Paula Wellman è una donna sola e un’agente FBI. Sa bene che si tratta delle due facce della stessa medaglia, come sa che il fatto di non avere famiglia le fa guadagnare un viaggio in Alaska alla caccia di un tenue collegamento tra l’esplosione di un’auto in cui è morta un’adolescente e un cold case. Sa anche che molti dei suoi colleghi maschi non mandano giù il fatto di dover lavorare con una donna, forse anche Dan Fusco, l’agente che viene esiliato al freddo insieme a lei.
Dopo che la moglie Adele è morta in circostanze mai del tutto chiarite, la vita di Zachary Walsh e della figlia Alice è stata sconvolta e Zach sta cercando di riscriverla. Per farlo ha messo quanti più chilometri possibile tra loro, un trauma doloroso e un passato per certi versi scomodo, e ha scelto di trasferirsi a Willow, dove abita la sorella della moglie e dove si muove Sam Pitka, il protagonista della sua fortunata serie di gialli.
Zach non è felice di vedere l’FBI presentarsi alla sua porta e di essere di nuovo sotto la lente investigativa. Paula si trova spiazzata di fronte a un uomo che sembra non fare nulla per allontanare da sé i sospetti. Attorno a loro un gruppo di adolescenti ribelli, annoiati, che raccolgono e rilanciano sfide e delusioni, e l’inverno dell’Alaska alle porte, pronto a coprire tutto con il gelo della sua neve.
Tornando al mondo di Mike Summers, il poliziotto di Atlanta protagonista della sua prima serie, Monica Lombardi tratteggia un giallo raffinato che si intreccia a una storia familiare di rapporti fragili, danneggiati, forse vicini al dissolvimento. Il tutto in un’Alaska fatta di boschi sconfinati, stellate che tolgono il fiato e abitazioni isolate, un’ambientazione unica che sentirete sulla e sotto la vostra pelle.
Monica Lombardi è nata a Novara da padre toscano e mamma istriana. Madre di due figli adolescenti che le stanno regalando una seconda giovinezza, interprete e traduttrice freelance, vive da molti anni in provincia di Milano, dove si divide tra la scrittura e le traduzioni.
Lettrice vorace e appassionata di cinema, ama le belle storie in tutte le loro forme. Ha un cuore giramondo, e molti dei luoghi che ha visitato sono finiti o finiranno nei suoi romanzi. Lo stesso vale per gli aneddoti scambiati nelle serate di chiacchiere con le amiche.
Pubblica romanzi dal 2008 ma scrive da quando ha memoria. Le sue storie mischiano spesso suspense e romance, ma non ama trovarsi costretta da generi o etichette, perché una storia è una storia. Della scrittura dice sempre: “Scrivere è sentire il mondo che respira.”
Ama interagire con i suoi lettori e vi invita a seguirla qui su Goodreads, su Twitter e Instagram e sul suo gruppo “Mike Summers and friends” su Facebook. Se avete amato i suoi libri, fateglielo sapere.
Monica Lombardi, come al solito, fa centro in questo genere. Il caso è ben sviluppato e con colpi di scena, i personaggi principali (Zach, Paula, Fusco, Sam, Alice) sono tutti tratteggiati con cura e anche le dinamiche familiari, spesso scivolose in questi casi, non sono scontate e banali. Peccato solo che Mike Summers e Julia, protagonisti della serie "cugina" di questa, facciano solo un cameo virtuale. Monica, vogliamo più Mike e Julia, anche nei romanzi dedicati a Paula!
Non ho ancora letto la serie dedicata a Mike Summers, ma se il tenore narrativo è come in Vite rubate, devo recuperare quanto prima. Di questa autrice ho letto e apprezzato anche la serie romantic suspense (che vi consiglio) edita da Amazon Publishing, per questo quando ho saputo di questa nuova uscita non ho esisitato a immergermi nell'affascinante quanto perfetta location dell'Alaska dove l'autrice muove i fili di una vicenda familiare articolata che ci restituisce personaggi ben delineati e un'indagine che tiene incollati alle pagine. In questo romanzo l'autrice dona grande risalto alle figure femminili anche se il protagonista è uno scrittore. Intorno alla sua persona ruotano le vite di donne diverse per carattere e vicende: una moglie, una figlia e una detective dell'FBI, tutte figure che hanno tanto da raccontarci essendo i punti cardine dell'intera narrazione. Lui, Zachary Walsh è l'ago che si muove nell'intreccio al femminile del romanzo, dove sarà marito di una donna con una doppia vita che verrà a galla solo dopo anni, padre di una figlia alle prese con l'ingresso nell'età adulta senza una figura di riferimento, infine amante di una donna che si rivelerà molto diversa da come vuol far credere di essere. Le donne di Monica Lombardi hanno il pregio di tenere viva l'attenzione e la curiosità del lettore senza mai scadere nei soliti cliché, svelandosi gradualmente in un crescendo di colpi di scena tra presente e passato, così da capirne il carattere e le scelte conoscendone crescita personale e vicissitudini. In Vite rubate ognuno affronta le sue perdite cercando delle risposte per riuscire ad andare avanti senza rimpianti o sensi di colpa, ma spesso certe assenze generano mostri interiori che scavano inesorabili nell'animo umano fino a diventare ossessioni. Così l'autrice ci spinge in una spirale di avvenimenti che hanno un unico comune denominatore: le scelte di una donna giovane e impreparata davanti alla vita. In un crescendo di suspense, saremo chiamati a risolvere un caso che inevitabilmente coinvolgerà tutti i personaggi e il loro passato, ricordandoci che certi errori all'apparenza riparati qualche volta tornano a chiedere il conto. Altro punto focale del romanzo è il mai facile rapporto genitori figli, il non riuscire a capirsi e a parlarsi facendo il possibile per accorciare le distanze. Un argomento caro all'autrice che anche tra queste righe è riuscita a trasmettere quel senso di impotenza davanti a certe incomprensioni "generazionali" che mai come oggi si fanno sentire. Una lettura avvolgente per scenografia e atmosfera che tocca le più attuali problematiche familiari.
Bellissimo! Bella l'ambientazione, ben congegnato e avvincente l'intreccio suspense, protagonisti e comprimari ottimamente descritti e ben sfaccettati. Non si può fare a meno di amare Zachary e Paula. Ne voglio ancora!!!
“Gli abiti di Adele erano tutti spariti e la cabina armadio appariva deserta. Ci aveva pensato Sam: era venuta dall’Alaska per il funerale e si era fermata due settimane. In quel periodo, oltre a trascorrere un sacco di tempo con Alice, cosa di cui Zach le sarebbe sempre stato grato, aveva passato in rassegna gli effetti personali di Adele, mettendo da parte ciò che forse Alice avrebbe potuto, un giorno, volere e dando via il resto. I cassetti vuoti, lo spazio intonso sulla moquette dove spesso si erano accumulate le scarpe in disordine, gli appendini come scheletri che non sostenevano più nulla: quei pochi metri quadrati erano il simbolo di una realtà ben più ampia, più profonda. Adele aveva lasciato un grande vuoto, dietro di sé. Il loro non era stato un matrimonio perfetto, neanche lontanamente, ma quella casa, senza di lei, sembrava non avere senso. Zach sentiva di non riuscire a riempirla, a farla sua, forse perché, fin dall’inizio, era stato l’intruso.”
Care Fenici, sono veramente felice di potervi parlare del nuovo libro di Monica Lombardi, dal titolo Vite rubate. In un solo colpo, ho potuto leggere la nuova storia di un’autrice italiana che, come nessun’altra, sa trattare il romantic-suspense stupendamente, e ho ritrovato, seppur per brevi istanti, Mike e Julia, due protagonisti indimenticabili.
Questa volta a indagare, però, è Paula Wellman, coadiuvata da Dan Fusco, l’agente che, non avendo famiglia come lei, si è guadagnato l’indubbio onore di un’indagine in Alaska. Paula si è già rivelata una donna molto determinata e dal carattere ferreo sin dal primo momento in cui l’abbiamo conosciuta in Gambler, ma in questa nuova avventura avremo modo di vederla anche in un’ottica diversa. Quella di una donna che, suo malgrado, prova attrazione per un uomo che potrebbe essere colpevole. A portarli a Willow, infatti, è un caso di un anno e mezzo prima, mai del tutto risolto, che vedeva Zachary Walsh come maggiore sospetto. La morte della moglie ha lasciato su di lui molti dubbi e il fatto che un altro avvenimento molto simile sia ora capitato nella cittadina in cui si è trasferito con la figlia, lo ha posto di nuovo sotto osservazione.
Zachary, del resto, è un uomo dal carattere rude, che non ha fatto nulla per sviare i sospetti, e che anche adesso non nasconde la sua rabbia per essere di nuovo alle prese con l’FBI. Al momento, la sua vita non è delle più serene, dalla morte della moglie il suo rapporto con la figlia ha subito un netto peggioramento e la giovane adolescente si è molto allontanata dal padre che prima adorava. Questo l’ha spinta a frequentare ragazzi che si riveleranno sin troppo problematici e che porteranno suo padre a essere sempre più al centro dell’indagine.
Ancora una volta l’autrice riesce a intessere una storia che non ha sbavature e in cui tutti i più minimi particolari trovano la loro giusta collocazione. Vediamo i protagonisti in vari momenti temporali, che ci permettono di capire bene le loro personalità e come queste abbiano influito sugli avvenimenti. Perché se l’azione non manca, qui sono i sentimenti di ogni genere a farla da padrona, rendendo la lettura tremendamente intrigante.
Partendo proprio dalla prima vittima, Adele, il personaggio che aleggia su tutta la storia, con i suoi segreti. Una donna che ha sempre ottenuto ciò che voleva e ha sempre perseguito i suoi scopi. Ci troveremo poi alle prese con il rancore di Alice, una ragazzina che ha visto la sua vita cambiare completamente, che ha creduto che il padre le volesse portare via i ricordi felici della madre, non capendo di essere lontanissima dalla verità. Una ribellione da adolescente che le farà prendere decisioni sbagliate. Vedremo come Sam, la zia, abbia agito spinta dal desiderio che la nipote non conoscesse mai certi difetti della madre, una decisione che avrà delle conseguenze.
Il più sfaccettato e complesso tra tutti i personaggi rimane Zachary, un uomo dal carattere rude e solitario, che vive più nelle pagine dei suoi libri che nella realtà. Nel tentativo di salvaguardare la figlia, l’ha portata lontano, ma questo gli si è ritorto contro. Da tempo sta tentando di riallacciare i rapporti con la ragazzina, che lo accusa di non aver sofferto abbastanza. Un uomo alla ricerca di pace, che pur non volendo, rimane affascinato da Paula, anche se è perfettamente cosciente che i dubbi sono lontani dall’essere fugati e che sempre più indizi sembrano convergere verso di lui.
Per Paula l’attrazione porta anche i dubbi, non è sicura di ciò che le dice l’istinto, teme che i sentimenti contrastanti e forti che prova per Zachary offuschino la sua capacità di indagare. Ma la sua perseveranza e l’aiuto che Mike e Julia le daranno da lontano le permetteranno di venire a capo del caso, in un adrenalinico finale al cardiopalma.
Se i personaggi sono splendidamente caratterizzati, si può dire lo stesso dell’ambientazione. Con abili pennellate l’autrice ci regala un paesaggio silenzioso, fatto di ampi spazi, in cui sembra di percepire la neve sotto le scarpe, solitario e pieno di pace. Ma non scevro di pericoli. Le sue cartoline dall’inferno creeranno nel lettore angoscianti aspettative.
Come sempre, la scrittura della Lombardi è scorrevole. Eventi che non sembrano avere inizialmente nessuna relazione si concatenano ad altri, creando un arazzo perfetto, dandoci una visione d’insieme incredibile. Se la storia d’amore è concentrata in poche pagine, non per questo risulta meno bella e intensa e Paula, nata come personaggio secondario, si è rivelata una splendida protagonista. Non vi nascondo che qui, più che in altri libri dell’autrice, a un certo punto intuirete chi si nasconde dietro al tutto, ma questo non rende la storia meno intrigante.
Ancora una volta Monica Lombardi si rivela una delle regine del romantic- suspense italiano.
Per me Monica Lombardi è la Regina italiana del romantic suspence. Anche questa volta è riuscita a catturarmi fin dalle primissime righe e il bisogno di sapere, di capire, quel che stava accadendo mi hanno spinta a divorare il romanzo in poco più di due giorni nonostante gli impegni lavorativi. La mia mente è partita subito in quarta iniziando a cercare possibili indizi tra le righe, prendendo in considerazione e poi scartando svariate ipotesi. ➽ La trama è, come sempre, ben strutturata e piena di colpi di scena, complessa, intricata e mai scontata. Nulla è stato lasciato al caso, anche il più piccolo ed insignificante dettaglio alla fine trova il suo perché. La parte romance si lega molto bene alla parte investigativa, tanto da farmi dimenticare lo scorrere del tempo all'interno della storia. Il pov multiplo in terza persona mi ha permesso di immedesimarmi meglio nei vari personaggi, benché la maggior parte dei capitoli siano raccontati da Paula e Zach. L'ambientazione è da mozzare il fiato, specialmente i riferimenti al cielo stellato dell'Alaska, perché poter osservare le stelle è una cosa che mi fa impazzire. La neve ha un certo fascino e ha reso alcune scene davvero pazzesche, soprattutto verso la fine del romanzo. ➽ I personaggi sono come sempre ben strutturati: ★ Paula Wellman è una donna forte, determinata, qualificata e preparata ad affrontare le situazioni più disparate, non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno e, soprattutto, non ha bisogno del principe azzurro in sella al cavallo bianco. È abituata al giudizio maschilista dei colleghi e nonostante questo non si è mai lasciata abbattere anzi, si è sempre rimboccata le maniche per dimostrare il suo valore. Insomma, per me un vero esempio da seguire, senza contare che è esattamente come la ricordavo da Scacco matto. Chi mi conosce sa che amo le protagoniste badass e, a mio avviso, queste sono uno dei punti di forza dei romanzi di Monica. Di certo quello che la nostra agente non si aspetta è di trovare un uomo come Zach sulla sua strada, nonostante sia proprio lui il motivo per cui i due agenti FBI vengono mandati a Willow, un piccolo paesino dell'Alaska distante solo qualche ora di auto da Anchorage. ★ Zachary Walsh è la vera rivelazione di questo romanzo e ha fatto breccia nel mio cuore. Scrittore asociale, vedovo, in rotta con la figlia, indagato per omicidio e, di conseguenza, possibile dinamitardo. Però allo stesso tempo è sarcastico, affascinante, intelligente e parecchio intuitivo. Insomma, un personaggio davvero molto sfaccettato e davvero molto intrigante. ★ Daniel Fusco è l'agente FBI che, insieme a Paula, indaga sulla morte di una giovane adolescente. A differenza degli altri colleghi non ha problemi a lavorare fianco a fianco con una donna, per giunta più giovane di lei. È sarcastico e riflessivo, forse un po' stacanovista, ma comunque è una persona di cui ci si può fidare. ★ Samantha Bennington è la cognata di Zach e in un paio di occasioni mi si è stretto il cuore per lei. Pretendo un finale con i fiocchi, capito Cru? Cru è il diminutivo di Crudelia, il soprannome di Monica dai tempi di Vertigo. Sia lei che Dan sono dei personaggi ancora da scoprire e li shippo un casino. ★ Alice Walsh è la figlia ribelle di Zach. Sicuramente è un personaggio sfaccettato, ma come tutti gli adolescenti non è poi così difficile da capire: è arrabbiata col padre, ma allo stesso tempo sente la sua mancanza. La sua e quella della madre. Purtroppo la morte di Adele Walsh ha lasciato un solco indelebile dentro la figlia, una ferita che ha bisogno di tempo per rimarginarsi e guarire completamente. ★ Una menzione speciale va a Mike Summers e Julia Dunhill: è stato davvero bello rivederli in un paio di scene. ➽ Come sempre Monica è per lo show don't tell quindi non si perde mai in lunghe descrizioni, preferendo essere concisa e arrivare dritta al punto. Racconta tutto attraverso gli occhi e le sensazioni dei protagonisti in maniera diretta, talmente vivida da sembrare reale. Il modo in cui tesse le trame delle sue storie per me è qualcosa di eccezionale, nulla viene lasciato al caso, mai. Il ritmo è meno serrato rispetto ad altri suoi libri, ma non per questo è meno coinvolgente e il suo stile unico mi permette di immergermi completamente tra le pagine senza mai annoiarmi. Nonostante questo i capitoli finali sono molto più pressanti, la necessità di trovare l'assassino è talmente forte da essere quasi palpabile, lasciando al lettore più attento una chicca davvero geniale. ➽ In conclusione non posso far altro che consigliare Vite rubate a tutti coloro che amano i gialli ben strutturati, ma con un pizzico di romance.
Care lettrici, ho letto VITE RUBATE, l’ultimo romanzo pubblicato in Self da Monica Lombardi. È stato un bel romanzo anche se ho faticato all’inizio a stare dietro alla trama e ai passaggi temporali. Leggere questo romanzo è stato come ammirare un paesaggio nebbioso: una nebbia fitta ricopre tutto ciò che ci circonda, fino a quando un po’ alla volta la nebbia si dirada e riusciamo a riconoscere i contorni delle cose.
I miei tempi di lettura sono stati molto sfalsati: ho iniziato con un paio di capitoli, poi altri due e poi ho accantonato per un lungo periodo. Perché? Perché non riuscivo ad appassionarmi, non riuscivo a mettere insieme i pezzi del puzzle. E poi una notte ho affrontato il romanzo e non l’ho lasciato fino all’ultima pagina, Sezione Ringraziamenti inclusi!
I due personaggi chiavi del padre e della figlia e del loro difficile rapporto mi è stato subito chiaro, ma brancolavo nel buio per quanto riguarda il resto della storia passata. Zachary e Alice si sono trasferiti in Alaska dopo la morte della moglie/mamma. E già loro si portano dietro il mistero della morte della moglie. In seguito al loro arrivo un altro mistero sembra infittire ancora di più la storia tanto che ho iniziato ad avere dei dubbi sulla buona fede delle parole sia del padre che della figlia. Se ciò è successo, non può che essere stato merito dell’autrice che ha saputo scegliere le parole giuste, per insinuare i dubbi nella testa del lettore. Quindi, il viaggio dello scrittore e della figlia alla scoperta del mondo degli adolescenti rappresentano il tessuto della trama, l’aspetto sentimentale, carnale, vivo della storia. Almeno così l’ho interpretato.
Lo sviluppo della parte razionale, fredda, distaccata spetta agli agenti dell’FBI che sono arrivati per risolvere due dilemmi. L’agente Paula Wellman è la sintesi del perfetto agente freddo e distaccato, dedito al lavoro che non avrà paura di mostrare il suo lato umano. Una donna che sa essere rigida e inflessibile sul lavoro ma che riconosce e non ostacola la fuoriuscita del suo essere donna, delle sue passioni, dei suoi istinti. Mi piace questo personaggio perché è completo.
Chi è, invece, Zachary, lo scrittore, colui che inventa trame, colui che potrebbe essere l’ideatore ma anche il macabro esecutore delle trame da lui pensate e scritte? Io ho visto un uomo che ha cercato di essere un padre, che ha cercato di colmare i vuoti che si sono creati con la figlia, un uomo che è bello, intraprendente e cerca quello che vuole, un uomo che va oltre pettegolezzi e inciuci. Peccato che sia solo un personaggio inventato!!!!
Il personaggio che invece – colpa della bravura di Monica – ho preso in antipatia è la cognata di Zachary. Sono stata sottoposta a diverse sollecitazioni nei suoi confronti, tutte antitetiche. Prima mi piace, poi la trovo invadente, a volte non la percepisco come personaggio chiave della storia. A questo punto, l’ho inserita nella mia personale lista dei personaggi antipatici!!
Ad un certo punto della lettura la trama mi ha pure causato una certa ansia. Nella mia mente ho rivissuto alcune scene di Twin Peaks (ripulito dalla parte soprannaturale/fantastica): la liceale, il gruppo di adolescenti, il bello e infame del gruppo e da qui i miei pensieri sono corsi ai giovani di oggi e alla popolazione di cui la mia prole fa parte. Sono capace di voli pindarici che la mia mente si diverte a fare, senza il mio permesso, ma che purtroppo aprono in me domande sulla realtà che ci circonda. Certo è che se un romanzo mi causa tutto questo, può essere solo un bel romanzo!!!
Ultimo punto di cui vorrei parlare è l’ambientazione: l’Alaska è affascinante, fredda e mi attrae anche se io sono una persona letteralmente baciata dal sole, per cui rifuggo da tutto quello che può essere neve, ghiaccio, doposci, tute termiche, camini accesi, catene delle ruote delle macchine. I suoi paesaggi bianchi come se fossero bloccati nel tempo mi attirano come una falena alla luce e sono pronta a giurare che mi avvicinerei fino al punto da scottarmi per poi pentirmene. Quindi Alaska rimarrai nei miei sogni!!
Ora dovrei dire quanto è brava l’autrice, con che stile sa scrivere storie nuove e con quale arte mischia i personaggi di serie precedenti con nuove storie. Diciamo che questo può farlo qualsiasi lettore che si cimenta con la lettura della Sig.ra Lombardi. Una volta iniziato, è impossibile tradirla. Ci si affeziona ai suoi personaggi, alle sue storie, e c’è chi come me resta affascinato dalla sua scrittura, abile, comprensibile e mai volgare. Chi lo farà, mi darà ragione.
L’agente speciale Paula Wellman pensa di aver vinto una lotteria al contrario quando, con il suo collega Daniel Fusco, viene mandata in Alaska a indagare su un caso che ha qualche somiglianza con qualcosa accaduta quasi due anni prima in California.
Lo Stato più grande degli States, notti lunghe, neve, silenzio, cieli spruzzati di grappoli di stelle, boschi, orsi e lupi.
Quale lupo si nasconde nel biancore della neve? Cosa, chi, l’ha portato fin lì a seminare morte? Chi è davvero Zachary Walsh? Cosa succede a Willow, Alaska?
L’agente speciale Wellman indaga, tra vecchi segreti e vite spezzate di adolescenti fragili, e riconosce, quasi d’istinto, la solitudine. E, nelle pieghe della solitudine, la rabbia e il dolore.
Perché Zachary Walsh è un mistero, profondo, intrigante e complesso, e Paula ne è irrimediabilmente attratta.
Non voglio aggiungere altro al racconto della mia lettura, ma vi dico, con assoluta convinzione, che la Lombardi costruisce un giallo perfetto.
È scuola il flashback, che illumina i punti oscuri del passato; è scuola il “narratore inaffidabile”, la presenza oscura, l’ombra lunga della morte, portatore di distruzione, violento, dolente e folle; è scuola il trucco “dell’aringa rossa”, il falso indizio, come lo chiamano gli appassionati giallisti; è scuola il twist finale, un crescendo adrenalinico e risolutivo.
È scuola la profondità descrittiva delle pieghe dell’anima dei personaggi; è scuola il luogo del racconto, tanto vasto e potente quanto claustrofobico e letale.
È scuola la sinfonia di tipi umani che l’autrice fa risuonare, accordati o dissonanti, nel profondo della notte artica.
Benvenuti nel – mondo di solide incertezze – di Paula Wellman, lettori.
E che la Lombardi si impegni a raccontarci di Sam, di Fusco e di Alice non può che essere un’ottima notizia.
Ci ho messo un pò ad arrivare a leggerlo, volevo prima rileggere "Gambler" e "Scacco matto", i libri della serie poliziesca di Mike Summers, dove faceva la sua comparsa il personaggio di Paula Wellman ma, meglio tardi che mai, eccomi qui a parlare di un libro che prometteva suspence e ne ha regalata molta di più. Ancora una volta Monica Lombardi costruisce una storia che sa legarti a sé, una storia che passo dopo passo ci porta a conoscere i suoi personaggi, i loro pensieri, il loro vissuto e ci fa elaborare ipotesi, perché sei sicura di aver risolto e chiarito il mistero, ma poi eccolo lì, quel flashback, quella parola, quel gesto, che ti spinge a dire "ecco avevo sbagliato" e ripartire a fare nuove ipotesi. Perché non è solo l'agente speciale dell' FBI Paula Wellman a indagare (con l'aiuto del collega Dan Fusco) ma la narrazione parola dopo parola, fatto dopo fatto, ti porta a elaborare le tue teorie, ti senti parte viva dell'indagine, senti sulla tua pelle il freddo dell'Alaska, sei li, con Paula, Zach, Dan, Sam, Alice e non solo. Ancora una volta la Lombardi ci regala un libro a 5⭐ che una volta finito ti lascia il desiderio di leggere ancora di quei personaggi che stai lasciando e che ormai senti un pò come amici, perché non si vivono certe avventure senza che queste non ti tocchino. Quindi Monica, alla prossima storia, chissà che non sia una storia che riunisce (magari per qualcosa di bello 😉) tutti insieme i personaggi che la serie di Mike Summers, e Spin-off, ci ha fatto amare: Mike, Julia, Alex, Billy, Paula, Zach, Dan, Sam e Alice
Ci sono amori che non finiscono e riappaiono all'orizzonte quando non te lo aspetti più. Ci sono storie che paiono concluse ma poi i personaggi ritornano alla mente dell’autore e reclamano attenzione perché hanno ancora tanto da dire. Questo libro rappresenta uno di quei casi.
Monica Lombardi con Vite rubate ci riporta al romantic suspense classico, all'indagine poliziesca pura, al mondo che tanto le è congeniale, ci riporta nell'universo di Mike Summers.
Solo lei, il vento e le onde. E il pensiero che poteva, dopo tutto, fare quello che le pareva della sua vita. L’esplosione la colse serena, ignara. Del tutto impreparata.
Da questo istante tutto precipita o meglio tutto ha inizio. La vita di Zachary Walsh e di sua figlia Alice subisce la scossa che solo un evento tragico come la morte di Adele, madre e moglie, può comportare.
Un trasferimento da San Francisco a Willow in Alaska, la ricerca di un cambiamento radicale non condiviso porta Zach e sua figlia ad allontanarsi e solo la vicinanza di Sam, sorella di Adele, fa da collante tra padre e figlia.
Zach vive immerso nella sua scrittura, alieno alla vita di sua figlia che, come ogni adolescente, quasi lo disprezza. In questo scenario, per certi versi comune, si inserisce una serie di delitti che porta Zach nel mirino delle indagini dell'FBI di cui è incaricata Paula Wellman, vecchia conoscenza della serie Mike Summers. Con Paula segue le indagini Daniel Fusco.
Tutto quello che dovete sapere sulla trama è questo. Non potendo dire altro per non rovinare i numerosi indizi e i colpi di scena che porteranno a risolvere un appassionante giallo, posso solo cercare di trasmettervi le emozioni che ho provato a contatto con i personaggi intorno a cui ruota la vicenda.
Facciamo una premessa: ogni aspetto di questo libro, ogni personaggio, ogni vicenda che copre l'arco temporale di questa storia ha un suo perché.
Sapeva per esperienza che le idee non erano pazienti, non aspettavano i suoi comodi: doveva fissarle nel momento in cui arrivavano, prima che svanissero come il fumo di un falò, o di un incendio, che si dissolve man mano che sale verso il cielo.
Ecco Zach: mente acuta, carattere deciso, un uomo che rischia di essere travolto da una tragedia, che si riscuote e reagisce, che dimostra in ogni pagina tutto il suo amore di padre. Zach, però, prima di tutto è uno scrittore e qui il legame tra autore e personaggio è lampante.
Come poteva Monica non mettere almeno una piccola parte di sé dentro questo uomo?
L'arguzia, la cura dei dettagli, la sensibilità nel rapporto con gli altri sono quelli dell’autrice, posso dirlo con certezza poiché conosco Monica. Pertanto non posso far altro che sperare che Zach abbia una lunga, lunghissima vita editoriale.
Paula è la nostra investigatrice ufficiale, l'aggancio con la serie di Mike Summers; è una donna che ha sofferto, alla ricerca di un nuovo ruolo, penalizzata da un episodio che l'ha colpita anche intimamente.
Professionale, gestisce mirabilmente la situazione grazie anche al suo collega Fusco, inoltre è capace di scindere testa e cuore e analizzare le situazioni che si susseguono senza sosta.
Nel perfetto stile Lombardi, direi, la nostra autrice non ci lascia tirare il fiato neanche un attimo e noi, come Paula, dobbiamo essere lucidi, attenti, fidarci del nostro istinto ma seguire anche la ragione.
Ma non dimentichiamoci che qui abbiamo anche una bellissima parte romance, intrigante, sensuale, fisica e mentale.
«Signor Walsh?»
«Sono io.»
La voce era calda e profonda, in linea con la sua fisicità.
Si aprivano le danze.
Primo incontro… e sarà tutto un programma.
Ho parlato solo dei due protagonisti principali ma l'insieme dei personaggi costruisce le fondamenta della storia e, per paura di lasciarmi scappare qualcosa, taccio: li scoprirete pagina dopo pagina, ognuno vi lascerà sensazioni diverse, sentirete disagio, solidarietà, sospetto, fiducia… seguite le briciole degli indizi e apprezzerete lo splendido finale lasciandovi cullare dai sentimenti che scoppieranno tra le nevi d'Alaska
Sperando che sia il primo di una lunga serie, leggetelo!
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Con Vite rubate usciamo un po’ dai classici romance e ci tuffiamo in un romantic suspense, più suspense che romantic. Monica Lombardi ci porta in Alaska a conoscere uno scrittore di gialli Zachary Walsh la cui vita è stata stravolta dalla perdita della moglie in un incidente molto strano che lo lascia solo a ricominciare una vita nuova ma soprattutto ad affrontare la problematica adolescenza di sua figlia Alice. Nonostante il difficile rapporto col lei, Zach riesce a suo modo a trovare una stabilità fino a che un altro misterioso incidente punta di nuovo la luce su di lui per quanto successo a sua moglie Adele riaprendo vecchie ferite e portando a galla tanti segreti. A sciogliere i nodi su quanto è realmente accaduto ci pensa l’agente dell’FBI Paula Wellman, una donna scaltra che non si fa ingannare dalle apparenze e che vede negli occhi di Zach la sincerità di un uomo provato dalla vita che cerca di preservare sua figlia e che spera di recuperare il rapporto con lei. Entreremo nel pieno delle indagini grazie anche alla presenza di altri personaggi veramente interessanti come Dan Fusco, collega di Paula e a Sam, sorella della defunta Adele e se da una parte sbroglieremo pian piano la matassa dell’indagine, dall’altra ci scalderemo con l’attrazione tra Zach e la bella agente che cresce in sordina, offuscata dal susseguirsi di avvenimenti, ma che li travolge con una naturalezza quasi inevitabile. Zach e Paula hanno entrambi un carattere forte ma inaspettatamente imparano a fidarsi l’uno dell’altra senza forzature, con un rispetto che ha creato un’empatia che si percepisce fin da subito. Il lato debole di Zach è Alice, una ragazza ferita dalla perdita della madre, che ha troncato di netto i rapporti con un papà che ama profondamente, ma con il quale non riesce ad aprirsi, il tutto nel pieno di una crisi adolescenziale coi fiocchi. Ho apprezzato molto questo aspetto del romanzo perché mette in evidenza le difficoltà di relazionarsi tra padre e figlia affrontando la questione da entrambe le parti e l’autrice è stata brava a non sbilanciarsi in giudizi sia nei confronti di Zach che di Alice, raccontando come una spettatrice la situazione ma non per questo sottovalutando il problema, anzi analizzandolo a trecentosessanta gradi. Paula è discreta ma acuta, forse un po’ sulla difensiva, ma pronta a mettersi in gioco per trovare la verità. Il suo carattere duro va a sbattere con quello altrettanto forte e sensualissimodi Zach, ma invece di sfociare in uno scontro, si manifesta in un sentimento di stima reciproca e di attrazione a cui entrambi cedono facilmente. Continua a leggere la recensione su: CrazyForRomance
Thriller d'atmosfera convincente, Vite Rubate è una ulteriore conferma che Monica Lombardi è la mia autrice italiana preferita del genere Romantic Suspense. Del giallo non mi pare il caso parlarne, ma dei personaggi c'è molto da dire senza rischiare di rovinare la sorpresa. Zachary Walsh e sua figlia Alice non hanno un rapporto idilliaco, ma chi ci riuscirebbe con una adolescente piena di rabbia a frustrazione, costretta a vivere nel nulla dell'Alaska? il pericolo però bussa alla loro porta proprio quando un sorprendente cavaliere in una scintillante divisa FBI si mette di traverso e fa luce su più di un mistero che aleggia in casa Walsh. Già cosi.... Sono rimasta molto colpita e affascinata dalla bravura con cui la scrittrice fa evolvere il rapporto tra Zach ed Alice, dal simbolismo che usa per segnalarne i passaggi chiave, così naturale e allo stesso tempo così potente, e dalla splendida ambientazione nei ghiacci dell'Alaska. Per non dire nulla del ritmo serratissimo con cui la storia si dipana e ti lascia senza fiato in un finale da film americano. Ma non ne sono affatto sorpresa perché ogni libro di Monica Lombardi è una gemma preziosa nell'immenso scrigno delle buone letture.
Ritorna la regina del romantic suspense italiano con un giallo che tiene incollati alle pagine fino alla fine. Si torna nel mondo di Mike Summers e devo dire che era da tanto tempo che aspettavo una storia per Paula Wellman, ma l'attesa è valsa la pena <3
Vite rubate di Monica Lombardi, pubblicato il 17 maggio 2019, dalla Spinnaker
Smeraldine, ogni tanto ritorno a uno dei miei tanti amori letterari: il romantic suspense, genere che, purtroppo, viene ancora strapazzato e tenuto da parte nel nostro paese. Ed è un peccato perché, negli anni, ho avuto modo di appurare con mano che, se anche le CE non volessero investire su autrici straniere già affermate nel settore, abbiamo molte valide esponenti anche qui da noi. Ed è proprio il caso dell’autrice di questo libro che, da quando la seguo, non ha fatto altro che migliorare sempre più, riuscendo a creare personaggi credibili, situazioni ben pensate e soprattutto un intreccio suspense ideato a regola d’arte che ben si amalgama con la storia d’amore. Questo libro è uno spin off della serie su Mike Summers, una serie che consiglio caldamente alle amanti del genere e che, insieme alla sua compagna, farà una breve apparizione. Posso, però, assicurarvi che il libro può essere letto tranquillamente come uno stand alone e che la comparsa dei protagonisti della serie principale è solo un di più per i tanti affezionati delle storie precedenti. Ma veniamo a noi. Tutto inizia con il desiderio di una donna, Adele, di regalarsi una giornata tutta per sé in barca. Desiderio che viene stroncato da un’esplosione che la uccide. Volendo allontanarsi da tutti i ricordi che ancora lo legano alla moglie, nonché dalla convinzione della polizia che sia stato lui l’artefice di questa morte, Zack, suo marito, decide di lasciare la casa avita e andare ad abitare, insieme alla figlia a Willow, Alaska. Pessima decisione, almeno per come la pensa sua figlia, anche se poi, nel corso della storia, avremo modo di capire che dietro questa scelta ci sono stati anche altri motivi. Un anno e mezzo dopo questa morte dubbia, una nuova esplosione, questa volta proprio a Willow, mette l’FBI di nuovo alle calcagna di Zack. I due agenti incaricati di scoprire i collegamenti tra le due esplosioni e Zackary Wals, sono Paula Wellman e Dan Fusco, una coppia che nelle desolate e remote terre dell’Alaska avrà modo di conoscersi e instaurare una relazione professionale che per quanto mi riguarda mi ha intrigato molto. Dan, il poliziotto con qualche anno di servizio alle spalle che non teme una donna come Paula, ma che, anzi, rispetta e ammira, è una figura rilassante in quelli che saranno giorni alquanto turbolenti. Tra i due non c’è mai uno screzio, mai un rimprovero, solo collaborazione e cameratismo. Il racconto è adrenalinico fin dalle prime pagine, tutti i protagonisti nascondono qualcosa ed è difficile capire quanti mentano a fin di bene e quanti nascondano malvagità, dietro le loro parole. Già dal loro primo incontro tra Paula, l’agente dell’ FBI e Zack, l’indagato, si sprigionano scintille…
“Aveva una bella voce. Morbida con appena un tocco di ruvidità, velluto più che seta. Lì fuori, nel silenzio, poteva apprezzarne tutta la musicalità.”
Zack ne rimane ammaliato fin da subito anche se, quando si rende conto del perché quella donna sia andata a parlare proprio con lui, ne resta più che infastidito. A sua volta, Paula, sente scorrere tra loro una sorta di elettricità che però smorza sul nascere per rispetto del proprio ruolo.
“Occhi azzurri, che creavano un interessante contrasto con i capelli e la barba scuri. Ma non era il coloro ad attirarla. In quegli occhi aveva visto avvicendarsi sospetto, curiosità, ironia, rabbia: Paula lo conosceva da poche ore ma aveva già visto una miriade di emozioni diverse attraversarli e accenderli.”
Così, mentre le indagini avanzano e sul piatto della bilancia finiscono molti personaggi che, per un motivo o per l’altro, insospettiscono il lettore portandolo a credere di aver scoperto se non l’assassino almeno il movente, tra Zack e Paula qualcosa inizia a sciogliersi. Ma Zack è davvero innocente? Le avrà davvero detto tutto? E, soprattutto, quando e se la verità verrà fuori, tra loro potrà mai esserci un futuro? A queste domande troverete voi la risposta, altrimenti vi toglierei il piacere dell’investigazione in cui l’autrice è più che abile. Quello che posso dirvi in più è che la storia è affascinante, ti spinge a voler leggere ancora una pagina e poi un altro capitolo per poter arrivare alla fine e vedere se tutti i nodi verranno sciolti e le situazioni appianate. Perché, oltre ad essere un giallo, questo libro è anche la storia di una famiglia che si è lacerata quando un suo membro è venuto a mancare e l’autrice farà di tutto per dare un nuovo senso alla vita di quanti sono rimasti, anche se sono state le scelte di ognuno di loro a portarli dove sono arrivati.
“La storia della nostra vita, alla fine è come un libro. Giri pagina e trovi un incontro, una situazione. Puoi scrivere le righe del tuo dialogo, ma quello che fai, come agisci, è una reazione alla situazione e alle persone che incontri.”
Ora non vedo l’ora di sapere cos’altro si inventerà l’autrice su tutti questi personaggi, visto che nei ringraziamenti finali ha ammesso di voler ancora scrivere di loro. Signora Lombardi non mi faccia attendere troppo.
ogni tanto ritorno a uno dei miei tanti amori letterari: il romantic suspense, genere che, purtroppo, viene ancora strapazzato e tenuto da parte nel nostro paese. Ed è un peccato perché, negli anni, ho avuto modo di appurare con mano che, se anche le CE non volessero investire su autrici straniere già affermate nel settore, abbiamo molte valide esponenti anche qui da noi. Ed è proprio il caso dell’autrice di questo libro che, da quando la seguo, non ha fatto altro che migliorare sempre più, riuscendo a creare personaggi credibili, situazioni ben pensate e soprattutto un intreccio suspense ideato a regola d’arte che ben si amalgama con la storia d’amore. Questo libro è uno spin off della serie su Mike Summers, una serie che consiglio caldamente alle amanti del genere e che, insieme alla sua compagna, farà una breve apparizione. Posso, però, assicurarvi che il libro può essere letto tranquillamente come uno stand alone e che la comparsa dei protagonisti della serie principale è solo un di più per i tanti affezionati delle storie precedenti. Ma veniamo a noi. Tutto inizia con il desiderio di una donna, Adele, di regalarsi una giornata tutta per sé in barca. Desiderio che viene stroncato da un’esplosione che la uccide. Volendo allontanarsi da tutti i ricordi che ancora lo legano alla moglie, nonché dalla convinzione della polizia che sia stato lui l’artefice di questa morte, Zack, suo marito, decide di lasciare la casa avita e andare ad abitare, insieme alla figlia a Willow, Alaska. Pessima decisione, almeno per come la pensa sua figlia, anche se poi, nel corso della storia, avremo modo di capire che dietro questa scelta ci sono stati anche altri motivi. Un anno e mezzo dopo questa morte dubbia, una nuova esplosione, questa volta proprio a Willow, mette l’FBI di nuovo alle calcagna di Zack. I due agenti incaricati di scoprire i collegamenti tra le due esplosioni e Zackary Wals, sono Paula Wellman e Dan Fusco, una coppia che nelle desolate e remote terre dell’Alaska avrà modo di conoscersi e instaurare una relazione professionale che per quanto mi riguarda mi ha intrigato molto. Dan, il poliziotto con qualche anno di servizio alle spalle che non teme una donna come Paula, ma che, anzi, rispetta e ammira, è una figura rilassante in quelli che saranno giorni alquanto turbolenti. Tra i due non c’è mai uno screzio, mai un rimprovero, solo collaborazione e cameratismo. Il racconto è adrenalinico fin dalle prime pagine, tutti i protagonisti nascondono qualcosa ed è difficile capire quanti mentano a fin di bene e quanti nascondano malvagità, dietro le loro parole. Già dal loro primo incontro tra Paula, l’agente dell’ FBI e Zack, l’indagato, si sprigionano scintille…
“Aveva una bella voce. Morbida con appena un tocco di ruvidità, velluto più che seta. Lì fuori, nel silenzio, poteva apprezzarne tutta la musicalità.”
Zack ne rimane ammaliato fin da subito anche se, quando si rende conto del perché quella donna sia andata a parlare proprio con lui, ne resta più che infastidito. A sua volta, Paula, sente scorrere tra loro una sorta di elettricità che però smorza sul nascere per rispetto del proprio ruolo.
“Occhi azzurri, che creavano un interessante contrasto con i capelli e la barba scuri. Ma non era il coloro ad attirarla. In quegli occhi aveva visto avvicendarsi sospetto, curiosità, ironia, rabbia: Paula lo conosceva da poche ore ma aveva già visto una miriade di emozioni diverse attraversarli e accenderli.”
Così, mentre le indagini avanzano e sul piatto della bilancia finiscono molti personaggi che, per un motivo o per l’altro, insospettiscono il lettore portandolo a credere di aver scoperto se non l’assassino almeno il movente, tra Zack e Paula qualcosa inizia a sciogliersi. Ma Zack è davvero innocente? Le avrà davvero detto tutto? E, soprattutto, quando e se la verità verrà fuori, tra loro potrà mai esserci un futuro? A queste domande troverete voi la risposta, altrimenti vi toglierei il piacere dell’investigazione in cui l’autrice è più che abile. Quello che posso dirvi in più è che la storia è affascinante, ti spinge a voler leggere ancora una pagina e poi un altro capitolo per poter arrivare alla fine e vedere se tutti i nodi verranno sciolti e le situazioni appianate. Perché, oltre ad essere un giallo, questo libro è anche la storia di una famiglia che si è lacerata quando un suo membro è venuto a mancare e l’autrice farà di tutto per dare un nuovo senso alla vita di quanti sono rimasti, anche se sono state le scelte di ognuno di loro a portarli dove sono arrivati.
“La storia della nostra vita, alla fine è come un libro. Giri pagina e trovi un incontro, una situazione. Puoi scrivere le righe del tuo dialogo, ma quello che fai, come agisci, è una reazione alla situazione e alle persone che incontri.”
Ora non vedo l’ora di sapere cos’altro si inventerà l’autrice su tutti questi personaggi, visto che nei ringraziamenti finali ha ammesso di voler ancora scrivere di loro. Signora Lombardi non mi faccia attendere troppo.
L' amore per la lettura rosa mi porta a sconfinarne ogni sottogenere narrativo e tra questi il romantic suspence con i suoi formidabili e coinvolgenti intrecci costruiti intersecando amore, mistero e azione, ha avuto sempre il potere di affascinarmi quindi immaginate il sussulto del mio cuore quando i miei occhi scorrevano rapiti ed estasiati le straordinarie pagine giallo-rosa di Vite Rubate. La sconvolgente morte di una adolescente squarcia per sempre quel velo di pace e serenità che ricopre in apparenza Willow una cittadina sperduta tra i fitti boschi dell' algida e sconfinata Alaska sotto la cui gelida coltre si agitano le vite di adolescenti annoiati. La particolare modalità dell' incidente riporta alla luce un cold case relativo alla morte mai chiarita di Adele Walsh che ha lasciato un profondo baratro emotivo e conflittuale tra il marito, cupo scrittore di gialli, e la giovane ribelle figlia Alice trasferiti da poco proprio in quei luoghi dove vive già da tempo la sorella di Adele e dove Zachary ha immaginato il perfetto scenario per ambientare i suoi famosi romanzi. Paula Wellman, ed il suo collega l'agente Fusco vengono incaricati a svolgere le indagini per conto del FBI perchè le concomitanze tra i due casi, seppur flebili, sono troppo impressionanti da sembrare delle semplici coincidenze e gettano nuovi e pesanti sospetti proprio su Zachary Walsh. Un romantic suspense dalle forti tinte gialle scritto da una grande penna abile nel tracciare con cura e acuta intelligenza i fili di una trama credibile e travolgente fitta di quel mistero sottile, teso e incalzante che ti intriga e ti invoglia alla lettura. Una narrazione brillante, ben elaborata grazie alla naturalezza espressiva dell' autrice padrona di uno stile magistrale che riempie le pagine con fluida e trascinante prosa. Una storia dalle dinamiche ben evolute in cui le scene ricalcano la vivida realtà palpabile e profondamente sensoriale suggerita dalle tipiche atmosfere poliziesche che tanto avvincono mentre i personaggi sono superbi attori che recitano ruoli finemente scolpiti, tasselli che, dinanzi agli occhi del lettore, compongono l' intero reticolo investigativo in cui dubbi, sospetti, segreti e colpi di scena si alternano senza lasciare tregua e ogni azione e ogni indizio risultano ottimamente calcolati per creare scalpore. Il fulcro dell' indagine, il protagonista centrale di tutta la storia è indubbiamente il conturbante e sfaccettato Zachary un uomo schivo, solitario che quasi non si accorge della vita che gli scorre intorno talmente immerso nella quiete dei luoghi e della scrittura che mi ha stregata e travolta col suo fascino tratteggiato da inquietudini ed ombre. Un romanzo tutto in divenire in cui assistiamo ad un' inchiesta serrata gestita argutamente ma anche all' evoluzione dei rapporti personali tra Zachary e la figlia che vivono equilibri familiari fragili e tesi fino a far emergere ostilità risentimenti e rabbia e poi tra Zachary e Paula che man mano scoprono un' intensa profonda e un' attrazione che li legherà ad un sentimento inaspettato regalandoci momenti sfumati di rosa stupendi. Ogni personaggio risulta non solo ben costruito ma parte integrante di un piccolo torbido universo cittadino che vi terrà col fiato sospeso. Lettura imperdibile che scivola via alla fine della quale resti con la cocente voglia di leggerne ancora e ancora.
Con Vite Rubate, Monica Lombardi torna a dar vita al mondo di Mike Summers (se ancora non avete letto la serie, vi consiglio di farlo!). In questo libro ritroviamo Paula Wellman che, insieme al collega Dan Fusco, partono per un’indagine niente meno che in Alaska. Questa è un’indagine fuori dagli schemi: qui non si deve solo scoprire chi è il “cattivo”, ma si devono anche ricucire ferite e legami familiari. Questo doppio filo che si intreccia, forma una trama ricca di suspense, colpi di scena, di ricordi, di riflessioni sul rapporto tra un padre e una figlia, ci regala uno spaccato sul mondo degli adolescenti di oggi, senza dimenticare l’amore. Vite Rubate non dà spazio alle mezze misure. Le scene “thriller” sono intense, di quelle che ti tengono incollata al libro, che ti immergono in un mondo oscuro. Le scene “familiari”, la relazione amore/odio tra padre e figlia, le ho sentite vere, reali. L’autrice è bravissima a descriverne le sfaccettature psicologiche. Le scene “d’amore”, non tantissime (lo preciso solo perché io ne avrei volute molte di più!), sono delicate e passionali, il mix giusto per non distogliere il lettore dalla storia principale. Ho amato tutti i personaggi, ma Zachary Walsh ha conquistato il mio cuore. Zach è vedovo, la morte della moglie è uno dei motivi che porta Paula in Alaska. È uno scrittore. È un uomo solitario e schivo, quasi rude. È un padre, di una figlia adolescente rimasta senza mamma e che lui ha “obbligato” a trasferirsi dalla California all’Alaska. Non si direbbe proprio un personaggio positivo. Quello che mi ha sorpreso di lui è stato il suo farsi conoscere poco alla volta, in sordina, rivelandosi un uomo estremamente intelligente e perspicace, affascinante e passionale, con un pizzico sarcasmo che lo rende ancora più attraente. E arrivata alla fine della storia ho pensato “anch’io voglio uno Zachary Walsh!”. I personaggi femminili in Vite Rubate sono, tutti a modo loro, pazzeschi. Da Paula Wellman ad Alice Walsh a Samantha Bennington. Paula incarna in apparenza la donna fredda e determinata che fa un lavoro in un mondo prevalentemente di uomini, con gli “attributi” giusti per nuotare in mezzo agli squali. E nel suo lavoro è molto brava: precisa, intuitiva, intelligente. È anche una donna alla quale proprio quel lavoro che tanto ama, ha portato via affetti e un uomo che amava. Arrivata in Alaska tutto poteva aspettarsi, ma non di trovarsi davanti a un uomo come Zachary Walsh, che le farà battere forte il cuore, e questa volta con un altro tipo di adrenalina. E poi c’è Alice: un’adolescente ferita e arrabbiata. Le sue “cartoline dall’inferno” non sono solo uno sfogo, ma anche un grido d’aiuto. Attraverso il suo rapporto con il padre, l’autrice ci fa vivere quelle dinamiche che sono familiari a molti lettori: l’amore/odio tra genitori e figli e le problematiche adolescenziali. I capitoli raccontati in differenti POV (Zach e Paula) e le cartoline dall’inferno, rendono il racconto vibrante e diretto. L’ambientazione in Alaska è molto suggestiva e rende la storia ancora più accattivante, dando secondo me un'atmosfera ancora più “thriller”.
Quando finisco un libro di Monica Lombardi dico sempre “questo è il più bello”, e invece al successivo mi sorprende con una storia ancora più bella. Amo il suo stile, brillante, attento ai particolari, mai scontato. Se tanti lettori la definiscono “la regina del romantic suspense italiano” un motivo c’è!
Impeccabile! Monica Lombardi è una maestra e ci ha regalato ancora una volta una storia avvincente che tieni incollati alle pagine fino alla fine! Le scene sono fotografate, istantanee chiare e nitide in cui non sono i pixel, ma le parole scelte con cura da Monica , a mostrarci l’ambiente, le situazioni, i personaggi e anche le loro emozioni. Una storia fatta di tante sfaccettature ..a partire da Willow, una cittadina apparentemente tranquilla, un posto dove rifugiarsi . I pensieri di una madre e di una figlia affidati ad un diario. Zach e Paula: l’indagato e l’agente speciale . Una sorella che è sempre stata al secondo posto. Il branco. I segreti del passato. C’è tutto in questo romanzo, tutto ben visibile e magistralmente coordinato che tiene con il fiato sospeso fino all’ultimo colpo di scena. Io che avevo conosciuto Paula Wellman nella trilogia di Mike Summers , sono molto felice per questo capitolo dedicato a Paula ..della sua storia..una storia forte, incerta, passionale e “moderatamente speranzosa” proprio come lei! “La storia della nostra vita, alla fine, è come un libro. Giri pagina e trovi un incontro, una situazione. Puoi scrivere le righe del tuo dialogo ma quello che fai, come agisci, è una reazione alla situazione e alle persone che incontri.” Zachary Walsh
recensione a cura del blog “Libri Magnetici" by Meghan
La neve, da sempre sinonimo di bianco, silenzio, gelo; la neve, che nella sua notte, così particolare, inghiotte i suoni, i colori, le forme; la neve è la protagonista di questa storia, in una delle parti al mondo a cui subito pensiamo se associamo la parola neve.Zack Walsh, scrittore di successo, si è trasferito in Alaska proprio per questo: il silenzio e le temperature rigide sono un balsamo per la sua anima, ferita dalla morte tragica di sua moglie e dai silenzi ostili di sua figlia adolescente.Proprio un incidente apparente, porterà gli agenti dell’FBI in quella piccola cittadina, sconvolgendo il fragilissimo equilibrio padre-figlia, ma rivelando anche tragici e inaspettati risvolti. Attraversati dalla rabbia e, a tratti, dal risentimento in modo diverso, padre e figlia andranno a ritroso nelle loro vite, verso quella moglie e madre che li ha lasciati con ricordi venati di malinconia ma anche di rabbia.
«Quanto aveva lasciato che diventasse incolmabile, quella voragine tra loro? Gli sembrò di vederlo il baratro che li separava. Largo e profondo, loro due figure minuscole e solitarie sui due bordi opposti. Se avesse provato a parlarle, il vuoto tra loro gli avrebbe restituito solo l’eco delle sue parole?»
E parallelamente, non solo i fantasmi del passato diventano come fiamme, che lambiscono le anime di tutti i personaggi della storia: i ragazzi annoiati del liceo, che si spingono sempre più all’estremo perché annoiati da quella vita; la cognata di Zack, che ha scelto l’Alaska proprio per allontanare quell’amore non corrisposto, ma che la segue ovunque; i due agenti dell’FBI, Paula Wellman e Daniel Fusco, che in modi diversi, affrontano i loro fantasmi “perché la dannazione diventa più sopportabile, se non si è da soli”. La parte thriller della storia è costruita molto bene, con personaggi che si incastrano sì nello schema, ma di cui riusciamo anche a capire le scelte, le debolezze, che non sono però scusanti ma tasselli di incastro, in quegli eventi sconvolgenti a cui il destino li ha destinati.
«Zackary Walsh era entrato nella sua vita come un grosso, gigantesco punto interrogativo. Non era quello che si aspettava, sfuggiva di continuo a ogni suo tentativo di capirlo, di catalogarlo. Continuava a far nascere in lei domande, e Paula voleva doveva trovare le riposte. ……. Tra loro era scattato qualcosa di certo, di assoluto, che non lasciava spazio a dubbi o razionalità. Un clic: due metà che combaciano.»
Una scrittura fluida, avvincente, adatta anche a chi non vuole un thriller troppo complesso o articolato, perché rivela la bravura dell’autrice nel dare personaggi strutturati quanto basta, e che ci spinge nella lettura per seguire l’evoluzione dei vari intrecci.
«La storia della nostra vita, alla fine, è come un libro. Giri pagina e trovi un incontro, una situazione. Puoi scrivere le righe del tuo dialogo ma quello che fai, come agisci, è una reazione alla situazione e alle persone che incontri.»