In questo colloquio, pubblicato qui per la prima volta nella versione integrale, la scrittrice affronta i temi più importanti del pensiero femminista che animavano e animano ancora il dibattito di questo movimento.
Works of Simone de Beauvoir, French writer, existentialist, and feminist, include The Second Sex in 1949 and The Coming of Age, a study in 1970 of views of different cultures on the old.
Simone de Beauvoir, an author and philosopher, wrote novels, monographs, political and social issues, essays, biographies, and an autobiography. People now best know She Came to Stay and The Mandarins, her metaphysical novels. Her treatise, a foundational contemporary tract, of 1949 detailed analysis of oppression of women.
Intervista (molto) riassuntiva del pensiero femminista radicale e comunque illuminante. Indispensabile Quando tutte le donne del mondo... per un articolato approfondimento alla posizione dell’autrice nel molteplice scenario femminista dell’epoca.
Brevissimo libretto che raccoglie un'intervista fantastica, del '77, alla divina Simone de Beauvoir. Accuratissime domande e interessantissime risposte. Quindi: piccolo eh, ma CARATTARISTICO (cit aulica)
Piccola intervista del 1977 ad una delle voci più importanti del Femminismo Europeo. In queste poche pagine la De Beauvoir ribadisce i concetti fondanti del suo pensiero riguardo la questione femminile. Un volumetto utile per avvicinarsi al pensiero dell’attrice. Chiaramente non esaustivo, visto il suo carattere di intervista e la pubblicazione sotto forma di piccolo pamphlet. Un pezzetto in più sul pensiero femminista in Europa!
“l’interesse del movimento femminista non è che ci sia un certo numero di celebri donne [..] è la sorte di tutte le donne in generale ed esse non guadagneranno un granché se avranno qualche donna privilegiata e d’élite.” • questo piccolo libricino, di poco più di settanta pagine, racchiude un’intervista fatta a Simone De Beauvoir nel 1977 pubblicata integralmente per la prima volta. in quest’intervista la De Beauvoir parla di molte tematiche affrontate dal femminismo, di alcune criticità che vede nei movimenti degli anni ‘70, del rapporto che la liberazione della donna ha con le lotte del proletariato e con il capitalismo, del potere e di come può essere ammaliante per una donna, della necessità della revisione della psicanalisi e di molto altro. sì, tutto in settanta pagine. ovviamente sono tematiche che necessitano un approfondimento ma è un buon punto di partenza per discutere e documentarsi sugli argomenti trattati. in alcuni punti è abbastanza chiaro che non sia un’intervista fatta in questi ultimi anni, ma purtroppo per molti altri sembra di non aver fatto quasi nessun passo in avanti. uno dei punti che mi ha colpita di più è stato quando ha parlato dell’emancipazione del bambino e di come dovrebbe andare di pari passo con quella della donna, discorso ancora molto attuale a mio avviso e che necessiterebbe di essere ripreso. vi consiglio di recuperare questo libricino perché, pur nella sua brevità, è stato illuminante e molto interessante leggere una voce che arriva dagli anni ‘70 ed è rimasta così attuale.
“Certamente! Penso che non ho fatto che aprirmi agli altri sempre di più, partendo da un atteggiamento iniziale molto chiuso che, d’altra parte, coincide, credo, in molte donne in tutti i casi, ma può darsi anche in molti uomini - con la necessità di battersi per riuscire intellettualmente, per uscire dalla famiglia, per affermarsi. C’è un momento, a mio parere, in cui è moralmente e praticamente giusto chiudersi; in me, questo bisogno di chiusura era particolarmente forte. Mi ricordo certe discussioni, a vent’anni, con un amico: si deve amare tutti, diceva, e io rispondevo con furore che bisognava amare pochissime persone, odiarne molte, e che questo odio era la condizione di quell’amore. Questo si manifestava in me attraverso una certa ironia, un modo di eludere, di prendere le distanze, di non voler capire, e anche con una sorta di moralismo con il quale tagliavo corro, imponevo le mie scelte. Un po’ dopo la guerra questo atteggiamento inizio a cambiare, e in seguito sempre di più.”
Un titolo solo per le femministe "avanzate" e che conoscono il movimento e l'opera della De Beauvoir, altrimenti la comprensione risulta complicata. Io stessa mi sono persa in alcuni passaggi, ma è sicuramente un titolo da avere se ci si professa femministe.
Per essere un libriccino di queste dimensioni fa tanto. Simone De Beauvoir sempre una garanzia. Vi consiglio la lettura di Quando tutte le donne del mondo, altra raccolta di interviste secondo me molto più efficaci.
Un'interessante intervista che contrappone l'idea di differenza di genere di Irigay a quella dell'intellettuale e femminista francese, che la nega con forza. Meritava un ristampa per la l'intelligenza limpida delle riflessioni e la moltitudine di temi che in poche pagine vengono affrontati: le borghesi e le proletarie, le difficoltà della sinistra a considerare l'urgenza della lotta femminista, l'approccio delle giovani al movimento, l'autocoscienza, l'utilizzo della violenza da parte delle donne, il rapporto con la politica.. La maggiorparte delle questioni ha ancora una valenza nel femminismo contemporaneo, ed è questo a mio parere l'aspetto più stimolante della lettura di questo breve saggio. Certo non è esauriente e questo probabilmente è il suo limite. Consiglio di approfondire con il Secondo sesso, ma anche con Quando tutte le donne del mondo..
«Penso che debba prima cambiare la mentalità delle persone per l'impulso di molteplici pressioni, perché le parole "femminile" e "virile" nel senso che si dà ad essere abitualmente perdano tutto il loro significato e appaiano come delle vere e proprie sciocchezze.»
Breve intervista a De Beauvoir che fa emergere alcuni dei punti focali del suo pensiero. Può essere una facile lettura introduttiva se non si é letto altro dell'autrice o se ci si sta approcciando al tema del femminismo.