Mentre la seconda guerra mondiale si avvia verso la fase più cruenta, tra i monti della Garfagnana c’è un paese che sembra rimasto escluso dalla Storia e in cui la vita è scandita da antiche leggende. Per gli abitanti di Bosconero è più forte il divieto di entrare nel bosco del timore della guerra e delle terribili notizie che arrivano dal fronte. In paese si racconta che tra gli alberi si nascondano inquietanti creature: gli streghi, spiriti che, dopo il tramonto, si aggirano con un cero in mano, il loro indice che arde e non si consuma, in un’infinita processione. Chi sono? Qual è la risposta alla loro oscura domanda: «Per chi è la notte?». Francesco, di undici anni, vive con la madre, malinconica e distaccata, e con la nonna che nutre le sue fantasie con i racconti popolari. Il ragazzino non ha amici e vive isolato perché, secondo le dicerie paesane, è figlio di un disertore. Ma quel marchio infame non è la sua unica vergogna. Ancora più inconfessabile è il richiamo del bosco, nonostante la paura di ciò che in esso si annida. All’arrivo dei nazisti, e dopo l’apparizione di strane luci nel fitto degli alberi, sarà Tommaso, un ragazzino dagli occhi verdi e dai capelli rossi, giunto misteriosamente da solo in fuga dalla città, a convincere Francesco a violare quell’estremo confine, oltre il quale bisogna scegliere da che parte stare. Un esordio nitido e visionario che guarda al dramma della Storia con gli occhi candidi e coraggiosi di un bambino. Un romanzo di formazione dallo stile evocativo, suggestivo come il paesaggio magico e incantato dei monti della Garfagnana. Un racconto, tenero e straziante, sulla fine dell’infanzia.
Partiamo dal presupposto che questo libro aveva tutto gli elementi per piacermi: un romanzo di formazione di ambientazione storica, il tutto farcito con folklore locale toscano e una voluta non chiarezza sulla realtà o meno di suddetti miti . Insomma, ero convinta di star andando sul sicuro. Invece mi sono ritrovata a leggere un libro abbastanza sterile e sopratutto VERBOSO: sembra che l'autore volesse per forza raggiungere le 300 pagine riempiendo il testo di riflessioni superflue, metafore poco chiare e descrizioni di giornate spese a letto con la febbre. Secondo me la stessa storia sarebbe stata molto più di impatto come racconto lungo di massimo 100 pagine. Peccato
Questo romanzo non mi ha convinta. Poco approfondito, superficiale in certe scene, con personaggi molto prevedibili. Si vede che è il prodotto di una narrazione frettolosa e poco curata.
Il secondo conflitto mondiale è sempre più vicino. Non importa se ci sono boschi sconfinati “che nessuno sa dove finiscono, se finiscono”, i nazisti stanno arrivando persino tra i monti della Garfagnana. Francesco, il protagonista, è cresciuto dovendosi preoccupare solo del bosco e dei suoi malvagi abitanti. Suo padre, carbonaio costretto a lavorare nella foresta anche di notte, gli ha persino insegnato come non venire rapito dagli streghi: tra queste soluzioni c'è la risposta alla fatidica domanda “per chi è la notte?”. Eppure, qualcos'altro sta arrivando, qualcosa che non si può scacciare con semplici precauzioni, qualcuno persino peggio degli streghi, che hanno preso suo padre. Questa è l'avventura di un ragazzino che sta per incontrare la guerra, una forza mostruosa che tenterà di prevalicare il terrore dell'occulta profondità della foresta senza tuttavia riuscirci. Perché suo padre è sparito? Come mai nemmeno la mamma vuol parlarne, cosa nascondono lei e la nonna? Perché i nazisti sono tanto interessati agli streghi?
La storia si dipana dal punto di vista del protagonista, con le sue riflessioni e le sue incomprensioni verso un mondo che si fa sempre più strano, i nazisti da una parte e gli streghi dall'altro che, in silenzio, sembrano comunque preparare qualcosa nelle vie occulte che solo loro praticano.
“Per chi è la notte” è un esordio magistrale dell'autore che, pur non essendo garfagnino, amalgama insieme storia e un foklore unico nel suo genere, generando il punto d'incontro tra romanzo storico, horror e di formazione che vedono un protagonista costretto – tra guerra, morte e superstizione – a dover superare l'infanzia nel mistero della realtà che lo circonda. Per chi è la notte? Anche conoscendo la risposta, l'oscurità rimane in un finale gelido, ciliegina sulla torta in un libro di orrori della storia e ombre latenti tra gli alberi di un bosco maledetto.
🌴 Se c’è una cosa che non conoscete, cari amici lettori, è la passione che nutro per i Gruppi di Lettura, inclinazione da me reputata una sincera occasione di arricchimento sociale e personale. Sin dal primo momento in cui il @l_ibriota mi ha proposto di partecipare ad #absolutebeginners (il gruppo di lettura gestito dalle due menti brillanti de @lalettricegeniale & de @scatolalilla ), mi sono detto entusiasta di poter vivere questa esperienza, opportunità per leggere autori nuovi e stringere nuove amicizie.
🌴Focalizzandoci sull’amicizia, questo è uno dei temi portanti di quest’opera edita @fazieditore
🌴Pacifico, per gli amici Francesco, ha dodici anni, vive a Bosconero, paesino immaginario della meravigliosa Garfagnana, e sperimenta nel corso del romanzo cosa significhi avere un amico nel 1943, anno in cui i tedeschi hanno invaso l’Italia durante la Seconda Guerra Mondiale.
🌴Pacifico è il classico bravo ragazzo, poiché presta soccorso alla madre e alla nonna nelle varie faccende domestiche, si fa amare incondizionatamente da tutto il villaggio (nonostante il padre sia un disertore), ed è rispettoso delle regole imposte nel villaggio. Francesco, in realtà, le rispetta tutte ad eccezione di una sola: stare lontani dal bosco. A Bosconero, infatti, è vietato entrare nel bosco poiché esso sarebbe infestato dagli Streghi, creature della leggenda popolare, da sempre in rivolta con la popolazione locale.
🌴Ho profondamente amato il lavoro certosino con cui @aldo.simeone ha coadiuvato il clima marziale che si respirava in quegli anni con le più disparate credenze popolari garfagnine. Tuttavia, se proprio devo essere sincero (ma potrebbe essere un mero limite personale), non ho particolarmente gradito la frettolosità che ha connotato la chiusura del romanzo.
La guerra e quel che ne consegue; un paesino tra le montagne i cui abitanti più che per il nome si riconoscono per le peculiari caratteristiche, com'è tipico delle piccole realtà, un bosco in cui vi è divieto di entrare per gli streghi che lo abitano e la domanda "per chi è la notte". Il tutto visto dagli occhi di un bambino nato in un giorno speciale, la notte di S. Giovanni, la notte degli streghi. Questi sono gli elementi cardine di questo racconto. Storia scorrevole, punto di vista particolare e personaggi interessanti, tre stelle solo perché si è puntato molto sulla Garfagnana, luogo in cui dovrebbe essere ambientata la vicenda, ma in realtà si "sfrutta" solo in un momento finale e per il resto avrebbe potuto essere tranquillamente un qualsiasi paesino di montagna.
“Per chi è la notte” è un romanzo di formazione, ma è in fondo anche una fiaba dove si mischiano realtà, leggende e credenze popolari. Il tema principale è l'amicizia: l’amicizia tra Francesco, il protagonista, e Tommaso, il bambino dai capelli rossi, la cui identità non viene svelata nemmeno nel malinconico finale. Tommaso esiste o non esiste? È solo frutto di fantasia? Non ha importanza perché è comunque la sua figura che aiuterà Francesco a crescere e a vincere le sue paure. Avevo apprezzato la prosa di Aldo Simeone in “L'isola dei femminielli” e mi è piaciuta anche in questo suo primo romanzo dove è curata senza essere ridondante, poetica e piena di belle riflessioni sulla vita.
Un bel racconto su fascismo e resistenza visti con gli occhi di un bambino di un paesino sperduto. Ben scritto e piacevole da leggere. Una bella sorpresa, visto che non conoscevo l'autore.
🅡🅔🅒🅔🅝🅢🅘🅞🅝🅔 “per chi è la notte?” domandano gli streghi. Se non conosci la risposta sta lontano dal bosco, non ne uscirai vivo. Quando il sole tramonta, a Bosconero le finestre si chiudono, le madri cercano i figli e non si esce. C’è il coprifuoco. Si resta in ascolto. Lampi, tuoni, paura. Non è la natura... la guerra si avvicina: gli uomini non tornano e c’è chi viene additato ed escluso perché ha un disertore in famiglia. Francesco è solo, senza amici con i quali vantare le proprie abilità nel gioco. Nella sua mente un padre del quale non ricorda la fisicità, ma così invadente da non lasciar spazio ad altri pensieri se non alla speranza di vederlo tornare e alle carbonaie. Disertore? Traditore? Oppure lo hanno preso gli streghi? Saranno gli occhi magnetici di Tommaso, il suo viso incorniciato dai capelli rossi e l’espressione inafferrabile a condurre Francesco dove gli adulti minacciano il non ritorno, dove il valore della fiducia, della protezione, del rispetto dei segreti altrui è prepotente, travolgente, vivo, vero. E cosi, mano nella mano, muovono i primi passi condividendo paure, avviando progetti e strutturandosi per combattere gli streghi in quel bosco ferito dalla crudeltà umana e deluso.
E mentre i tedeschi assediano Bosconero, i confini si fanno labili, il mondo invecchia, il cibo scarseggia, Francesco cercherà Tommaso, improvvisamente svanito nel nulla.
Un libro di formazione che insegna la tenerezza, l’accoglienza. Insegna ad intrecciare solitudini per ritrovarsi più forti, sognatori e… amici. E quando si è amici, il rischio, corso in due, ha un sapore diverso.
Per chi è la notte è un bel romanzo di formazione che racconta un passaggio dall'infanzia all'adolescenza particolarmente difficile, perché condizionato al pericolo delle ritorsioni naziste. Francesco, che grazie a Tommaso imparerà cosa significa scegliere, entra nel bosco, seguendo quella voce che lo chiama e lo seduce, pur senza liberarlo dalla paura; sfida il capo nazista Schröding per proteggere don Dante e i suoi rifugiati, eppure anche in questo non cessa mai di provare terrore. Ma Francesco sta compiendo delle scelte e sta mettendo alla prova la propria coscienza, l'affetto per suo padre, la forza che gli viene dal patto di sangue stretto con Tommaso. Un romanzo di scelte sofferte, di sacrifici e di denti battuti, di ingenuità e di insensata audacia, tutto ciò che rientra in qualsiasi percorso di crescita. https://athenaenoctua2013.blogspot.co...
Un romanzo di amicizia di quelli che ti scaldano il cuore. Riscoprire il cuore della Garfagnana per me è stata una piacevole sorpresa . Luoghi, leggende e storia si mescolano in questa storia. E' strano sapere di un libro dove puoi leggere di crucchi e di streghi nello stesso periodo.