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La guerra di tutti: Populismo, terrore e crisi della società liberale

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Populismo e cospirazionismo, razzismo e terrorismo, fake news e politicamente corretto sono tutti sintomi di un ordine in disfacimento. Il tramonto del capitalismo occidentale coincide con una crisi delle categorie politiche della modernità, una catastrofe che ci riporta alla guerra di tutti contro tutti come unico sfogo alla paura del declassamento. Guerra simbolica, metaforica, virtuale, finzionale, che dal mondo dei segni sempre più spesso trabocca per andare a contagiare il mondo reale. Nessuna civiltà aveva mai spettacolarizzato tanto il benessere e nessuna aveva mai subito con tanta durezza l’effetto del risentimento che sale quando le promesse non vengono mantenute: trionfano le passioni tristi, gli odi intracomunitari e le teorie del complotto. Dopo aver amministrato per decenni il consenso fabbricando sogni e bisogni, l'industria culturale è diventata una macchina produttrice di paranoia. E se il problema fosse il nostro rapporto con la violenza del linguaggio? Raffaele Alberto Ventura ci guida in un viaggio tra le rovine sontuose della società del benessere, dalla post-verità alla post-politica: incrocia moti di piazza liberamente tratti dai film di Hollywood, ascolta supereroi che discutono di filosofia e si intrattiene con complottisti adoratori di Rihanna, principessa degli Illuminati. Nel mezzo di questo frastuono, ci fa sentire le voci di Hobbes e di Rousseau, esplora le pagine di Dick e di Flaubert, svelando gli arcana imperii dietro le illusioni politiche che non funzionano più.

308 pages, Paperback

First published May 2, 2019

8 people are currently reading
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About the author

Raffaele Alberto Ventura

33 books49 followers
Vive a Parigi dove collabora con il Groupe d'études géopolitiques e la rivista Esprit. Oltre alla sua pagina Eschaton cura una rubrica per Wired.

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33 (34%)
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3 (3%)
1 star
1 (1%)
Displaying 1 - 11 of 11 reviews
Profile Image for terry.
142 reviews77 followers
December 28, 2021
voto finale: 3 e mezzo

Pur avendo moltissimi spunti di riflessione, l'ho trovato troppo confusionario. L'autore cerca di dare uno specchio accurato della contemporaneità trattando vari temi tra cui il populismo, le teorie complottistiche, il terrorismo, la crisi dello stato liberale, il politically correct. Peccato che, per quanto, le varie "sezioni" siano interessanti, il risultato finale sia un poutpourri di riflessioni senza un filo logico ben delineato.


(inoltre, mea culpa, non conosco bene l'universo Marvel e questo saggio è pieno di citazioni o riferimenti ai vari colossal del marchio)
27 reviews5 followers
July 7, 2019
Articolo completo: https://www.thewisemagazine.it/2019/0...

Raffaele Alberto Ventura (in arte Eschaton) ce lo aveva annunciato alla fine del suo primo saggio, Teoria della classe disagiata (Minimum Fax, 2017): il libro necessitava di un seguito, avrebbe avuto un nome più esplosivo, La guerra di tutti, e avrebbe portato alla luce un conflitto ben più esteso. Il mese scorso è uscito questo suo secondo libro e tutte e tre le promesse sono state mantenute. La guerra di tutti è il degno seguito di uno dei saggi più lucidi e importanti per comprendere decennio che sta volgendo al termine. Con Teoria della classe disagiata Ventura aveva tolto il mantello dell’invisibilità al fantomatico elefante nella stanza, lasciando emergere con chiarezza tutte le contraddizioni e i circoli viziosi dell’economia neoliberista odierna. La classe disagiata è quel ceto medio con aspettative troppo alte perché possano essere soddisfatte dal mercato. Non perché gli manchino le risorse, anzi; il problema è proprio una sovrabbondanza di risorse, un surplus ereditato dalla generazioni del boom economico che viene dilapidato in titoli di studio, master, tirocini, stage gratuiti, beni posizionali, beni di pseudo lusso e così via. Il risultato inevitabile dello sperpero è il declassamento, il peggiore dei mostri sotto il letto per la classe media, che vede il proprio status sociale minacciato. Ma invece che accettare la sconfitta e scegliere strade meno prestigiose ma sicuramente più remunerative, la classe disagiata è convinta che sia possibile emergere e riappropriarsi di quello status in decadenza attraverso la competitività. Si innesca così un circolo vizioso senza fine di investimenti in titoli di studio poco spendibili sul mercato attuale che non fa altro che aumentare l’insoddisfazione e la paura per il declassamento. E l’insoddisfazione non può che sfociare nel conflitto. Teoria della classe disagiata metteva in luce il disperato tentativo di una generazione perduta che vuole farsi riconoscere dei diritti che appartenevano ai suoi predecessori e che ormai, semplicemente, non esistono più. La guerra di tutti intende portare il conflitto del riconoscimento su una scala più ampia, non solo economica ma politica, sociale, etnica, religiosa: un conflitto di tutti contro tutti e, in ultimo, contro sé stessi.
31 reviews1 follower
April 4, 2021
Alcune singole argomentazioni di questo saggio sono illuminanti, ad esempio ho apprezzato le pagine sul complottismo, che non è visto come risultato di semplice stupidità ma come un modo (sbagliato) di dare forma alle contraddizioni reali della società (è come una metafora che viene presa alla lettera, una narrazione fasulla che però ha un senso perché ci dice qualcosa sulle condizioni del complottista). Anche alcuni limiti del liberalismo sono messi in luce in modo chiaro, come la sua incapacità di affrontare il multiculturalismo. Quello che non mi ha convinto molto di questo saggio non è il modo in cui sono trattati i singoli argomenti ma piuttosto la pretesa di metterli tutti assieme in un'unica grande narrazione apocalittica. Vengono mischiati problemi diversi come populismo, crisi economiche, complottismo, questioni culturali e identitarie, colonialismo e postcolonialismo, questioni politiche e geopolitiche, come se fossero tutti sintomi di un unico male che affligge la società, ma questo male alla fine non si capisce quale sia. La conclusione scade in un vago senso di colpa dell'occidentale che non so bene come interpretare, perché non si spiega cosa dovrebbe fare oggi l'occidente per rimediare ai suoi errori. Capisco che l'obiettivo sia sottolineare dei problemi e non fornire soluzioni, quindi non dico che dovrebbe dare indicazioni precise su come uscire da questa crisi mondiale, ma mi sembra che questo libro sia affetto da un pregiudizio disfattista che impedisce di intravedere delle vie d'uscita dalle problematiche che ha esposto.
Profile Image for dv.
1,398 reviews60 followers
August 31, 2022
Opera del 2019, segue naturalmente Teoria della classe disagiata e approfondisce - stavolta l'ispirazione del titolo è la "guerra di tutti contro tutti" di Hobbes - la deriva della lotta che spacca la classe media, spaziando - con la sua capacità di attingere a risorse di vari mondi (economia, filosofia, letteratura, cinema, in particolare con citazioni da "Essi vivono" che aprono ogni capitolo) - fra razzismo, populismo, ascesa del qualunquismo politico. Ventura è senza dubbio uno dei più brillanti critici della contemporaneità (il più brillante in Italia?).
28 reviews
March 14, 2020
Splendido trattato filosofico sociale sul nostro tempo e sulla ipocrisia ed i limiti della società globale iperconnessa. Con una bibliografia enorme ed esaustiva ed una serie di citazioni e spunti che spaziano da fumetti e film di super eroi ad autori complessi e filosofi come focault e deridda .Divertente profondo , mai banale un nuovo modo di fare saggistica .
Profile Image for Silvia.
163 reviews29 followers
May 8, 2020
"Abbiamo visto il nemico e il nemico siamo noi".

Da leggere come spunto di riflessione e critica consapevole nei riguardi di noi stessi e del mondo in cui viviamo. Una disamina coraggiosa e necessaria.
Profile Image for Davide Saini.
44 reviews1 follower
July 5, 2020
Il libro che crea tantissimi spunti dalla analisi nostra società amalgamati da moltissimi riferimenti pop. Ciò che rende questo libro valevole di un approfondita è senz'altro l'assenza di una mielosa retorica a cui ci hanno abituati sui social, e non.
Profile Image for Erizzardi.
1 review
May 5, 2020
Ventura ha finalmente imparato ad usare le note a piè di pagina (come sottolineato da lui stesso).
202 reviews4 followers
March 2, 2021
Ben scritto e ben pensato.
Profile Image for Giacomo.
366 reviews25 followers
November 26, 2019
Adesso ci siamo per davvero. Lavoro più maturo e completo del precedente, anche con una struttura più chiara. Mi ha dato molti strumenti per analizzare ulteriormente quello che vedo ogni giorno nella quotidianità e nei telegiornali, con un punto di vista molto interessante.
Non ho le competenze per dire se è originale o meno ma sicuramente fresco (almeno per me) e, ahimè, molto disarmante per certi aspetti.
Che stiamo fallendo come Occidente (rispetto ai modelli ideali di cui ci siamo fregiati come paladini per decenni) è sotto gli occhi di tutti, in che misura e per quanto ancora è solo nelle nostre mani.
Profile Image for Moreno.
5 reviews2 followers
July 5, 2019
Lavoro molto più maturo e concreto di Ventura. Uno studio della società odierna e dei suoi movimenti di violenza che percorrono i suoi strati. Pieno di citazionismo alla cultura pop così come alla più attuale e moderna letteratura filosofica sulla politica. Ah, c'è tanto Hobbes
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