmente com a personagem, mas gostei de a conhecer e ver a vida pelos olhos dela. Se todos sentirmos a paz de alma que esta personagem sente, seja no local de trabalho, seja na tomada de decisões importantes da vida dela, então, está tudo certo.
This novella moves softly between the past and present, telling a simple story with a touch of nostalgia. The plot doesn't have many surprises, but it's still a nice and easy read, especially good for a summer afternoon. It's pleasant, even if not deeply memorable.
Eiko è a Bora Bora in vacanza e ripensa alla sua vita. Fin da piccola ha aiutato la madre nella trattoria di famiglia, ma dopo la scuola va a Tokio e comincia a lavorare nel ristorante Arcobaleno, specializzato in cucina tahitiana. Quando la madre e la nonna muoiono, Eiko si concentra sul lavoro, fin quando comincia ad avere problemi di salute. Il signor Takada, il proprietario del ristorante, le propone allora di lavorare per un po' come colf in casa sua, per aiutare la moglie incinta. Qui Eiko fa amicizia con il cane e il gatto di casa, e comincia a rimuginare sul suo passato...
Non all'altezza di altri suoi libri.
* Che le mani di estranei potessero trasmettere tanta felicità, superando la barriera delle nazionalità, dipendeva dal fatto che erano quelle di due persone anziane. Due grandi mani piene di rughe che avevano abbracciato un'infinità di volte i loro figli e nipoti. * Le case tristi, anche senza una ragione particolare, finiscono col rendere tristi chi le abita. * Se fossi riuscita a vedere il cane solo come un cane e il gatto solo come un gatto, forse la cosa sarebbe stata molto semplice. Se ai miei occhi le strade fossero state strade, il cielo un cielo, gli alberi degli alberi, la bistecca una fettina di mucca morta...se quando avessi rotto il mio piatto preferito fossi stata capace di pensare che bastava ricomprarlo... tutto sarebbe stato molto più semplice. Così però il mondo avrebbe perso i suoi aspetti misteriosi e interessanti e io non avrei più potuto godere della gioia dell'osservazione, dell'emozione per le scoperte inattese, del piacere per il lavoro, della consapevolezza di essere viva. Sentivo che per me gli interessi dovevano per forza venire barattati con la sofferenza. Per entrare in contatto con il mondo le occasioni possibili erano mille e mille ancora. E adesso che la mamma era morta ed ero rimasta sola, volevo che queste aumentassero ancora di più- Quelle occasionierano la prova che ero viva. * Anche se l'ambiente in cui viviamo è pervaso da drammi sconvolgenti e ogni cosa emana onde di negatività, non accorgercene è una libertà che ci è concessa. * Per quanto la mia storia fosse stata breve, molti erano i ricordi che si erano fermati sul mio cammino. Anche se non l'avrei mai più incontrato, lì mio padre era vivo. Una scoperta che mi riempiva di gioia. * Per me i veri angeli sono le persone che in certi momenti compaiono all'improvviso a dare alla vita. A volte mi capita di incontrarne: esseri sconosciuti con cui il destino ti porta a condividere intensamente un breve lasso di tempo. Esseri in grado di darti consigli preziosi sulle scelte cruciali da prendere di lì a poco. * In viaggio tutti torniamo bambini. Con il fisico affaticato in un modo non reale, ci sentiamo stanchi pur sempre mantenendo un margine di risorse e dentro di noi germoglia una sensazione del tutto particolare. La sensazione che il mondo sia differente da come l'avevamo creduto fino a quell'istante. Così non ci resta che tornare bambini e scoprirlo di nuovo. Non c'è niente di male se ogni tanto persone di età diversa si incontrano dopo essere tornate bambine. * Un telefono con cui non è più possibile mettersi in contatto, qualsiasi tentativo si faccia. Una voce amata che non si può più sentire. Pensai alla tristezza universale degli esseri umani che ti porta a immaginare oggetti in grado di risolvere il problema, amici che stanno al tuo fianco senza mai morire. * Questo è un segno del destino. Un segno fin troppo bello per essere vero. Fisso nella memoria questo panorama e poi non guarderò più niente, lascerò che le cose seguano il loro corso.
“Arcobaleno” è il mio primo contatto con Banana Yoshimoto. Non so dire se la delusione che ho provato dopo la lettura sia dovuta alle aspettative che mi ero creata al riguardo, fatto sta che il libro non mi ha lasciato alcuna emozione. Alcune frasi mi hanno colpito per la bellezza del rapporto di Eiko con la natura, il suo amore per piante e animali, i ricordi malinconici legati all’infanzia e al paese natale. Eiko, a Tahiti, ripensa alle azioni che l’hanno portata dove si trova ora, ripercorre le varie tappe della propria vita fino al presente, così che anche il lettore sia consapevole del suo passato, delle sue sofferenze e della situazione complicata che si trova a vivere. La riflessione serve al lettore per conoscere la storia, ma anche alla stessa Eiko per realizzare il proprio amore per Takada, suo datore di lavoro. L’uomo, intrappolato in un matrimonio infelice, le ha dichiarato i propri sentimenti e i due hanno trascorso la notte insieme prima che la ragazza partisse per Tahiti per riposare corpo e spirito. Ho molto apprezzato la figura della signora Kaneyama, che Eiko incontra durante la sua vacanza. L’anziana racconta l’infelicità del suo primo matrimonio e come si sia sentita libera e felice soltanto dopo aver avuto il coraggio di chiedere il divorzio. Eiko, riflettendo sulle parole della donna, arriverà a comprendere l’importanza dei propri sentimenti e finalmente prenderà la decisione di iniziare una relazione con Takada una volta tornata in Giappone. Sono presenti connotati culturali tipici giapponesi: l’estremo rispetto per le convenzioni sociali, la grande importanza del lavoro e il timore di offendere in alcun modo i propri superiori (Eiko teme di offendere il signor Takada quando rifiuta un nuovo lavoro che l’avrebbe allontanata dal ristorante), oltre all’amore per la natura. Il romanzo è caratterizzato da toni malinconici.
Letto la prima volta molti anni fa, quando ero forse un po' troppo giovane per capirlo appieno. Riletto da poco infatti l'ho apprezzato maggiormente, anche se ho apprezzato tutti i lavori della Yoshimoto in generale. Non troverete una grande storia piena di azione, o mistero, o amore folle. Leggerete una storia molto delicata, con capitoli che si alternano tra il presente e il viaggio in Polinesia, e il passato, in cui Eiko racconta la sua solitudine dovuta alla perdita della madre e della nonna. I sentimenti e le emozioni sono raccontate in modo unico, il libro è impregnato di malinconia, che aleggia nelle pagine anche quando la protagonista dice di essere felice. Quello che mi ha colpito maggiormente però è il rapporto tra lei, gli animali (un gatto e un cane) e la natura. E' a tratti commovente, se anche voi possedete un animale lo capirete benissimo, la forza che possono trasmettere e la compagnia che fanno a chi è solo. E la natura, il giardino, che ricompensa chi lo tratta con amore con splendide fioriture. Gli ambienti e i paesaggi della Polinesia sono descritti in modo eccellente, sembra di sentire il mare dalle finestre del bungalow, di vedere quel magnifico cielo stellato e di camminare sui pontili circondati dai fiori. Non ho apprezzato moltissimo il penultimo capitolo, ma il finale non lascia delusi. E' sicuramente un libro che consiglio, ma non ai giovanissimi, bisogna avere qualche anno in più per apprezzare e capire le esperienze e le sofferenze di Eiko.
é inutile. adoro lo stile della Yoshimoto! anche se sia per l'abito di piume sia per gran parte di questo libro mi sentivo come se galleggiando in un sogno, solo alla fine c’é stato una leggera scossa come quando si sta in macchina distratti è improvvisamente si prende un fosso lol ma nulla di grave, l'atmosfera si ristabilizza in tempo zero. la cosa fantastica é che per tutto il libro se penso alla trama ti viene da dire o da pensare ”niente di ché”, trama scontata, niente di originale e Bla Bla. IL PUNTO É PROPRIO QUESTO. lei scrive di eventi semplici in modo rustico avete mai sentito parlare del wabi sabi? ecco la Yoshimoto é QUESTO. Perché può scrivere pure ”le margherite sono blu” ma lo farà con la sua rustica e onirica semplicità così tipicamente giapponese e lo farà come nessun altro potrà mai fare se non lei
Arcobaleno un libro leggero leggero, non per i contenuti, ma per la forma. Sembra di fluttuare insieme alla protagonista, che ha un modo di scrivere davvero delicato. Descrive sentimenti e stati d'animo con una grazia inconsueta. Sembra di vedere bellissimi quadri uno dietro l'altro, e anche se la storia non ha nulla di originale, ripeto, è la forma che ti incanta. giusto due citazioni, per farvi capire: "che le mani di estranei potessero trasmettere tanta felicità(...)dipendeva dal fatto che erano quelle di due persone anziane. Due grandi mani piene di rughe che avevano abbracciato un'infinità di volte i loro figli e nipoti". "Non mi piaceva affatto vivere di ricordi, a volte però succede di rendersi conto del loro valore" Consigliato? Si.
Lieve racconto ambientato in Polinesia, dove la protagonista Eiko si reca per un viaggio che è anche l'occasione di interrogare se stessa e di capire cosa fare della propria vita. Numerosi flashback che si alternano al presente in Polinesia ci illustrano la sua vita in Giappone e i fatti che l'hanno portata al punto di crisi. Non il miglior romanzo della Yoshimoto, a mio avviso. In particolare un episodio mi ha disturbato, come una forte dissonanza con il resto della narrazione. In ogni caso una lettura piacevole.
Carino e scorrevole come libro, dal secondo capitolo in poi. Ammetto che non è un capolavoro della letteratura ma l`ho trovato molto piacevole e leggibile e sicuramente ne avrò un buon ricordo. I tratti onirici e ipnotici dei libri della Yoshimoto qui sono leggermente abbozzati e vanno ricercati solo nei momenti di ``riflessione`` che Eiko ha a Tahiti, la Yoshimoto in questo libro punta molto al sentimento, cosa che non le riconoscevo nelle sue precedenti opere.Un ritorno al tradizionale se così si può dire. Se avete un`oretta e mezza libera può diventare una piacevole lettura.
Tahiti sullo sfondo della pausa di riflessione di Eiko, che tra un'immersione e un po' di cucina locale cerca di decidere se diventare o meno l'amante del suo capo al ristorante Arcobaleno. Tendo a dimenticare quasi istantaneamente le trame dei romanzi della Yoshimoto, che spesso sono pressoché assenti: qui la storia c'è, non coinvolge più di tanto ma almeno ha un suo svolgimento e una sua conclusione.
While I enjoyed the first 2/3 of this story, which showcased Yoshimoto's simple style as well as her attentiveness towards nature, the final pages were truly jarring (featuring weird sex metaphors, a questionable declarations, and more randomness).
In pratica ho tutto di Banana Yoshimoto , mancheranno all'appello pochi suoi scritti. Questo è il classico libro di Banana. Non sin puo' aggiungere altro anche perchè ultimamente (ed è un male) sta diventando ripetitiva. Ma le sue opere sono sempre attraenti e gli affezionati lettori come me la seguiranno sempre.
Mi ha dato tutto il tempo una sensazione di tranquillità, non so se data dalle descrizioni leggere dei paesaggi o perchè il racconto non è mai frettoloso, o magari da entrambe le cose. L'ho apprezzato proprio per questa sensazone ^_^ decisamente da leggere quando si è nervosi, è un calmante e accenna appena ad essere romantico, in modo che non dia fastidio.
non ho ancora trovato un suo libro che non mi lasci un che di piacevole mentre lo leggo e appena finito. Tutte le sue descrizioni ed i suoi personaggi sembrano reali, sembra che siano lì e che tu possa entrare nella loro vita da un momento all'altro.
Un libro che sembra una narrazione onirica e che accompagna dolcemente nel mondo di Eiko: la solitudine, lo stakanovismo imposto dalla routine della metropoli, la morte, temi cari all'autrice, sono descritti con piacevolezza in questo breve testo