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De una concha que un niño recoge en una playa chilena, al sur, muy al sur del mundo, una voz se eleva, cargada de recuerdos y sabiduría. Es la voz de la ballena blanca, el animal mítico que durante décadas ha custodiado las aguas que separan la costa de una isla sagrada para las personas nativas de ese lugar, la Gente del Mar. El cachalote, la criatura más grande de todo el océano, ha conocido la inmensa soledad y la enorme profundidad del abismo, y ha dedicado su vida a cumplir fielmente la tarea que le confió otro cachalote anciano: una tarea misteriosa y crucial, el resultado de un pacto que ha atado a las ballenas y la Gente del Mar. Para honrarlo, la gran ballena blanca tenía que proteger esa parte del mar de otros hombres, los extraños que con sus barcos vienen a llevárselo todo, sin respeto alguno por el entorno natural. Fueron ellos, los balleneros, quienes contaron la historia de la temida ballena blanca hasta ahora, pero ha llegado el momento de que ella hable por sí misma y deje que su antigua voz nos llegue como el lenguaje del mar.
57 pages, Kindle Edition
First published May 1, 2019
“Allora i ramponieri della Essex, che stavano issando a bordo una balena femmina appena arpionata, videro increduli un gigantesco capodoglio albino, quasi bianco, lungo oltre venti metri, che si scagliava contro la murata della nave.
La violenza del capodoglio bianco era impressionante e dopo un paio di assalti la Essex cominciò ad affondare nelle acque del Pacifico, di fronte all’Isola Mocha. I membri dell’equipaggio lanciarono in acqua tutte le scialuppe che avevano, ma la furia del capodoglio bianco non concesse tregua e le distrusse una dopo l’altra, inseguendo le imbarcazioni e riducendole in mille pezzi a forza di colpi. Era un atto di vendetta che i marinai, disperati, non riuscivano a capire.”
“Mi sembrò molto strano il comportamento degli uomini in questo loro incontro in mare. La minuscola sardina non attacca un’altra sardina, la lenta tartaruga non attacca un’altra tartaruga, il vorace pescecane non attacca un altro pescecane. A quanto pare gli uomini sono l’unica specie che attacca i propri simili, e non mi piacque questa cosa che imparai da loro.”
“Non ci davano la caccia per cibarsi delle nostre carni, ma per l’olio dei nostri intestini, che ardeva illuminando le loro case. Non ci ammazzavano per paura della nostra specie; lo facevano perché gli uomini temono il buio e noi balene possediamo la luce che li libera dalle tenebre.”