Li chiamano «cold case», e sono gli unici di cui posso occuparmi, ormai. Casi freddi, come il vento che spira tra queste valli, come il ghiaccio che lambisce le cime delle montagne. Violenze sepolte dal tempo e che d’improvviso riaffiorano, con la crudele perentorietà di un enigma. Ma ciò che ho di fronte è qualcosa di più cupo e più complicato di quanto mi aspettavo. Il male ha tracciato un disegno e a me non resta che analizzarlo minuziosamente e seguire le tracce, nelle valli più profonde, nel folto del bosco che rinasce a primavera. Dovrò arrivare fin dove gli indizi mi porteranno. E fin dove le forze della mia mente mi sorreggeranno. Mi chiamo Teresa Battaglia e sono un commissario di polizia specializzato in profiling. Ogni giorno cammino sopra l’inferno, ogni giorno l’inferno mi abita e mi divora. Perché c’è qualcosa che, poco a poco, mi sta consumando come fuoco. Il mio lavoro, la mia squadra, sono tutto per me. Perderli sarebbe come se mi venisse strappato il cuore dal petto. Eppure, questa potrebbe essere l’ultima indagine che svolgerò. E, per la prima volta nella mia vita, ho paura di non poter salvare nessuno, nemmeno me stessa. Dopo Fiori sopra l’inferno – l’esordio italiano del 2018 più amato dai lettori – torna la straordinaria Teresa Battaglia: un carattere fiero e indomito, a tratti brusco, sempre compassionevole. Torna l’ambientazione piena di suggestioni, una natura fatta di boschi e cime montuose, di valli isolate e di bellezze insospettabili. Tornano soprattutto il talento, l’immaginazione e la scrittura piena di grazia di una grande autrice.
Ilaria Tuti lives in Gemona del Friuli, in the province of Udine. She has a degree in economics, has always had a passion for painting, and freelances for a small independent publisher in her spare time. She won the 2014 Gran Giallo Città di Cattolica literary prize for her short story “The Pagan Child.” Flowers over the Inferno is her debut novel.
Uffa!!!Ilaria , cosa ti è successo?? Ci sono rimasta male.....la storia, i personaggi, tutto perfettamente ben congegnato e costruito, però.......ecco, non so come spiegare, mi sono, in alcuni punti, annoiata a morte. A metà libro, nonostante la partenza ottima, mi sono ritrovata a dovermi sforzare per girare le pagine. Teresa l' adoro, ho continuato fino alla fine più per capire cosa fosse successo a lei, nel suo passato, più che gustare la soluzione del mistero. L'ambientazione, praticamente identica a "Fiori sopra l' inferno" non mi ha fatto impazzire, anche la struttura portante del racconto, non era poi così diversa dal primo volume.... Ilaria, la tua scrittura rapisce.........però, però...🤷♀️ too long and too slow
Well Ilaria , what happened to you? the story, the characters, everything perfectly well thought out and built, but.... I don’t know how to explain, I got bored to death in some places. Halfway through the book, despite the excellent start, I found myself having to make an effort to turn the pages. Teresa I love her, I continued to the end more to understand what had happened to her, in her past, more than to taste the mysteryìs solution. The setting was practically identical to "Flowers above hell"it did not make me satisfied, even the structure of the story, was not so different from the first book.... Ilaria, your writing is marvellous......but. too long and too slow for me 😔
Segundo libro de la serie de la comisaría Teresa Battaglia.
¡Otro libro con el que he disfrutado!.
No esperes encontrar un thriller policiaco trepidante, no es el estilo de esta autora. Ilaria Tuti se recrea en los detalles, son libros impregnados de "olores", sensaciones y sentimientos, que incorporan datos/personajes reales y algún misterio/asesinato a resolver. La autora no tiene ninguna prisa con la investigacion que avanza pausadamente mientras nos impregnamos e integramos en los paisajes de esas pequeñas comunidades aisladas del norte de Italia y vamos conociendo parte de la historia personal de sus protagonistas.
Tal vez alguien piense que podía ir un poco más directa al caso, pero yo disfruto dejándome llevar por los detalles "paralelos" a la investigación y todo aquello que me quiera contar.
El descubrimiento de un cuadro de una bella mujer, pintado con sangre procedente del corazón y el misterio que rodea a su autor nos llevan a desplazarnos a Val Resia, otra pequeña comunidad del norte de Italia. Teresa Battaglia no lo tendrá fácil en esta ocasión, su enfermedad avanza sin tregua, solo su intuición y el apoyo incondicional de su equipo le permitirán resolver un caso que te mantiene "despistada" hasta el final. Un pacto de silencio cubre los hechos. Mientras tanto, vamos viviendo esa relación tan especial que mantienen Teresa y Máximo Marini, descubriendo parte de los motivos ocultos en el pasado de ambos que han marcado sus vidas hasta el presente. La culpa, la perdida de la inocencia, el amor, la maternidad/paternidad e incluso la maldad, son algunos de los sentimientos presentes en esta historia.
El cuadro pintado en 1945 sirve de excusa para trasladarnos a aquella época, el final de los enfrentamientos entre los partisanos y las fuerzas fascistas y sus reflexiones: en una guerra todos pierden.
El personaje de Blanca, inspirado en una persona real, me ha parecido original. Una forma de acercarnos a "ver" las cosas de otra forma.
Un buon giallo e anche qualcosa in più. Perché ha originalità di trama e dà stimoli di approfondimento inconsueti nel genere. Ha anche difetti gravi però. Cominciamo da quelli.
Il primo e il più grosso è nella prosa che tende troppo spesso a ridondare, ad enfatizzare. Negli aggettivi, nelle sottolineature, nel ricercare effetti emotivi. Il secondo è nella struttura, troppo carica. C’è praticamente un colpo di scena o presunto tale ad ogni capitolo (e sono per lo più capitoli brevi). Punta al grande pubblico e si capisce. Ma non ne avrebbe bisogno per essere interessante e tenere il lettore attaccato; alla fine ha il solo effetto di stancare. E la tendenza a metterla sul melodramma e sulle mozioni del cuore appesantisce e infastidisce. Dovrebbe asciugare quel che scrive di una parte almeno degli umori, la Tuti; sia dello stile, che delle emozioni: grondano da tutte le parti e sono continuamente ribadite e grassettate. Il terzo difetto sta anche quello sul versante del “troppo”: trama troppo complessa, che diventa zigzagante, con il tema principale che fa troppe giravolte e si gonfia di un po’ di tutto (analisi psicologica, antropologia, esoterismo, guerra partigiana e altro ancora). Mette a cuocere troppi temi. E alla fine la sensazione di confusione è forte, soprattutto nel finale. Un po’ più di linearità avrebbe giovato.
Nonostante questo (e veniamo ai pregi) anche dal punto di vista narrativo, la qualità complessiva è buona. Soprattutto, il soggetto della storia è bello. Ed è molto originale. Più del suo primo romanzo, che era già notevole sul versante del soggetto. Anche qui è l’ambientazione la cosa più riuscita; ed è fondamentale nell'economia del racconto, come fosse un personaggio principale. Un Friuli cupo e triste: quello delle montagne e del confine verso la Slovenia, reso con realismo, con empatia, ma il cui fascino si nutre soprattutto di ombre. Chi lo conosce lo riconosce. Pieno di insidie nascoste, di luoghi oscuri e di silenzi, nelle case, nelle montagne, nei boschi e anche nei caratteri di chi ci vive. Più che un paesaggio viene fuori molto bene una sorta di genius loci. A me sembra il pregio migliore del romanzo. Per chi fosse interessato ad approfondire qui ci sono impressioni e spunti di lettura che forse possano aiutare. https://scarabooks.blogspot.com/2019/...
"Erano i particolari imponderabili a interessarle di più, perché sapeva che un crimine, di qualsiasi tipo, si commette sempre prima nella mente, passo dopo passo, in modo conscio o inconscio". Per Ilaria Tuti non era facile replicare il successo dell'ottimo Fiori sopra l'inferno… ma con Ninfa dormiente, lo dico subito e senza tanti giri di parole, ci è riuscita alla grande! Ancora una volta ritroviamo il commissario Teresa Battaglia, la sua squadra di colleghi/amici perfettamente amalgamata e con l'aggiunta di due nuovi sorprendenti innesti: Blanca ed il suo cane Smoky. Ed ancora una volta ritroviamo la location tanto cara all'autrice: il Friuli e le sue valli. Al centro di questo nuovo e sorprendente thriller ecco le donne e le tradizioni (usi, costumi e lingua) della Val Resia. Ma anche, e soprattutto, i problemi di salute di Teresa (sempre più un'anima in pena ma sempre più determinata a far bene il suo lavoro ed a salvaguardare il suo team) ed i dubbi esistenziali dell'ispettore Massimo Marini. Ilaria Tuti è stata molto brava sia ad ingarbugliare la fitta trama (con innocenti che sembrano colpevoli e viceversa… mamma mia!), e sia a portarci indietro nel tempo per farci rivivere i giorni della fine della Seconda guerra mondiale e gli scontri tra i partigiani ed i nazisti… infatti è da qui che parte la lunga scia di sangue che arriverà sino ai giorni nostri e porterà la nostra Teresa Battaglia ai margini dell'abisso della "memoria". Che ve lo dico a fare… libro consigliatissimo. Anche a chi non ha letto il precedente Fiori sopra l'inferno. [https://lastanzadiantonio.blogspot.co...]
Cuando se descubre que un retrato que data de los últimos días de la Segunda Guerra Mundial ha sido pintado con sangre humana, la Comisaria Teresa Battaglia y el Inspector Massimo Marini se ven envueltos en un misterio de hace 70 años.
Teresa Battaglia es una elección original como detective protagonista. Mujer de 60 años con principio de demencia, sarcástica y con una lengua afilada, pero al mismo tiempo llena de compasión y empatía por aquellos a los que quiere. Hace una gran pareja con el Inspector Marini y todos sus tira y afloja me hicieron sonreir más de una vez.
Ambientada en Val Resia, en la zona noreste de Italia, la novela es tremendamente evocadora, llena de poéticas descripciones del valle, sus bosques, gentes y costumbres. Y eso hace que la novela se pierda en sí misma. Esto es una novela de misterio, no un libro de historia, y aunque siempre es de agradecer un poco de contexto histórico o geográfico, si te pones a dar una lección de historia durante varias páginas no sólo vas a ralentizar el ritmo de la novela si no que además vas a conseguir aburrir al lector.
Hay mucha información acerca de los partisanos, los últimos días de la guerra, Val Resia y sus conflictos políticos, descripciones de rituales…DEMASIADA INFORMACIÓN! Si a eso le añades una trama de misterio bastante compleja, difícil de seguir en ocasiones, tienes la receta perfecta para que el lectos pierda interés a la mitad del libro.
Con un punto de partida muy original y un grupo de personajes muy potentes (mención especial para Blanca y Smoky), la autora se pierde en bonitas (y eternas) descripciones que van en detrimento de la historia.
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When a portrait dating back to the last days of the Second World War is revealed to be painted in human blood, Superintendent Teresa Battaglia and Inspector Massimo Marini found themselves caught up in a seventy year old mystery.
Teresa Battaglia is such an original choice for a leading detective in crime literature. A 60 yo woman suffering from early onset dementia, with a sarcastic and abrasive tongue but full of empathy and compassion with those dear to her. She makes a great couple with Inspector Marini, and all their back and forth made me chuckle more than once.
Set in the Resia Valley, in north-east Italy, the novel is tremendously evocative, full of lyrical descriptions of the Valley and its forest, its people and costumes. And that’s were the story gets lost in itself. This is a crime mystery, not a history book, and while it’s always nice to get some historical or geographical context, if you go giving a history lesson for several pages, it will not only slow the pace and you’ll lose the momentum you were achieving, but you’ll manage to bore the reader.
There’s lots of info about partisans and the last days of the war, the Resia Valley and its political conflicts, the sacred feminine, descriptions of rituals... TOO MUCH INFORMATION! If you add a pretty complex mystery, hard to follow at times, you have the perfect recipe for readers to lose interest halfway through.
With such an original starting point and a strong cast of characters (Blanca and Smoky deserve a special mention), the author loses herself in beautiful but endless descriptions that are detrimental to the story.
Ho comprato questo libro nel 2021 e solo ora mi sono immersa nelle sue pagine. Forse perchè, senza rendermi conto quando l'ho comprato, è il secondo libro della collezione e non il primo. Anche perchè non conoscevo Ilaria Tuti e non sapevo cosa aspettarmi di questa storia.
Ho fatto benissimo a comprarlo, com'è brava Ilaria e che meraviglia di storia e personaggi!
Comincio parlando di Teresa Battaglia: Devo dire che è una delle protagoniste femminilli più forti e interessanti che abbia avuto il piacere di conoscere. Non solo il fatto che è bravissima nel suo lavoro, nella communicazione e nei confronti con gli altri, è anche la sua storia di vita, la sua salute, i suoi sentimenti più intimi. Lei e il suo diario, che le aiuta a ricordare il passato per poter aggrapparsi al presente. Poi che dire del suo senso dell'umorismo!
Il modo di scrivere di Ilaria merita pure una menzione speciale. Era da un po' che non leggevo una storia così ben scritta (in nessuna lingua), con un vocabolario così ricco che ti faccia amare ancora di più la lingua italiana.
Per quanto riguarda la trama: Sviluppa la riapertura di un caso irrisolto che riporta a galla orrori del passato. Questo caso ci porta alla "Val Resia", in provincia di Udine, un luogo pieno di storia, di differenze e somiglianze, di stranezze, di credenze, di battaglie, di segreti e rimpianti... il tutto circondato da un paesaggio meraviglioso, da alberi che sussurrano segreti e montagne che nascondono gli echi del passato. Un misto tra thriller, horror e un po' di narrativa storica che tiene al lettore con il fiato sospeso fin dalla prima pagina, facendo sì che non si riesca a mettere giù il libro perché si vuole sapere sempre di più.
Potrei dire tante cose della storia ma è meglio se anche voi la leggete.
Non vedo l'ora di vivere più avventure accanto al commissario Teresa Battaglia! (Magari ora cominciando dal primo :) )
“Eccoli, pensò Teresa, i due lati di questa storia: tenebra e luce, morte e amore.”
“Non conosciamo mai veramente noi stessi, né chi abbiamo accanto. Possiamo definirci in molti modi, ma alla fine sono le nostre scelte davanti a un bivio a mostrare chi siamo. O il segreto che nascondiamo."
"Ci sono vite che nascono già contaminate. In loro è riposto un seme che si farà spazio rubandolo al'anima. Genererà sogni che appartengono ad altri e paure che appartengono ad altri. È un attecchimento lento e inarrestabile come una malattia degenerativa, una devastazione tranquilla. Ci sono vite che non sono vite: sono solo l'immagine, distorta e appannata, di altre."
Una trama muy interesante en este segundo libro de la comisaria Battaglia. El retrato de una joven datado en la Segunda Guerra Mundial contiene pinceladas de sangre humana, concretamente de un corazón que aún latía cuando se usó para impregnar el pincel. Con esta premisa tan espectacular arranca el libro que nos lleva a descubrir la historia del autor del cuadro, un pintor famoso que en su juventud fue un partisano que huía de los nazis. Además nos volvemos a encontrar con la intriga que suscita el misterioso pasado de la comisaria. Mientras Teresa investiga este caso, sus problemas de memoria son cada vez más evidentes. Creo que el personaje de Teresa Battaglia no es nada común. Es una mujer ya algo mayor y con problemas de salud que intenta ocultar. La relación con su compañero Massimo es tan divertida y entrañable como en el primer libro de la serie. Pero descubrimos que Massimo también oculta sus propios secretos.
Lo que menos me ha gustado es la cantidad de detalles que nos da la autora sobre varios hechos históricos. Entiendo que hay que poner en antecedentes a los lectores pero incidir tanto en ello ralentiza la trama de forma innecesaria (no olvidemos que es un thriller) y me han sobrado bastantes páginas sobre historia. Aún así no ha estado mal, el manejo del suspense está bien empleado a lo largo de la lectura y los personajes están muy bien trazados. También ciertos personajes secundarios que destacan con luz propia. Si os gustan los libros con varios misterios, bastante de novela histórica y un personaje principal con carácter fuerte os recomiendo su lectura sin necesidad de haber leído el primero de la serie "Flores sobre el infierno", pero recomendando hacerlo por lo especial que es Teresa Battaglia.
“Ninfa dormiente” è il titolo di un quadro, risalente al 1945, raffigurante una bella ragazza e dipinto da Alessio Andrian, uno strambo pittore di quegli anni, attualmente ridotto a un vegetale. C’è però un particolare molto insolito: il quadro è stato dipinto con una macabra tintura rossa che, alle analisi di laboratorio, risulta essere….sangue. Sangue umano. Alessio Andrian, nel 1945, ha intinto le dita nel cuore di qualcuno per raffigurare il volto di questa bella, bellissima ragazza. Di che era il sangue? E chi era questa ragazza? E’ questo il mistero che si ritrovano ad affrontare Teresa Battaglia e il suo vice Marini in questa nuova avventura, che ho ricercato e accolto con grande entusiasmo e aspettative, visto lo splendido debutto di “Fiori sopra l’inferno” che mi aveva fatto conoscere e apprezzare la talentuosa Ilaria Tuti. La storia, per almeno tre quarti del romanzo, è un vero bijou: il mistero del quadro che affonda le radici in un periodo storico oscuro e violento, un volto dolce e sconosciuto che nasconde un segreto, un’indagine che si perde fra i monti della Val Resia, una rosa di ipotetici colpevoli che paiono nascondere tutti qualcosa e un’ansia che non abbandona mai, proprio mai, il lettore, rendono la lettura estremamente affascinante. Anche i battibecchi tra Teresa (che si conferma un grandissimo personaggio dalle molteplici sfaccettature) e Marini, all’inizio un po’ antipatici e fastidiosi per quanto sembrano eccessivi, ci fanno gradualmente luce su alcuni aspetti della loro psicologia che li rendono personaggi complessi e drammatici, esplorati a tuttotondo. E la scrittura della Tuti è una pennello, che tratteggia, si sofferma, definisce e ridefinisce ogni particolare con grande leggerezza e al contempo bravura. Perché, dunque, non cinque stelline? Perché nelle ultime 80/100 pagine del romanzo, ahimè, tutto questo fascino sembra perdersi. E perché? Perché questa voglia di afferrare e non lasciare il lettore, di ammaliarlo, di stupirlo, di spettacolarizzare, diventa eccessiva: troppi fatti e scoperte che vengono a galla ma che non vengono approfonditi come la loro importanza richiederebbe, troppe nuove piste, troppi nomi, troppi particolari, troppo di tutto. Mi ha ricordato un po’ la tendenza di Carrisi nei suoi thriller, quella di mettere, inutilmente e anzi con effetti nocivi, “troppa carne al fuoco”, guastando l’atmosfera di una storia che ha già abbastanza elementi per essere costruita e terminata. Il fascino viene calando, l’ansia si smorza, anche la scoperta dell’assassino è svelata senza gusto. Peccato. Un’altra cosa che non ho apprezzato è la spiegazione di alcuni personaggi, nei loro dialoghi, di fatti storici e usanze (pensiamo agli abitanti della Val Resia) che si avverte troppo “studiata” da parte dell’autrice, quasi uno studio preliminare buttato lì, sulla loro bocca in maniera poco spontanea: il lavoro di documentazione della Tuti è apprezzabile, ma le spiegazioni a mio avviso andavano rese in maniera più discorsiva e meno meccanica. Un gradino sotto “Fiori sopra l’inferno”, dunque, ma resta un buon thriller da leggere tutto d’un fiato.
Like the first book in this series, Flowers Over the Inferno, this Italian police procedural is distinguished by the main character, Superintendent Teresa Battaglia. She’s 60 years old, fierce, feared by some but adored by the three young men on her team and her few friends. She’s also struggling with diabetes and Alzheimer’s disease. So far she has managed to hide the latter condition from those around her, but this can’t go on forever. She also has a painful backstory that colors her view of the world.
Her second in command, Massimo Marino, is also a carry over from the first book, a nice guy with a lot of baggage that gets unpacked over the course of this volume.
Teresa gets all the toughest cases, most recently a mystery going back to World War II involving a recently discovered painting by a modern master. To find the answers Teresa and her team must conduct investigations in the Resia Valley, a remote area in eastern Italy not far from the Slovenian border. Some of the inhabitants cling to centuries old rituals and a local language that is not directly related to Italian or Slovenian or any other contemporary tongue.
At one point the plot seemed to be venturing beyond the point where I could accept the weirdness, but in the end Tuti sorts everything out in a way that made sense. And I just love Teresa, who epitomizes the challenges of trying to stay vital while aging.
I don’t think I’ve mentioned the young blind woman with the rescue dog who she’s trained in the arts of Human Remains Detection. Another very appealing character struggling with personal challenges.
If Tuti hadn’t brought the plot back from the brink of absurdity I couldn’t have given this the four stars it deserves. I’m glad she did.
Ilaria Tuti insiste un po’ troppo con la descrizione dei boschi, le macerazioni personali della protagonista e del co-protagonista, a discapito della storia in sé, già complessa e che scava nel passato in maniera lenta. La sommatoria di tutti questi elementi ne fa un romanzo pesante. Non è un giallo, non è un thriller, tutt’al più un dramma psicologico, con una componente soprannaturale/esoterica che non amo trovare in un poliziesco. Ah già, ma non è nemmeno questo, anche se dovrebbe. E poi tutta questa sacralità della donna in quanto madre mi ha stancata: le donne sono innanzi tutto persone che, nel corso della loro vita, diventano madri oppure no, e questo nulla toglie e nulla aggiunge alla loro essenza di individui.
Me gusta mucho que una novela me sorprenda y me enseñe hechos verídicos y lugares reales que desconocía... que no sólo me lleve de viaje con la imaginación, sino que también pueda yo investigar y conocer parajes y paraísos escondidos... y es lo que ha ocurrido con esta novela. Además de la trama en sí, que me ha gustado y me ha tenido enganchada a la novela, he descubierto Val Resia, y he escuchado El trino del diablo: la sublime, complicada y magnífica Sonata para violín en sol menor de Tartini, y varias cosas más que hay que descubrir por uno mismo. Espero volver a leer a Teresa Battaglia, mujer luchadora y entrañable donde las haya.
Lo primero que os quiero comentar es que “Flores sobre el infierno “ no me gustó demasiado y, con esta novela, me he reconciliado con la autora. En esta historia encontrareis de todo, pasado, presente, unos cuantos sospechosos y unos detectives que son, sobre todo, humanos. Me encanta la fortaleza de la comisaría Teresa, la fidelidad de sus hombres y el co-protagonista, el inspector Massimo Marini. La narración es muy buena, con párrafos casi poéticos para mostrar algunas descripciones. Y la historia me ha parecido muy original, no os voy a desvelar nada, nunca me ha gustado destripar las novelas. Solo os diré que después de mil teorías no acerté con el “malo”. Este es el segundo libro de la serie, imagino que seguirá, y cuando lo haga, seré de las primeras en leerlo, me ha parecido de las mejores historias que he leído últimamente.
“Teresa pensò che, a volte, per arrivare alla verità bisognava semplicemente fiutare la menzogna e seguirla.“
“Una forza sconosciuta la invitava a spogliarsi di ogni cautela razionale e a scendere più in profondità. Se la assecondava, l’ostilità si spegneva come un vento stanco. Era il suo inconscio che spingeva per guidarla.”
Un giallo che come tale pecca di ridondanza ma che è anche, narrativamente, molto più di un giallo. Difetti e pregi si compensano e il risultato è comunque buono.
I really liked this book but I didn’t love it like Flowers Over the Inferno. The main characters are the same and I love Teresa Battaglia, no doubt. She is becoming more interesting with time but the book was just too long and didn’t move quickly enough. The historical information was great. I had no idea there was this isolated conclave of people in northeastern Italy near the border of Slovenia with their own unique culture and language. The story leading up to the crime was very interesting but figuring out what was going on took a long time. The timing of events was strange and drawn out. The relationship between Teresa and Massimo also kept getting in the way but it did build on Teresa’s story as well as Massimo’s. It was just very jolting whenever things switched gears. As another reviewer said, “the book was just too bloated”. The ending just wasn’t well fleshed out and I’m still not sure I understand what really happened or why. I know the author can do better.
I will keep reading Tuti’s work as I think she is a unique and wonderful writer. She needed a little bit more editing with this book. This was also an advanced reader’s copy. I am still a fan and hope Teresa sticks around longer than her condition seems to indicate. She has more gas left in the tank as they say.
IO AMO TERESA BATTAGLIA! nel vasto mondo dei thriller, al momento è il mio personaggio preferito di sempre! Attendevo questo libro con ansia, e non sono stata delusa. Ilaria Tuti è attualmente per me una delle migliori scrittrici italiane di questo genere!
A painting comes up for sale. It turns out that the woman depicted has been painted in blood. The painter himself is still alive, but has been mute for 70 years. Teresa Battaglia investigates and by a stroke of DNA luck, is able to constrain the search to a very specific, isolated valley.
Teresa herself suffers from Alzheimer's and is vulnerable to memory loss and blanking out. She keeps a diary to be able to remember the essentials and to hide her fading abilities from her team. I find her a fascinating character and that helped the first few pages when I thought there was no possibility of discovering anything of value from a case so old. But history and blood run deep in some places.
This book has everything - ancient mysteries, hidden secrets and evil. Plus some very realistic human beings trying to navigate all of this. Highly recommended! Start with "Flowers over the inferno" if you haven't read it already, that is the first book about Teresa and just as good as this one.
Splendido! Solita vena malinconica per la Tuti e la nostra Teresa Battaglia, che qui ci svelano molto di più del loro passato che li avvolgevano nel mistero finora. Devo dire che, nonostante molti sottolineino la caratteristica dell’ambientazione praticamente quasi uguale a quella del libro precedente, e il fatto che in effetti non sia molto thriller ma piuttosto un giallo, non condivido il fatto che ciò lo renda inferiore o meno bello. Per la precisione si tratta di un cold case, cioè un caso irrisolto nel passato, che viene alla luce al momento della datazione di un dipinto, la Ninfa dormiente, di un pittore molto famoso per la sua storia triste e dolorosa. Questo ci catapulta nella Val Resia dove vive un popolo dalle misteriosi origini e discendenze, che parlano una lingua unica che non ha niente a che fare col latino, e che tengono ancora vive le usanze ancestrali che richiamano ai culti della natura e delle forze primordiali, basate soprattutto sul potere della donna di dare la vita e curare.
Ebbene tutto questo mi ha affascinata fin da subito tanto da cercare di centellinarne la lettura per restare immersa in quelle ambientazioni e atmosfere e non dovermene separare troppo presto! Sarà perché amo i cold case, sarà perché mi affascinano da sempre le storie di culture così profondamente diverse dalla nostra ed arcaiche, ma ho letteralmente adorato questo libro. Sicuramente condivido l’idea che sia sbagliato definirlo thriller ma sai quante volte le case editrici o i siti inseriscono i libri in categorie sbagliate!!!! E sicuramente alcuni particolari sono stati un po' forzati, come per esempio per quanto riguarda il proiettile che non viene contestualizzato bene ma messo lì solo per fornire l'input del collegamento con Ewa, il disegnino sul braccio che insomma in cinque minuti ma come cavolo potrebbe esserle venuto tutto quello?!?! E anche a me sarebbe piaciuto di più che nell'epilogo magari qualcuno avesse parlato con Krisnja per dare una spiegazione ulteriore agli omicidi invece di inserirli solo come un tentativo di mantenere il segreto che insomma dopo tanti anni non ne vedrei nemmeno la necessità. Ma tutta la storia della valle, la parte relativa allo sciamanesimo e al culto di Iside, la psicopatologia che la Tuti inserisce sempre sia nei personaggi (vedi l'assassino ma anche Marini non scherza) e poi tutta la storia di Teresa e dell'ispettore che ormai è diventato come un figlio, come Blanca che ha preso a cuore da subito, mi hanno conquistata. E poi non so voi ma in certi capitoli la scrittura e gli sbalzi narrativi improvvisi anche temporali mi hanno catapultata nella testa di Teresa e nella sua malattia, non semplicemente spiegandola ma proprio facendocela vivere direttamente! E niente, io sarò una di quelle che daranno 5 stelline al libro….E poi quasi dimenticavo, ma non è stato dolce che Lona con tutta la sua immensa spocchiosità si sia lanciato nel fuoco per il nostro commissario?
Баталия не държи особено да се наема с престъпление, извършено толкова много години назад, но обстоятелствата неумолимо я тикат. Нещата стават още по-интересни, когато се оказва, че кръвта носи недвусмислена информация къде е живяла жертвата, която е “дала” живот на картината, губейки своя. Тути отвежда своите герои в Резия, странен и изолиран италиански район, в който живее обособена генетично и езикова общност, чиито корени в миналото са крайно неясни. Именно техният необичаен произход обаче носи доказателствата, че именно тук в последните дни на войната са се случили драматични събития, завършили с поне една жертва и появата на изключителната картина. Разследващите се оказват пленени в особената реалност на този район – с неговите специфични обичаи и направо магически обреди, с предавани от поколение на поколение завети и тайни, а малко по малко се появяват и нови следи към миналото.
Pur riconoscendone la lunghezza, ho trovato ogni parola scritta indispensabile e funzionale al racconto. Interessante dal punto di vista etnografico, affascinante per la magia e i rituali antichi, scenografico per la magnifica ambientazione, coinvolgente per la storia, induttore di empatia grazie all’ottima caratterizzazione dei personaggi, scrittura perfetta, ricca, accattivante ed evocativa. Teresa Battaglia: lei, con la sua sofferenza, i suoi dolori, le sue paure, la sua forza, il suo cuore, il suo altruismo, fa ormai parte del mio bagaglio personale di donne uniche e meravigliose conosciute in letteratura. Impossibile non amarla.
P.S.: L’idea di Blanca e del suo cane di primo acchito mi è sembrata presa pari pari dalla Rinaldi, invece nella postfazione la Tuti fa riferimento a persone (e cane) realmente esistenti. Però è veramente una strana coincidenza, soprattutto per il nome scelto...
Trama molto originale, cui fa difetto la linearità, alla lunga i cambi di direzione tendono ad essere poco attendibili. Le descrizioni di personaggi ed ambienti sono caricati di una dovizia di particolari, dettagli anche emotivi che, a volte, ho trovato eccessivi. Giallo comunque decisamente interessante, anche nell’ambientazione.
Tempus valet, volat, velat. Il motto continua a girarmi in testa, penso si sia guadagnato un posto tra i ricordi di questo diario. A pensarci bene, l’attinenza all’indagine è sorprendente. Il tempo vale, fugge, cela.
Non allo stesso livello del precedente che mi aveva completamente rapita, ma trovo che anche con qualche ridondanza di troppo, Ninfa dormiente sia un ottimo romanzo. Teresa Battaglia e la sua squadra dovranno affrontare un "cold case" davvero particolare che intreccia arte, avvenimenti della seconda guerra mondiale e riti antichi di una valle italiana, la Val Resia, della quale ignoravo l'esistenza. Molto affascinante la descrizione della valle, delle sue tradizioni, dei suoi abitanti. La psicologia dei protagonisti viene approfondita, Teresa deve fare i conti non solo con i suoi problemi di salute, ma anche con il suo passato e dovrà svelare i suoi segreti a Massimo, il suo collaboratore. Alla squadra si aggiungerà un nuovo elemento, Bianca, che darà una grande mano nell'indagine.
Per la prima metà sono riuscita abbastanza a seguire il filo, ma poi mi sono persa. La scrittura della Tuti alle volte l'ho trovato difficoltoso, soprattutto con tutti quei finali di capitolo cliffhanger. Ma dì le cose come stanno e non tirarla per le lunghe, ecco questa cosa mi ha dato non poco fastidio. Poi da metà in poi solo casino XD
Poi non capisco questo nuovo attaccamento di Teresa e Massimo. Forse sta invecchiando? Forse la loro storia li accomuna?
Questo titolo è stato troppo un casino. Credo che per la lettura mi fermo qui... Non ho molta voglia di leggere i prossimi titoli.
I was very impressed by the first book in this series, Flowers Over the Inferno, and I couldn't wait to see what sort of investigation Teresa Battaglia found herself dealing with next. Battaglia probably has the worst health of any main character I'm currently reading about-- she's in her mid-sixties, has diabetes and the first signs of Alzheimer's-- but she also has the greatest determination to survive and to succeed. Can you imagine trying to keep on top of a rapidly moving investigation while trying to remember whether or not you've given yourself your insulin... and while hoping against hope that your mind doesn't suddenly decide to go walkabout? The woman is so worried that she doesn't drive anywhere after dark, and she wears a bracelet that is inscribed with "My name is Teresa Battaglia." This woman has a will of iron, and maternal instincts any mother would envy. Battaglia feels that it is one of her most important duties to "shield the people who relied on her," and there's nothing her team wouldn't do for her as a result. Speaking of her team, I hope they figure more prominently in future books. I need to know more about them and why Battaglia feels that they need so much protection.
On the whole, I found the book to be bloated. There was too much going on: Teresa's health, the complicated personal life of her second-in-command Massimo Marini, her new supervisor who wants to destroy her, and learning all about the Resia Valley, an isolated region populated by people with a unique language, history, and customs. The mystery kept taking a backseat to everything else that was going on which became so frustrating that I began to wonder if characters like Albert Lona (the Teresa hater) were really necessary. At least my two favorite new characters, the blind Blanca Zago and her HRD (Human Remains Detection) dog, a scruffy mongrel named Smoky, played an important role in the mystery. I hope Blanca and Smoky appear in future books, especially since they are based on a real woman and dog.
The Sleeping Nymph suffered from what some have called "too much middle," but the mystery is absorbing, and it introduces two fascinating characters. With Teresa Battaglia's health conditions, this should be a short-lived series, and I don't intend to miss a single one of her investigations. You see, I have discovered that I'm just as loyal to her as the members of her team.
(Review copy courtesy of the publisher and Net Galley)
E così finalmente riesco a leggere il secondo libro sul commissario Teresa Battaglia, dopo aver apprezzato Fiori sopra l'inferno qualche anno fa. Nel primo libro abbiamo scoperto che la nostra Teresa soffre di vuoti di memoria e purtroppo la diagnosi è stata che ha un principio di Alzheimer.
In questa vicenda si torna indietro di molti anni, alla guerra mondiale, dove viene ritrovato un dipinto che raffigura una ragazza e ben presto si scoprirà che è stato utilizzato del sangue umano per disegnarlo (un cold case, un caso non risolto del passato). E così si inizierà ad indagare su un caso che sembra un enigma irrisolvibile, che risveglierà dolori e traumi del passato e si sveleranno tanti altarini riguardanti gli abitanti della Val Resia. Molto importante per il caso poi sarà il contributo di Bianca, la ragazza non vedente e la sua cagnolina Smoky.
Continua a crescere il rapporto madre e figlio acquisiti tra Teresa e Massimo, e purtroppo la malattia del commissario continua a farsi sentire.
Rispetto al primo libro questo mi è piaciuto meno, ma lo consiglio.