Disinnesca la tua psicotrappola: tu l’hai attivata, l’hai costruita involontariamente, ma ora ne sei prigioniero. Come hai fatto? Hai ripetuto comportamenti che all’inizio ti hanno risolto dei problemi: erano soluzioni efficaci, dunque le hai applicate sempre, senza preoccuparti dei risultati. In verità, sono loro la tua psicotrappola: le tentate soluzioni fallimentari. Ti sei complicato la vita da solo, ti sei avvolto nelle catene proprio come faceva Houdini, solo che tu lo hai fatto senza rendertene conto, e ti ritrovi intrappolato. In queste pagine puoi trovare le istruzioni per capire come si sono strutturati i tuoi disagi, come fare per star meglio, per essere di nuovo consapevole dei tuoi meccanismi. Se hai innescato la tua psicotrappola, qui troverai sempre la tua psicosoluzione.
Giorgio Nardone (Arezzo, 23 settembre 1958) è uno psicologo e psicoterapeuta italiano. È il fondatore insieme a Paul Watzlawick del Centro di Terapia Strategica di Arezzo (ove svolge la sua attività di Psicoterapeuta e coach) ed è considerato la figura di maggior spicco della tradizione della scuola di Palo Alto. È autore di numerosi saggi tradotti in varie lingue e di libri di carattere divulgativo destinati al grande pubblico.
Per quanto non consiglierei questo libro ad un professionista, il modo semplice in cui Nardone spiega alcune cose, non deve fare pensare che questo saggio sia un'ipersemplificazione di alcune patologie piuttosto comuni. Quello che piú mi ha disturbato é stata piuttosto l'autocitazione costante, che mi ha portato a dubitare di certe affermazioni basate soltanto sull'autoreferenzialitá, ma come al solito, mi potrei sbagliare.
Faccio fatica a capire come collocare questo libro: - non é un saggio per “addetti ai lavori”, perché sfiora velocemente fin troppi argomenti senza approfondirli; - non é un libro divulgativo, perché il linguaggio cade più volte nel verboso e durante la lettura ci troviamo a superare alcuni costrutti logici degni della migliore filosofia tedesca; - sarà forse un libro di auto-aiuto, considerando la regolare contrapposizione tra “psicotrappole” e “psicosoluzioni” all’interno dei capitoli, oltre alla conclusione che invita il lettore alla meta-analisi per agire autonomamente sui propri problemi?
La lettura sarebbe anche interessante, vista l’ampiezza dell’argomento trattato, se non fosse per la scarsa scorrevolezza del testo e per le eccessive auto-citazioni dell’autore, come se relegarsi in bibliografia assieme al resto delle fonti fosse degradante. Trovo infine sbagliata la contrapposizione tra “psicotrappole” e “psicosoluzioni”, che rende molto semplicistico l’approccio alle diverse situazioni. Sarebbe bastato un inoffensivo “consigli pratici” ma, forse, si è voluto assecondare il desiderio del lettore di self-help in cerca risposte semplici e immediate.
Punto Primo: Questo è un volumetto, un riassuntino, una specie di guida che però non da la patente e spero che nessuno la utilizzi per diagnosticare i propri amici o nemici, perché la tendenza oggi purtroppo è quella.
Punto secondo: mi dispiace ma è evidente che l’argomento “depressione” non è proprio il campo di Nardone.
Punto terzo: purtroppo per sua natura risulta freddo, semplicistico e tutto tranne che empatico.
È raro trovare in un libro domande e soluzioni spiegate semplicemente ed efficacemente. In questo caso sono esposti vari errori comuni alla base di problematiche personali, si cerca di spiegarne le motivazioni possibili e anche delle modalità per non ripeterli. Certamente per i problemi più gravi è necessario un aiuto esterno, in tanti altri casi queste problematiche possono essere superate in prima persona. Innanzitutto conoscendo i meccanismi che inducono le psicotrappole, per poi sperimentare nuove prospettive che permettano di uscire da schemi ormai assimilati e trovare soluzioni nuove e funzionali.
<<"L'unica cosa che impariamo dai nostri errori è che continueremo a ripeterli" ma se l'individuo accetta umilmente la sfida di sottoporsi a dolori e fatiche per raggiungere uno scopo senza arrendersi di fronte agli ostacoli e alle difficoltà inevitabili, ricorrendo in alcuni casi a funambolici autoinganni o a sofisticati stratagemmi, riuscirà a liberarsi da tale funesta profezia.>>
Il libro ruota attorno al concetto delle psicotrapppole: quei “stati mentali” disfunzionali in cui, spesso senza accorgercene, possiamo cadere nel corso della vita. Nardone distingue due macro-categorie: le trappole del pensare e quelle dell’agire.
Ho trovato la lettura interessante perché molte delle situazioni descritte sono facilmente riconoscibili nella vita quotidiana. Spesso ci si rende conto, leggendo, di aver vissuto dinamiche simili — ed è proprio questa riconoscibilità che rende il libro utile: offre spunti per affrontare questi blocchi, sia autonomamente che con l’aiuto di un professionista.
Va detto che il testo non entra troppo a fondo nei singoli casi o nei fondamenti teorici: si limita a fornire una panoramica essenziale, più orientata alla pratica che all’analisi approfondita. Ma credo sia un punto di forza, perché rende la lettura accessibile e concreta e soprattutto non relegata solo agli “addetti ai lavori”. È un libro che si presta bene anche a più riletture, come promemoria di alcuni meccanismi ricorrenti.
L’unico limite, per me, è stata la parte finale, che non mi ha convinto del tutto rispetto al resto del libro.
Lo consiglio a chiunque voglia iniziare a riflettere sulle proprie abitudini mentali, senza troppi tecnicismi e magari voglia soffermarsi a riflettere a tal proposito .
Sicuramente un testo utile a chi non conosce teorie psicologiche per comprendere alcuni meccanismi che la mente mette in atto e che possono potenzialmente diventare appunto delle "trappole", fino a scaturire in vere e proprie psicopatologie (come le fobie, il disturbo ossessivo compulsivo o la depressione). Personalmente, da psicologa, non mi trovo d’accordo con il tono del libro, che a volte risulta un po’ dogmatico e poco sfumato (come nel criticare approcci come la psicologia positiva o l’uso di medicamenti) e tende a far ricadere in modo semplicistico molte (forse troppe) cause di difficoltà al solo individuo (quando spesso si scatenano nell’interazione con il contesto o nelle relazioni). È scritto in modo chiaro quindi può essere comunque un buon punto di partenza su questi temi, ma è necessario spirito critico.
Desde mi experiencia, Nardone en esta entrega no me aporto nada, toca temas importantes sin profundizar a pesar de la debida importancia que considero merecen.
Para mi, este hombre solo reciclo más de lo mismo mientras agita su varita mágica llamada “psicosoluciones” que no expresan en sí un proceso, más allá del “así se hace y listo, te sientes mejor, fin.”
Por último, hace uso de “frases célebres” para explicarse… detestable, no lo disfrute.
Argomenti trattati in maniera poco approfondita ma l'ho trovato comunque interessante e in grado di dare spunti importanti. Consigliato per una lettura breve e senza troppe pretese.
Esperaba sacar algo más de "chicha" y lo que me he encontrado es un terapeuta con unos métodos algo peculiares pero que no me han aportado casi nada; algo se puede salvar pero se ha quedado muy lejos de lo que esperaba.
Vale la pena di leggerlo. Noi ci conosciamo, ma facciamo finta di non conoscerci. Come mai? Perché,se accettassimo di riconoscerlo a noi stessi, dovremmo cambiare abitudini. Tali abitudini le abbiamo acquisite in periodi di difficoltà.Allora probabilmente, ci hanno aiutato a sopravvivere in una situazione difficile dal punto di vista psico-fisico ed emotivo. Ora però abbiamo generalizzato ed esteso il significato di quelle relazioni interpersonali a troppe situazioni vagamente somiglianti e questo porta a una percezione ed elaborazione dei fatti ingannevole. Le nostre reazioni sono il frutto della nostra esperienza,del nostro modo di vedere e giudicare il mondo esterno. Però questo mondo diventa ed è la proiezione del nostro pensiero e della nostra elaborazione interiore. Perciò, come dicevano gli antichi: "Nosce te ipsum". Conosci te stesso,come un invito a riconoscere la propria limitatezza umana, prima di procedere sulla via del sapere e della virtù. Come afferma la psicologia moderna, il mondo è un prodotto delle proiezioni del nostro modo di pensare. E come dice la fisica quantistica, un atto dì osservazione può influenzare o determinare le proprietà di ciò che viene osservato. Possiamo quindi dedurre che, solo conoscendo noi stessi e di conseguenza trovando le motivazioni per cambiare le nostre opinioni,giudizi ed il nostro modus operandi , possiamo cambiare il nostro approccio, di pensiero e azione ,alle relazioni interpersonali e al mondo. Ma in definitiva,forse è meglio come è detto nel Vangelo:" Non giudicare se non vuoi essere giudicato". Oppure come suggerisce Thich Nhat hanh, monaco vietnamita,che pratica il buddhismo zen, prendiamoci cura dei nostri traumi interiori,lasciamoli emergere , accettiamoli ed abbracciamoli. Così potremo affrontare la "sofferenza che ci costruiamo da soli" le "psicotrappole",che potremo curare con le "psico-soluzioni", come suggerisce l'autore di questo libro, Giorgio Nardone.
Il libro è un saggio psicologico che esplora i i meccanismi mentali delle "psicotrappole", ovvero, in sintesi, tutti quei modi di pensare che ci portano a costruire da soli le nostre sofferenze. Nardone sostiene che tanti dei nostri problemi non provengono da eventi esterni, ma piuttosto da come reagiamo ad essi attraverso alcuni schemi mentali che sono ripetitivi e molto rigidi. Le psicotrappole descritte si dividono in psicotrappole del pensare ( sono sette, la più interessante per me è stata "lo sento quindi è"); psicotrappole dell'agire (in cui si esaminano otto comportamenti disfunzionali tra cui anche il "pensiero positivo a tutti i costi" che mi ha molto colpito); psicotrappole con combinazioni patogene (presenti nel fobico, nell'ossessivo, nel compulsivo, nel paranoico, nell'ipocondriaco, nel depresso ecc.) L'autore fornisce inoltre delle "psicosoluzioni" molto interessanti, che seguono ogni psicotrappola, suggerendo delle strategie per interrompere certi schemi di pensiero. Logicamente è necessario confrontarsi con un professionista per calibrare in modo adeguato la terapia ma per i più consapevoli alcuni consigli sono senza dubbio molto utili. Il linguaggio è semplice, non troppo ricco di tecnicismi e ricco di esempi pratici. Non è insomma necessario avere una formazione psicologica per comprendere il testo. Non sono solita leggere saggi ma il tema della psicologia mi interessa molto e mi incuriosisce. Ho acquistato altri saggi di questo genere da poco e conto di leggerli presto.
Psicologia pratica, fine. Nardone si dimostra un grande professionista, ma solo negli ambiti in cui il suo approccio terapeutico è efficace ed efficiente. Trovo geniali alcune sue trovate cliniche e terapeutiche per determinati tipi di disturbi, trovo invece detestabili e altamente irritanti altre trovate per altri tipi di disturbi che, palesemente, non sono il target dell'approccio breve-strategico (tanto per fare un esempio, la depressione). Il libro di per sé non è malaccio, ma l'approccio di Nardone è fin troppo semplicistico e riduzionista. La psicologia, quella vera, e mi verrebbe da dire quella clinica, è roba un po' più complessa di così.
Poi io non sono nessuno rispetto a lui, eh. sono uno studente di psicologia al primo anno, ma qualcosina l'ho studiata, e qualcosina l'ho anche vissuta.
Sono anche interessanti gli spunti che ci offre l’autore, ma eccessivamente riduttivi. Bella l’idea che vuole trasmettere in base alla quale cambiando punti di vista e azioni, si può migliorare anche senza l’aiuto di professionisti, ma temi come la bulimia, la depressione, il vomiting, non penso siano adatti a una trattazione così scarna. Bella l’impostazione “psicotrappola” e relativa “psicosoluzione”, ma lo sviluppo e la trattazione li ho trovati troppo sintetici e stringati. Davvero fastidiosa la continua autoreferenzialitá: esistono le appendici, le note o la bibliografia, non capisco il bisogno di appesantire la lettura con questi continui rimandi a libri già scritti dall’autore stesso. Apprezzo però la semplicità del linguaggio usato, in grado di arrivare a chiunque.
🧠 Psicotrappole ...ovvero le sofferenze che ci costruiamo da soli.
Un libro molto interessante per capire e riconoscere più da vicine le catene che mettiamo a noi stessi, procurandoci sofferenze psicologiche che si sarebbero potute evitare (con alcuni piccoli consigli per superarle).
Rispetto al precedente libro di Nardone questo mi è piaciuto un pochino meno, in quanto forse un pochino più tecnico e meno "coinvolgente" ma è comunque una lettura interessante che vale la pena di essere affrontata.
Curioso il titolo , mediocre la realizzazione complessiva! Ho aprezzato l'esposizione dei vari problemi (psicotrappole) e di una possibilità d'intervento per risolverli , tuttavia l'intero testo sa di cose già viste e riviste conoscendo magari un minimo di psicologia generale con i suoi bias , euristiche e fallacie di ragionamento... Il continuo riferimento ai propri lavori , per altro , ne diminuisce un po' di credibilità percependo , il lettore, i vari interventi come mere autocelebrazioni , lungo tutto il testo.
Buen libro, dentro de su categoría. El concepto o la idea principal que se percibe por el autor, es que se introduzca la idea de que enfermedades mentales o patologías tienen una primera etapa, "Psicotrampas." Es un manual básico e introductorio tanto para el paciente o la persona que implementara el tratamiento. Nardone deja claro y entre líneas que estos problemas tienen solución antes de que se conviertan en una patologia, sin embargo es necesario el apoyo de una persona calificada.
La descripción de las psicotrampas son sencillas, básicas y si pueden otorgar a la persona una noción de qué es lo que pasa por su mente. Pueden serr utilizadas como la punta de lanza para que el paciente acuda con un profesional. Las psicosoluciones podrían venir en un tomo o cuadernillo aparte, al alcance de profesionales en la salud mental y así tener más herramientas, profundizando en ellas para tratar a cada uno de sus pacientes.
Un libro che offre degli spunti per iniziare a capire quali sono le trappole che ci imprigionano, spinge un pó alla riflessione, smantellando anche delle convinzioni ma ( ovviamente) non da soluzioni concrete ed efficaci. Tutto sommato lo trovo giusto. Un libro non può e non deve fornire soluzioni per risolvere problemi psicologici anche importanti, per queste cose ci vuole il dialogo con una persona competente e preparata.
Ho letto "La paura delle decisioni" e l'ho trovato interessante, sebbene le continue, estenuanti auto-referenze quasi mi hanno fatto desistere. Il libro si sarebbe potuto scrivere in 10 pagine. Cmq, come ho detto, interessante. "Psicotrappole" è molto meno interessante, è una serie di generalizzazioni, quotazioni e, ovviamente, auto-referenze. A volte ho l'impressione che Nardone stia parlando di argomenti generici da un punto di vista più teorico che pratico. Cmq si legge in fretta.
Il titolo mi intrigava molto, ma effettivamente è molto tecnico e spesso veloce nelle spiegazioni. Molte psicotrappole e psico soluzioni non le ho comprese. Mi sarebbe piaciuto perché mi rendo conto che alcune problematiche le ho pure io nel quotidiano, e capirne i meccanismi e come uscirne (o attenuare) mi sarebbe stato utile. Comunque aiuta a riflettere e a comprendere meglio alcuni meccanismi della mente che portano a comportamenti deleteri.
Saggio davvero interessante e con un linguaggio non particolare difficile per i non professionisti del settore, mi è piaciuto molto! P.s: ovviamente non sostituisce la psicoterapia, ma, a mio parere, offre degli spunti di riflessione sulle varie patologie, anche se non tutte sono state trattate in maniera approfondita.
Scorrevole, tocca alla larga tanti temi, di piacevole lettura per un’introduzione a comportamenti vicini a tutti, chi più chi meno. Tuttavia è da considerare come infarinatura generale, per me interessante data la mia curiosità al tema. Mi sarebbe piaciuto avere più fonti, spesso l’autore si autocita, anche se non metto in dubbio il lavoro riportato.
Un libricino carino, senza troppe pretese, che cerca di spiegare in termini poco complessi alcuni dei meccanismi che tendiamo a reiterare e che spesso sono la causa di alcuni problemi, più o meno gravi che siano.
Un breve viaggio all'interno della mente umana, spiegato in modo molto chiaro, in grado di offrire tantissimi spunti di autoanalisi. Comprendere le tante sofferenze psicologiche che ci autoimponiamo non è mai stato così facile.
Quando si vuole consigliare un testo di divulgazione psicologica chiaro, efficace, ma evidence-based credo che questo sia proprio azzeccato per contrastare tutta quella rumenta di self-help basato su becero opinionismo e slogan sensazionalistici. Vengono descritte con esempi diverse psicotrappole del pensare e dell'agire in cui non si può non riconoscersi. Rende limpido come per cadere in queste trappole non bisogna essere "pazzi" e aiuta a sfumare il confine fra sanità e malattia. Per mio gusto personale e "orientamento" sono un po' più scettica sulle psicosoluzioni che, senza un debito approfondimento, potrebbero risultare a potenziali curiosi o futuri pazienti un po' come "la scoperta dell'acqua calda". Utile però come testo di partenza per scuotere un po' i sensi e le proprie credenze, aprire la mente ed essere pronti ad esplorare ed esplorarsi.
Libribicino che si legge in un paio di giorni su cui avevo maggiori aspettative. Eccetto per alcuni capitoletti non l’ho trovato interessante come pensavo. Leggeró altro dell’autore ma questo non lo consiglio
molto interessante, ma non è una lettura troppo scorrevole, in quanto parla di temi molto delicati e complicati. l’autore descrive le diverse psicotrappole in modo completo, senza però approfondire esageratamente. ho apprezzato davvero tanto le citazioni che vengono fatte nel corso del libro
Molto bello, l'ho trovato dettagliato e scientifico ma allo stesso tempo chiaro e diretto anche per i non addetti ai lavori. Mangiato in un sol boccone.