La saga in quattro volumi dell’Amica geniale di Elena Ferrante è un successo globale e trasversale. «Non posso smettere di leggerla», «la storia mi ha trascinata», «non mi sono fermato fino alla fine»: sono parole di due tra i maggiori scrittori americani di oggi, Elisabeth Strout e Jonathan Franzen. Ma con loro le stanno ripetendo milioni di lettori in tutto il mondo, travolti da un irresistibile piacere della lettura, assediati dal bisogno di divorare la tetralogia, affascinati da una trama che dà forma alle storie di Elena e Lila, di chi va e di chi resta. Con l’Amica geniale, Napoli e l’Italia si propongono come un repertorio di storie della nostra modernità globalizzata. Perché nell’intreccio di locale e globale in cui oggi viviamo, Elena e Lila rappresentano la speranza e l’angoscia del futuro: proprio come nelle nostre vite nomadi e sradicate, c’è chi va e chi resta. Questo breve approfondimento si rivolge allo stesso pubblico trasversale e composito a cui hanno parlato, in ogni parte del mondo, le storie dell’Amica geniale strutturando un percorso tematico per parole chiave, segnali luminosi che sintetizzano gli aspetti multiformi della scrittura di Ferrante e ci guidano nel labirinto di questo successo internazionale.
Lettura necessaria per chi vuole affrontare la tetralogia dell'Amica geniale in un'ottica analitica e squisitamente precisa: qui vengono presentate con dovizia di particolari tutte le tematiche presenti nei libri, analizzate con una lucidità disarmante e arricchente. La violenza, Napoli, il sesso, il femminismo, elementi che percepiamo con chiarezza nelle parole della Ferrante presentano alla base una ricerca immensa, che merita di essere posta in evidenza agli occhi del lettore.
Un bellissimo viaggio nella scrittura della Ferrante.
Non ho mai fatto mistero del fascino che il modo che Elena Ferrante ha di raccontare le storie esercita su di me. Trovo il suo stile narrativo unico, capace di raccontare le storie (e LA Storia) in un modo unico e inimitabile. La scrittura della Ferrante è dura, molesta, cattiva, geniale ... e la professoressa De Rogatis ci prende per mano e ci conduce attraverso i meandri della scrittura di questa autrice che ha stravolto i canoni della letteratura italiana spiegandoci le tematiche principali, i riferimenti meno immediati e dando una visione completa e totalmente arricchente di un corpus di scritti piuttosto ristretto nel numero ma ricco di spunti davvero interessanti sui quali riflettere.
Un testo complesso e ricco di nozioni e riferimenti, un valido arricchimento per chi ha amato le opere della Ferrante e vuole approfondire meglio cosa c'è dietro e sotto le parole dell'autrice.
What a fantastic work this is. I plan to reread the Quartet some time in the near future and I feel so imbued with knowledge and nuance having read this. It truly is an ‘Ariadne’s thread’ that throws the Quartet into a path of bright light for the reader. It put concrete words and backed it up with quotes from the works of other great writers into my consciousness that I could not quite formulate on my initial read at a very young age, thoughts and feelings that were primitive in that they were just coming to the fore of my intellectual well, capacity. Ferrante’s work, the work of the contemporary writers and translators that are associated with her are a source of enormous inspiration and importance to me. Thank you so much to Tiziana de Rogatis for this colossal work the depth of which I am in awe of.
Le parole di Elena Ferrante mi hanno segnato in passato e continuano a segnarmi tutt’ora. Leggendo questo saggio su di lei, nello specifico proprio sulle sue parole, ne ho compreso la potenza simbolica che diventa rivoluzionaria forse nel momento in cui proviamo un senso di disgusto e ci indigniamo. Tiziana De Rogatis spiega questa potenza egregiamente e non a caso è tra le più importanti studiose di Elena Ferrante.
Lettura necessaria per chi vuole addentrarsi nella complessa scrittura della Ferrante. Saggi profondissimi, incentrati soprattutto sulla quadrilogia de "L' amica geniale", che toccano tutti i temi principali dell'opera ferrantiana.
Saggio davvero interessante che analizza le opere di Elena Ferrante, in particolare con riferimento alla tetralogia o quadrilogia, che dir si voglia, de "L'amica geniale" composta dai noti ed acclamati L'amica geniale, Storia del nuovo cognome, Storia di chi fugge e di chi resta e Storia della bambina perduta, che io ho amato profondamente e che ho letto voracemente. L'autrice Tiziana de Rogatis, partenopea come la Ferrante, della quale si conosce solo la provenienza ma la cui identità appare allo stato ignota, analizza il lessico utilizzato nella tetralogia, i neologismi, nonchè le tematiche ricorrenti, anche con riferimento alle opere precedenti: L'amore molesto, I giorni dell'abbandono e La figlia oscura oltre che La frantumaglia. Il saggio ha come titolo Elena Ferrante: Parole chiave ed è proprio attraverso le parole quali la smarginatura o la frantumaglia , neologismi creati dalla Ferrante per descrivere le personalità delle sue protagoniste femminili, la condizione psicologica nella quale si trovano e che, in parte, riguarda lei stessa, che si analizza quest'opera d'arte letteraria così amata dai lettori di tutto il mondo e recentemente trasposta in serie TV . Ho sempre sostenuto che le opere della Ferrante riconducono alla scrittura di un'altra grandissima autrice italiana Elsa Morante, che ha scritto uno dei miei romanzi preferiti, La Storia, letto alle medie e che mi ha appassionato ancor più alla lettura in generale ed in particolare alle saghe familiari e ai romanzi corali. La De Rogatis, nel saggio compie proprio questo parallelismo tra la Ferrante e la Morante, con le dovute proporzioni. Molti sono i temi narrativi che caratterizzano la quadrilogia: innanzitutto le protagoniste di tutti i romanzi della Ferrante sono donne, tutte donne che hanno in sè una smarginatura, ossia quella incapacità di rimanere "nei margini"di se stesse e della società; in secondo luogo tutte queste donne si confrontano con la figura materna, con la quale hanno un rapporto conflittuale; altro tema centrale nella tetralogia è, naturalmente, l'amicizia tra Lenù e Lila, che si snoda per sessant'anni della loro vita; inoltre si può esaminare il rapporto con Napoli, coi suoi rioni, col suo dialetto che confligge con l'italiano borghese, con la necessità di fuggire e contemporaneamente di restare (chi fugge utilizza sempre la città come termine di paragone, chi resta di fatto cerca di estraniarsene perché Napoli ). Questi sono solo alcuni dei temi affrontati in questo saggio che consiglio a tutte le appassionate dei romanzi di Elena Ferrante. Davvero molto interessante!
Tiziana de Rogatis e' la maggiore esperta di Elena Ferrante e questa e' sicuramente la migliore analisi/critica letteraria della tetralogia. Un'opera straordinaria!
A lot of great things in this book, overall enjoyed it, but the writing is extremely repetitive and most of the great things in this book are excerpts of Ferrante’s writings.
Elena Ferrante, pseudonimo di una donna che ha sottratto alla scrittura l'immagine del suo corpo perché fosse centrale la sua stessa scrittura, è una scrittrice le cui opere sono già, con certezza, parte della Letteratura (mondiale), senza neppure dover passare attraverso il setaccio del tempo. Elena Ferrante si legge "ingenuamente", per l'irresistibile attrazione che la sua capacità di narrare produce; Elena Ferrante si studia (come si fa con i grandi della letteratura), per la profondità dei temi, per il sostrato culturale delle opere, per i fili rossi del suo pensiero che attraversano tutte le opere. Per comprendere Elena Ferrante e farsi permeare da tutta la sua grandezza, bisogna leggere e pensare: lei stessa scrive romanzi e anche saggi sulla propria scrittura (La frantumaglia, I margini e il dettato). Ferrante e metaferrante. Il consiglio che do - a mia volta ricevuto - è di studiare Ferrante attraverso dei saggi critici. Elena Ferrante. Parole chiave di Tiziana de Rogatis è un completo, chiaro, coinvolgente e appassionante strumento per comprendere la complessità dell'opera di Ferrante. Attraverso il filo conduttore di parole chiave, concetti cardine del pensiero, De Rogatis ci "delinea l'immaginario creato da Ferrante, un mondo capace di rendere universale ciò che viene generalmente considerato marginale. È infatti un'amicizia femminile, nata nel degrado di una periferia urbana, tra minorità ed emancipazione, a rendere leggibile il paesaggio storico-sociale della storia europea tra gli anni cinquanta del novecento e i primi anni dieci del nuovo millennio".
I feel like I haven't read literary analysis this in-depth in a long time, maybe ever. I'm glad I read this analysis of Ferrante's quartet though. Rogatis' commentary added a lot of nuance and understanding into my own reading of the series. There is so much depth to the work. The complexities of being a woman in the world, of situating oneself in a community, city, country, and world, in History, and shaping out an "I."
I liked how Rogatis concluded, by discussing the power of storytelling in a modern world progressing at a traumatic rate.
E nulla dopo questo saggio il desiderio di seguire qualche corso di questa brillante docente è aumentato a dismisura. Ad ogni modo non lo consiglierei a chi ha letto solo la tetralogia dell'amica geniale. Poiché si presuppone che chi si approccia a questo saggio abbia letto la produzione tutta dell'autrice/autore (chissà) e dunque voglia andare più a fondo nella lettura critica dell'intera opera letteraria della Ferrante.
accurato saggio sull'intero pensiero di Elena Ferrante, celebre autrice de "l'amica geniale". Nella sua opera, la De Rogatis analizza le tematiche affrontate nelle opere della Ferrante con sguardo critico . Un saggio consigliato a tutti coloro che vogliono approfondire un'autrice che ha conquistato molti paesi con la sua scrittura .
A wonderful (and my first read novel) work of criticism. Made very interesting points from historical and theoretical perspectives (literary, philosophy, Italian canon), but the end was kind of boring to me. Seemed like the most important critical work could have been condensed.
I really enjoyed this. Sometimes I had to reread sentences when I was tired because they were long and use a lot of "big" words. It's definitely like an... intellectual (?) kind of writing style. I really enjoyed her insights.