A partire da una vasta ricerca d’archivio e dall’esame di oltre 600 film, il volume ricostruisce per la prima volta i rapporti tra omosessualità e cinema italiano tra gli anni Quaranta e gli anni Settanta, nella convinzione che abbiano svolto un ruolo di primo piano nel quadro della battaglia cruciale che si è giocata intorno alla sessualità coinvolgendo società, politica e gran parte dell’industria culturale nazionale. Le rappresentazioni d’autore e quelle popolari, le negoziazioni tra intenzioni e saperi differenti di cui esse sono il risultato, la gestione delle posizioni nell’industria, i rapporti con censura e magistratura, il divismo, la critica e le prassi del pubblico (anche omosessuale) sono messi in relazione al mutare dei contesti intrecciando i materiali più diversi, dai rotocalchi alla letteratura, dalle interrogazioni parlamentari ai documenti riservati della burocrazia statale, dai quotidiani di partito ai fumetti pornografici, dalle sentenze di tribunale ai fogli dei primi movimenti omosessuali. Quella che emerge è una storia culturale insospettabilmente ricca in cui timori e avversioni si accompagnano costantemente a piaceri e complicità inconfessabili.
Una preziosa e documentatissima analisi dell'omosessualità nel cinema italiano dal dopoguerra alla fine degli anni '70 la quale diviene anche una storia sociale di un paese intero nel suo modo di rapportarsi con l'omosessualità. L'opera inquadra come l'omosessualità presente nel cinema (più o meno velatamente a secondo dei casi e dell'epoca) con un ampio uso di notizie tratte da quotidiani, articoli, saggi e romanzi analizzando con meticolosa precisione sia molti film famosissimi quanto pellicole più oscure e meno note, oltre che film insospettabili. Unica piccola pecca forse l'analisi un po' superficiale di alcuni film giudicati un po' superficialmente, ma complessivamente la maggior parte delle analisi sono assolutamente illuminanti. Un ottimo punto di partenza per uno studio serio di certe tematiche di genere troppo spesso volutamente ignorate nel cinema italiano.
Per tutt* quell* che hanno letto 'Lo schermo velato' di Vito Russo e avrebbero voluto un corrispettivo italiano... anche se copre un minor periodo temporale, fa capire come sono nate certe idee e concezioni intorno alla comunità LGBTQIA+ che purtroppo durano ancora oggi
Lento, inutilmente dettagliato sulle legislazioni della chiesa cattolica e di cinema se ne percepisce veramente poco, si ferma solamente su Visconti e Pasolini, l'unica parte che mi ha realmente interessato è stata quella sulla commedia anni '50.