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L'anima del maiale

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« è il primo termine che andai a cercare per darmi una spiegazione di quella nube tossica che mi aveva catturato. A livello emotivo una massiccia campana di vetro si era piazzata tra me e il mondo mi sentivo un mostro, un robot, uno che avrebbe potuto mangiarti, in preda a un nodo in gola che avrebbe solo voluto vomitare, estirpare, strapparsi di dosso.» Per Federico Vespa, classe 1979, la vita sembra in il padre è un celebre giornalista, la madre un importante magistrato. Cresce nella Roma bene, Federico, ma ha una sensibilità particolare. Vive con disagio l'euforia spensierata degli anni '80 e '90: a ben guardare, non è tanto meglio del fervore e della violenza degli Anni di Piombo. Sente sulla pelle le derive del consumismo sfrenato, delle relazioni facili ed effimere, del precariato lavorativo e umano, dell'antipolitica che sfocia poi nel populismo. Da esponente dell'ultima generazione analogica partecipa con sgomento, più che curiosità, all'avvento di Internet e dei social.Mentre l'Italia cambia, declina e implode, Federico scopre i tormenti e le incostanze dell'amore, muove qualche passo in politica, segue il calcio con trasporto, inizia con buon successo la carriera di giornalista radiofonico. Ma c'è un buco nero, un nodo in gola, un senso di vuoto. Il male oscuro della depressione. I farmaci. Le incomprensioni con la famiglia. La sensazione che niente conti davvero, che niente possa distoglierlo dal suo torpore affettivo. L'appuntamento fisso con il bourbon, perché il demone dell'alcol «costa meno dell'analista».L'anima del maiale è un autoritratto senza reticenze e senza imbarazzi, sul cui sfondo possiamo leggere il paradossale disagio di una generazione intera, ingannata proprio da quei privilegi che avrebbero dovuto renderla felice. Non c'è una morale, nella storia personale di Federico Vespa. O forse c'è: a volte il disincanto e la chiusura in se stessi sono l'unico antidoto a una società vuota e isterica, che ha perso ogni punto di riferimento.

128 pages, Kindle Edition

Published October 29, 2019

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Displaying 1 - 2 of 2 reviews
Profile Image for Elia.
5 reviews
January 5, 2021
Federico ci rende partecipi di molti aspetti della sua vita, concentrandosi soprattutto sul suo mostro, l'anedonia.
Immerge il tutto in retroscena politici, storici e calcistici dell'Italia, definendosi un uomo della destra socialista.

Come primo libro non è male, anche se alle volte sembra di leggere la lista delle donne che Federico si è portato a letto o con cui ha avuto una relazione.

Per carità, ben venga, ma dopo un po' stufa e sinceramente non mi interessa.

Parla anche dell'uso dei farmaci e delle terapie che ha seguito per cercare di mandare in "coma farmacologico" il suo mostro.

Il punto è che non è ben chiaro se Federico ne è uscito oppure no: dice di aver messo in uno scrigno il mostro, in un luogo remoto della sua mente, poi però afferma nei primi capitoli che dall'anedonia (il mostro) non se ne esce mai completamente. Boh.

Per chi pensa di avere tale patologia o simili, questo libro potrebbe disorientare, vi consiglio caldamente di farvi seguire in una terapia.

Per tutti gli altri, è una lettura "lineare", tra virgolette perché ci sono dei salti tra ricordi, fatti storici, aneddoti e chi più ne ha più ne metta che disorientano.

Infine, tutte queste conquiste alla don Giovanni per poi andare a vedere il profilo Instagram di Federico e... beh, credo sia tutto merito del sex appeal da conduttore radiofonico!
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