#cuoriconnessi – Storie di vite on-line e di cyberbullismo è un libro che racconta storie vere di ragazzi, alcuni dei quali protagonisti del tour, che vivono sia le grandi potenzialità offerte dalla tecnologia sia i pericoli che essa può nascondere.
Tutte e dieci le storie di questo libro ruotano intorno a Internet e alla tecnologia. In ogni racconto, però, lo schermo degli smartphone dei protagonisti si trasforma in una finestra sulla loro anima: il dolore provocato a se stessi e agli altri, il coraggio di dare vita ai propri sogni, la scoperta di avere qualcuno su cui contare nei momenti più difficili.
Sono storie raccolte nei foyer e nelle piazze durante il tour di #cuoriconnessi; storie fatte dei silenzi che hanno riempito i teatri e delle parole dei ragazzi che hanno voluto raccontare le proprie esperienze.
Un universo di voci diverse, tenuto insieme dalla forza della narrazione: l’unica capace di parlare alla mente attraverso il cuore, rivolgendosi così a ognuno di noi.
Percorsi di vita complessi, mai scontati e soprattutto in grado di indurre nel lettore delle riflessioni profonde sul corretto utilizzo della tecnologia.
L’ho trovato piuttosto scadente, sia dal punto di vista stilistico che di contenuti. Mi è sembrato in alcuni racconti di una compiaciuta violenza, per certi versi anche fuori luogo. Non mi piace il sensazionalismo su temi così delicati, perché non aiuta né noi adulti a gestirli né i ragazzi a comprenderne la gravità; troppo autocompiacimento, troppa violenza. Bruttissima la sensazione di leggere e percepire sottotraccia che sia tutto montato ad arte, quasi che la finalità sia non tanto fare prevenzione ed educazione, ma fare un po' di pubblicità e magari guadagnarci pure.
Stasera ho finito di leggere soltanto uno dei libri di #cuoriconnessi, dal sito ho scaricato in edizione digitale gli altri volumi che sicuramente leggerò presto. Penso davvero che questa iniziativa di sensibilizzazione contro il bullismo, il cyberbullismo realizzata da Unieuro in collaborazione con la Polizia di Stato possa essere di grande aiuto all’interno delle mura scolastiche ma anche familiari aggiungo, o almeno lo spero. Perché purtroppo la realtà parla da sé, come si può evincere da tutte queste storie raccolte in questi libri. Io, fin da piccola, sono stata spesso vittima di bullismo, e poi anche da adulta, di cyberbullismo su facebook. Potrei dilungarmi all’infinito sull’una e sull’altra cosa, ma preferisco evitare, ho già concesso anche troppo del mio tempo e delle mie energie a queste persone. Voglio solo dire una cosa, a conferma di ciò che si sente tutti i giorni. Dubito fortemente che i bulli (bambini, adolescenti ma soprattutto adulti) abbiano una vaga idea del male che fanno come niente fosse al prossimo, però allo stesso tempo voglio credere che arrivi un giorno in cui si renderanno finalmente conto che alla fine gareggiare per essere più cattivi non fa di loro delle persone migliori di te.
Secondo edit: 20 novembre 2025
Dopo aver letto tutti i volumi di questa iniziativa… che dire? Sono scioccata. Sono veramente scioccata da tutta la cattiveria gratuita che, inequivocabilmente si traduce in violenza gratuita, e la cosa più grave secondo me è che stiamo parlando di minorenni, minorenni che non sanno cosa significa la parola “empatia” e di come questa vada a braccetto con un’altra bellissima parola: “rispetto”. Però c’è anche da dire che nemmeno la maggior parte degli adulti sa cosa vogliano dire queste due paroline. Si parla tantissimo di dipendenza tecnologica e di come poi, adolescenti e adulti non riescano più a vivere davvero i rapporti umani, della vita vera, e soffrano sempre più di deficit dell’attenzione, ansia, depressione e insonnia, appunto perché tutto il bombardamento di notizie, di immagini, video e quant’altro si scorra nella home page dei social non permette al cervello di staccare la spina e rilassarsi… magari con un bel libro? O due, o tre contemporaneamente? Si potrebbe andare avanti all’infinito per elencare tutti i meravigliosi effetti collaterali della dipendenza tecnologica che poi va a sfociare nell’alta marea dell’odio che regna sovrano in tutte le piattaforme virtuali. Sapevo dell’esistenza delle challenge su Instagram, ma quando leggo che, a causa di queste sfide pericolose, dei ragazzini finiscono sulla sedia a rotelle… io non ho più parole. Davvero è così importante partecipare a queste sfide e poi ritrovarsi su una sedia a rotelle??! Ognuno è liberissimo di fare ciò che vuole nella e con la propria vita, ci mancherebbe, però io penso che ci sia un limite a tutto. Ma d’altra parte, come ho letto in uno di questi libri “è lunghissimo l’elenco delle azioni illecite commesse online”, e se ripenso a tutte le belle azioni illecite che ho subito io... ora considero il tempo per me stessa sempre più prezioso, e l’unica challenge che prendo in seria considerazione da una piattaforma virtuale è quella di Goodreads, che mi sprona a leggere di più. Per chi ama leggere e perdersi (e ritrovarsi) nelle storie, Goodreads è pane per i propri denti. Leggere libri non è da sfigati, non si butta la propria vita nel cesso, come dicono alcuni adolescenti ma anche adulti. Si butta la propria vita nel cesso se non si riesce a capire che per certe persone leggere è di vitale importanza come respirare. 💝
Mia figlia ha solo 8 anni e per il momento snobba la tecnologia, ho cercato e letto questo libro per iniziare io a "prepararmi". Per lei è effettivamente ancora troppo presto, soprattutto per affrontarlo da sola e senza il filtro di un adulto (ci sono tematiche troppo mature per bambini della primaria), ma questo libro offre molti e grossi spunti di riflessione su un tema spinoso da sempre (i bulli c'erano anche "ai miei tempi"!) che con la diffusione della tecnologia attuale è diventato ancor più pericoloso e mostruoso (i limiti di spazio e tempo spariscono: il singolo episodio che potevi sperare che prima o poi venisse dimenticato ora viene filmato e spammato in rete, chissà a chi, dove e fino a quando), con ancora maggiori difficoltà di difesa per i genitori.
Bellissimo lavoro quello fatto in questo libro. Per fortuna ci sono anche storie come quella di Christian o Issabel che non sono storie di bullissimo o Cyberbullismo ma storie positive che anzi sui social hanno trovato anche belle persone.
Un libro attualissimo, forte che a volte ti sbatte in faccia la verità…ma non lo farei leggere tutto in classe, insegno alla secondaria di primo grado, piuttosto sceglierei solo alcune delle storie da commentare con i ragazzi.