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Verso la foce

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Quattro diari di viaggio che analizzano l'attraversamento d'una specie di deserto di solitudine, che è anche la vita normale di tutti i giorni. Viaggiando nelle campagne della pianura padana ci si imbatte nell'inquinamento del Po, in alberi malati e puzze industriali e si respira un'aria di solitudine urbana.

144 pages, Paperback

First published January 1, 1989

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About the author

Gianni Celati

86 books44 followers
Gianni Celati (Sondrio, 1937) è stato uno scrittore, traduttore, anglista, critico letterario e documentarista italiano.

Nasce a Sondrio, dove si trova la famiglia a causa del lavoro del padre, usciere di banca spostato spesso di sede in sede a causa dei litigi con i suoi superiori. Il padre Antonio era originario di Bondeno, vicino a Ferrara, mentre la madre, Exenia Dolores Martelli, era nata a Sandolo, vicino al delta del Po. Celati passa l'infanzia e l'adolescenza in provincia di Ferrara.
Laureatosi in letteratura inglese presso l'Università di Bologna scrive articoli per Marcatré, Lingua e stile, Il Verri, Il Caffè, Quindici, Sigma, ecc. oltre a pubblicare le prime traduzioni. Assume la cattedra di letteratura angloamericana del DAMS di Bologna e riprende anche l'attività critica e di studioso della letteratura europea. Nel 1971 pubblica il suo primo romanzo, Comiche, per Einaudi. Sempre da Einaudi escono i successivi Le avventure di Guizzardi (1972), La banda dei sospiri (1976) e Lunario del paradiso (1978),
Torna alla narrativa nel 1985 con i trenta racconti di Narratori delle pianure che segnano anche il passaggio alla casa editrice Feltrinelli. In seguito vengono le Quattro novelle sulle apparenze (1987), dove alla precisione stilistica si accompagna una tematica della fiducia e del disincanto della società contemporanea, e Verso la foce (1989). Insegnato quindi all'Université de Caen e alla Brown University di Providence e per il resto della sua vita risiede a Brighton, in Inghilterra. Nel marzo 2013 Einaudi pubblica l'Ulisse di James Joyce in una nuova versione tradotta da Celati, frutto del lavoro di oltre sette anni e attesa già da diverso tempo. L'anno successivo si piazza terzo al Premio Chiara con la raccolta di racconti Selve d'amore. Nel 2016 esce presso la collana I Meridiani di Mondadori un'ampia raccolta di opere narrative dal titolo Romanzi, cronache e racconti, a cura di Marco Belpoliti e Nunzia Palmieri. Il 3 gennaio 2022 muore nella sua casa di Brighton, in Inghilterra, una settimana prima di compiere 85 anni.

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Displaying 1 - 30 of 43 reviews
Profile Image for Orsodimondo.
2,458 reviews2,434 followers
November 30, 2025
STRADA PROVINCIALE DELLE ANIME



La leggenda narra… - oddio, proprio leggenda non credo che sia: ma per me sì, dato che coinvolge Luigi Ghirri, il mio fotografo preferito – insomma, si racconta che sia stato Luigi Ghirri a proporre a Gianni Celati, dai vieni con noi (lui e altri fotografi), vieni con me, ci/mi accompagni, si fan due passi (che presto diventano chilometri, decine di chilometri), noi/io si fan foto per strada, tu scrivi quello che ti viene in mente, e poi lo si mette insieme e lo si pubblica.
Certo, no, Ghirri non lo ha detto in questo modo squinternato, avrà sicuramente usato parole più belle, e coinvolgenti, usato bei pensieri (per esempio, la sua visione del “nuovo paesaggio italiano”), e aggiunto belle immagini.
Il risultato è stato che lui e Celati di progetti insieme ne han fatti alcuni: per esempio, Viaggio in Italia nel 1984 e poi Il profilo delle nuvole.
Quei testi, risistemati, sono contenuti qui.



Era un viaggiare lento per campagne “immobili”: anche quando non si muovevano a piedi, camminando, ma in macchina o corriera, lo spostamento era breve, tratte corte, viaggio spezzettato, lento.
E questo determina il ritmo della scrittura di questi quattro diari di viaggio (che Celati definisce racconti d’osservazione), ritmo e scrittura che non potrebbero essere più distanti dalle sue prime prove, quelle degli anni Settanta (penso, per esempio, al Guizzardi) quando insegnava al DAMS di Bologna e tra i suoi studenti c’era un certo Pier Vittorio.



Nel primo racconto Celati è in giro nei giorni subito dopo l’incidente (disastro) nucleare di Černobyl’ e parla con la gente che incontra e racconta la scarso peso dato dai locali a quanto successo in Bielorussia (all’epoca ancora parte dell’Unione Sovietica) perché l’acqua dei fiumi è già tutta inquinata ma i pesci basta “cucinarli bene con l’aglio e non c’è più pericolo”.
L’ultimo racconto è quello che s’intitola come la raccolta. Il paesaggio che Celati ha davanti è desolante, segnato da cementificazione sregolata, urbanizzazione fuori controllo, sfruttamento insistito a cui spesso segue abbandono.



In questo viaggio per le campagne abbiamo visto un abbandono generale del mondo esterno: aggregati di case in cemento con l’aria di essere appena sorte e subito abbandonate, fattorie dove non si riconoscono forme di vita, cave di sabbia anch’esse deserte, recinti di roulotte in mezzo ai prati, tralicci d’alta tensione con fili che pendono su lunghissime distanze. Il vuoto è riempito da nomi di località inesistenti, non luoghi ma solo nomi messi su cartelli stradali da qualche amministrazione dello spazio esterno.

Non è il solito piagnisteo a rimpianto del tempo che fu: è una nota d’allarme – a Celati non riesco a riconoscere né urla né grida d’allarme, il suo tono è ben più pacato – l’intervento umano sulla natura, sul paesaggio da rispettoso e misurato s’è trasformato in selvaggio, da rapina. Mordi e fuggi.

Profile Image for Blixen .
208 reviews76 followers
June 24, 2023
Verso la foce è un romanzo in forma diaristica che Celati scrisse tra il 1983 e il 1986 durante un viaggio lungo il Po.
Non sono riflessioni autoreferenziali né divagazioni filosofiche perché se hai la sensazione di capire tutto, passa la voglia di osservare; è come se Celati con il taccuino avesse registrato ogni singolo elemento per condurci a vedere con i suoi occhi tutto il visibile: insegne luminose, cartelloni pubblicitari, fogli di giornali, materassi marci lungo gli argini del fiume e poi tramonti e ombre azzurine:

Le cose sono là che navigano nella luce, escono dal vuoto per aver luogo ai nostri occhi. Il mondo esterno ha bisogno che lo osserviamo e raccontiamo, per avere esistenza.

Questo vale anche per l'uomo: esperire la realtà permette all'individuo di esistere non più come mente, ma come corpo: attraverso i sensi.
Celati osserva, senza giudicare, e descrive immagini come istantanee fotografiche: ritaglia gli oggetti e li fa divenire opere pregne di senso. Le emozioni, quindi, trasmigrano docilmente nell'animo di chi legge, seguendo lentamente il corso del fiume, senza fretta. Gli oggetti sono correlativi oggettivi di un sentire alieno da interpretazioni perché la parola, quella scritta o quella detta, fa vivere il mondo e lo intreccia al nostro stato d'animo: noi viviamo nel momento in cui ci riconosciamo nel mondo:

chiama le cose, perché restino con te fino all'ultimo.
Profile Image for Oizram.
61 reviews
December 8, 2022
Questi diari di viaggio poetici sono il tipo di libro che potrei completamente scordare in un mese, ma nel frattempo me li sono goduti davvero. Fa impressione notare come apparentemente in ogni momento storico ci si senta alla fine dei tempi
Profile Image for Giovanna Tomai.
404 reviews5 followers
June 10, 2024
[Siamo arrivati dove l’immobilità dell’acqua davanti a noi è completa e senza riflessi, il sole non più alto allo zenit. Mentre scrivo s’è posato sulla mia mano un piccolo insetto con ali di nylon trasparenti; per terra ai miei piedi altri insetti che non so nominare, un verme con antenne che gli pendono ai lati, un ragno rossastro che fa una danza nella sabbia, una formica con testa gigantesca.]

[L’immobilità dell’acqua e il silenzio completo fanno immaginare un’infinità di movimenti invisibili che si ripetono senza sosta, sotto le alghe, dentro i cespugli, sotto i sassi, e anche sottoterra. Un pezzo di tronco mangiato dall’acqua ai miei piedi sembra la faccia d’un vecchio, l’erba tra i sassi si direbbe butterata da un vaiolo portato dal vento, un pacchetto di sigarette scolorito sembra masticato da una bestia.]
Profile Image for Aurora.
4 reviews1 follower
May 8, 2024
un diario di viaggio/visioni, l'introspezione e la solitudine di un uomo dedito all'osservazione minuziosa, in un mondo che sta acquisendo quella frenetica noncuranza dalla globalizzazione, specialmente in un'area di mondo che per sua natura resiste al frenetico e si oppone alla velocità del consumismo che la sta logorando. la Pianura Padana si srotola maestosa come il corpo di un grosso cetaceo morente sulla battigia e Celati sembra essere l'unico ad accorgersi del suo travaglio. come Giuliana nel Deserto rosso di Antonioni, unico essere umano a stranirsi in mezzo ai cantieri, o per il passaggio di una grossa nave là dove prima non passavano che imbarcaderi o piccoli pescherecci. mi sono chiesta se questo straniamento fosse un sentimento comune a tutti quegli operai, quelle commesse, quei ragazzi in motorino, e la loro reazione a questi cambiamenti meno palese, più docile, contenuta. ad ogni modo mi sento grata per l'esistenza questi diari, di queste osservazioni così limpide e particolari.
p.s. da vedere -prima o dopo la lettura- il docufilm Strada provinciale delle anime. è su raiplay.
Profile Image for Gianluca.
314 reviews1 follower
February 18, 2022
Incantato dalle case lungo il canale, quelle con frontone veneziano a tre finestre, finestrelle allineate nel sottotetto con belle persiane verdi. Virtù della veduta frontale nell'architettura veneziana: ti abitua a guardare le superfici come qualcosa di festoso, la festa dell'apparire nelle cose.

p. 95

---

Tutti i luoghi faranno la stessa fine, diventeranno solo astrazioni segnaletiche o progetti tecnici di esperti. Da queste parti creeranno un grande parco turistico, e i turisti verranno in pullman a vedere non so cosa, relitti di vecchie tristezze, cartelli propagandistici, luoghi che non sono più luoghi.

p. 132

---

Mentre Reinhard s'era allontanato a far delle foto sono sceso in una cunetta a cagare, e proprio allora dopo tante ore di solitudine è passato un uomo in bicicletta. Passando voltava la testa a guardarmi senza nessuna espressione, poi l'ho visto scendere di bicicletta per superare a piedi un avvallamento. È scomparso, e io mi sono messo a pensare che quell'uomo aveva occhi, gambe, braccia, testa e pensieri come me.

p. 135
Profile Image for Marta.
23 reviews1 follower
November 25, 2024
Non pensavo che la pianura padana avesse così tanto da dire, e mi è venuta voglia di partire in macchina e scoprire se è ancora così a quarant'anni di distanza. È bello seguire Celati nei suoi vagabondaggi, stupendosi della facilità con cui dalle descrizioni si risprigionano le immagini che le hanno generate. Campagne vuote e silenziose, industrie e ciminiere, bar di paese, il fiume che scava la terra. Mi è venuta voglia, anche, di riscoprire la ricchezza di una certa precisione del linguaggio, dei nomi esatti delle cose: le piante, gli uccelli, le nuvole, le architetture.

"D'un tratto risuonano richiami di gabbiani, uno chiama e altri rispondono. Anche le parole sono richiami, non definiscono niente, chiamano qualcosa perché resti con noi. E quello che possiamo fare è chiamare le cose, invocarle perchè non diventino tanto estranee da partire ognuna per conto suo in una diversa direzione del cosmo, lasciandoci qui incapaci di riconoscere una traccia per orientarci."
Profile Image for Mesut Bostancı.
292 reviews35 followers
May 4, 2023
I don’t say this lightly: this is the best bioregional piece of writing I have ever read, and one to which I will continue to aspire in my own writing. The affect an attitude of this entire book seems to perfectly encapsulate my own thoughts and impressions when traveling through ugly places. But whereas I would come off whiny and pedantic at every stage, he mixes the melancholy with the unbelievably insightful. I bought the original Italian version just to underline my favorite passages to always have.
Profile Image for Nasa.
11 reviews1 follower
August 15, 2023
Da persona cresciuta in un piccolo paese sotto la sponda del Po di Volano e poi emigrata a Milano mi sento di dire che descrive bene il bel sentimento di tristezza che riescono a darti alcuni di questi luoghi e l'abbandono, l'incuria e il disinteresse che se ne possono andare solo se prima te ne vai tu. Ci ho rivisto i modi di fare dei compaesani di quando ero piccola negli anni '90 e quel misto di voglia di modernità senza ben sapere di cosa si sta parlando, ricevendone solo pezzi incongruenti, come i villaggi vacanza in Valle (perché? Che cosa devi vedere?)

Verso la fine Celati descrive un luogo, la superstrada che porta a Comacchio, che per puro caso ho attraversato proprio ieri in bicicletta andando verso Ferrara.

Lascio questi estratti che secondo me in successione descrivono bene di come erano, o sono rimaste le cose qui intorno, o almeno nei chilometri del mio giretto di ieri pomeriggio (35 gradi percepiti come olio bollente che entra nei polmoni sono importanti e da tenere in mente per leggere bene l'esperienza).

"Un antichissimo argine, che separava Valle Rillo da Valle Fattibello, è adesso questo rettilineo pieno di traffico che porta a Comacchio".

"In fondo là fuori non c'è niente di speciale da vedere o registrare, c'è solo tempo che passa. Lo spazio è una specie di grande galera dove si sta ad aspettare qualcosa: nessuno sa cosa, ci si fa delle idee, e c'è solo il tempo che passa. Sto scrivendo in una nebulosa di gas depressivo."

"[...]le zanzare, davvero troppe anche per il delta del Po".
Profile Image for Francyy.
678 reviews72 followers
January 22, 2018
Inizialmente ero scettica su questo tipo di libro, mi pareva datato, noioso, frammentario. Sono però state sufficienti poche pagine per farmi cambiare idea e ammettere che avevo scoperto un grande scrittore. Apparentemente un libro di viaggi, sostanzialmente un romanzo, un libro di fotografia e poesia.
Profile Image for Maliabooktravelife.
40 reviews73 followers
November 23, 2022
Carina l’idea di scrivere un “diario di viaggio”, ma troppo troppo pieno di dettagli. Un po’ difficile immaginarli tutti… l’ho trovato un po’ noioso ma allo stesso tempo un po’ interessante. Mi è piaciuto lo stile di scrittura.
Profile Image for Paolo Gardois.
8 reviews2 followers
March 15, 2025
Il resoconto di un viaggio attraverso la pianura, con riflessioni filosofiche e uno sguardo straniato e straniante. Non mi ha entusiasmato per il ritmo molto lento e spezzato e una descrittività a volte un po' fine a se stessa. Non il suo miglior lavoro secondo me
Profile Image for Martyell.
44 reviews1 follower
May 9, 2024
Meglio di quanto mi aspettassi
Profile Image for Mara Rossi.
151 reviews1 follower
March 19, 2023
4 racconti ambientati nella valle padana ricchi di descrizioni e atmosfere sospese scritti come un reportage di viaggio. Per quanto abbia apprezzato alcune descrizione e alcune immagini siano molto evocative ho trovato il tutto estremamente noioso. Sono una persona che tendenzialmente apprezza i libri in cui "non succede niente" ma solo se il tutto è compensato dallo stile di scrittura: se non posso godere della storia voglio godere della scrittura. Non posso dire che Gianni Celati non sappia scrivere ma per quanto mi riguarda appena ho chiuso il libro ho dimenticato qualsiasi cosa, quindi non ho trovato questi racconti incisivi o particolarmente memorabili.
Profile Image for Giulia Guzzardi.
139 reviews31 followers
February 25, 2022
«Gianni, perdonami ma questa storia non può andare avanti... Non sei tu... Sono io...»

Non avrei mai voluto pronunciare queste parole: essendo legata alla figura di Luigi Ghirri lo sono automaticamente a quella di Gianni Celati che è un po' la controparte scritta delle fotografie del primo.

Non avrei voluto pronunciarle, ma devo anche essere onesta e dire che nel leggere questo libro mi sono annoiata e distratta: per quanto mi sforzassi, la mia mente finiva sempre con il pensare ad altro; non riusciva a entrare dentro quello che stava leggendo.

Forse un giorno proverò con qualche suo altro testo.
Per il momento, va bene così...

Per me, solo due lune 🌕🌕🌑🌑🌑
Profile Image for Zazie a zonzo.
6 reviews8 followers
January 21, 2020
Lungo il fiume Po Celati si sente in un lontano stanziamento di frontiera, estraneo, spaesato.
Era il 1986, le conseguenze del disastro di Černobyl' aleggiavano nell'atmosfera e si posavano sulla campagna piatta. Lo scrittore, armato di taccuino, si avviava a compiere un viaggio lungo il Po, con i suoi centri quasi disabitati e gli orrori dell'industrializzazione selvaggia a perdita d'occhio. Il suo sguardo percorre il fantasma del fiume, sperimenta lo strabordare delle città senza limiti rispetto alla muta nebbia padana e nuota nella sua poesia di magazzini installati nei verdi campi di bietole.
Sono "i luoghi che nessuno vuole abitare perché non succede niente". Ma ogni tranquillità ha la sua storia, la sua atmosfera.
Profile Image for GG.
58 reviews10 followers
June 19, 2023
«Se hai la sensazione di capire tutto, passa la voglia di osservare». Celati ne scongiura il rischio attraverso «quattro diari di viaggio» che definisce «racconti d'osservazione». Leggendo queste pagine si impara un poco insieme a lui a vedere l'invisibile in ciò che è visibile.
Profile Image for Cristiana Casagrande.
112 reviews10 followers
June 6, 2023
Voglia di fare la vagabonda per l'Italia come unica mia occupazione di vita
Profile Image for Silvia.
61 reviews1 follower
November 14, 2022
È un libro breve per il numero di pagine, sono solo 140, eppure ognuna di queste racchiude i tanti kilometri percorsi a piedi, e si sentono.

Non conoscevo Gianni Celati e devo fare “mea culpa”. Ho acquistato questo libro perché nella quarta di copertina era citato Luigi Ghirri, ne sono rimasta estremamente incuriosita.
Così ho scoperto un Celati amico di molti fotografi che negli anni 80 hanno raccontato il paesaggio italiano, nel pieno di un cambiamento, anni in cui le campagne venivano abbandonate e le nuove mode tendevano al consumismo.
Il mondo rurale era solo qualcosa di vecchio.

Celati fotografa con la scrittura ciò che vede e nella sua scrittura asciutta, didascalica, si inseriscono i suoi pensieri, profonde riflessioni che spiazzano e richiedono di fermarsi a prender fiato.

Lui “pensa per immagini”, non ci sono frasi in questo libro, ma immagini; non c’è una trama ma un percorso.

Ho scoperto on line tesi di laurea che trattano di Celati e del suo rapporto con la fotografia, il bello è che parliamo di uno scrittore, di un traduttore, di un critico letterario, di un regista, forse di un filosofo, di un camminatore, non di un fotografo.

Ritrovare Celati all’interno di “Lezioni di Fotografia” di Ghirri, mi fa’ comprendere il legame di amicizia e conoscenza profonda tra i due.
Riguardando gli scatti del grande maestro ritrovo le tappe percorse.

Così ho appuntato tutti i luoghi attraversati per arrivare alla foce del Po e sarebbe straordinario ripercorrerli a distanza di 40 anni, per viverli di nuovo, seguendo il suo pensiero e per vedere cosa è rimasto immutato.
Profile Image for Camilla.
38 reviews32 followers
December 18, 2021
Fino a qualche anno fa ero solita scrivere sulle pagine della mia Moleskine alcune brevi note, dopo essermi confidata come se fosse un diario, iniziavano sempre con un “Ricorda” o “Non dimenticare” e descrivevano persone, luoghi, gesti.
”Le cose sono là che navigano nella luce, escono dal vuoto per aver luogo ai nostri occhi. Noi siamo implicati nel loro apparire e scomparire, quasi che fossimo qui proprio per questo. Il mondo esterno ha bisogno che lo osserviamo e raccontiamo, per avere esistenza. E quando un uomo muore porta con sé le apparizioni venute a lui fin dall’infanzia, lasciando gli altri a fiutare il buco dove ogni cosa scompare.”
Celati scrive qui un inno alla scrittura, che è vuota e sterile se non ci si sa meravigliare della vita tutta intorno.
Ricorda: saper vedere (non guardare, attenzione) è un dono che va preservato. La poeticità della scrittura di Celati riesce a conservare e mantenere nitida (fortunatamente per noi lettori) la memoria del suo sguardo sulle cose.

(Alla bellezza delle descrizioni di Celati possono essere equiparate solo le fotografie di Ghirri, non a caso i due furono amici e compagni di viaggio).
Profile Image for Ele Dalmonte.
191 reviews22 followers
August 10, 2017
«Chiama le cose perché restino con te fino all'ultimo.»

Cinque brevi diari scandiscono il cammino di Celati lungo il Po, percorso a più riprese negli anni '80 grazie alla partecipazione a leggendari progetti fotografici quali Viaggio in Italia e Il profilo delle nuvole, compagno di poeti dello sguardo del calibro di Luigi Ghirri (che è, tra parentesi, colui che m'ha insegnato a vedere).

Consiglio la lettura di questo articolo a chi volesse approfondire il contesto in cui questo (per me preziosissimo) libretto vide la luce: http://www.nadir.it/libri/PROFILONUVO...

«Continuo a guardare il mare come se dovesse succedere qualcosa da un momento all'altro. Noi aspettiamo ma niente ci aspetta, né un'astronave né un destino. Se adesso cominciasse a piovere ti bagneresti, se questa notte farà freddo la tua gola ne soffrirà, se torni indietro a piedi nel buio dovrai farti coraggio, se continui a vagare sarai sempre più stanco. Ogni fenomeno è in sé sereno. Chiama le cose perché restino con te fino all'ultimo.»

Profile Image for irene.
61 reviews4 followers
February 20, 2025
“Lo faceva andare in bestia il fatto che tutti trattassero il fiume come un oggetto inanimato. E appena poteva, spiegava a tutti che il corso del Po cambia sempre (come il nostro corpo), a causa della forza centrifuga dell’acqua che erode le sue sponde concave e dei materiali alluvionali che si depositano sulle sponde convesse, ogni sua ansa è destinata ad essere erosa dalla parte interna, mentre la curva esterna a poco a poco è chiusa da un terrazzo fluviale, e i meandri si raddrizzano e si riformano più a valle con movimento continuo ad una biscia che avanza, rimodellando sempre la via delle acque fin dalla lontanissima era del quaternario. Adesso che tutti lo prendevano per un oggetto inanimato, il fiume stava lentamente impazzendo ed era diventato incomprensibile nei suoi movimenti, anche per via dei due cordoni d’argini pensili quasi ininterrotti sulle sue rive. E allora persa quella saggezza del fiume, restava solo la diffidenza degli uomini: ecco le meditazioni di Ruggeri quando lavorava come ufficiale delle acque.”
34 reviews
September 16, 2025
Celati osserva e registra con attenzione minuziosa, senza la pretesa di spiegare né di giudicare: tutto è affidato alla forza delle immagini, come fossero fotografie verbali, istantanee di un’Italia che negli anni ’80 stava già cambiando volto.

Le descrizioni dei paesaggi e dei luoghi, a volte desolanti e segnati dall’abbandono, sono al tempo stesso crude e poetiche. Non c’è nostalgia, ma una nota di allarme sottile, quasi sommessa, sul modo in cui l’uomo ha trattato e continua a trattare il territorio. La scrittura è asciutta, precisa, eppure capace di aprire squarci improvvisi di lirismo: sembra davvero di camminare accanto a Celati e guardare con i suoi occhi.

Ammetto che la lettura non è sempre scorrevole: il ritmo lento, spezzettato, può risultare faticoso per chi cerca una trama o uno sviluppo narrativo. Ma chi accetta di lasciarsi trasportare da questo “viaggio d’osservazione” troverà pagine che restano impresse.
Profile Image for Marco.
61 reviews1 follower
May 11, 2025
I can't remember why I bought Verso la foce - as it often happens, I have probably found it cross-referenced in another book.
I can't remember where, but I am so glad it happened.
Short as a breath, I stumbled upon an incredible piece of literature.
Celati's "eye", to employ a lexicon borrowed from photographers, is both transparent and framing - able to provide a snapshot of 80s delta that is both endearing and nostalgic.
In a series of short observations and fragments, restructured as a sort of travel diary, the author is able to paint life (alongside the delta and beyond) through quick brushes - one of the best efforts I have found to answer the question "why does one travel?"
Profile Image for EMILIO SCUTTI.
239 reviews23 followers
January 25, 2022
Libro scritto on the road, in presa diretta nelle campagne intorno al Po, paesaggio degradato ma anche poetico. Celati restituisce tutto, si possono sentire persino i profumi come un espressionista che con poche pennellate riesce a dare e farsi testimone di un Italia che è cambiata ma in peggio. Rimane impressa la frase finale del libro “ chiamare le cose “ nominarle per conoscerle e per renderle forse eterne con la scrittura.
Profile Image for Marta Arru.
5 reviews
September 17, 2023
“D'un tratto risuonano richiami di gabbiani, uno chiama e altri rispondono. Anche le parole sono richiami, non definiscono niente, chiamano qualcosa perché resti con noi. E quello che possiamo fare è chiamare le cose, invocarle perché vengano a noi con i loro racconti: chiamarle perché non diventino tanto estranee da partire ognuna per conto suo in una diversa direzione del cosmo, lasciandoci qui incapaci di riconoscere una traccia per orientarci.”

Eccezionale 🌟
Profile Image for elena.
4 reviews
November 15, 2025
“Ore 20,30. Continuano a guardare il mare come se dovesse succedere qualcosa da un momento all’altro; si direbbe che aspettino la fine del mondo gli etologi tedeschi, qui al limite estremo della pianura. Ci hanno mescolato le anime e ormai abbiamo tutti gli stessi pensieri. Noi aspettiamo ma niente ci aspetta, né un’astronave né un destino. Se adesso cominciasse a piovere ti bagneresti, se questa notte farà freddo la tua gola ne soffrirà, se torni indietro a piedi nel buio dovrai farti coraggio, se continui a vagare sarai sempre più sfatto. Ogni fenomeno è in sé sereno. Chiama le cose perché restino con te fino all’ultimo.”
Profile Image for Giulia.
97 reviews
February 5, 2019
E una volta, ero intreno,avevo guardato fuori dal finestrino, e fuori c'era l'Emilia che era così bella che miveniva da piangere, e avevo pensato che, se mi veniva da piangere a guardare l'Emilia dal finestrino del treno che avevo cinquantaquattro anni, quando ne avessi avuto ottantaquattro cosa avrei fatto?
Profile Image for Luigi Giorgio A Casagrande.
173 reviews3 followers
February 22, 2022
Quattro racconti, diari di osservazione. Ho letto questo libro unicamente per curiosità. Non conoscevo l’autore, dopo la sua morte e aver letto di lui su alcuni quotidiani mi è scattata la curiosità. Semplicemente forse perché ho letto delle sue lunghe camminate ciondolanti per osservare lentamente ciò che ci circonda…
Displaying 1 - 30 of 43 reviews

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