Sakine Cansiz (Sara), una delle più importanti rivoluzionarie della storia recente, è stata assassinata nel 2013 a Parigi. Anche se il collegamento dell'assassino con i servizi segreti turchi era evidente il processo è stato chiuso. Mentre il suo primo volume della biografia in tre parti di Sakine Cansiz racconta la sua infanzia a Dersim e la costruzione del movimento di liberazione curdo, il secondo volume tratta della sua lotta in carcere fino al suo rilascio nel 1990. Nel terzo volume racconta come si avverano i suoi desideri: rivedere il Presidente del PKK Abdullah Öcalan e andare in montagna come guerrigliera. Molto tempo lo passa all'accademia del partito a Damasco. Qui al centro dei suoi sforzi c'è il costante sviluppo della sua personalità. Va superata ogni perdurare e consolidarsi di idee e pratiche sbagliate. Sakine descrive questo difficile processo, il superamento della socializzazione determinata dal sistema fino a una personalità libera. Indubbiamente ha vinto questa lotta e resta nella memoria come una delle figure simbolo più forti della lotta di liberazione curda e del movimento delle donne curde.
Questo terzo e ultimo libro non è decisamente all'altezza dei primi due: il contenuto è estremamente astratto, non si parla mai direttamente di quanto accade o delle situazioni, le analisi dei fatti sono sempre molto vaghe e lontane. È un peccato, avrebbe potuto essere il migliore e il più interessante data l'ambientazione, invece si apprende di più dall'intervista finale di quanto non si colga per l'intero libro.