Il connubio tra queste due entità, però, non è così scontato: Joyce visse a Dublino soltanto un terzo della propria esistenza, dalla nascita (2 febbraio 1882) fino alla definitiva partenza per il continente (8 ottobre 1904), anche se fu talmente ossessionato da quei primi ventidue anni da scegliere la città e i suoi dintorni come ambientazione pressoché unica delle proprie opere. Inoltre, se oggi lo scrittore è venerato dai propri concittadini, ed è diventato una guida ideale per muoversi nella capitale irlandese, egli la lasciò sbattendo la porta, non fu mai tenero con la terra natale e anzi la trattò male, prima raccontandone anche gli aspetti più cupi, poi dedicandole un capolavoro comico che ne mette a nudo pregi e difetti. Per descrivere questo rapporto, e coglierne le tante sfaccettature, il libro analizza nella prima parte gli anni vissuti da Joyce nella città, e le poche occasioni in cui vi fece ritorno. Si concentra quindi sulle opere, in particolare su Gente di Dublino e Ulisse. Joyce fu il primo a offrire un ritratto attento e minuzioso della capitale irlandese e dei suoi cittadini, all’inizio in un’ottica realista, poi sempre più visionaria. La trasformazione delle pagine del primo Joyce fino a quelle delle opere mature e rivoluzionarie si avverte, oltre che nello stile, anche nel rapporto con la città e nella sua descrizione: Dublino diventa piano piano uno spazio simbolico, dagli echi mediterranei, il luogo dell’eterno vagare che ha nel protagonista di Ulisse, Leopold Bloom, la figura centrale.
Fabrizio Pasanisi è giornalista, autore televisivo e studioso di letteratura. Ha tradotto Il riflusso della marea di Robert Louis Stevenson (Sellerio, 1994) e Il salvataggio di Joseph Conrad (Nutrimenti, 2014). Con il romanzo Bert e il Mago ha vinto il Premio Bagutta Opera Prima 2013 e ha ricevuto la menzione speciale della giuria al Premio Calvino 2012. Nel 2014 esce sempre per Nutrimenti L' isola che scompare. Viaggio nell'Irlanda di Joyce e Yeats.
“Giro” intorno a Joyce da tanti anni, perché avevo un professore di inglese al liceo fissato con lui ma che me lo fece detestare (tra le varie, ci chiese di passare come letture in lingua dalla riduzione per elementari di Frankenstein alla versione integrale del Ritratto dell’artista da giovane, mi spinse a provare a leggere l’Ulisse in quinta e si vantò al mio orale di maturità che avessi completato l’impresa come se fosse merito suo - quando in realtà abbandonai dopo una decina di pagine perché non avevo il tempo da dedicare a un libro così importante e complesso)…
Ma quanti problemi ho con Joyce, altrettanti motivi ho per amare Dublino, dove per anni sempre al liceo sono andata in vacanza studio e dove ho lasciato un pezzo di cuore, tanto che venerdì torno su per la settima volta. Bury me Irish, come canta Andrea Rock.
Quindi mi è piaciuto questo giro per le strade di Dublino, che conosco bene e che con facilità mi sono figurata nella mente (malgrado nella versione moderna e contemporanea) seguendo prima i giri reali di Joyce e poi tutti i riferimenti alla città nelle sue opere. Mi piace molto questa collana di Perrone, e questo tipo di analisi è particolarmente valida su un autore come Joyce, che ha basato praticamente tutto il suo lavoro sul suo rapporto di amore/odio con la sua città natale. Mi berrò una Guinness anche alla sua salute… e forse è arrivato il momento di riprovare con l’Ulisse.
In attesa di poter tornare di persona a Dublino e girovagare senza meta per le sue strade come Leopold Bloom, mi sono immersa tra le pagine di Fabrizio Pasanisi in un viaggio “meta letterario” nel libro “A Dublino con James Joyce. Ritratto di una città e di uno scrittore” pubblicato da @giulioperroneditore nella bellissima collana #passaggididogana
✍🏻L’opera di Joyce è molto complessa, ma grazie ai tantissimi spunti e alla sua precisa ricostruzione letteraria, Fabrizio Pasanisi ci offre con il suo libro un interessante tour di Dublino sulle orme di James Joyce e dei luoghi in cui sono ambientati i suoi libri!!
🧳Il libro è ricco di aneddoti letterari e lo stile narrativo coinvolgente mi ha trasportato come per magia tra le vie di Dublino con una guida di prim’ordine: James Joyce!
💚Dublino è una città piccola, ma che offre sempre luoghi nuovi da scoprire e ora già so che ci sono dei posti magnifici dove è bello perdersi per ritrovare se stessi!