Carmen Llera, avventurandosi nelle pieghe del suo vissuto e mettendo a nudo se stessa con disarmante franchezza, ci offre una mappa del ricordo che non può condurre altro che a una trepidante domanda, che riassume il senso di una perdita incolmabile: “Dove sei?” In un giorno qualsiasi davanti a un centinaio di lettere di Alberto Moravia sparpagliate sul letto, imparate “quasi a memoria”, ecco che, come scaturendo da una lenta e sotterranea maturazione, scatta nell’autrice di questo libro l’impulso a rispondere, a fare i conti con il passato. Da una parte un “anziano romanziere”, la sua fragilità, la sua travolgente passione e il suo timore di essere escluso dalla vitalità della compagna. Dall’altra, una donna “scomoda”, che ha esplorato dentro di sé e nei suoi riguardi con gli altri la struggente malinconia del vivere ma anche l’impulso prepotente ad accogliere ogni possibilità vitale. Dal caleidoscopio di incontri, fughe, conversazioni, sesso, amicizie, tradimenti, narrati sempre con una leggerezza in punta di penna, emerge alla fine una singola, emblematica frase di Alberto Moravia: “Nessuno ti amerà mai come me”.
"All'ora del telegiornale rientravo e mi sdraiavo accanto a te nel grande letto.
Mi accarezzavi
ero tua moglie e volevi darmi piacere
Mi commuoveva la tua capacità di amarmi com'ero
scomoda
profondamente scomoda
fino alla fine
ostinatamente".
Carmen Llera in Moravia è una scrittrice spagnola naturalizzata italiana. È stata la seconda moglie di Moravia - dopo Elsa Morante e Dacia Maraini che fu sua compagna per diversi anni- dal 1986 al 1990, anno della morte di Alberto. Alberto e la Llera avevano 46 anni di differenza e ciò contribuì a etichettare la loro unione come uno "scandalo", e a far circolare l'immagine di Carmen quale approfittatrice che mirava solo a diventare vedova del celebre scrittore.
In "Finalmente ti scrivo", davanti a centinaia di lettere che lo scrittore romano le aveva scritto, la Llera prende il coraggio a quattro mani e decide di rispondergli aprendo il suo cuore e raccogliendo tutti i sentimenti contrastanti che prova e ha provato in modo da metterli nero su bianco. Ne esce fuori un collage letterario davvero molto interessante: le parole che Carmen dedica a suo marito, si mescolano con citazioni delle lettere che lui ha scritto a lei, e alcune di esse vengono riportate anche interamente in apertura e chiusura di questa breve opera.
Queste lettere sono cariche di sentimento e poesia e andrebbero lette e rilette poiché ogni volta rafforzano il significato e il sentimento espresso. Ogni corrispondenza racchiude un mondo, un’intera vita insieme dietro le parole, e varrebbe la pena sottolineare ogni frase. Penso che questa raccolta sia qualcosa di veramente unico e prezioso, che supera il solo amore terreno, ma si spinge oltre, verso un rapporto di intesa più spirituale, un’intesa che li unisce prima del prima (la nascita) e dopo del dopo (la morte). Forse è una relazione tormentata la loro, possibile, eppure nessuna distanza di età o a livello intellettuale ha impedito la crescita e il mantenimento del loro rapporto, relazione che riesce a superare le barriere della stessa esistenza, dello stesso ciclo naturale della vita, unendoli oltre questo mondo. Probabilmente è la più grande dimostrazione di amore di cui si possa leggere.