Per Chiara la vita è un pendolo che oscilla tra un lavoro e un altro. La sua singolare capacità di attirare guai la porta a detenere il record di licenziamenti mondiale. In una delle sue performance migliori, cade letteralmente ai piedi del bello e irascibile Steven. Niente di grave se non fosse che… lei è la cameriera di una pizzeria e che la pizza fa un tuffo direttamente sulla costosissima camicia di Steven. Il risultato? Licenziata. Ancora. Comincia allora una rocambolesca serie di eventi che la porteranno a lavorare al Banacher, un locale esclusivo e ricercato. E indovinate chi sarà il suo capo? Chiara dovrà farsi forza per non prenderlo a schiaffi ogni due minuti, perché lo odia. Ma è davvero così? Un vicino sexy, un amico d'infanzia fuori di zucca e un alter ego, Peppino, che traduce in siciliano tutti i suoi pensieri inconfessabili. Questi gli ingredienti della vita di Chiara che imparerà, tuttavia, quanto l'apparenza, soprattutto in amore, possa ingannare…
Quando Chiara incontra la prima volta Steven, gli rovescia addosso il contenuto dell'intero piatto che stava, con poca grazia, portando ad un cliente. Ignora Peppino, il logorroico grillo parlante fastidioso che funge da alter ego, che si diverte a darle contro da sempre, e rivolge al malcapitato delle espressioni colorite, come è il suo solito fare. Steven è bellissimo ma con uno come lui non si può proprio parlare educatamente. Sembra perennemente mestruato ed è a dir poco snervante avere a che fare con sua maestà, il re degli idioti, che lei chiama lo Stitico.
Chiara è un tantino goffa e maldestra e ha collezionato diversi licenziamenti. Fortuna vuole che la famigerata Macayla le offra un posto al Banacher, locale che gestisce con suo fratello, che scoprirà essere Steven. Lui si opporrà a questa collaborazione ritenendo Chiara colpevole di avergli rovinato la costosa camicia (edizione limitata) e il telefono, e temendo che, assumendola, probabilmentegli farà saltare in aria il locale.
Ma Macayala non vuol sentire ragioni. Tra situazioni esilaranti, dialoghi spassosi e buffi, alcuni in dialetto siciliano con tanto ditraduzioni, inizia il rapporto lavorativo, ricco di circostanze imbarazzanti che mi hanno molto divertita. E tra i due scoppia l'attrazione.
«Sono stato sincero con te, little bum. Non è detto che tu non riesca a farmi perdere la testa». «Ma io non sono la tua scommessa da vincere».
Steven è deciso a non farsi coinvolgere a livello sentimentale dopo la cocente delusione d'amore che l'ha segnato nel profondo. Lui era da sempre innamorato di Cindy, una studentessa magrissima che si nascondeva dentro a dei maglioni enormi e che non sorrideva mai. È stata dura la loro relazione all'inizio, un continuo e turbolento viaggio sulle montagne russe. Ma anche se insieme a lei, la vita non era quella che aveva immaginato, non ha mai pensato di abbandonarla. Ma poi lo ha deluso, nel peggiore dei modi e ora il suo cuore non è più in grado di amare.
Considera Chiara una portatrice di guai ma è l’unica a essere riuscita a farlo sorridere quando la sua bocca non sapeva più cosa volesse dire questo semplice gesto. Steven non riesce ad andare avanti nonostante la vita abbia tante cose belle da offrirgli.
Un racconto davvero spassoso. Con Rosita la gallina pazza, la brillante saggia nonna Pacchiolina che si diverte a mettere in imbarazzo la nipote, e tanti altri personaggi secondari ognuno con le proprie caratteristiche.
La famiglia, sempre in primo piano, come pure l'amore fraterno, quello di Steven verso le sue sorelle e l'amicizia; questi gli argomenti preponderanti della storia. Il tutto racchiuso in una brillante commedia.
Quando Chiara incontra la prima volta Steven, gli rovescia addosso il contenuto dell'intero piatto che stava, con poca grazia, portando ad un cliente. Ignora Peppino, il logorroico grillo parlante fastidioso che funge da alter ego, che si diverte a darle contro da sempre, e rivolge al malcapitato delle espressioni colorite, come è il suo solito fare.
Steven è bellissimo ma con uno come lui non si può proprio parlare educatamente. Sembra perennemente mestruato ed è a dir poco snervante avere a che fare con sua maestà, il re degli idioti, che lei chiama lo Stitico.
“Quella bottiglia infame si è appena bloccata in pianta stabile di fronte a Steven e il mio cuore rischia seriamente di schizzarmi via dal petto. «Cosa scegli?», domanda Mica. «Bacio», risponde lui, senza pensarci su nemmeno un attimo, e io inizio a tremare. ‘Inchia!”
Ecco a voi il nuovo romanzo self publishing di Andreea M. Blioju, Il mio capo è un idiota, i cui protagonisti sono Chiara, una giovane catanese tanto effervescente quanto maldestra, e Steven,un altezzoso trentenne italo-britannico.
L’incontro tra i due è memorabile. Siamo nel locale “Da Ciccio” e Chiara, la cui capacità di collezionare licenziamenti è direttamente proporzionale alla sua goffaggine, fa cadere una pizza macchiando la costosissima camicia di Steven, che reagisce nel peggiore dei modi, facendo perdere il lavoro alla giovane ragazza. Grazie al suo sexy vicino Luca, Chiara riesce tuttavia a ottenere un colloquio come addetta alla cassa presso il Banacher, un famoso locale notturno che la proprietaria, Macayla, e suo fratello gestiscono a Catania. Peccato che il fratello in questione sia proprio Steven. I due protagonisti si trovano quindi costretti a lavorare gomito a gomito e tra battibecchi, dispetti reciproci e piccoli disastri, l’attrazione tra Chiara e Steven esplode. Il lieto fine non sarà però così immediato e scontato. Steven, infatti, è reduce da una cocente delusione: ha amato profondamente una sola donna, Cindy, che lo ha tradito proprio con suo fratello maggiore, Josh. Steve, quindi, ha perso contemporaneamente sia la donna della sua vita, di cui è convinto di essere ancora profondamente innamorato, che colui che gli ha fatto da padre dopo la morte dei suoi genitori, e la delusione e il dolore sono stati tali che non intende affidare più il suo cuore a nessuno. Come potete ben vedere, la trama di per sé è carina ed è stata anche ben sviluppata. L’autrice è stata molto brava anche a creare la giusta tensione sessuale tra i protagonisti e a dosare con cura le scene di passione. I personaggi sono tutti ben caratterizzati. La Blioju non ci fa mancare nulla: da Salvo, l’esilarante amico gay, passando per Luca, il vicino sexy, e Pacchiolina, la super nonnina, per arrivare a Peppino, il fantastico alterego della nostra protagonista, i cui pensieri scritti rigorosamente in siciliano stretto, mi hanno strappato più di una risata. Ah, ma non temete, l’autrice ha fornito, grazie alle note, la traduzione letterale di tutte le espressioni dialettali! Ho apprezzato molto anche la scelta di ricorrere al punto di vista alternato, affiancando ai capitoli narrati con la voce della protagonista, che sono i più numerosi e anche i più spassosi, alcune parti raccontate dal punto di vista di Steven. È infatti solo grazie a queste ultime che il lettore riesce a capire cosa passa per la testa di questo personaggio, all’apparenza scontroso e dall’umore altalenante. Così descritto il romanzo meriterebbe almeno quattro fenici piene. A mio avviso, tuttavia, questo libro soffre di una grande pecca legata a un editing poco accurato. Mi sono imbattuta più volte in frasi poco ritmiche, scritte in maniera contorta, che mi hanno costretta a rileggere più volte il capoverso per capire se mi fossi persa qualcosa, guastando così il gusto della lettura. Fatta questa piccola considerazione, Il mio capo è un idiota è un romanzo che mi sento sicuramente di consigliare se si vogliono trascorrere un paio di ore di lettura spensierate.
Bello, divertente, scorrevole. Non ho amato molto "Peppino" perché dovevo interrompere sempre la lettura per andare a controllare la traduzione di ciò che veniva scritto (in stretto dialetto siciliano), per questo do 3.5 stelle e nn 4. Consigliato !!
Si può essere più sfortunate di Chiara Lo Salvo? NO! A tutto c'è un limite, ma non per lei che, perseguitata dalla jella, si trova sempre allo stesso punto: perdere il lavoro del momento. L'ultimo della lista infinita la vede cameriera in una pizzeria e, dopo due settimane di diligente servizio - un miracolo oserei dire - ecco che la nuvola di Fantozzi torna a oscurare il brillante periodo. La figuraccia delle figuracce. Mentre con le pizze in bilico percorre lo spazio che la separa dal tavolo dove siede il suo affascinante vicino di casa Luca, bocconcino su cui sbava sfacciatamente, nella sua traiettoria un bambino sposta la sedia e...
"È solo questione di secondi, tanto che non ho nemmeno il tempo di realizzare quello che sta accadendo. Il mio ginocchio va a sbattere contro la sedia, inciampo nei miei stessi piedi e perdo l'equilibrio. In questo momento nemmeno il mago Silvan potrebbe essermi d'aiuto. Le pizze mi volano dalle mani e io finisco attaccata al pavimento come una cozza allo scoglio."
Un incidente involontario, penserete voi. Basterà chiedere scusa, non avendolo fatto di proposito, direte voi. Non Steven, il ragazzo al tavolo con Luca, che inizia a sbraitare e pretende il risarcimento della lavanderia per la camicia e i jeans macchiati da Chiara. Come va a finire? Chiediamolo alla diretta interessata:
"Non ci vuole un genio per capire che sono stata di nuovo licenziata. Per la terza volta nell'ultimo mese."
... e con un conto a 5 cifre della lavanderia da saldare per conto di Steven Lo Stitico!
Cerca qui, cerca là, per Chiara si inizia a formare l'idea di lasciare la sua amata Sicilia, ma arriva Luca che le propone un'alternativa. Lavorare al Banacher come cassiera. E indovinate chi è il proprietario e diretto superiore della nostra sfortunata fanciulla? Ebbene si, il sopracitato Steven. Ovviamente la sfortuna la segue con affetto, e non finirà di mettersi nei pasticci.
Un odio profondo da entrambe le parti che cresce giorno dopo giorno, litigi e ripicche sempre più frequenti, scontri accesi, risposte al vetriolo, ma come sempre, quanto è veramente odio?
"«Chiara Lo Salvo, perché ho come l'impressione che vuoi farmi la guerra?», digrigna i denti, mostrandosi alquanto incazzato davanti alla mia mancanza di collaborazione. «Forse perché sei un idiota?», dico ironica come al solito."
Il mio capo è un idiota, è un romanzo che pian piano si è formato nella piattaforma Wattpad, con un seguito importante che ne ha seguito la stesura, e ora trasformato senza intaccarne i contenuti per il self publishing. Non conoscevo la storia, non utilizzando questo social, e ovviamente non conosco l'autrice ma leggendo la trama e osservando la cover ho pensato: ecco un titolo che rientra nelle mie corde. E invece, purtroppo, non è stato così. La parte iniziale, molto carica e accattivante, è solo una bella facciata. Questa storia ha del potenziale che non è stato sviluppato a dovere. Alle risate iniziali, ho storto il naso troppe volte. Mi aspettavo un testo divertente, comicità genuina e un innamoramento mascherato da odio che pian piano veniva alla luce con naturalezza, e invece ho trovato un romanzo che, a parer mio, non ha ne capo ne coda.
Gli aspetti negativi più importanti sono due. La prima riguarda la pianificazione. Probabilmente, ne sono sicura, nel mondo Wattpad funziona. Pubblicare un capito per volta con all'interno un plot twist più o meno elaborato e importante, una rivelazione significativa, o un cliff scioccante ha il suo impatto e crea aspettative sempre maggiori. Nel romance, così come lo intendo io e per quello che sono abituata a leggere, questa cosa è stancante, ripetitiva e non consente di avere una visione d'insieme chiara o comunque non mi ha permesso di apprezzare la storia proprio perchè non ho trovato elementi positivi e di impatto reale che mi facessero voler rimanere incollata alle pagine. Per come è composto il testo, manca lo sviluppo logico e la coerenza cosa che si nota in tanti passaggi. L'innamoramento è stato trattato superficialmente, forzato e storpiato per i troppi cambi e le troppe informazioni che man mano vengono aggiunte; stessa identica cosa per i rapporti d'amicizia veramente troppo repentini. Uno tra tutti - piccolo spoiler - è quello tra Chiara e Macayla, sorella di Steven, che neanche il tempo di stringersi la mano sembravano amiche da una vita.
Il secondo aspetto negativo, ahimè, la caratterizzazione di tutti i personaggi coinvolti. A partire dai due protagonisti, fino a quelli di sfondo. Manca una buona definizione di ognuno di loro, quel qualcosa che li differenzia e li fa spiccare. Se avete notato non vi ho detto nulla del protagonista maschile e la cosa è voluta. Se avessi anche solo accennato a lui avreste subito capito cosa non mi ha convinta. Steven è il concentrato di tutto ciò che in un uomo, reale o fittizio, non accetto. Scontroso, irascibile, volubile, irrispettoso. Ci viene descritto come affascinante, dallo sguardo tenebroso e le donne ai piedi, ma per me la sostanza è poca e non dimostra l'età che in teoria dovrebbe avere. Chiara d'altro canto è o troppo eccentrica o troppo emotiva. Una volta dimostra più dei suoi anni e nella pagina dopo regredisce - aspetto che Steven evidenzia spesso e volentieri quando si riferisce a lei e anche se vero non è comunque giustificato il suo evidenziare le lacune o elogiare i pregi della ragazza in base all'ostacolo che in quel momento si insinua tra loro. Inoltre,negli office romance si differenziano benissimo i ruoli, invece qui ho trovato due protagonisti che non hanno ben capito da che parte giocare. Il rapporto principale/dipendente non è stato quindi ben elaborato e anzi spesso sembra che i ruoli siano invertiti.
Divertente l'espediente della voce della coscienza Peppino, che in dialetto siculo dona ironia e leggerezza e grazie per aver inserito le traduzioni perchè da non siciliana alcune frasi mi erano incomprensibili. E qui mi fermo anche se di cose da dire ne avrei mille.
Insomma, stringendo, non è stata una lettura piacevole per la sottoscritta. Consiglio all'autrice di rivedere dal principio il testo e scegliere bene su cosa puntare, limitando gli argomenti difficili e delicati per poterli valorizzare al meglio.
Dada - per RFS . “Quella bottiglia infame si è appena bloccata in pianta stabile di fronte a Steven e il mio cuore rischia seriamente di schizzarmi via dal petto. «Cosa scegli?», domanda Mica. «Bacio», risponde lui, senza pensarci su nemmeno un attimo, e io inizio a tremare. ‘Inchia!” Care fenici, oggi vi parlo del nuovo romanzo self publishing di Andreea M. Blioju, Il mio capo è un idiota, i cui protagonisti sono Chiara, una giovane catanese tanto effervescente quanto maldestra, e Steven,un altezzoso trentenne italo-britannico. L’incontro tra i due è memorabile. Siamo nel locale “Da Ciccio” e Chiara, la cui capacità di collezionare licenziamenti è direttamente proporzionale alla sua goffaggine, fa cadere una pizza macchiando la costosissima camicia di Steven, che reagisce nel peggiore dei modi, facendo perdere il lavoro alla giovane ragazza. Grazie al suo sexy vicino Luca, Chiara riesce tuttavia a ottenere un colloquio come addetta alla cassa presso il Banacher, un famoso locale notturno che la proprietaria, Macayla, e suo fratello gestiscono a Catania. Peccato che il fratello in questione sia proprio Steven. I due protagonisti si trovano quindi costretti a lavorare gomito a gomito e tra battibecchi, dispetti reciproci e piccoli disastri, l’attrazione tra Chiara e Steven esplode. Il lieto fine non sarà però così immediato e scontato. Steven, infatti, è reduce da una cocente delusione: ha amato profondamente una sola donna, Cindy, che lo ha tradito proprio con suo fratello maggiore, Josh. Steve, quindi, ha perso contemporaneamente sia la donna della sua vita, di cui è convinto di essere ancora profondamente innamorato, che colui che gli ha fatto da padre dopo la morte dei suoi genitori, e la delusione e il dolore sono stati tali che non intende affidare più il suo cuore a nessuno. Come potete ben vedere, la trama di per sé è carina ed è stata anche ben sviluppata. L’autrice è stata molto brava anche a creare la giusta tensione sessuale tra i protagonisti e a dosare con cura le scene di passione. I personaggi sono tutti ben caratterizzati. La Blioju non ci fa mancare nulla: da Salvo, l’esilarante amico gay, passando per Luca, il vicino sexy, e Pacchiolina, la super nonnina, per arrivare a Peppino, il fantastico alterego della nostra protagonista, i cui pensieri scritti rigorosamente in siciliano stretto, mi hanno strappato più di una risata. Ah, ma non temete, l’autrice ha fornito, grazie alle note, la traduzione letterale di tutte le espressioni dialettali! Ho apprezzato molto anche la scelta di ricorrere al punto di vista alternato, affiancando ai capitoli narrati con la voce della protagonista, che sono i più numerosi e anche i più spassosi, alcune parti raccontate dal punto di vista di Steven. È infatti solo grazie a queste ultime che il lettore riesce a capire cosa passa per la testa di questo personaggio, all’apparenza scontroso e dall’umore altalenante. Così descritto il romanzo meriterebbe almeno quattro fenici piene. A mio avviso, tuttavia, questo libro soffre di una grande pecca legata a un editing poco accurato. Mi sono imbattuta più volte in frasi poco ritmiche, scritte in maniera contorta, che mi hanno costretta a rileggere più volte il capoverso per capire se mi fossi persa qualcosa, guastando così il gusto della lettura. Fatta questa piccola considerazione, Il mio capo è un idiota è un romanzo che mi sento sicuramente di consigliare se si vogliono trascorrere un paio di ore di lettura spensierate.
90 e più esclamazioni in dialetto siciliano che non ho capito tanto da saltare pagine ...e poi troppa lungaggine ...situazioni buttate là per allungare il brodo
recensione a cura del blog "Libri Magnetici" by El Non ci vuole un genio per capire che sono stata licenziata di nuovo. Per la terza volta nell’ultimo mese.
Ed è così che si presenta Chiara, amici Magnetici, spumeggiante ragazza di ventitré anni abituata al disastro facile, dopo l’ennesimo pasticcio sul posto di lavoro. Poco importa che la colpa sia di un bambino che le ha fatto perdere l’equilibrio, quando le tre pizze che sta portando a un tavolo decidono di volare per aria creando una cascata di pomodoro su un irascibile cliente, Steven. Poco importa che abbia davvero bisogno di lavorare, quando la vita è una girandola di colori impazziti e disavventure, al fianco del migliore amico gay Salvo e con una cotta stratosferica per il sexy vicino di casa Luca, che ovviamente non se la fila nemmeno da lontano. Bellissima, giovane e dalla parlantina micidiale, in Luca troverà un inaspettato salvagente, anche se non del tipo che avrebbe voluto. Buttafuori in un rinomato locale notturno, il Banacher, è proprio lui a informarla che stanno cercando una cassiera. Che colpo al cuore quando scopre che proprio con l’antipatico mezzo inglese dovrà avere a che fare! Non sono bastati gli incontri fortuiti tutti a danno di Steven (vogliamo parlare del conto della tintoria e del cellulare gettato in un cassonetto?) perché adesso sembra che lui sia destinato a diventare il suo nuovo capo. E se Chiara deve accettare quel lavoro, Steven si guarda bene dal renderle le cose facili. Per fortuna c’è sua sorella e socia Macayla a rendere tutto più sopportabile, oltre ad uno staff affiatato con cui entra subito in sintonia. Peccato che quel capo burbero, dispettoso e assolutamente dongiovanni non perda occasione per rammentarle che quello non è il suo posto e che lui non la vuole alle sue dipendenze. Ma cosa nasconde Steven? Perché è così pieno di rancore nei suoi confronti, quando alla fine non si conoscono nemmeno? Lei è disordinata e ha una lingua tagliente, ma nulla giustifica l’accanimento nervoso verso di lei, mentre segnali contrastanti cominciano a risuonare in modo esponenziale. Macayla ha visto lungo quando ha deciso, contro il parere del fratello ovvio, di assumerla.
«Chiara, sarò sincera con te. Non ti conosco, è vero, ma non appena Luca mi ha detto che c’è questa ragazza maldestra che ha fatto infuriare Steven, ho visto una speranza. Una speranza che mio fratello possa tornare a essere quello di prima».
Solo col passare del tempo e grazie a una foto trovata in un armadio Chiara capisce cosa disturba l’uomo, ma è davvero qualcosa per cui non può fare niente, mentre a poco a poco percepisce che tutto quel rancore in realtà potrebbe sfociare in ben altro sentimento. E non aiuta per niente il fatto che la voce della sua coscienza, quel Peppino sboccato che le parla in siciliano nella testa, in realtà veda oltre perché lo fa col cuore. I battibecchi tra loro sono esilaranti e dovete assolutamente leggere le note con la traduzione dal dialetto perché vi aiutano a capire e rappresentano un colpo di colore in più in questo romanzo divertente e ricco di humour. Consapevole di avere davanti a sé un uomo lontano da lei anni luce, sia per carattere che per estrazione sociale, Chiara inizia a guardarlo in modo diverso, nonostante il fantasma ingombrante di una ex molto speciale incomba. Ma quando anche Steven decide di mettersi in gioco i ruoli si ribaltano, in una continua girandola di mordi e fuggi dove i protagonisti non trovano mai il giusto tempo insieme, e se questo avviene è solo per un periodo brevissimo. Il tempo di un respiro ed ecco che incomprensioni e segreti li allontanano, arroccandoli dietro barricate all’apparenza insormontabili.
«Ora capisci perché voglio che lavori qui?», chiede speranzosa. Nei suoi occhi vedo la disperazione di una sorella pronta a tutto per salvare il fratello da se stesso. «Non proprio», ammetto non capendo in che modo la mia presenza nella vita di Steven potrebbe aiutarlo. «Litigare con te gli terrà impegnata la mente». «Dovrò litigare con lui anche se non avrò un motivo ben preciso per farlo?».
L’impegno preso con Macayla e il legame che si crea con i colleghi è un rassicurante abbraccio per Chiara, sempre più in balìa di sentimenti che fa davvero fatica a comprendere. Com’è possibile avere una cotta per quel capo bellissimo e arrogante, che non si fa scrupoli ad avere mille donne, e la tratta come se fosse appestata? Ma al cuore non si comanda e le conseguenze saranno spassose e intriganti, con l’aggiunta di un corollario di personaggi secondari di tutto rispetto che prende la scena quando più gli aggrada. Come una regina ammantata di lustrini spicca Salvo, con i suoi exploit da spalla su cui piangere sempre pronto a sostenerla, tra una risata e una critica, ma comunque inarrestabile. Ci sono Macayla, Mattia, Luca e i genitori di Chiara, questi ultimi un punto di riferimento imprescindibile nonostante i problemi legati a una dolorosa separazione. C’è la nonna Pacchiolina, che lei adora e che è una maga in cucina, oltre che proprietaria di una gallina molto ruspante che pare sopportare poco gli ospiti soprattutto se uomini. C’è la delicatezza con cui vengono trattati temi come il coming out e il tradimento, che trovano la loro ragion d’essere attraverso personaggi descritti bene e con realismo. C’è il modo diretto e senza sconti con cui risaltano i caratteri di Steven e Chiara, esplosivi, ma che insieme trovano un equilibrio, una volta che le carte vengono messe sul tavolo e smettono di nascondersi dietro quello che pensano di dover provare. Steven è annientato e il suo cuore non funziona più come dovrebbe; come può un tornado insopportabile e capriccioso fargli tornare il sorriso? È deciso a mantenere le distanze, non tanto per il ruolo che glielo imporrebbe, quanto per la propria sanità mentale. Eppure così dolci sono gli sprazzi che lascia intravedere del ragazzo che è stato, quando viveva dall’altra parte del mare e la sua vita aveva un colore completamente diverso.
Perché quegli occhi azzurri, tanto simili ai suoi, sono in grado di scombussolarmi e di confondermi. E non voglio sentirmi confuso. Essere confuso significherebbe essere debole, nel mio caso. Permettere a qualcuno di insinuarsi nella mia mente, sotto la pelle, nel mio cuore, è l’ultima cosa che desidero che accada in questo periodo della mia vita.
Ma quanto è importante tenere insieme l’armatura, quando tutto intorno sembra che il mondo crolli? Con questa domanda ci prendono per mano, portandoci in una giostra di puro divertimento. Consiglio questa lettura, amici Magnetici? Ovviamente sì, perché è frizzante, ritmata e davvero spassosa. Non vi sono tempi morti e l’azione si sviluppa in modo armonico, nonostante il romanzo sia tutt’altro che breve, e questo ci porta a divorarlo velocemente intrappolati nelle improbabili avventure dei nostri amati protagonisti. Che lo portiate in spiaggia o no, ho un’unica raccomandazione. Non riuscirete a trattenere le risate, con buona pace di chi vi sta intorno! tre petali e mezzo
Cover allegra e stupenda. Romanzo divertente che ha la capacità di far staccare la spina in quelle giornate negative e, quale miglior metodo se non staccarla con il sorriso sulle labbra?
“Lei è quella che mi ha rovinato la camicia e il telefono. Se la assumi, probabilmente ci farà saltare in aria il locale.”
Lei è la sua little bum, lei che parla con il suo “io” di nome Peppino, troppo forte la parlata in siciliano, i suoi pensieri e le risposte da parte di questo “Peppino”, esilaranti proprio.
Steven ha una storia alle spalle, innamorato ancora della ex, sfoga la sua frustrazione sessuale con ragazze da una notte sola e l’irascibilità sfocia nelle liti perenni con la sua dipendente Chiara.
“Aiutami a dimenticarla. Restami accanto anche se, momentaneamente, non possa offrirti il mio cuore.”
Accetterà, Chiara, questa relazione senza un domani?
“Tu non sei un chiodo schiaccia chiodo per mio fratello. Più che altro, direi che sei diventata il suo chiodo fisso.”
Steven, l’idiota, stronzo ineguagliabile, capo; Chiara, solare, con la battuta pronta.
“Sei bellissima. Una bellissima testa di cazz… che mi fa letteralmente impazzire. Cosa devo fare con te?… Che buffa la vita, vero? Quando ti ho conosciuta non ti volevo tra i piedi mentre ora mi sento perso senza te.”
Ne consiglio la lettura per godere di poche ore di sano e puro relax, benefico al cuore, le risate sono dietro ad ogni pagina e l’amore, tra una lite e un bacio, ci farà sognare.
“Eravamo solo due anime grigie in cerca di colori. Insieme, abbiamo creato un arcobaleno.”
Purtroppo questo è il primo libro di Andreea che non mi è piaciuto 😥 L'ho trovato banale, inverosimile,forzato etc.
I POV di Chiara (quasi tutti i capitoli) sono veramente stancanti, c'è Peppino la sua cavolo di "vocina" interiore che ogni volta "parla" in dialetto siciliano 🙈🙄,quindi su ogni pagina si deve andare alla traduzione circa 3 volte. Sapete quante traduzioni ci sono in tutto il libro? ben 216 (non le ho lette tutte visto che non ho finito il libro, sono andata a vedere alla fine del libro per curiosità) e cmq durante la lettura ho saltato tutte quelle frasi senza neanche tradurle, era ridicolo, era una distrazione andare avanti e indietro a vedere cosa significa🙄.
Chiara è veramente un personaggio fastidioso , è una sfigata pazzesca, ne combina di cotte e di crude, e l'autrice si è forzata veramente di renderla simpatica, ma il problema è che non lo è affatto, è proprio stupida.
Di lui non so che dire , è un manwh*re, che ha sofferto per il tradimento della sua ex ,che l'ha tradito con suo fratello,non so tanto riguardo a lui perchè i POV erano la maggior parte di Chiara, e siccome non sono riuscita a fatto a concentrami in questa storia ,non sono arrivata a conoscere lui.
Quindi si, mollo questo libro 30% per tutti i motivi che ho scritto sopra. Mi dispiace, ma davvero non ho potuto continuare, magari a voi può piacere, chi lo sa.
Devo dire che ho pareri parecchio discordanti su questo libro. Mi è indubbiamente piaciuto anche se sono stati presenti alcuni cliché durante il libro. Lo stile è scorrevole e molto divertente, non ho apprezzato tanto i commenti della coscienza Peppino in siciliano, non perché non li capissi (grazie alle note ho anche imparato alcuni termini del dialetto) ma alle volte c'erano 4 o 5 commenti ogni pagina e andare a controllare il significato rompeva un po'. Ho sentito in qualche frase che chi lo ha scritto è indubbiamente del sud Italia ("ho fatto uscire il telefono da sotto il cuscino" tipico modo di mettere le frasi in dialetto siciliano) e anche se mi ha fatto sorridere avrei preferito non notarlo. Escluse alcune cose che non ho apprezzato (come anche il nome Maicol, italianizzato, e non Michael) è un libro indubbiamente valido e che fa morire dalle risate.
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2.5… storia carina , spicy, lui tipico stronzo che ha alle spalle una storia che lo ha fatto diventare così , lei ragazza che non si fa mettere I piedi in testa e che lo farà “cambiare “ , simpatici i pensieri in siciliano , alcuni cose nella scrittura mi davano fastidio ( ad esempio ripetere sempre il modo , la rossa ecc)
4/5⭐️ Dopo un primo incontro non del tutto piacevole Chiara si ritrova a lavorare nel locale di cui Steven è co-proprietario insieme alla sorella. E quindi tra situazioni esilaranti, dialoghi spassosi e buffi, inizia il loro rapporto lavorativo. Steven è deciso a non farsi coinvolgere a livello sentimentale dopo la cocente delusione d'amore che l'ha segnato nel profondo. Considera Chiara una portatrice di guai ma è l'unica a essere riuscita a farlo sorridere.
Ho amato il mettere al primo posto la famiglia e l’amore fraterno di Steven verso le sue sorelle, la saggia nonna Pacchiolina che si diverte a mettere in imbarazzo la nipote, e tanti i dialoghi in dialetto siciliano (tranquilli c’è la traduzione per chi come me non lo capisse 😅)