Come avvicinare oggi i miti greci ? Marta Morazzoni entra quasi di soppiatto, da una porta socchiusa, nella sala delle divinità e degli eroi di quel mondo che la letteratura ha già a lungo percorso. E lo fa in libertà, rileggendo e modificando le linee del racconto. Nelle pagine di queste storie, dove compaiono tra gli altri Clitemnestra e Agamennone , Teseo , la bella Elena con la sua corte di sciagure, Alcinoo e Nausicaa , o un giovane molto simile a Edipo , non c’è un’aderenza rigorosa alla tradizione classica, ma nemmeno un’intenzione trasgressiva. Più semplicemente, da quella mitologia, con cui l’autrice ha confidenza fin da bambina, è sgorgata una vena narrativa senza schemi, ma con radici ben piantate nella terra ellenica. I luoghi qui raccontati diventano lavagne su cui scrivere le infinite possibilità di una leggenda Creta, Mykonos, Tebe, il Taigeto, luoghi tutti attraversati dal mito, anche oggi che quei nomi corrispondono a volte a città senza fascino. Ma permane l’eco di ciò che lì si dice sia avvenuto, e proprio quel «si dice» ha mosso questa ricomposizione, o interpretazione, con il diritto naturale dello scrittore a inventare.
"Talmente è diversa la materia di chi è eterno da quella corrotta dal tempo!"
Il dono di Arianna è un romanzo di Marta Morazzoni, autrice e critica teatrale, che con questo romanzo si pone l'obiettivo di riscrivere parte dei miti greci più famosi rendendoli forse più vicini a noi, a quella che è la nostra quotidianità di essere umani che vivono nell'era del digitale. Partendo da miti che conosciamo bene, l'autrice li ridefinisce, li reinventa in parte, permettendo ai personaggi di raccontare la loro storia in un modo completamente diverso. E così vediamo Teseo privo di memoria e accusato di un crimine contro un mostro che diventa prigioniero del labirinto e di sè stesso; conosciamo Arianna giovanissima, assistiamo alle vicissitudini del regno di Clitemnestra durante l'assenza del Re dei re; e poi incontriamo Elena e Paride, giovani e spavaldi al loro primo incontro dove, sotto gli occhi di Menelao, si consuma quello che sarà l'epilogo di una guerra infinita. Ma protagonisti, oltre ai miti e ai personaggi che li abitano, sono anche i luoghi, le città dove i miti si sono svolti, o dove almeno pensiamo che si siano svolti. Tebe, oggi la comune Tiva, Creta, Mykonos, il Taigeto e tutti gli altri che hanno visto dei, semidei ed eroi nascere, vivere, compiere imprese e morire. Questo libro mi attirava esattamente come il miele attira le api; la mitologia, sopratutto quella greca, è una delle mie grandi passioni, quindi è sempre un piacere rivivere, magari in chiave diversa, miti che già conosco a menadito. Il libro della Morazzoni è estremamente interessante, sia da un punto di vista prettamente stilistico, sia dal punto di vista della rivisitazione dei miti che ha realizzato. Lo stile è piuttosto semplice, il romanzo scorre bene, ma allo stesso tempo ha un'impronta di eleganza, di forza, che lo rende incisivo e perfetto per i racconti che mette in scena. Ogni capitolo del libro è dedicato ad un diverso personaggio, di cui ci viene narrata una vicenda in particolare. Ma dimenticate tutto quello che pensavate di conoscere, perchè l'autrice prende i miti e li trasforma, li rende più reali forse, più vicini a noi, più umani. Le vicende vengono narrate in modo molto diverso da quello classico, i punti di vista cambiano, tutto cambia tranne il personaggio e il luogo. Ho apprezzato molto l'importanza che viene data all'ambientazione, il modo in cui l'autrice descrive città e regioni in cui i miti si sono svolti è molto evocativo. Anche se delle città mitiche di un tempo poco o nulla resta, leggendo si percepisce un sentore di grandezza, di epicità, che pervade quella terra che oggi ci sembra così spoglia. Estremamente intrigante anche il continuo contrapporsi tra il mortale e l'immortale, tra gli esseri umani e gli dei che si limitano ad osservarli e a biasimarli per la loro continua ricerca dell'eterno che non gli appartiene. La nuova veste dei miti che ci propone Marta Morazzoni li rende apprezzabili anche per chi non li ama molto, ma sopratutto li rende ancora più vicini a chi li ama già moltissimo. Se la mitologia vi appassiona quanto appassiona me e la novità non vi spaventa, vi consiglio di leggere i racconti proposti in questo libro.
Un libro che non mi ha entusiasmato. ⠀ Marta Morazzoni racconta nuovamente dei miti noti a tutti. Troia, Teseo, il minotauro. Ma molto spesso li modifica. Ne dà una sua interpretazione e si discosta talvolta dalle versioni conosciute. ⠀ Purtroppo a me questa decisione non ha entusiasmato particolarmente. Capisco modificare i miti ma terrei almeno le vicende principali fedeli alla versione originale.
I miti sono noti, ma quante volte si ha il coraggio di vederli davvero, di farli propri, appoggiando su quella struttura la propria visione, che non li altera ma li rende personali e veri, come il profumo di una cucina rende viva una casa altrimenti spoglia? Un libro vero che accompagna nella scoperta o riscoperta di vicende per molti polverose e che accende la curiosità di confrontare, trovare, sapere. Delicato, femminile della letture dri personaggi ma non privo di intensità. Brava come sempre.
Gelosia, tradimenti, vendetta, strategie. Gli ingredienti per il mito ci sono tutti ma questo testo, edito da Guanda, rappresenta una novità narrativa di cui certamente qualsiasi recensione non può svelare troppo. Continua la recensione --> https://www.filosofemme.it/2019/07/12...