Questo libro è una lunga e appassionata lettera di Enzo Biagi a Lucia, una lettera d'amore a una ragazza di una volta e le parole rivolte alla compagna scomparsa si trasformano in una dolce e commossa rievocazione del tempo perduto, di anni lontani in cui il futuro brillava davanti a entrambi, in cui tutto appariva possibile. Il nascere dell'amore nell'Italia del secondo conflitto mondiale, le prime esperienze professionali, l'approdo a Milano, la chiamata alla RAI, il lavoro nei grandi giornali... E poi gli amici (uno per tutti: Federico Fellini), i genitori, Pianaccio - il paese natale quasi fuori dal tempo -, i viaggi, gli incontri, i potenti e la gente comune. Sessantadue anni di vita schiva, lontana per scelta di entrambi dai salotti alla moda.
Enzo Marco Biagi è stato un giornalista, scrittore, conduttore televisivo e partigiano italiano. È stato uno dei volti più popolari del giornalismo italiano del XX secolo. (fonte: Wikipedia)
Enzo Biagi(Italian pronunciation: [ˈɛntso ˈbjaːdʒi]) was an Italian journalist, writer and former partisan. (source: Wikipedia)
Cara Lucia ... ti scrivo una lettera che non leggerai mai, ma è un modo per stare un po' con te... [incipit]. E aggiunge: Oramai buona parte della mia vita - sto giocando ai tempi supplementari - è fatta di ricordi... non mi rimane che la memoria. Così Biagi inizia una lunga lettera immaginaria, dopo la scomparsa della moglie e i sessantadue anni di vita insieme a lei (metto giù queste note per parlarti e farmi compagnia). Scrive per non perdere i ricordi, finché la memoria glielo permette e prima che calino le tenebre e arrivi il silenzio della notte. Rievoca con sincerità tutta la sua vita, dal bambino a Pianaccio, nell'Appennino bolognese, al giornalista di diverse testate italiane e cronista in giro per il mondo. Ricorda le sue esperienze professionali e le difficoltà incontrate per non cedere ai compromessi. Ne emerge l'immagine di un uomo semplice e intellettualmente onesto, di un raro "giornalista", figura quasi scomparsa dall'attuale orizzonte. Ho trovato però la parte centrale un po' "raffazzonata", come un companatico scadente in un buon pane casereccio. Biagi vi riporta ritratti di amici e persone celebri, soprattutto di cultura, spesso attraverso stralci di interviste in cui venivano riportate opinioni e dialoghi con altre, in una specie di scatola cinese: a volte non si sapeva chi diceva a chi e si interrompeva il flusso della lettura (nonché dell'attenzione da parte della mia ascoltatrice quasi centenaria!). In compenso le ultime pagine, molto intime, sono particolarmente commoventi e sono state capaci di interrompere... il flusso della mia voce.
Sono stato libero di fare il mio lavoro, di girare il mondo, di raccontare ciò che vedevo senza nessuna limitazione. [...] Ho un carattere non facile, lo ammetto e certi lo dicono, però pago sempre i miei conti e corro in proprio e non per altri.
Mi sono pentita di non averlo letto prima. Molto "dolce" e interessante, mi sarebbe solo piaciuto che ci fossero delle note a piè di pagina per i vari personaggi nominati dall'autore
n questo libro non ci sono le interviste ai grandi del mondo, a cui ci aveva abituati Enzo Biagi. Qui si trova una lunga lettera all’amata moglie Lucia. Si ripercorrono sessantadue anni di amore discreto, una rievocazione dei quel sentimento alla luce dei sogni dei giovani Enzo e Lucia. E si rivivono i piccoli e grandi incontri che hanno fatto di Enzo Biagi uno dei più grandi giornalisti dei nostri tempi: l’amicizia con Fellini, l’avventura in RAI, l’incontro con Rizzoli, le grandi interviste, l’"editto bulgaro”… Per la prima volta traspare ciò che c’è dietro ad una esistenza tanto vissuta: l’appoggio e l’”esserci” della sua compagna di vita, a cui è scritta questa lettera. Lo stile pulito, l’assenza di volgarità, a tratti la sottile ironia e, soprattutto, il rigore morale e la fedeltà ai fatti, sono alla base del giornalismo di Biagi e rendono questo libro adatto a tutte le fasce di età.