Cosa sei disposto a fare per la persona che ami? Cosa sei disposto a fare per ritornare a casa? Brando e Agnese si sono lasciati. Sono trascorsi tre anni dalla loro separazione. I ricordi sono i loro compagni silenziosi ma entrambi cercano di ricostruire le proprie vite. Brando, dopo le vicende accadute a Montréal, desidera una felicità di base, fatta di amicizia, lavoro e affetti. Mentre consolida il successo della sua band, gli Urban Knights, desidera innamorarsi di nuovo. Quando incontra Penny, una giovane fotografa, si convince di aver trovato la persona che può aggiustare il suo cuore spezzato. Agnese vive a Milano e ha un unico obiettivo: proteggere la persona più importante della sua vita. Affronta le difficoltà a testa alta, in fuga dal padre, il senatore Goffredo Altavilla e in lotta continua con Lucio, divenuto ora l’avvocato del senatore. Dopo una serie di appuntamenti mancati con il destino, Brando ritrova Agnese e scopre l'esistenza di Jacopo. L'incontro fornirà l'occasione per ripartire un'altra volta o sarà l'ennesima caduta verso un finale sbagliato? In che direzione va il "per sempre", quando i segreti del passato diventano troppo ingombranti, quando l'amore deve essere gridato da un palco, quando la fiamma brucia ancora, pronta a divampare, per l’ultima volta? Capitolo conclusivo della storia di Brando e Agnese, protagonisti di "Un maledetto lieto fine".
"Ora voglio starti accanto e soffrire, perché sono stanco di starti lontano e morire."
Se il primo libro mi aveva creato ansia e stomaco chiuso, con questo i sintomi si sono accentuati fino a farmi battere il cuore perché la Marconero, in questo epilogo, non è diventata più buona, anzi più che cattiva, l'ho trovata perfida. Eh già! Un karma che dire sfavorevole è un eufemismo: una serie di eventi fortuiti negativi e un numero quasi intollerabile di antagonisti spietati, mi hanno tenuta col fiato sospeso fino alla fine. Nonostante ciò ho amato il libro dall'inizio alla fine. Bianca si riconferma un'autrice brillante che è riuscita a far accettare l'inaccettabile attraverso un percorso di crescita dei personaggi che è tangibile, non solo raccontato. Una girandola di emozioni senza fine che ti fa passare dalla gioia (molto piccola eh) al dolore, in un battito di ciglia. ❤
Ed eccomi di nuovo qui a parlarvi del seguito de "Le nostre prime sette volte". A distanza di un mese cosa pensate che io abbia fatto dopo un finale del genere? Come tutti i lettori che hanno letto il precedente romanzo, mi sono scervellata tanto, ho rimuginato più e più volte, ho pensato a cosa Bianca avrebbe scritto di Alex e Alice, di quale altro male ci avrebbe letteralmente stese, sterminate, fatte morire lentamente. Ed ecco che la Marconero torna alla carica, con tutta la sua voglia di farci soffrire – se non ci fa soffrire non è più Bianca -, di farci provare ancora una volta quella stretta allo stomaco che poi sale, sale fino allo sterno per poi arrivare al cuore. Vi ricordate dove abbiamo lasciato Alex e Alice? Vi ricordate di che morte apparente ci ha fatte morire la Marconero? Sono passati nove mesi da quando Alice e Alex si sono allontanati e ognuno di loro ha proseguito per il proprio cammino, con il proprio lavoro, anche se entrambi hanno il cuore a pezzi e pensano sempre l’una all'altro. Ma il destino anzi, la diabolica Marconero, fa incrociare nuovamente le loro strade al matrimonio di Fosco e Emilia. È tempo per loro di rivedersi, di regalarci ancora nuove emozioni o tanto Maalox per noi lettori. Può un solo bacio tra Alex e Alice provocarci quella sensazione di farfalle nello stomaco, ma no, che sto a dire, di un intero sciame di farfalle che svolazzano impazzite e inferocite nel nostro stomaco? Solo la Bianconero riesce, solo lei con quella sua scrittura ipnotizzante riesce a descrivere un momento che sembra così facile da descrivere ma che in realtà è un’opera d’arte vera e propria scritta da Bianca. Dallo sfondo di un romantico scenario sul lago di Como ci spostiamo a Parigi, la città dell’amore per antonomasia dove la storia d’amore dei due personaggi continua regalandoci ancora una volta battiti e sospiri e poi ancora colpi al cuore e Maalox in quantità industriale. È impossibile resistere di fronte ad un libro Marconero. È impossibile leggere e poi fermarsi ad un solo capitolo, perché quel capitolo ti spinge a continuare, - perché beh, lo sapete bene che la scrittura di Bianca è una vera tentazione -, e quel primo capitolo poi diventa un altro, e poi un altro ancora fino ad arrivare alla fine che ti ritrovi ad averlo finito in un battibaleno. La Marconero è una vera narratrice di emozioni di cui non riuscirete a farne a meno; è come una droga da cui non riesci mai a liberarti perché crea dipendenza. Dovrebbero scriverlo sulle copertine di ogni suo libro: "Attenzione! Non leggere perché crea dipendenza!, oppure: "Non leggere se siete deboli di cuore", oppure, sentite questa: "Leggere con cautela". Perché come la Bianconero nessuno riesce a mostrarci l’amore davvero, fatto di pugni nello stomaco che non passeranno mai, di lacrime e sorrisi, di una serie di scelte sbagliate di cui ci pentiamo, di quei maledetti fraintendimenti in cui tutti inciampiamo sempre. Ma l’amore è bello proprio per questo: perché nonostante tutto, ci regala felicità e ci rende più forti. Stampatelo nella mente: la Marconero è la regina delle emozioni!..
Un tormento. Fino alla fine. Ma li ho adorati! Sono stata risucchiata nel loro mondo e anche se avrei voluto prenderli a testate più volte non riuscivo a smettere di leggere. Non sono stati risparmiati da un ultimo briciolo di sofferenza neanche nell'epilogo, ma spero di leggere ancora qualche stralcio della loro vita nell'universo che ha creato l'autrice, perchè dopo tutto, qualche altra pagina in cui sono felici la leggerei volentieri.
Con il cuore a pezzi e ostinati a rinnegare i loro sentimenti, dopo 9 mesi di separazione, durante i quali Alex e Alice hanno seguito ognuno le proprie strade anche lavorative, si rivedono al commovente matrimonio di Fosco ed Emilia. Durante le suddette nozze, a causa della partenza improvvisa di Carlotta, fidanzata storica e mediatica di Alessandro, i due protagonisti fanno un ultimo accordo.
Ma Alice è fortemente prevenuta nei confronti dell'ex datore di lavoro; dopo il suo ultimo licenziamento non ha più stima di Alex, a causa anche delle promesse non mantenute, dunque non si fida più di lui. Alice ritiene che per Alex le persone siano intercambiabili, tanto che sostituisce redattori amici e fidanzate, con la medesima indifferenza. Difatti ha sostituito anche lei. Ma si sa, i periodi infelici hanno sempre origine da una scelta pessima, imputabile a noi.
Alice prova a dargli fiducia, spinta anche da una situazione inaspettata che potrebbe ribaltare la fase di stallo tra di loro. Poi l’abbandono. E questo le ricorda che è già successo altre volte, Alex l'ha tenuta vicina solo per spingerla lontano e le ha girato le spalle. Alex da parte sua, ha provato a passare sopra alle disillusioni, ad affrontare le fughe di lei e i suoi silenzi con razionalità. Ma anziché dirle: “Aspettami stasera”, ha finito per dirle: “Vattene”.
Questo prova che la cosa gli è completamente sfuggita di mano. Ha provato a rimediare, le ha detto che la amava. Ma gliel' ha detto quando non aveva più valore, quando ciò che hanno perso ha cambiato il loro rapporto per sempre. Ma poi ha compreso. Che il vero significato dell’ultimo bacio, è scegliere qualcuno dopo il quale non ci sarà più posto per nessuno. Perché l’ultimo bacio dura fino alla fine.
La Marconero genera un tripudio di sentimenti contrastanti nel lettore: nell'istante in cui desideri che i protagonisti diventino finalmente una coppia, ti rendi conto invece che non ci sono più speranze perché troppo caparbi e ostinati a non ammettere i propri sentimenti, come fosse una debolezza.
Alex in questo secondo volume ha preso maggiore iniziativa, ma quasi sempre si è tirato indietro nel momento decisivo, mentre Alice è scappata diverse volte, preferendo trincerarsi in una bolla rassicurante, nella quale Alex non l'avrebbe mai scelta, proprio come ha sempre preventivato.
Bianca ci ha fatto soffrire insieme a Fosco ed Emilia, ci ha presentati questa coppia favolosa, innamorata, ma non immune ai problemi di convivenza e lavorativi. Bianca racconta emozioni, te le spara dritte al cuore in una lettura che è stata anche sofferenza: Alex, l'affascinante e dispotico biondo, abituato al controllo e a vedere realizzate le sue direttive, ne è uscito sconfitto per certi versi, costretto a tirare la cintura, in senso letterale, perché smagrito e consumato da una sapiente pressione mediatica creata ad hoc da una fidanzata trofeo, e dai freddi consigli più che altro d'interesse di natura aziendale della madre.
Inoltre ciò che ho molto apprezzato è il rapporto di amicizia e fratellanza con Fosco. Le parole di stima e di affetto che Alex gli ha dedicato al matrimonio, sono da incorniciare.
Dopo l’ultimo licenziamento Alex ed Alice non lavorano più insieme e non si sono più visti , sono trascorsi nove mesi ed Alessandro non ha più sue notizie anche perché Alice ha severamente vietato a Fosco di dargli informazioni e fornirgli il nuovo numero di telefono . Alice ha tre lavori ma ne perde due e con un solo lavoro non riesce nemmeno a pagarsi l’affitto ,insomma non se la passa per niente bene . Alessandro invece dirige la nuova sede di Parigi ed inizia una relazione con Carlotta ma pensa sempre ad Alice . I due si rivedono al matrimonio di Fosco ed Emilia dove entrambi sono testimoni degli sposi , i due sanciscono un accordo di darsi l’ultimo bacio ma tra due persone che si vogliono non potrà mai essere davvero l’ultimo.... «Puoi abbracciarmi, Alex?» «Sempre, Alice», dice, e anche i suoi occhi brillano. «Sempre», ripete e mi stringe. Mi chiude tra le sue braccia e ridefinisce la mia esistenza. Il nostro significato. Non ho mai avuto un abbraccio così, per il semplice fatto che poteva darmelo solo lui, quando io l’avessi accettato. E capisco anche il vero significato dell’ultimo bacio: scegliere qualcuno dopo il quale non ci sarà più posto per nessuno. Perché l’ultimo bacio dura fino alla fine. Sono arrivata alla fine del libro con emozioni contrastanti da una parte speravo di finirlo presto perché la sofferenza di entrambi mi è entrata dentro dall’altra l’ho letto lentamente e avrei voluto non finisse mai . Nonostante per me Bianca abbia marcato troppo sulla loro separazione , ogni volta ne succedeva una e il lieto fine non si vedeva però sono stata incollata al libro dall’inizio alla fine anche se dopo tanta sofferenza un epilogo più lungo ce lo meritavamo ma chissà magari ci farà qualche regalino in futuro . Per me ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
Dire che ho amato questo libro non rende nemmeno lontanamente l’idea. Era da un pezzo che non leggevo una storia così travolgente, così difficile da mollare. Definire Bianca magistrale qui sarebbe riduttivo. Ha saputo creare due personaggi talmente diversi tra loro da non potere essere altro che perfetti l’uno per l’altra. Certo, verrebbe voglia di scuoterli entrambi ogni tanto. Però... Le cose che Alessandro pensa e dice fanno venire il batticuore. La paura di Alice di fidarsi fa venire voglia di abbracciarla. E ora già mi mancano da morire! Non la possiamo avere una piccola novella?!? Chiedo per un’amica 😬
Rilettura: Mamma mia che emozioni che si provano leggendo questo libro!! È un alternarsi di sofferenza e occhi a cuore, sofferenza e occhi a cuore 😅 però per me resta un indimenticabile ❤️
Sono sconvolta. Questo libro è un turbine di emozioni: tristezza, felicità, rabbia accompagnati da tanti, tanti pianti. Grazie a Bianca Marconero per avermi permesso di vivere nell’universo di Agnese e Brando per le poche ore che ho impiegato per divorare il finale di questa serie stupenda. Come per ogni libro di Bianca, ho bisogno di metabolizzare e, forse, anche di rileggerlo, senza la fretta che ho avuto in questa prima lettura nel voler sapere cosa sarebbe successo tra i protagonisti.
Le strade di Alex e Alice si sono divise. Lei adesso fa la cameriera in una bettola è sottopagata e il suo titolare la tratta come una schiava. Tutto questo grazie al comportamento vendicativo e infatile di Alex. Ma sarà proprio lui a ridarle una vita decente offrendole un nuovo lavoro a Parigi e lei accetta perché si rende conto di aver toccato il fondo. Sarà solo per sei mesi nella meravigliosa Parigi,ma in questo lasso di tempo succederà di tutto. Durantete la lettura spesso ho avuto voglia di picchiare Alex o Carlotta o la mamma di Alex. A parigi Alice conosce Maurice, un collega che l'ha sostenuta con i suoi consigli: " ma chere non crederò mai alla relazione di due persone che non litigano. Il contrasto è la massima espressione d'amore......Il conflitto non è la negazione dell'armonia,è la ricerca disperata dell'armonia"... Per gran parte del romanzo ho continuato a non sopportare Alex, poi mi ha fatto addirittura pena con la sua sofferenza: "Vorrei sapere qual'e' la parola che ti fa ottenere un abbraccio come quello. Vorrei aver avuto un abbraccio che assomigliasse a quello,una volta sola nella vita"... "Impedirle di lavorare nel posto che aveva sempre sognato fu solo il gesto di un vigliacco senza risorse"... Alice ovviamente ha tutta la mia stima per la forza e il coraggio dimostrato: " ....che l'amore non si pretende ma si deve dare"... "....che l'assenza di felicità non è infelicità"... "Perché l'ultimo bacio dura fino alla fine"... Mi complimento con l'autrice perché riesce a creare dipendenza con i suoi personaggi e le loro vicissitudini.....
Innamorarsi è come dare una pistola carica in mano a qualcuno. Devi solo sperare che non scelga di sparare.
Questo è stato un mese molto lungo perché ho dovuto attendere il completamento di quel percorso stile montagne russe, rollercoaster particolarmente alte e insidiose, che è stata la storia di Alex e Alice. Ora, premesso che sul lieto fine c'erano pochi dubbi (e non credo sia uno spoiler!), bisogna dare atto che la Marconero sia riuscita nella difficile impresa di far gonfiare e sgonfiare il fegato e far tendere i nervi sino al limite, prima con il primo volume e poi con questo. Per quanto Fosco ed Emilia mi fossero simpatici, suo cugino e la sua eccentrica amica sono riusciti ad accaparrarsi tutta l'attenzione, riuscendo a riempire non un romanzo, ma una duologia.
Non voglio tornare sul luogo del misfatto e ribadire quanto detto per "Le nostre prime sette volte", ma ricordo che avevo concluso auspicando un duro contrappasso per il buon Fracalanza Visconti. E - quindi - diviene questo l'interrogativo preliminare: Alex ha pagato? Bianca lo ha fatto strisciare?
Potrei spaccare a metà ciascun istante di questo minuto e ridisegnare e ridisegnare da capo la sagoma dei giorni in cui esistevamo ancora. Potrei scriverle sulla bocca cosa siamo stati, raccontarle tutto nel tempo di un bacio. Dimostrarle l'ovvio, ovvero che la voglio da star male. Ma spreco i primi secondi prigioniero dei suoi occhi.
Ebbene, a mio modesto parere, sì. Il nostro biondo & perfetto sconta parecchio in questo seguito, comprende tante cose, ne sbaglia un numero SPROPORZIONATO di altre, e ne esce sgualcito, molto sgualcito. Il ragazzo con la cintura stretta sull'ultimo buco è solo l'immagine fisica di una sofferenza che macina in mesi di stress e consuma in una caduta importante. Ho amato questo sequel, perchè non è ripetizione del primo. Anzi. Cambiano gli scenari (Parigi - Venezia), cambiano i comprimari (meravigliosi i cammeo di Ulisse, bimbo silenzioso ma attento, forse il maschio più maturo e sincero del gruppo), si evolvono i protagonisti. Ci sono ricevimenti di nozze con esito differente e una lunga lista di incomprensioni, ci sono sorprese e conferme di quanto già si poteva sospettare, in un libro che letteralmente non si riesce a non concludere per la smania di arrivare in fondo.
E quando finalmente ci arrivi, alla fine, il mio unico pensiero è stato: bello, bello, bello e bello. Ho riso, ho pianto come un vitello, mi sono fatta una camomilla per superare il momento. DA LEGGERE. PS. Però ora voglio una novella sul Fracalanza Visconti calato nel suo nuovo ruolo.
Mi spiace dare un voto negativo a questo libro non solo perché ho sempre apprezzato Bianca, ma perché sono stata una di quelle persone a chiedere a gran voce il seguito e non vedevo l'ora di leggerlo.
Il primo, nonostante qualche scena trash, lo avevo trovato molto piacevole e coinvolgente, tant'è che avevo fatto fatica a staccarmi dalle pagine. Con questo è successo esattamente l'opposto. Ho fatto una faticaccia. E non perché non ero nel mood giusto, ma per il semplice fatto che con tutti quei drammi ho avuto l'impressione di leggere la sceneggiatura di qualche soap opera visto le situazioni al limite del trash. Brando, mi spiace dirlo, è scemo completo. Non capisce ciò che ovvio nemmeno quando i fatti parlano chiaro. E dal primo volume a questo, al posto di migliorare, peggiora. Vero che Bianca ne ha creati di personaggi ingenui, ma questo veramente li batte tutti.
E il fatto che questo libro ricalchi (male) alcuni topos utilizzati anche in altre sue storie, non aiuta. Schemi ripetuti fino allo sfinimento. Tutto ciò mi ha annoiato da morire e ha reso insopportabile la lettura.
Ci sono state scene nel seconda parte del libro che veramente potevano salvare la storia, ma poi, disastro. E' quel disastro è il finale, talmente assurdo da non sapere se ridere o piangere.
Mi spiace, per me questo libro è un grandissimo no.
A differenza del primo libro qua non riesco a mettere più stelline..premesso che la Marconero ha una scrittura che tiene incollati e lo sappiamo tutti ma questo sequel a mio parere é stato veramente "troppo". Troppi equivoci,troppe coincidenze al limite del normale,troppe incomprensioni,troppo ogni cosa. Mi sono innervosita dall'inizio alla fine a causa dell'ottusita'dei protagonisti,della stupidità di Brando che afferra l'evidenza solo a fine libro quando anche i muri ormai sapevano di chi fosse figlio Iacopo!😓 delle fughe immature di Agnese,del non riuscire due secondi a guardarsi negli occhi e parlarsi come due persone dotate di raziocinio,come due persone che si amano veramente,che ci provano sempre e comunque a chiarirsi. Insomma sono delusa,a un certo punto mi sembrava la trasposizione in forma scritta di quei filmetti da 4 soldi pieni di scenette paradossali piene di equivoci e assurde. Per non parlare del finale,là proprio il colmo, ulteriore sfiga,come se già non bastasse tutto la carne messa a fuoco fino a quel momento..😓 Insomma storia letta naturalmente volentieri,come detto in precedenza la Marconero è bravissima,ma con questo seguito la voglia di accontentare noi lettori,l'ha portata a strafare,mettendo in piedi,sempre a mio modestissimo parere,il teatro dell'assurdo. Forse era meglio se si fosse fermata al primo libro...
Vi siete amati follemente, con sregolatezza e passione, le stesse con cui vi siete odiati. E anch'io vi ho amati e odiati, in alternanza, con la stessa vivacità. Prima ho odiato Alice, poi Alex, poi Bianca, poi tutti, poi nessuno. E poi di nuovo, tutto da capo, in un ciclo infinito. I capitoli sembravano non finire mai, questa storia sembrava avere pagine infinite. Mi sono annoiata? No, nemmeno per un istante. Sono stata con il fiato sospeso per la maggior parte del tempo, ho avuto una gastrite non indifferente di cui mi porto ancora i segni addosso. Ho combattutto, ho sperato. Ho inveito, ho maledetto. Sempre con amore, s'intende. L'angst puro è per pochi. Per poche autrici e per poche lettrici. Da lettrice sono una che lo cerca sempre, perché i cuori e i fiori dell'epilogo non hanno senso se prima non si è attraversato l'inferno. E tu, Bianca mia, sei poesia. Come mi fai soffrire tu, nessuno mai. Mi fai torcere le budella, mi fai battere il cuore in maniera pericolosa, tocchi corde nascoste, arrivi in profondità. Così tanto che mi chiedo come sia possibile che un libro possa arrivare a tanto. Alex e Alice escono dai canoni dei personaggi, raggiungono livelli altissimi di umanità e di imperfezione. Sono sbagliati, stupidi, ingenui, cocciuti. Sono da picchiare, da maledire, e infine da amare. L'ultimo bacio ma poteva chiamarsi anche Mai una gioia. Perché ci sono sofferenza, dolore, pentimento. Ci sono bugie, silenzi, paure. C'è un tempo dilatato, eterno, che scandisce le distanze. C'è un amore che silenziosamente s'insidia. C'è una malattia che si annida nel cuore e non va più via, lo stritola, lo maneggia senza cura e senza riguardo. Un romanzo stupendo, che ridefinisce l'idea dell'amore vero, quello che prima attraversa l'inferno e le sue pene e poi arriva al lieto fine. Quello per cui vale sempre la pena lottare, anche se fa male, anche se comporta rinunce e perdite. Le nostre prime sette volte è stato una meraviglia, ma L'ultimo bacio è un diamante che splende di luce propria. Cinque stelle e qualcosa di più.
Anche in quest'ultima parte, i due mi hanno fatto penare, ma ne è valsa la pena, Alessandro mi ha conquistata, in tanti momenti, mi ha intenerita e commossa ❤️, Alice ha la scorza più dura, non vuole essere nuovamente ferita, la strada per il lieto fine è irta di difficoltà e malintesi...
Dopo l'amaro in bocca lasciatomi dal primo libro finalmente è arrivata la conclusione di questa tormentata storia.... Brando è riuscito a riemergere dal buio in cui era spofondato e frequenta Penny,una fotografa. La sua band,gli Urban Knights, ormai è all'apice del successo... Agnese,invece, arranca. Fugge da quel padre manipolatore, dal perfido Lucio e vive per il suo piccolo Jacopo:" Ho la sensazione che la vita sia davvero una brutta situazione:è un mare in burrasca,eppure abbiamo il dovere di salvarci quando c'è qualcosa di prezioso da difendere. Penso a Jacopo e so che continuerò a nuotare,non importa quando sarà brutta la tempesta"... Ma il destino li fara' incontrare e Brando conoscera'Jacopo:" ha il tipo di bellezza che richiede un contributo a chi lo guarda ,ti devi posizionare li,sull'orlo delle lacrime. Sembra un quadro tratteggiato a occhi chiusi da qualcuno che lo desiderava esattamente cosi. È una dichiarazione d'amore in carne ed ossa"... Agnese vive con Tatiana che la aiuta con il piccolino. È una una donna un po' bizzarra ma leale ,dolce e divertente, Jacopo è con lei quando incontra Brando le prime volte.. Jacopo:"se dici le parolacce,io piango".. Tatiana:" e se lui piange,tu piangi!" Jacopo:" se mi tocchi ,io piango.." Brando:" nessun problema.....va bene se sto qui?... Jacopo scuote la testa....:"più lontano",dice. ... Brando:" e il papà che dice?" Jacopo:" non ce l'ho....la mamma mi ha fatto tutto da sola.....lei è molto brava. Lei sa fare tutto"... Brando rimane folgorato da questo piccolo ometto...ma il cammino sarà lungo e tormentato. Una storia che ti trasmette tante di quelle emozioni che sarà difficile dimenticarla, bravissima l'autrice ,riesce a tenere il lettore sulle spine fino alla fine,sembra di essere sull'orlo di un precipizio con il pericolo incombente di precipitare. Ti fa amare,odiare e riamare la maggior parte dei personaggi,tranne alcuni che li ami fin dall'inizio(Pier mi è piaciuto fin dal primo libro) e altri(uno in particolare ,il senatore)che li odi sempre.... Ma il personaggio che più mi ha commosso è stato Brando con il suo percorso di maturazione,con il suo amore totalizzante e distruttivo per Agnese:"non uscire più dal mio orizzonte,resta dove io ti possa vedere"... "Perché c'è un destino dietro ogni porta . E spero di vivere a lungo e aprirle tutte quante"... ⭐⭐⭐⭐⭐👑
Scopami (cit. Agnese) Questo libro e questa serie potrebbero essere riassunte benissimo con questa unica, illuminante, frase.
È vero che il volume precede mi aveva lasciato senza parole, ma è vero anche che il finale non mi era dispiaciuto e che, comunque, la scrittura pur essendo semplice, era riuscita a catturarmi, quindi quando quel traditore di Amazon mi ha segnalato che questo volume era disponibile a 0 euro, non c’ho pensato due volte! Lo ammetto! Letto in una notte e nelle poche ore libere tra la pausa pranzo e il ritorno a casa, mi sono ritrovata ancora una volta ad affrontare le “avventure” di Brando e Agnese.
Sono passati tre anni dai fatti avvenuti nel primo volume, Brando è riuscito a realizzare il suo sogno ed ora si trova negli Stati Uniti, mentre la vita di Agnese è cambiata totalmente a causa della nascita del piccolo Jacopo (forse l'unico personaggio veramente degno di questo nome).
Che dire, secondo me questo libro, come il suo predecessore, ha qualcosa di profondamente sbagliato. Non sto dicendo che essendo un libro super trash sia sbagliato di principio, io adoro le letture trash! È sbagliato il massaggio. È sbagliato definire Amore ciò che lega Brando e Agnese, io la definirei più un'ossessione, è sbagliato che questi invece di parlarsi come persone ormai adulte, usino il sesso (neanche l'amore, ma proprio l'atto sessuale in se) come unico e vero mezzo di comunicazione. In più sono talmente TONTI che, alla fin fine non si può pretendere troppo. Un esempio: Brando, quando incontra per la prima volta il piccolo Jacopo nota subito i suoi occhi verdi come le foglie, ma, ovviamente la scintilla non si accende, ci mette tutto il libro a comprendere che il piccolo potrebbe essere suo figlio, non solo, lo scienziato, tratta male gli amici quando essi, più furbi, gli fanno notare che tra lui e il bambino c'è una certa somiglianza… no lui da solo non c'arriva! Agnese è uno dei personaggi femminili più odiosi della storia dei libri trash. È sempre pronta ad attaccare tutti come una faina, senza avere la minima decenza di concedere all’altro di provare a darle spiegazioni, odiosa proprio, lei sa solo fare sesso, non parla, agisce. Il finale da fiaba Disney, se possibile, è ancora più trash delle pagine lette in precedenza.
Ho provato a scrivere e riscrivere qualcosa che dia giustizia al ciclone di emozioni che suscita la lettura di Un Maledetto per sempre, ma non sono sicura di riuscirci. Brando e Agnese si sono fatti del male e 3 anni dopo hanno un'altra occasione! Facile da dire così, ma mettete di mezzo un gruppo di antagonisti da brividi che cooperano per ridurli in cenere, la vita che si mette in mezzo tra loro, mandandoli spesso fuori rotta e avrete come risultato: LA SOFFERENZA, L'ANGST, IL BATTICUORE, IL BRUCIORE ALLO STOMACO. Questo lieto fine i protagonisti se lo sudano, ma tanto tanto eh; è un triplo salto sulle montagne russe, tra la voglia di scendere e l'adrenalina di continuare, tutto raccontanto dalla penna incantatoria di Bianca Marconero.
Con il cuore a pezzi e ostinati a rinnegare i loro sentimenti, dopo 9 mesi di separazione durante i quali Alex e Alice hanno seguito ognuno le proprie strade anche lavorative, si rivedono al commovente matrimonio di Fosco ed Emilia. Durante le suddette nozze, a causa della partenza improvvisa di Carlotta, fidanzata storica e mediatica di Alessandro, i due protagonisti fanno un "ultimo" accordo.
Ma Alice è fortemente prevenuta nei confronti dell'ex datore di lavoro, dopo il suo ultimo licenziamento non ha più stima di Alex, a causa anche delle promesse non mantenute, dunque non si fida più di lui. Alice ritiene che per Alex le persone siano intercambiabili, tanto che sostituisce redattori amici e fidanzate, con la medesima indifferenza. Difatti ha sostituito anche lei. Ma si sa, i periodi infelici hanno sempre origine da una scelta pessima imputabile a noi. Alice prova a dargli fiducia, spinta anche da una situazione inaspettata che potrebbe ribaltare la fase di stallo tra di loro.
Poi l ’abbandono. E questo le ricorda che è già successo altre volte, Alex l' ha tenuta vicina solo per spingerla lontano e le ha girato le spalle. Alex da parte sua, ha provato a passare sopra alle disillusioni, ad affrontare le fughe di lei e i suoi silenzi con razionalità. Ma anziché dirle: “Aspettami stasera”, ha finito per dirle: “Vattene”. Questo prova che la cosa gli è completamente sfuggita di mano. Ha provato a rimediare, le ha detto che la amava. Me gliel' ha detto quando non aveva più valore, quando ciò che hanno perso ha cambiato il loro rapporto per sempre.
Alice ha creduto che Alessandro l' avesse tradita e ha ignorato ogni singola volta in cui lui ha giurato di non averlo fatto. Ha voluto credere alle proprie strategie di contenimento del dolore, ha creduto a Carlotta e ai pregiudizi maturati in anni di fraintendimenti. Ha creduto perfino al passato. Ma non ha avuto il coraggio di credere ad Alex.
Ma poi ha compreso. Che il vero significato dell’ultimo bacio, è scegliere qualcuno dopo il quale non ci sarà più posto per nessuno. Perché l’ultimo bacio dura fino alla fine.
La Marconero genera un tripudio di sentimenti contrastanti nel lettore: nell'istante in cui desideri che i protagonisti diventino finalmente una coppia, ti rendi conto invece che non ci sono più speranze perché troppo caparbi e ostinati a non ammettere i propri sentimenti, come fosse una debolezza.
Alex in questa secondo volume ha preso maggiore iniziativa ma quasi sempre si è tirato indietro nel momento decisivo, mentre Alice è scappata diversa volte, preferendo trincerarsi in una bolla rassicurante, nella quale Alex non l'avrebbe mai scelta, proprio come ha sempre preventivato. Bianca ci ha fatto soffrire insieme a Fosco ed Emilia, ci ha presentati questa coppia favolosa, innamorata, ma non immune ai problemi di convivenza e lavorativi.
Bianca racconta emozioni, te le spara dritte al cuore in una lettura che è stata anche sofferenza : Alex, l'affascinante e dispotico biondo, abituato al controllo e a vedere realizzate le sue direttive, ne è uscito sconfitto per certi versi, costretto a tirare la cintura, in senso letterale, perché smagrito e consumato da una sapiente pressione mediatica creata ad hoc da una fidanzata trofeo, e dai freddi consigli più che altro d'interesse di natura aziendale della madre.
Inoltre ciò che ho molto apprezzato, è il rapporto di amicizia e fratellanza con Fosco. Le parole di stima e di affetto che Alex gli ha dedicato al matrimonio, sono da incorniciare.
Hai ragione ragazzo mio, ma fanno danni! Eh, perché il nostro Alessandro Frascalanza Visconti continua imperterrito con gli stessi errori, con i "non detto", generando incomprensioni ed equivoci (qualcuno un po' forzato) , creando così sofferenza non solo ai personaggi del libro, ma anche a noialtri poveri lettori che leggevamo le sue gesta. Un bruciore di stomaco che non vi dico. Devo ammettere però che Bianca ha scritto un epilogo da manuale, da far dimenticare l'insofferenza provata in alcuni frangenti e, come dissi già per L'ultima notte al mondo, ha scritto un epilogo che vale un romanzo. Stavolta sono soddifatta.
P.S. Una curiosità...lo smeraldo dei Romanov? Carlotta molla l'anello!
«..non crederò mai alla relazione di due persone che non litigano. Il contrasto è la massima espressione d’amore. La necessità di una lite è la gemella separata alla nascita della voglia di fare pace. Il conflitto non è la negazione dell’armonia, è la ricerca disperata dell’armonia».
Ci credereste se vi dicessi che ho passato l'ultimo mese nella spasmodica attesa di questo libro? Dopo l'uscita di "Le nostre prime sette volte", un romanzo che mi è entrato sottopelle come pochi e che mi ha rivoltata come un calzino, ho atteso trenta lunghi giorni per conoscere come sarebbe proseguita la storia di Alessandro e Alice; e sapete la prima cosa che mi ha colpito in questo libro? La cover: spettacolare, a mio modo di vedere. Poi il resto è tutto in linea… L'inizio non mi ha certo delusa: possiamo seguire di riflesso anche le vicende di Fosco ed Emilia e ci si può innamorare ancora un po' di Fosco, tanto per cominciare. E poi c'è Alex: le sue considerazioni personali e segrete mi hanno fatto venire il magone fin da subito. La tristezza camuffata da impassibilità buca le pagine del libro e arriva al lettore come un treno in corsa. Mi sono trovata a essere solidale e comprensiva con Alessandro durante tutto il libro, sebbene si sia comportato da vero bastardo con Alice. Eppure lei è così positiva, così forte, spontanea e sagace, che, nonostante stia passando un periodaccio, l'ho comunque percepita in grado di cavarsela; l'ironia e il senso pratico con cui guarda il mondo, così come le sue battute al vetriolo (spesso anche solo recitate tra sé e sé) mi hanno fatto sorridere più di una volta. Alessandro è più tormentato, anche se in nessun modo vuole che questo traspaia. Rivedersi al matrimonio di Emilia e Fosco è il classico inizio con il botto: Alex non riesce a fare a meno di recriminare sulle scelte fatte da Alice, mentre lei non perde occasione per provocarlo ed esasperarlo. Ancora una volta lo stile dell'autrice è pura poesia: è questo che ti entra dentro e ti fa vibrare, ti scuote fino al centro del cuore e io mi ritrovo a leggere e rileggere la stessa frase per gustarmi fino in fondo la meraviglia di certi pensieri. Per Alessandro e Alice il giorno del matrimonio dei loro più cari amici si rivela una grande prova e una sfida che superano uscendone distrutti; è difficile nei giorni successivi fare i conti con quello che è successo e ognuno di loro reagisce in modo diverso, come è sempre accaduto da quando si conoscono. Il modo in cui si fronteggiano, in cui si affrontano, è impagabile: nessuno dei due vuole abbassare le armi e le provocazioni si sprecano. Sempre mitica l'autrice nel creare questi dialoghi veloci, ironici e incisivi, ma ancora una volta Alessandro dimostra la sua grandezza: quando Alice tocca il fondo, le porge una mano, perché nonostante in passato si siano feriti, certe cose non si possono cancellare e un’Alice vinta, senza casa e senza lavoro, è qualcosa che Alex non può sopportare. Ah, Alex, Alex! Ci ha messo nove mesi a capire quello che per noi lettrici è stato chiaro fin da subito… ma quanto dovrà ancora soffrire e quanto ci farà ancora soffrire, prima di capire altre verità incontrastabili come questa? Sì, perché vi anticipo che non ha smesso di prendere decisioni sbagliate! Per lo meno alcune… per fortuna però ha un cuore grande che ogni tanto riesce a farsi strada e qualche colpo vincente se lo porta a casa. Readers, sappiate che ho amato Alex-il-bastardo anche in "Le nostre prime sette volte", ma qui lo adoro proprio! Cosa è cambiato? Lì era un bastardo che aveva nascosto cuore e pensieri sotto metri di impassibile freddezza e compostezza, mentre qua è più umano: quello che ha passato e i suoi sentimenti per Alice lo hanno ammorbidito e ora le sue emozioni filtrano inaspettate e forse indesiderate, attraverso le meravigliose pagine del libro. Sembra quasi che Alessandro sia disposto a dimenticare il passato, quello che li ha feriti e allontanati, per ricominciare in una nuova città, una nuova casa e con nuove opportunità per entrambi. Ora però è Alice a opporsi: ha sofferto troppo negli ultimi mesi, conosce bene Alex e non si fida di lui, cercando di sminuire in tutti i modi quello che sono l'uno per l'altra. E come può sentirsi l'integerrimo Alessandro Francalanza Visconti sapendo di essere stato la causa di tanto dolore? E se questo non lo fermasse? Se il suo bisogno di Alice, il suo bisogno di averla vicino, superasse la necessità della ragazza di non incasinarsi la vita? Bianca Marconero ci conduce sapientemente nei meandri della mente e del cuore dei due protagonisti, creando momenti in cui la tensione arriva a bloccare il respiro; momenti in cui prenderesti volentieri a capocciate alternativamente Alice e Alessandro; momenti in cui li abbracceresti con tenerezza, confortandoli per quello che stanno attraversando; momenti in cui balleresti con loro la samba per gli istanti di pura felicità di cui riescono a godere e altri in cui, purtroppo, li avvolgeresti tra le braccia per lenire il loro dolore, perché quando ci si mettono sanno davvero farsi molto male. Il ritorno di Alice nella sua vita ha scombussolato tutte le certezze del giovane imprenditore, che tutto d'un tratto cambia l'ordine delle sue priorità. Ma non ha fatto i conti con Carlotta… A questo riguardo vi posso dire che la presenza di Carlotta è tutto sommato marginale, ma il suo spettro aleggia su tutto il romanzo e sono stata con il fiato sospeso per vedere come, tirando le fila, avrebbe condizionato la vita di Alessandro. Ovviamente non è un personaggio che ho amato, non sono generosa come Alice, anzi vi dirò che in più di un'occasione l'ho proprio detestata. Ho sempre pensato che fosse difficile per un'autrice riuscire a mantenere alta l'attenzione del lettore nel caso di storie a più volumi: c'è sempre la possibilità di ripetere certe situazioni, di avere cadute di stile, di non sapere concertare una trama che non sia in alcuni punti noiosa o lungo. Vi assicuro che questo non succede a Bianca Marconero: anche in quest'occasione Alice e Alessandro sono due personaggi spettacolari che inchiodano il lettore alle pagine. Il loro evolversi non permette di distogliere occhi e attenzione perché se in "Le prime sette volte" l'autrice ha creato le premesse per una storia intrigante, quasi un'esplorazione e una scoperta dei personaggi, ne "L'ultimo bacio" questi esplodono proprio e il loro interagire è accompagnato da un dolore di sottofondo che permea le pagine del romanzo: i pov alternati ci permettono di seguire da vicino i loro sentimenti, le loro emozioni e se talvolta ho avuto la tentazione di urlare, esasperata dal loro continuo rincorrersi e non sapersi incontrare, è sicuro che non avrei mai voluto un Alex e un'Alice diversi, perché la loro grandezza è stata costruita da un genio che li ha mossi come marionette affinché stregassero il lettore e lo rendessero dipendente, ansioso di vederli finalmente in pace. Devo ammettere che questi due ragazzi non mi hanno dato un attimo di tregua. Anche quando sembra che le cose tra di loro si siano un po' appianate, anche dopo aver ceduto e aver passato momenti sublimi e indimenticabili, la scarsa sicurezza e fiducia che hanno li riportano sempre al punto di partenza: si attaccano a vicenda, sono gelosi, insicuri e fanno del motto "la miglior difesa è l'attacco" la loro bandiera. Alice non ha perso la sua abitudine alle battute taglienti e la provocazione di cui le infarcisce manda Alex fuori di testa. D'altra parte egli è sempre in difesa, non riesce a esternare i suoi sentimenti, che pure ormai sono profondi, e alcuni suoi comportamenti risultano per certi versi ambigui: la facciata che si ostina a mantenere in società non aiuta di sicuro Alice ad avere fiducia in lui. Poco oltre la metà del romanzo, ci si trova davanti una sorpresa, per me inaspettata! E quanta dolcezza ho provato per Alex, preoccupato per Alice: mi sono commossa e secondo me il vero Alex si mostra da questo momento in poi. Persino i suoi sorrisi hanno perso la staticità che li ha sempre contraddistinti; cadono tutte le maschere e confesso che mi sono innamorata anch'io dell'uomo che dimostra di saper essere. Ma pensate che sia finita qui? Ma nemmeno per idea. Troppo presto gli occhi a cuoricino lasciano nuovamente il posto all'angoscia e anche, ve lo dico, alla rabbia e alla frustrazione: tutto crolla, tutto! Perfino la fraterna amicizia tra Fosco e Alessandro si incrina, perché ancora una volta l'imprenditore si comporta da bastardo, ferisce consapevolmente le persone che ama, attacca pur di non riconoscere le sue mancanze. E distrugge le persone a lui più care… Ho fatto fatica a leggere le pagine successive a questo disastro annunciato, a causa delle lacrime e del magone che mi hanno assalita; eppure nemmeno in questo momento sono riuscita a odiare Alex, un uomo vittima di se stesso. Oh, readers, io ve lo dico: qui è un disastro, su tutti i fronti e che non coinvolge solo Alice e Alessandro… e qui mi fermo! Mentre Alex continua a inanellare un errore dopo l'altro, la reazione di Alice a quanto successo mi ha spaventato: credo che in psicologia sia definita negazione, è un dolore così profondo da annichilire, creare un vuoto che nulla può colmare. Ed è talmente vuota, Alice, che una nuova persona può prendere posto in lei, una maschera gelida, impassibile e indifferente capace di distruggere le persone con poche parole; d'altra parte ha avuto per quattro anni un ottimo maestro... Ma se sapesse che Alessandro sta sacrificando la sua vita per lei? Se fosse poi la fredda e anaffettiva madre di Alex a smuovere le acque e a tirare fuori dal figlio parole di una dolcezza incredibile? Questa è una storia di crescita, dolorosa e lacerante; è una storia sulle possibilità che la vita ci riserva, molte possibilità, perché ad Alice e Alessandro due non sono sufficienti; è una storia di amore e odio, ma soprattutto di amore, quello così grande e puro e vero, che spaventa e allontana, che lotta per trovare il suo lieto fine, anche quando sembra avere tutto il mondo contro. Ma soprattutto è una storia meravigliosa, perché scritta da un'autrice che riesce a creare con le parole una magia, ogni volta che racconta di due ragazzi che si trovano ad affrontare la vita. In ultimo vi devo rivelare che è stato difficile per me scegliere i brani da riportare nella recensione, perché ogni frase, ogni parola avrebbe meritato di essere menzionata, dal momento che in me ha scatenato emozioni bellissime e così profonde che mi sembrava giusto condividerle con voi. Ovviamente non è stato possibile, quindi non vi resta che leggere il libro, certa che la storia di Alessandro e Alice stregherà anche voi!
Scrivo questa recensione ancora in preda delle tante emozioni che questo romanzo mi ha trasmesso. Anche questa volta la Marconero ci ha fatto sudare davvero tanto per poter leggere il tanto agognato lieto fine per questi due personaggi che hanno saputo emozionarci sin dal primo libro. Devo ammettere che alla fine dell’ultimo capitolo ho temuto il peggio, sono rimasta con il fiato in sospeso fino al punto cruciale e per fortuna l’autrice è stata magnanima con noi lettori. Le storie di Bianca Marconero mi attirano come le api sono attratte dai fiori, non posso far a meno di leggere, anzi, divorare letteralmente i suoi romanzi in pochissime ore. E con Un maledetto per sempre è successa la stessa cosa: sono stata trasportata dalle pagine, dalla magia contenuta nelle parole della Marconero, dalle emozioni che si alternavano tra loro in un sali e scendi sulle montagne russe, in un ritmico battito di cuore e una successiva perdita di respiro. Brando e Agnese entrano nel cuore, nella pelle, li senti nel profondo, avverti le loro sensazioni, le loro emozioni e non puoi fare a meno che entrare in sintonia con loro. Rispetto al primo romanzo Agnese è maturata, ha compiuto la sua trasformazione in donna determinata, consapevole delle sue responsabilità; se prima l’abbiamo vista come una ragazza viziata che desidera avere sotto controllo ogni cosa, in questo romanzo la vediamo diversa, più se stessa, più libera dalle regole, con la voglia di sbagliare, di commettere errori e di riuscire a ritornare sui suoi passi per perdonarsi e andare avanti. Anche Brando è cambiato, anche lui ha commesso errori e non ha aperto gli occhi nel momento in cui doveva. Si è lasciato andare, ha sofferto per la sua perdita, ha toccato il fondo fino a che non è risalito in superficie più forte e determinato di prima. Nei suoi capitoli viene evidenziato il dolore, la sofferenza per la morte della persona cara a cui doveva tutto, l’impossibilità di fronte agli eventi e alle circostanze, la rabbia per il male che le hanno provocato le persone che le erano accanto e il suo sentirsi intrappolato nel passato e nei ricordi. Questi due protagonisti sembrano fuoriuscire dalle pagine del libro, ci prendono per mano e ci accompagnano ad entrare nelle loro vite, ad assistere al dolore e alla malvagità ma soprattutto all’amicizia vera e all’amore che non sfiorisce mai nonostante la distanza e il tempo. La narrazione curata e impeccabile dell’autrice che alterna il punto di vista di Brando e quello di Agnese ci fa scoprire tutti i retroscena, i segreti e le verità celate, i colpi di scena si susseguono dando un ritmo fluido alla storia che descrive ogni dettaglio alla perfezione. Anche i personaggi secondari sono descritti perfettamente nonostante li vediamo esternamente; essi infatti concorrono ad influenzare la vita dei protagonisti e gli eventi. Uno dei personaggi secondari migliori è Pier, il migliore amico di Agnese e Brando che diventa anche il mio migliore amico. Lui ci insegna cosa significa l’amicizia vera, cosa vuol dire combattere per chi si ama, aiutare il prossimo e gioire di fronte alla sua felicità. È un personaggio che ho amato sin dalla sua comparsa nel primo libro, è determinato, forte, pacato e intelligente, è deciso a scoprire la verità e ad aiutare i suoi amici. Un altro aspetto che amo della scrittura dell’autrice è quella sottile ironia che inserisce in alcuni dei suoi personaggi, soprattutto nelle protagoniste femminili che sicuramente emergono più di quelle maschili. L’autrice ci insegna che non possiamo giudicare una persona dall'aspetto fisico, che dietro una persona apparentemente buona si nasconde il male, che la vita sa stupirci nei momenti più inaspettati, che nonostante le strade che percorriamo ce n’è una che ci porta verso l’amore della nostra vita e non importa quanto impieghiamo per trovarla...
E' brava, cavolo se è brava! Sto adorando questa autrice. Davvero. Riesce a mantenere talmente alto l'interesse, che sei sempre lì con la brama di leggere la pagina successiva, il capitolo successivo. Qui le sliding doors, sembravano infinite, così come le incomprensioni e la spietatezza di certi personaggi. Niente sembrava filare per il verso giusto, con un epilogo che sembrava virare verso lo strazio finale. Per fortuna sembrava e basta. Comunque, mai mi sarei immaginata la "fonte" del chiarimento. E' stato come uno spiraglio di luce, a dimostrazione che ci può essere una redenzione per tutti. Anche per gli st****i.
Non so se riuscirò mai a essere razionale su questi due, perché dalla prima volta che li ho intravisti in non è detto che mi manchi, ho saputo che mi avrebbero rubato il cuore. Loro con i difetti, loro che hanno sbagliato un sacco nel primo volume, loro che sono maturati, loro che però hanno continuato a sbagliare, loro che sono perfetti anche così!
Meraviglioso. Una storia intensa e sofferta, ho pianto e ho riso, ho vissuto ogni singola emozione di Brando e Agnese e ora sarà difficile lasciarli andare... ❤️