جميعنا محكومون بالتراب والنسيان، وأولئك الذين استحضرتهم في ذلك الكتاب إما موتى أو على وشك الموت أو على الأكثر سيموتون - أقصد سنموت - بعد سنوات لا تعد بالقرون بل بالعقود "الأمس مضى" وغدًا لم يأت، واليوم راحل دون أن يمكث خطوة، أنا ماض، أنا آت، أنا حاضر تعب" هكذا كان يقول "كييبدو" في إشارة إلى وجودنا الخاطب، السائر دائمًا من غير بد نحو تلك اللحظة حين لا يعود لنا وجود، سنحيا لبضع سنوات هشة بعد الموت في ذاكرة الآخرين، ولكن تلك الذاكرة الشخصية تدنو من الزوال أبدًا مع كل لحظة تنقضي، والكتب هي محاكاة للذكرى، طرف صناعي وظيفته التذكر، محاولة يائسة لنجعل مما هو فان، لا محالة، أطول عمرًا بقليل.
Héctor Joaquín Abad Faciolince was born on 1 October 1958 in Medellín, Colombia Colombian novelist, essayist, journalist, and editor. Abad is considered one of the most talented "post-boom" writers in Latin American literature. Abad is best known for his bestselling novels Angosta, and more recently, El Olvido que Seremos.
Hay libros de los que me cuesta hablar intelectualmente, nada de diseccionarlos analizando el estilo, la voz narrativa o el desarrollo argumental. Prefiero evocar las sensaciones y emociones que me despiertan. Son libros que están escritos desde el corazón, desde la sensibilidad más pura y el dolor más profundo. El olvido que seremos es el mejor ejemplo de esa clase de libros.
Contarnos la vida de su padre es para Héctor Abad Faciolince un ejercicio catártico de una sinceridad aplastante. Esa autenticidad se siente en cada palabra, así como la necesidad de reivindicar la figura de Héctor Abad Gómez. El relato no se queda solo en una historia conmovedora, también se convierte en un manual de lecciones, de ética, de derechos humanos y de familia. Está inundado de anécdotas preciosas y divertidas, por lo que te ríes, lloras, te ríes, lloras, y entre uno y otro momento, reflexionas con la manera de entender el mundo que tenía este señor, un gran hombre, el padre que cualquiera quisiera tener.
Llevaba el 7% de lectura en el Kindle cuando fui corriendo a la librería a comprarlo, porque quería conservarlo con sus muchas líneas subrayadas y las huellas de las lágrimas que desde las primeras páginas fluyeron. Me conmueve hasta el llanto la belleza y en este libro se derrama por doquier. Pero, no basta una historia interesante para generar intensidad en el lector, se requiere una buena pluma. Desde la lectura de Tratado de culinaria para mujeres tristes sabía que Faciolince era bueno, además, sus columnas en el Espectador son una delicia. Después de acabar El olvido que seremos, considerada su obra cumbre, quedé encantada y fascinada. Tengo la firme intención de seguir leyendo a Faciolince, de conseguir que estampe su autógrafo en mi libro y de ser posible, expresarle la infinita admiración que como escritor me genera.
Mi chiedo se ho abbandonato la speranza di attraversare questa lettura a ciglia asciutte sin dal titolo del primo capitolo, Un bambino per mano a suo padre, o sono riuscito ad arrivare alla fine del terzo paragrafo, dodici pagine più avanti, quando ho letto: È uno dei paradossi più tristi della mia vita: quasi tutto ciò che ho scritto l’ho scritto per qualcuno che non può leggermi, e questo stesso libro non è altro che una lettera a un’ombra.
Padre e figlio.
Ne ho versate un bel numero e a un certo punto ho pensato d’essere rimasto finalmente a secco. Poi, arrivato a pagina 230, ho scoperto che ne avevo ancora una riserva da parte leggendo questo: In quel momento non riesco a piangere. Sento una tristezza secca, senza lacrime. Una tristezza assoluta, ma sbalordita, incredula. Adesso che lo scrivo riesco a piangere, ma in quel momento ero invaso da un senso di stupore. Uno stupore quasi sereno davanti alle dimensioni della malvagità, una rabbia senza rabbia, un pianto senza lacrime, un dolore dentro che non pare commosso bensì paralizzato, una quieta inquietudine.
La famiglia Abad: gli unici maschi sono il padre e il figlio, il morto e lo scrittore. Anche questo rese più intenso il loro rapporto.
Chi scrive è Héctor Abad e racconta quando vide il padre Héctor Abad, steso per terra, morto assassinato a colpi d’arma da fuoco: il sangue continuava a uscire dai fori dei proiettili, le macchie si allargavano sulla camicia, il padre era morto solo qualche minuto prima. In tasca del padre morto trovò due biglietti: uno era una lista di persone minacciate di morte, una fotocopia, nella quale figurava il suo nome, e l’altro, l’epitaffio di Borges copiato a mano, schizzato di sangue: Siamo ormai l’oblio che saremo.
Édouard Manet: Il torero morto (1864).
Alcuni familiari accanto al corpo del morto ancora steso sul marciapiede. Il figlio scrittore è accovacciato in primo piano.
Il padre e il figlio avevano lo stesso identico nome, l’adulto 65enne, il giovane 28enne. Quando era più piccolo, il figlio firmava le lettere che mandava al padre con un fantasioso Héctor Abad III, e la spiegazione era la seguente: Perché tu vali per due. Questo era il rapporto d’amore tra i due, tra l’adulto e il bambino, tra il padre il figlio.
Il padre con alcuni dei suoi cuccioli d’uomo. Probabilmente manca Sol, l’ultima nata. La risata del padre era celebre, esplosiva, contagiosa.
E che Héctor Abad padre valesse per due ci credo anch’io dopo aver letto questo libro. Questo libro che Héctor Abad figlio ha impiegato vent’anni a scrivere: sentiva di doverlo fare, per se stesso, per la memoria del padre, per l’abominio di quell’omicidio, per giustizia non per vendetta - ma provava e riprovava e abbandonava sempre. Poi, dopo vent’anni dal delitto, ha trovato la “giusta distanza” ed è riuscito a scrivere queste pagine. Che grondano dolore lacrime e amore. Un inno all’amore filiale. Un'elegia funebre per un padre meraviglioso. Tiro fuori da dentro questi ricordi come quando si partorisce, come si estirpa un tumore. Non guardo lo schermo, respiro e guardo fuori.
Il padre, allora. Il figlio, oggi, che ha quasi l’età che aveva il genitore quando fu ammazzato.
Héctor Abad padre fu assassinato nella sua città, Medellín, in Colombia, la città che è famosa per il suo illustre cittadino Pablo Emilio Escobar Gaviria, non per i suoi due milioni e mezzo di abitanti, per essere la seconda città più importante e popolosa della Colombia, nazione enorme con ampia costa sia sull’oceano Pacifico che sui Caraibi, paese che visse decenni di violenza atroce con un impressionante numero di morti per morte violenta. Era un medico, insegnava all’università, si occupava di sanità pubblica, di epidemiologia, voleva combattere le malattie causate dalla povertà, dall’acqua non potabile, dalla mancanza di cibo e d’igiene. Non era un comunista, neppure socialista, men che meno terrorista in quel paese che ha conosciuto le FARC e la guerra alle FARC e gli squadroni della morte e i paramilitari e gli interventi americani e i cartelli della droga e i sequestri e le torture e i desaparecidos e… Era un uomo che credeva nell’uguaglianza e nella giustizia e nei diritti umani. Semplicemente. L’hanno ucciso per questo.
Padre e figlio.
Scrive Héctor Abad figlio: Quante persone, se nascessero un’altra volta, potrebbero dire d’aver avuto il padre che volevano avere? Io potrei dirlo.
Penso a mio padre, che non c’è più da molti anni. E penso al nonno che mio figlio è riuscito a conoscere solo per pochi mesi.
Il figlio e la nipote. Daniela, la figlia di Héctor lo scrittore, è nata a Torino da madre italiana: aveva più o meno dodici mesi quando ammazzarono suo nonno. È una regista cinematografica: ha iniziato come aiuto, poi regista di seconda unità, poi ha diretto i suoi cortometraggi, quest'anno ha debuttato nel lungometraggio. Un percorso che conosco da vicino.
When I reached the point of the book where Hector Abad describes the murder of his father (also Hector Abad) I was reading in a pub. I put the book down and looked up, tears in my eyes and a lump in my throat. The few people scattered around paid no attention to me, continued on with their conversations, were oblivious to what had just happened in front of me. I re-read the following pages over and over again, not taking anything in.
Even though you know it’s coming, it’s a raw moment when it happens. I pictured Hector Abad standing up and walking away from his computer or pen and paper, gathering himself together, trudging back to add a few more lines before walking away again. The sheer eloquence and thoughtfulness of this memoir belies a courage that Abad possibly didn’t realise he had.
When he was younger he seems to have tried to live up to impossible expectations that thought his father had for him. The inexplicable desire for the big red book of sports rules was to me a natural aspect of childhood, those fierce desires from who knows where, but Abad thinks only of how he let his father down. The memoir has moments of wry humour, particularly where religion is involved, his rejection of the backwards Catholicism of his region of Colombia, fostered by his more progressive father, while at the same time he acknowledges the impact it has on the family through his mother. This is perhaps at it’s most sharpest when his sister Marta dies, as Abad puts it, the watershed moment of the family’s life. The strength of the bond of the family is tested to it’s limit through this and yet it is external events that tear into the family later on.
The horrific collapse into brutal violence in Medellin, as well as Colombia as a whole is a shadow that expands over the pages, culminating in a senseless and tragic ending for a man who spent his life working to help people less fortunate than himself, supported by his incredible wife, who built up a business to allow him to do what he wanted without worrying about supporting the family.
At the end of the book, Hector Abad, makes a speech in which he admits he doesn’t think he is the man his father was, yet his father loved him unconditionally and supported him right to the end of his life. They idolised each other and this book is an intimate and poignant portrait of a family, a relationship and above all a father whose dedication to others did not detract from his devotion to his family and his son. By the end I couldn’t decide if Abad was trying, finally, to emerge from his fathers shadow, or staying safely within it’s security. Whichever it is, he should be proud that he has written such a powerful and eloquent book that has painted not only a moving portrait of his fathers’ strength and conviction, but of his own as well. (blog review here)
النسيان سيرة ذاتية للكاتب والصحفي الكولومبي هيكتور اباد فاسيولينس وهي تعتبر أول عمل روائي يترجم له إلي العربية والصراحة لازم أوجه الشكر للمترجم مارك جمال علي اختياره لهذا الكتاب و للترجمة الرائعة أيضاً اللي مستحيل حتشعر ولو لثانية إن النص مترجم...
كتب الكاتب هذه السيرة الذاتية لوالده وعن والده الذي تم اغتياله عام ١٩٨٦ علي يد جماعة إرهابية مسلحة و كان الكاتب يبلغ من العمر وقتها ٢٨ عاماً ولكنه كتب هذا الكتاب بعد مرور ٢٠ عاماً علي هذه الحادثة المأساوية في محاولة منه لتسجيل شهادة عن ذلك الألم الذي سيعيش به طوال حياته...
بدأ الكتاب بتصوير علاقة الأب بابنه متذ طفولته وهي كانت علاقة رائعة يسودها الحب والتفاهم والتشجيع من أب رائع بكل معني الكلمة حيث كان أب متفتح و إيجابي و يتقبَّل نقائص أولاده و يعتبرها شقاوة بريئة..
"آمن بأن الإنسان، كل إنسان، محكوم بأن يكون هو نفسه، فليس لعصا أن تقوِّمه، ولا لرفقة سوء أن تُعوِّجه.."
الكاتب طبعاً إتكلم علي إغتيال والده في فصول عديدة و كانت مؤثرة جداً بجانب إنه ألقي الضوء علي طبيعة عمل و شخصية والده الدكتور آباد الذي كان طبيباً و بروفيسور في الجامعة و عرض نفسه لخطر كبير لأنه كان يندد بحالات التعذيب، والاختطاف، والاغتيال، والاعتقال العشوائي..
يعيب الكتاب وجود بعض التفاصيل عن المعتقدات الدينية لأهل الكاتب و المقارنة بينهم والإسهاب أحياناً في بعض التفاصيل من غير داعي و كان في شوية تكرار أيضا في أجزاء بسيطة..
أستخدم الكاتب نفس السلاح الذي حارب به والده وهو سلاح الكلمة وذلك ليعرف الناس ما جرى لهذا الرجل الشجاع و الأب الاستثنائي ولكي تعيش ذكراه أطول قليلًا لأنه يري إن رواية ما حدث هي الفرصة الوحيدة للصفح والنسيان...
Uno de los libros más HERMOSOS y desgarradores que he leído EN MI VIDA. Los colombianos y no colombianos, así como los amantes de las letras y los que no (pero en especial los primeros), deberían leerlo. Una joya, en todo el sentido de la palabra.
"ودائمًا ما اعتقدت أن قساة القلوب ليسوا قادرين على إدراك حقيقة أن عجلة الحياة دوارة، وأننا قد نقف مكان الآخرين في وقت ما، نذوق الألم، الفقر، القمع، الظلم أو التعذيب".
En algún punto y a partir de su publicación en 2006 casi todos los colombianos han llegado a oír o mencionar este libro. Es un libro sumamente prestado y solicitado en bibliotecas -tardé mucho tiempo tratando de localizarlo- y es el caso de que por fin he podido leerlo años después de que salió.
Héctor Abad Faciolince nació en Medellín en 1958. Esperó más de 21 años para poder escribir un libro en el que relaciona y narra la historia y los recuerdos de su familia. Rememora todo su pasado bajo la idea inicial de hablar de su padre. Un médico que no le gustaba la cirugía pero amaba leer y cultivaba rosas.
Héctor Abad lleva el nombre de su padre. Años después, decidió escribir unas memorias centradas en la vida de su progenitor. Médico, lector, ensayista, padre y un hombre entregado a los derechos humanos y a la salud de los más desfavorecidos. Héctor hijo, para alejarse como él mismo lo menciona "de exceso de sentimentalismos" narra una historia en la que habla de su padre y su familia, además de realizar una reconstrucción de las costumbres y pensamientos de su época, de la situación que atravesaba el país (violencia en el campo y la ciudad, el narcotráfico, la guerrilla y el paramilitarismo) y reconstruye el antes y hasta el después del día que partiría su vida en dos.
El asesinato de su padre el 25 de agosto de 1987, en Medellín
Héctor hijo a la derecha (con los lentes)
"Creo que el único motivo por el que he sido capaz de seguir escribiendo todos estos años, y de entregar mis escritos a la imprenta, es porque sé que mi papá hubiera gozado más que nadie al leer todas estas páginas mías que no alcanzó a leer. Que no leerá nunca. Es una de las paradojas más tristes de mi vida: casi todo lo que he escrito lo he escrito para alguien que no puede leerme, y este mismo libro no es otra cosa que la carta a una sombra."
bu kitabı bu kadar seveceğimi cidden tahmin etmemiştim. koskoca kolombiya tarihinin ve köklü bir ailenin tüm bireyleriyle bu denli sade bir biçimde anlatılabileceğini bilmiyordum. öldürülmüş babasının ve anıların peşinde böylesine şefkatli bir yolculuğa çıkacağımı hele hiç öngörememiştim. oğlumu ziyarete gidip birtakım problemlerle boğuşup kendimi ve bir haftadır kurumayan gözümün yaşını sorgularken neden doğuruyoruz gibi sorularla boğuşmaktan bitap düşmüşken bu kitap bana derman olacakmış meğer. çok uzatmayacağım. soğuk savaş sonrası kolombiya’nın ve tüm latin amerika ülkelerinin içine eden abd başta olmak üzere kilisesi, papası, nasıl kirli oyunlarla neler yapıyorlar görüyoruz. yazarın sadece temiz su, kanalizasyon peşindeki hekim babası halkın iyiliğini istediği için nasıl hedef haline getiriliyor zaten en baştan biliyoruz. benim bu kitapta hayran olduğum şey oğulla baba arasındaki ilişki. bugün sorumluluk bilmeyen z kuşağıyla ilgili ebeveynlikte neyi yanlış yaptık diye sorgularken kendimi sonsuz sevgi, sonsuz hoşgörü düsturuyla oğlunu büyüten héctor abad gómez’n yerine koymak, yanlışlar yapan oğlunu teselli eden sözcüklerinde aynı sözcükleri eden kendimi görmek ama bazı sebeplerden onun kadar dürüst olamadığımı düşünmek beni duvardan duvara çarptı. ilk kez bir kitaba gözyaşlarımdan sayfaları göremediğim için ara verdim. bir babayı, öldürülmüş bir babayı, tüm hataları, tüm acemilikleri ve tüm iyiliğiyle anlatmak, bu derece samimi, sade ve dürüst anlatmak hiç kolay değil. kitabı bitirdiğimde tek yapmak istediğim héctor abad faciolince’ye sarılmaktı. babamı kaybettikten sonra ablamlarla aynı bu romanın son bölümlerindeki gibi tek tek duyduğumuzda ne yaptığımızı ve ne hissettiğimizi anlatmıştık. demek insana iyi geliyor. ve işte yazarın söylediği gibi okuyup yazmaktan başka bir şey bilmeyenler için bazı şeyleri anlatmaktan başka çıkar yol yok. ölümün üzerinden 20 yıl geçse de başka şekilde iyileşilmiyor. sanırım ben de içinden geçtiğim analık derdini bu kitaba dair bir yazı yazarak atlatacağım. çok şefkatli, çok sevecen, iyi kalpli insanların cirit attığı bir aileden kötülüğün hüküm sürmeye başladığı bir topluma… “nisyan” çok önemli bir kitap. sözcük seçimlerine hayran olduğum banu karakaş’ın özenli çevirisiyle…
أحببت هذا الكتاب جدا لقد دخلتُ بيت هذا الكاتب وأنا على بعد مسافات هائلة لكنني فجأة كنتُ في كولومبيا في زمن كان التطرف والعنف السياسي له كلمته وصوته العالي ..
الحميمية الموجودة في الكتاب شيء لا يمكن أن يوصف ، ولم يسبق لي وأن قرأت كتابا يصف فيه كاتبا ما العلاقة الروحانية الممتلئة بالحب والإيثار والإعجاب بهذا النموذج الإنساني وبهذه الطريقة وبهذا الكم الهائل من المشاعر .. أراد الكاتب الذي يبحث عن الخلاص من إرث والده ومواقفه السياسية النبيلة ليودعها على الورق لتكون وخزة في جبين كل مواطن كولمبي ، أراد أن يوقظ ذاكرته بل أن يقاوم فقدان الذاكرة لذلك جاء العنوان بالنسيان لأنه أراد تخليد ذكرى أبيه بكل التفاصيل الرائعة التي خلفها أراد أن يبحث عن أرضية خصبة لتسوية الخلافات التي أنتجت العنف في طول وعرض البلاد الكولومبية...
والد آباد كان رجلا عظيما يحب الجمال بكافة أشكاله عاش في مجتمع محافظ طبيبا للفقراء مدافعا عن حقوق الإنسان ومعاديا للظلم والقسوة نابذا التطرف الديني والسياسي وغير ذلك ..
آباد الأب كان رجلا تهمه سعادة أبناءه ويتحدث آباد الأبن عن ذلك مطولا وعن علاقته بوالدته وكيف أحدث التناقض بين والديه إلى توازن مطلوب في مجتمع كالمجتمع الكولومبي وعن علاقته مع شقيقاته راسما صورة عن طبيعة العلاقات المجتمع الكولمبي غير إن أكثر المواقف تأثيرا في الكتاب هو إصابة شقيقته ماريا بسرطان الجلد وكيف تعامل الأب مع هذه المأساة وكيف تركت أثرها على عمله وحياته الإجتماعية ووهبته المزيد من الشجاعة للوقوف في وجه الظلم ..من المؤسف أن الرجل الذي وقف طويلا ضد العنف والقتل وقع ضحية له
أسلوب الكاتب كان سلسا عذبا دافئا اللغة شعرية وبسيطة كتبت بمحبة كبيرة ليتجنب العالم النسيان وإن كان شخصا مثل آباد الأب الذي عاش ليغرس فضيلة التسامح .. رجلا لا يمكن أن ينسى ..
“Nisyan” bizim de yakın tarihimizde yüreğimizi parçalayan onlarca siyasi cinayetin benzerini anlatan bir anı kitabı. Kolombiya’lı yazarın babasının, insan hakları savunucusu bir halk sağlığı profesörün devletin gözetimi altında faşist milisler tarafından öldürülüşünün romanı.
Baba-oğul ilişkilerinin yoğunlukla anlatıldığı, yazarın çocukluğundan başlayıp babasının ölümünden sonrasına kadar uzanan bir ağıt diyebiliriz. Bir Ümit Doğanay, bir Cavit Orhan Tütengil, bir Necdet Güçlü cinayetinden farklı değil.
Babasına pek de layık olmayan kişiliğini aklamak, adeta babasından özür dilemek için yazılmış bir metin olarak değerlendirdim kitabı bitirince. Bazı bölümlerde ayrıntılara çok kaçmış, örneğin kızkardeşinin ölümü gibi. Tekrarlar da okuma temposuna zarar veriyor örneğin babasının halk sağlığı konusundaki düşünceleri gibi. Kurgu ve uslubu gayet iyi.
Terörün, siyasi cinayetlerin, baskıcı rejimlerin insanlık dışı yüzünü, 1970-80’lerdeki Kolombiya özelinde anlatan ve hiç de yabancısı olmadığımız bir metin. Yazarın dürüstlüğünü ayrıca belirtmek isterim. Eğer yüreğiniz kaldırırsa okuyun derim ama bizim yakın tarihimizi biliyorsanız tadınızı kaçabilir.
هنا ابن محب يخلد سيرة والد عظيم بالكلمات .. اكتور اباد فاسيولينسي الأب : طبيب وأستاذ جامعي ومناضل وأب استثنائي .. شعاره حب الحياة وحماية الآخرين ومساعدتهم دائماً، رجل ناضل لـ يوفر حياة أفضل من أجل كل موطني بلده . وقف أمام الظلم والرجعية والتعصب بكل أشكاله ، وحارب القبح والمرض والعنف بكل الوسائل ، بالحملات التوعوية ، وبالمقالات الصحفية وبالجمال .
في البداية حين كانت الأمور مستقرة ناضل الدكتور اكتور من أجل العدالة الإجتماعية وخاصة في مجال الخدمات الصحية وتصحيح أوضاع الفئات الأقل حظاً في كل شيء : التعليم والسكن والغذاء لا حقاً حين بدأت الأمور تتدهور في كولومبيا حين سقطت البلاد في هوة العنف والخطف والإختفاء القسري والعنف العشوائي وقف الدكتور اكتور ضد كل هذا وأسس مع أصدقاءه هيئة لحقوق الإنسان - سـ يقتل أغلب أعضاءها لاحقاً - ومن نجوا هربوا للخارج . إكتور أباد الإبن يكتب سيرة ذلك الأب : قاصاً كل حياته وذكرياته وذكريات شقيقاته ووالدته وأصدقاء والده وطلبته .. الأب الذي سـ يسقط لاحقاً على يد أولئكَ الذين همهم فقط إطفاء العقل والنور ..
كانت هذه سيرة ملهمة وكتاب مذهل ، يستحق أن يقرأ ويرشح للجميع ويهدى أيضاً ..
Na última entrevista que lhe fizeram, no fim de agosto de 1987, quando de lhe perguntaram sobre a sua rebeldia, referiu-se ao seu roseiral: "Não quero perder a rebeldia. Nunca fui submisso, jamais me verguei a não ser perante as minhas rosas e apenas sujei as mãos com a terra do meu jardim.
Em tudo o que escrevia podemos sentir o seu vincado carácter humanista, emocionado, vibrante. Lutava com uma voz sabedora e convincente para que as pessoas, ricas e pobres, acordassem e se empenhassem em fazer qualquer coisa para melhorar as iníquas condições do país. Fê-lo até ao último dia da sua vida, numa tentativa desesperada de combater com palavras as ações bárbaras de um país que insistia e insiste em manter as enormes injustiças existentes e é-me defender essa injustiça intolerável a todo o custo, nem que seja assassinando quem a quer mudar.
Nu știu dacă voi folosi cuvintele potrivite pentru a convinge și pe alții să îmbrățișeze această lectură. Este genul de scriitură despre care nu prea poți să vorbești, căci trebuie să o simți. Mă bucur că am ales să o finalizez în seara de Crăciun, căci voi asocia această minunată carte cu o sărbătoare pe care o iubesc. Crăciunul înseamnă familie, iar această carte este un elogiu adus familiei, în special tatălui. ”Suntem deja uitarea ce vom fi” nu este o carte adresată oamenilor insensibli, ori celor ce citesc doar pentru a descoperi o acțiune ori un anume subiect. Nu, este o carte copleșitoare care s-a transformat într-o certitudine după 20 de ani de întrebări fără răspuns, cuvinte îmbibate de neputință și de lacrimi. Este ”povestea” unui om ce și-a pierdut mai întâi sora, iar mai apoi tatăl-care a avut o moarte violentă. Nu s-a putut resemna în fața morții tatălui, iar atunci când rănile din suflet au ”prins coajă” și s-au cicatrizat, a ales să scrie. Frumos spune că ”a-ți aminti înseamnă a trece totul din nou prin suflet.” Cu toate că toți suntem condamnați la țărână, ”cărțile sunt un simulacru de amintire, o proteză pentru a ne putea aminti, o încercare disperată de a face să dureze un pic mai mult ceea ce este iremediabil finit. ” Iar atunci când gândurile profunde prind viață și rezonează cu alte suflete...atunci uitarea poate fi amânată- fie și pentru o clipă. Căci ce e o clipă în imensitatea timpului? Căci ce e omul în imensitatea Universului?....
Iar oamenii mor cu adevărat atunci când sunt uitați..
“A mí no me gusta el cielo sin mi papá. Prefiero irme para el infierno con él” así empieza la historia de Hector y sus 5 hermanas, con su madre y su amado padre llamado igual que él ( Hector). Es un libro en el cual Hector nos narra su vida desde su infancia hasta el momento en el que matan a su padre Hector nos cuenta cómo era la relación de su padre con él, un padre cariñoso, que le enseñaba y le tenía mucha paciencia.
«A este niño le falta mano dura». Pero mi papá le respondía: «Si le hace falta, para eso está la vida, que acaba dándonos duro a todos; para sufrir, la vida es más que suficiente, y yo no le voy a ayudan».
El padre de Hector era un hombre que luchó hasta el último día de su vida por los derechos humanos, por la libertad de expresión, en su vida ayudo a muchas personas, fue el pionero en la salud pública, realizó campañas masivas para la vacunación, invirtió en agua potable para la mayoría ya que eso prevenía que la gente se enfermara.
Nadie debería morir como murió Hector por culpa de gente incapaz de respetar diferentes pensamientos. '
«Si me mataran por lo que hago, ¿No sería una muerte hermosa?».
El libro me gustó desde el inicio y como se fue desarrollando, a pesar de que en algunos momento se me hizo un poco lento, finalmente Hector escribió su historia y la contó con detalles.
«Si recordar es pasar otra vez por el corazón, siempre lo he recordado.». . ❤️🩹
"Somos o Esquecimento que Seremos” é a crónica de uma morte anunciada, numa Colômbia mais urbana, factual e politizada do que a de Gabriel García Márquez, mas igualmente violenta.
Não há dúvida de que já estava preparado para morrer, mas isso não significava que quisesse que o matassem. Numa entrevista que lhe fizeram nessa mesma semana, perguntaram-lhe sobre a morte, ou melhor dizendo, sobre a possibilidade de o matarem, e ele respondeu assim: “Eu estou muito satisfeito com a minha vida e não receio a morte, mais ainda tenho muitos momentos de alegria: quando estou com os meus netos, quando cultivo as minhas rosas ou converso com a minha mulher.
É uma sentida homenagem de Héctor Abad Faciolince ao seu pai, barbaramente assassinado pelos esquadrões da morte colombianos no meio da rua, em 1987, mas não é uma hagiografia, como o próprio autor diz, porque ninguém na sua família, incluído ele mesmo, é perfeito, mas o respeito e o amor que os une é inegável.
Suponho que era por isso que gostavam tanto um do outro e se admiravam: porque a minha mãe via nos apaixonados pensamentos generosos do meu pai a razão da sua vida e o meu pai via nas acções dela a realização prática dos seus pensamentos. E o contrário também sucedia: aminha mãe via-o agir como o cristão que ela teria gostado de ser na vida prática e ele via-a resolver os problemas quotidianos como a pessoa útil e racional que ele gostaria de ter sido.
Hector Abad Gómez era um idealista que os conservadores apelidavam de comunista, mas que a esquerda considerava demasiado reaccionário, e sempre se bateu pela medicina preventiva, pelo saneamento básico e pela vacinação, depois de perceber que não tinha mãos suficientemente firmes para ser cirurgião. Mais tarde, tornou-se um acérrimo defensor dos direitos humanos, cuja violação denunciava abertamente e contra a qual se manifestava sem medo. Na Internet estão disponíveis várias fotos de Héctor Abad Gómez e da sua família, mas há duas que me abalaram bastante, porque o que uma tem de terrível tem a outra de emotiva. A primeira é a do cadáver do médico estendido no meio da rua, numa poça de sangue, rodeado por várias mulheres chorosas e pelo filho que, de tão impávido que parece, só pode estar em choque. Na outra, o Dr. Héctor Abad tem um ramo de rosas nas mãos, as flores preferidas de uma das filhas, que ele passou a cultivar depois da sua morte e que constituiu um dos momentos mais comoventes desta obra.
Na última entrevista que lhe fizeram, no fim de Agosto de 1987, quando lhe perguntaram sobre a sua rebeldia, referiu-se ao seu roseiral: “Não quero perder a rebeldia. Nunca fui submisso, jamais me verguei a não ser perante as minhas rosas e apenas sujei as mãos na terra do meu jardim."
( الكتب محاولة يائسة لجعل ما هو فانٍ - لا محالة - أطول عمراً بقليل ... فهى محاولة لوضع الحقيقة فى كلمات لتعيش عمراً أطول)
كتاب مفعم بالحب، بالصدق، بالقلق، بالعنف، بالخوف، وبالموت ضيف دائم بين جنباته .. كتاب يميل للحيادية و للسخرية فى بعض الأحيان وللخروج عن المألوف في أحيان كثيرة ..
أحداثه تُشعرك بالحزن والإضطراب وتذكرك بما يحدث فى بلادنا وعلى أرضنا وبطريقة شبيهة للغاية مع إختلاف الأماكن والأسماء والأزمان ..
يُفجعك الأمل الذى يخبو بين أحضان الموت، وتعرف أن النهايات تتشابة لكل من يخالف الآراء السائدة، حتى وإن كانت بائدة ومجحفة .. وأن العذاب والإمتهان والقتل صاروا الوسيلة الرائجة لإطفاء العقول المستنيرة الداعية للحق والعدل والسلام .
فلا سبيل لتخليد ذكرى من رحل إلا بالكتابة عنهم .. لتدرك الأجيال القادمة ما فعلوا وما ماتوا من أجله وما كان سلاحهم في ذلك كله إلا الكلمات .. فالكلمات وإن لم تكن كافية ولكنها البداية من أجل تحقيق العدالة والسلام .
منذ أن قرأت اختراع العزلة اقترح عليّ الكثير من الأصدقاء قراءة هذا العمل وبدون تردد وضعته في قائمة قراءاتي القريبة للغاية؛ حين تتشارك مع الكاتب نفس التجربة والمأساة يصبح بينكما علاقة غريبة ربما هي علاقة أوثق من علاقتك بكاتب مُفضل لك حيث تشعر مع كاتبك المُفضل وكأنها علاقة حب من طرف واحد أن تحب هذا الكاتب وتنبهر بأعماله، تقرأ رواياته وكتبه وتتشبع بها لآخرها بينما هو في ناحية أخرى من العالم أو ربما في عالم آخر لا يعرف عن أمرك شيئًا.
اشترك مع بول أوستر وإكتور آباد ليس فقط في تجربة فقد الأب بل محاولة استعادته وتخليده بالكتابة، ربما اختلفت أسباب كل منّا ودوافعه في الكتابة فإكتور آباد مثلاً يكتب لينتقم من أولئك الذين قاموا باغتيال وقتل والده بينما يكتب بول أوستر لمحاولة تذكر وخلق واالده من جديد ثم بالطبع تخليده، بينما كنت أكتب رسائل عديدة لا لشيء غير التعافي والشفاء.
إلا أن المثير للاهتمام وما تعلمته حقًا من قراءة تلك الأعمال هو أن طريقتي في الكتابة هي أبعد ما يكون عن محاولة للشفاء والتعافيّ بل إنها تبدو أحيانًا وكأنها رغبة في الانتكاس، تلك الطريقة التي تُشبه نواح العجائز بينما انشغل الكاتب في هذا العمل بتجميع ذكرياته –الجيدة والسيئة منها- مع أبيه، استعادة تلك الأشياء يخلّف الحنين والمرارة أيضًا لكنه بطريقة ما يخفف الألم لشعورك أنك لازلت تملك حصيلة لا بأس بها تُذكرك بمن تُحب.
والد الكاتب هو شخص سياسي، مناضل، متمرد، وثوري؛ يحاول باستماتة الدفاع عن الفقراء وعن حقوقهم في الحصول على حياة آدمية، على أبسط الحقوق التي تُنتزع منهم بسبب الفقر كمياة نظيفة وصرف صحي جيد، الحق البسيط والمشروع، الحق الذي ليس من المفترض المحاربة للحصول عليه إلى هذا الحد، الحق الذي يبدو وكأنه سهل ممتنع؛ الحق في الحياة!
العمل ممتع، تقع في حب والد الكاتب وسحر شخصيته، لكن الكاتب كان يحاول خلع صفات ملائكية على شخصية الوالد وفي رأيي هذا يبدو وكأنه شيئًا طبيعيًا لكن كان ذلك يتم بكثير من المبالغة في بعض الأحيان وفي هذه النقطة يختلف بول أوستر في اختراع العزلة تمامًا حيث كان يتحدث عن الصفات الغريبة والمواقف السيئة التي قام بها والده مع تأكيده على محبته له.
هذا هو المهم إيصاله في رأيي؛ أن آبائنا ليسوا بالضرورة ملائكة ولا أبطال –سياسين- كما هو الحال مع والد إكتور آباد لكننا على الرغم من ذلك نعرف تمام المعرفة كم نحبهم ويحبوننا وكم أن تلك العلاقة والرابطة التي بيننا وبينهم، ذلك التأثير الذي يتركونه بداخلنا لم ولن ينتهي حتى بالموت ذاته.
Sem dúvida alguma umas das melhores leituras deste ano! E quem diria que eu afirmaria isto, eu que pouco ou nada leio de não-ficção, e que, agora, posso garantir que o meu 2020 está a ser surpreendentemente "abalroado" por sublimes e magistrais leituras não-ficcionadas?...
Ao longo desta leitura que nunca mais me vai deixar embeveci, ri, sofri e chorei tanto, tanto!!! Aquilo que facilmente poderia cair na pieguice pura é, pelo contrário, uma terna, doce, crua, sofrida homenagem a um homem que ainda me faz acreditar na humanidade e, ao mesmo tempo, uma porta de entrada a um país onde se matava para abafar a inteligência.
Em breve, falarei mais detalhadamente sobre esta leitura no cantinho do costume. MAS, POR FAVOR, não esperem muito para deitar-lhe a mão.
NOTA - 10/10
Sei que não foi a buddy read mais partilhada, mas obrigada, Paulinha!
Es tanto lo que quisiera decir sobre este libro, tanto lo que me movió, lo que me gustó, lo que me inspiró y lo que me entristeció. Yo no conozco el otro lado de la historia, ni estoy tan familiarizada con los problemas de Colombia en esa época. Pero soy hija, tengo un padre, soy madre, tengo hermanas. Soy un ser humano, como dice el autor, que empatiza con las historias de dolor, que aprecia la franqueza y la valentía, que agradece el honor que se hace con letras (quién sabe usarlas tan bien) a quiénes se ama. Un libro intenso que produce emociones intensas. Y que amé leer. Gracias Sara, gracias Jenny.
Nisyan, yazar Hector Abad Faciolince’den okuduğum ilk kitap. Aynı zamanda uzun zamandır bana en güçlü yumruğu atan ve bitirdikten sonra hafif nemli gözlerle (ki bu çok nadir oluyor bana) duvara bakmama da yol açan kitap.
Kuşkusuz bu kadar etkileyici olmasının altında yazarın kendi babasının hikayesini anlatmasının payı büyük. 60’lı yıllardan başlayarak, Kolombiyalı bir ailenin, daha doğrusu doktor olan babanın hikayesini okuyoruz. Döneme ait siyasal çalkantılar, şiddet, toplumsal dalgalanmaları vs. hepsi kendine yer buluyor ama hepsinden önemlisi, bir çocuğun babasıyla kurduğu ona güç ve umut veren ilişkisi var bu metinde. O çocuk da yazarın ta kendisi. Başka bir yazarın elinde melodrama kayabilecekken yazar duyguyu öyle ince bir şekilde kullanıyor ki hem okuyucu duygusuna ortak ediyor hem de hiçbir şeyi abartmıyor. Bence kitabın en büyük gücü de bu; ne eksik ne de fazla, her şey fazlasıyla gerçek. Baba karakterinin doğruları kadar yanlışlarını da görüyoruz ya da kendi içinde yaşadığı -başta din olmak üzere- çelişkilere de ortak oluyoruz. Her şey hayata çok benziyor. Mutluluklar, mutsuzluklar, doğumlar, ölümler, kahkahalar, gözyaşları vs. hepsi var bu kitapta. Anlatılan Kolombiyalı bir ailenin ve o ailenin babasının öyküsü belki ama o kadar tanıdık ki isimleri değiştirsek Türkiye’de geçtiğine de rahatlıkla inandırabiliriz. Belki ülkelerin benzer şeyler yaşamasından belki insanın kaderinin coğrafyadan bağımsız olmasından ötürü bilmiyorum ama okurken tüm karakterler fazlasıyla aşinaydı, bu da hoşuma gitti doğrusu. Üstüne bir de yazarın aforizmaya kaymayan hayata ve insana dair gözlemlerle dolu güzel cümleleri de eklenince çok zevkle okuduğum bir metin oldu Nisyan. Banu Karakaş’ın çevirisinin de kusursuz olduğunu söylemem gerekiyor.
Lo acabo de terminar, y con las últimas palabras aún recientes, solo puedo decir que me ha parecido un libro increíble. El autor, Héctor Abad Faciolince, nos habla de su padre, de su vida, sus ideas humanistas y su lucha por la igualdad en su pais (Colombia). Una vida, la de su padre, que se vió truncada por su asesinato en agosto de 1987 a manos de las fuerzas paramilitares colombianas. Y que sumió a su familia y amigos, en el sufrimiento y desolación. Todo el libro destila amor inquebrantable hacía su progenitor y una gran admiración hacía su persona.
"Valho-me da mesma arma que ele: as palavras. Para quê? Para nada; ou para o mais simples e essencial: para que se saiba. Para prolongar a sua recordação um pouco mais, antes que chegue o esquecimento definitivo." ❤️
Que livro lindo lindo lindo 🥺 Este é um livro de memórias e talvez se tenha tornado no meu livro favorito no que toca ao género de memoir (desculpa, Annie!). O pai do autor foi assassinado e este livro podia ter caído facilmente na pieguice ou na vitimização (e com toda a razão). Mas não. A escrita é lindíssima, doce, mas ao mesmo tempo tão crua que nos deixa de coração apertado.
Enquanto conta a história da sua família, Héctor Abad Faciolince escreve também sobre o contexto social, económico e político da Colômbia dos anos 80/90. Tinha uma ideia de como tinham sido esses anos turbulentos, mas não sabia que tinham sido tão violentos e tão intensos. O pai do autor morreu por acreditar que a sociedade colombiana podia ser melhor e morreu por causa das suas crenças. Hector Abad Gómez foi um homem preocupado com os outros, que lutou durante toda a vida por uma Colômbia mais justa. Mas foi assassinado, deixando um legado de luta contra a opressão e a desigualdade social.
Este título "somos o esquecimento que seremos" é absolutamente belo e já dá a entender que este é um livro triste. Mas não estava à espera que fosse tão intenso nem estava à espera de chorar com as palavras aqui escritas. É um livro tão ternurento, tão doce e ao mesmo tempo tão triste e comovente.
Admiro muito pessoas que têm capacidade de transformar a tragédia e uma dor tão profunda numa coisa tão bonita. Admiro imenso quem consegue transformar a tristeza em algo belo. E é isto que Hector faz neste livro: pega num acontecimento traumático, que lhe causou tanto sofrimento e transforma-o nesta beleza de livro.
Every once and awhile you get to read a biography that was written with such empathy, resonance and beauty, that after finishing the book, you close the cover and say "wow, that was a delight".
This is a sad tale, a story about the love a child for his father, and that father is murdered for his political views. Medellin, Colombia in the 1980s had degenerated into a very violent place. The state backed militias were trying to eradicate the "lleftist communists" with such a fury that they even read their names on the radio before they were murdered. This included Dr. Abad Gomez.
Doctor Héctor Abad Gómez tried to build support for fixing the issues, before they became problems with his nation's poor. Sadly he was challenged and forced to leave the country to work for other aide agencies for his beliefs. But he returns to find work at the university even though its a rocky road. Upon his forced retirement from the university he started a human rights group advocating for peace. Every day people went missing and this brought him closer to death.
His son, Héctor Abad Faciolince retells the tale almost twenty years with a clear message. Following his father's advice, he refused seeking vengeance and instead chronicles his father's life. He wasn't a saint but he always sought to see the humanity in every person. He chronicles his sister's Marta's death at age 17, pointing out how the "happy family" changed forever and his parents threw themselves into work and raising the other children. Abad Faciolince was under his father's spell for most of his life and with his death, his life changed as well, fleeing the country and beginning his life as a writer. But the memory drew him back to write this haunting tale that had me turning pages. When his sister and father died, I was choked up. But it was his reflections on fate, life and love that really makes this book.
Quoting Antonio Machado, that in the final hours of war, "the men of peace are remembered, never the people who wanted the war". Even in our troubled times, this book becomes a call for peace. Doctor Abad Gómez died for it.
Este libro es triste, y emotivo, y sobrio, y desolador, y cruel, y esperanzador, y realista, y fantástico, y tierno, y duro, y reivindicativo, y apaciguador.
Pero lo que es, sobre todo, este libro, es un retrato de un padre amantísimo y maravilloso y una persona excelente, en lo personal y lo profesional.
De verdad, yo quiero tener ese padre. Esto no quiere decir que este libro sea fiel a la realidad. Ninguna hagiografía lo es, pero sí es honesta. El autor habla de su padre, al que amaba con locura y que cree un hombre íntegro y destacable. Y por su relato podemos entender ese punto de vista. Héctor Abad padre era un médico que trataba de sanar la salud de Colombia, tanto en el plano físico como emocional. Estamos hablando de la Colombia de los años 70/80 (donde se centra sobre todo la historia), un lugar donde los paramilitares y un crímen organizado rampante abrían heridas en el país que aún hoy están cicatrizando.
A Héctor Abad lo mataron por denunciar injusticias. A Héctor Abad lo mataron por decir la verdad. A Héctor Abad lo mataron porque en esa época matar era fácil en Colombia. A Héctor Abad lo mataron unos tipos que han quedado impunes de tal crimen. Pero no fue el único asesinado, la única víctima. Desgraciadamente, como se cuenta en este libro, mucha gente murió en aquel clima político y criminal. Y el libro hace algo muy bueno: desde la perspectiva personal, desde los recuerdos de la niñez que el autor tiene de su padre, va abriendo el relato hasta abarcar el país. Pasa de lo personal y familiar, a lo nacional, y al final hace una radiografía de la Colombia pasada.
No tiene sed de venganza este relato, pero sí ansias de justicia, de contar una verdad, la verdad del autor, y de hacer brillar la figura de un padre que este hijo amaba más que al mundo.
اشتريت الكتاب ده بالصدفة بسبب أسم الكاتب الغريب و السعر المغري طبعاً, و لحسن الحظ طلع فعلا يستاهل القراءة و الأقتناء :)
مكتوب على الغلاف أنه روايه بس دي مش حقيقة هو أقرب للسيرة الذاتية و ان كان بيغلب عليها الشكل الروائي الكاتب هو أبن أحد المناضلين او الأصلاحيين الكِبار في كولومبيا و كان بيحاول في الكتاب ده انه يروي رحلة أبوه السياسية او الثقافية من وجهة نظره كأبن و من خلال تأثير أبوه فيه . اللافت للنظر أنه الكتاب اتنشر بعد ٢٠ سنة من إغتيال الأب و الكاتب أرجع ده لأنه طوال العشرين سنة دول كان مش قادر أبداً يكتب عن أبوه منغير ما مشاعره تتحكم فيه, دي خطوة محموده جداً لأنها أكدت فكرة موضوعية الكتاب بشكل أكبر من لو كان اتنشر بعد الوفاة على طول . الرحلة فعلاً تستحق التقدير و الأحترام و زي ما مكتوب في المقدمة الأحداث اللي جرت في الحقبة الزمنية اللي الكتاب بيتناولها اللي هي من الخمسينيات لحد الثمانيات في كولومبيا فعلاً مُنطبقة على حال معظم الدول العربية دلوقتي رغم فارق الزمان و المكان . أعيب على الكاتب بس ذكر العديد من الأسماء في شجرة العيلة في مواضع كان ممكن مايتذكرش فيها و ده عمل شوية لخبطة . الترجمة هايلة جداً ماحستش بأي ضيق خلال القراءة مجهود هايل من المترجم, معرفش نوع الأتفاق اللي بين دار العربي و بين الهيئة العامة للكتاب لكن عموماً لازم يستمروا فيه لو الناتج هيبقى بالمستوى ده .
"Se quiseres que o teu filho seja bom, fá-lo feliz; se quiseres que seja melhor, fá-lo ainda mais feliz. Fazemo-los felizes para que sejam bons e para que, depois, a sua bondade aumente a sua felicidade
Agora penso que a única receita para poder suportar a dureza da vida ao longo dos anos, é receber, na infância, muito amor dos pais."
Hoje, já não somos lembrança, já somos esquecimento. As nossas contradições tão perfeitas, a memória que se vai apagando até sermos apenas nada. A vida é agora.
O relato sóbrio de um filho cujo pai foi assassinado, uma história que procura prolongar um segundo mais a fronteira do esquecimento.
Ha dado la casualidad que este año he leído dos libros de escritores colombianos y ambos son dos libros hermanados en un nexo común, el amor y el recuerdo a dos familiares fallecidos. Si en Lo que no tiene nombre Piedad Bonnett rendía homenaje a la figura de su hijo contando su historia aquí Héctor Abad hace un canto de amor a su padre asesinado en los años 80 durante una de las épocas mas duras de violencia en su país. Por encima de valoraciones literarias tenemos un libro lleno de vida y que hace que justo lo que intentaron los asesinos al matar a su padre quede derrotado con la palabra y el amor de un hijo. Nos hace participes de la historia de su padre y su familia para que ese olvido que seremos todos con el paso del tiempo en el caso de Héctor Abad Gómez se alargue y su vida y forma de vivir nos llegue y emocione a generaciones posteriores.
الكتاب عن ابن فقد أباه ولكنه ليس أي أب بل الاب المناضل من أجل المساوة ومحاربة العنف والفقر وكثير من القضايا الهادفة كان من الممكن أن أعطي الكتاب خمسة نجوم حقا فهو كتاب سلس ممتع مع أنه يقص فاجعة ابن في أبيه ولكن الكاتب يوهمك وأنت تقرأ الفصول الاولى من العمل أن أباه الغير متدين والداعي للتحرر قد قتله المتشددين الدينين وقد جعل الدين عموما خصما له ولابيه في بداية الكتاب والأمر لا يقترب من هذه المساحة ابدا في الحقيقة فكون الكاتب ملحد ووالده لاأدريا أو غير ذلك ممن لا يعتقدون في الاديان السماوية لا يمنحه حق اقحام الدين في قتل ابيه الذي تم قتله لغرض سياسي ولا يمنحه الحق في الحكم على الدين من بعض افعال بعض المنتسبين لأي دين
لا يجب علينا ان نجعل ما نكره او نعتقد انه خطاء سببا في كل مصيبة في حياتنا
"ولأجل حب الذكرى أحمل فوق وجهي وجه أبي" كانت هذه هي افتتاحية كتاب النسيان التي لامست قلبي وأبكتني؛ لأنني أحمل وجه أبي. عندما تكون الكتابة من القلب والترجمة صادقة يتخذ الكتاب صورة اللانهائي. كل من قرأ النسيان يحمل له انطباعا مختلفاً عن الآخر وإن اتفق الجميع على أنه ينبض بالحياة وربما الموت أيضاً.. تعلم إكتور من أباه شيئاً لا يعرفه القتلة، وهو أن يضع الحقيقة في كلمات، حتى تعيش عمراً أطول من أكاذيبهم. النسيان ليست رواية ولا سيرة ذاتية عن مناضل ولكنها ثورة ضد القتلة، وحرب على ذاكرة الأوطان التي تنسى مع كثرة القتل ومرور الزمان أبناءها. انتقم إكتور من قتلة أبيه بهذه الطريقة جعله خالداً بينما هم لا يعرف أحد أسماءهم.