Irene è una giovane cronista di nera in un quotidiano milanese. Naturalmente è precaria e naturalmente, anche sul piano sentimentale, non trova una stabilità, visto che s'innamora sempre degli uomini sbagliati. Forse perché ha una madre troppo perfetta e non ha mai, invece, conosciuto suo padre. A metterla ulteriormente in crisi è però la scoperta di possedere l'inquietante facoltà di percepire, con un semplice contatto, il dolore e il disagio degli altri. Ma quella che all'inizio le sembra una maledizione si rivela nel tempo un dono nel suo lavoro e un aiuto a "crescere" fino a scoprirsi più forte e, anche, ben più attraente, come le testimonia un affascinante commissario di polizia...
Rosa Teruzzi (1965) vive e lavora a Milano. Ha pubblicato diversi racconti e tre romanzi. Esperta di cronaca nera, è caporedattore della trasmissione televisiva Quarto grado, in onda su Retequattro. Per scrivere si ritira sul lago di Como, in un vecchio casello ferroviario, dove colleziona libri gialli.
Sullo sfondo di una Milano sopraffatta dal caldo e dall'afa di agosto, Irene Milani, giovane cronista (precaria) del giornale "La città" scopre, suo malgrado, di avere una speciale dote che lei chiama "la cosa", proprio mentre svolge il suo lavoro in redazione che la vede sempre a caccia di notizie di cronaca nera. La giovane aspirante giornalista riesce a percepire il dolore degli altri, così come la cattiva coscienza, di chiunque venga sfiorato dal suo tocco. Dote che la mette in luce sia in redazione che in questura,luogo assiduamente frequentato da chi si occupa di “nera” come lei e dove attira le garbate attenzioni dell'affascinate poliziotto Beppe De Feo: peccato che Irene non abbia occhi che per il suo capo, il calcolatore e ruffiano Luca, che usa sfacciatamente il suo fascino per sfruttare le innate capacità della poverina. Il confortante nero è il mood di Irene anche in tema di abbigliamento: dentro al suo armadio, nel minuscolo e spoglio appartamento ai Navigli, non vi è altro che roba informe e rigorosamente nera. Irene, dall'aspetto così timido e dimesso, dentro è colma invece di sentimenti che non sempre riesce ad esprimere e che vengono fuori solo attraverso la sua scrittura appassionata e sentita, sebbene i temi trattati siano spesso dolorosi e morbosi. Non manca il tema vagamente giallo, in pieno stile Teruzzi: la nostra protagonista è infatti, alle prese con l'omicidio di un'antiquaria Milanese di cui segue gli sviluppi investigativi, pronta a riportare la notizia nella prima pagina de "La città" e si avvale dell'aiuto del prezioso amico e collaboratore Angelo. Molto carino il romanzo di esordio della mia amata Teruzzi, in cui ci presenta la figura di Irene Milani, ricorrente poi nei romanzi che avranno come protagonista la famosa fioraia del Giambellino, Libera. Questo è una sorta di prequel che consiglio vivamente a chi già ha letto e apprezzato la serie oppure a chi ha voglia di approcciarsi con ordine metodico alle deliziose perle narrative dell’autrice !!
Non posso dire di essere stata delusa da questo romanzo prequel della serie delle Miss Marple del Giambellino, che vede la loro amica Irene Milani - la giornalista di cronaca nera con cui di solito indagano e si scambiano dritte - come protagonista, perché avevo già letto casualmente il secondo romanzo della serie - che rileggerò perché non lo ricordo minimamente - e avevo visto che la scrittura di Teruzzi era molto più immatura rispetto a quella più recente, quindi le mie aspettative erano piuttosto basse. Comunque sto leggendo (e rileggendo, a questo punto) la serie per capire le dinamiche all'interno della redazione de La Città, che sono ben diverse da quelle che vediamo ora nei Delitti del casello, la storia della Cosa, l'empatia per il dolore di Irene, che tanto mi somiglia - almeno in questo primo libro - al Fatto del Commissario Ricciardi di De Giovanni e la nascita della storia tra Irene e il commissario De Feo. Il caso giallo è davvero elementare e si risolve ben prima della fine della storia, che serve più che altro a presentare l'ambientazione e la futura trama orizzontale.
Il libro è incentrato su Irene Milani detta "La Smilza", ha vent'anni ed inizia i primi passi nel giornalismo come cronista di nera al quotidiano Città. Ogni giorno deve fare i conti con furti e omicidi e deve risolvere i suoi problemi di cuore, cercando il padre mai conosciuto; un rapporto difficile con la madre perfetta e l'innamoramento di uomini che non la ricambiano. Irene deve convivere con la facoltà di percepire anche solo con un semplice contatto il disagio e la sofferenza altrui. Irene questo dono lo chiama "la Cosa". Irene dovrà convivere con questo dono. Questo libro fa capire molto bene il personaggio di Irene
3,5⭐️ Libro molto carino, se si vuole leggere qualcosa di leggero e scorrevole. Mi è piaciuto il personaggio di Irene, il suo rapporto con il fotografo Angelo e il commissario De Feo, e in generale il resoconto della sua vita nella redazione di un giornale di Milano.
Prende un personaggio della serie “i delitti del casello” e sviluppa un'amabile storia rosa e gialla con aspetti extrasensoriali. Sicuramente il suo pubblico femminile l'apprezzerà. E anch'io.
Forse non all'altezza delle detective del Giambellino, ma comunque gradevole. Così vediamo il passato della smilza e come è nata la storia con il pulotto!!! Alla prossima puntata