La migliore amica che tradì la sua fiducia dopo cinque anni, quelli delle elementari, di complicità ininterrotta e simbiosi pressoché totale. Un parrucchiere anarchico, poco incline all'ascolto delle clienti e molto a gestire taglio e colore in assoluta libertà. Il primo ragazzo a essersi rivolto a lei chiamandola gentilmente "signora". Un ex fidanzato soprannominato Mister Amuchina per la sua ossessione paranoide verso l'igiene e l'ordine, prima che un incidente ponesse provvidenzialmente fine all'asettica relazione. La suora che avrebbe voluto fare di lei la prima "Santa Selvaggia" della storia. Sono solo alcuni dei personaggi inseriti da Selvaggia Lucarelli nella sua personalissima blacklist, un girotondo di piccoli infami che, più o meno inconsapevolmente, l'hanno trasformata anche solo per pochi minuti in una persona peggiore. Dopo il grande successo di Che ci importa del mondo, suo romanzo d'esordio, Selvaggia Lucarelli ci consegna un libro scritto con sincerità, autoironia e con il suo inconfondibile stile corrosivo. Perché Dieci piccoli infami non è solo una rassegna di incontri sciagurati ma un'autentica resa dei conti: con i mostri più o meno terribili in cui inciampiamo nella vita e anche un po' con la nostra capacità di riderne e di (non riuscire proprio a) perdonare.
Selvaggia Lucarelli è un'opinionista, conduttrice televisiva, conduttrice radiofonica e blogger italiana.
Dopo aver esordito a cavallo tra gli anni novanta e duemila come attrice teatrale, è divenuta nota al grande pubblico nel 2002 grazie al suo blog, che le ha permesso di partecipare a numerosi programmi televisivi, nel ruolo di opinionista. Ha anche condotto alcuni programmi radiofonici e pubblicato due libri, il primo dei quali è Mantienimi, edito nel 2004 dalla Arnoldo Mondadori Editore, il secondo è il romanzo Che ci importa del mondo edito nel 2014 da Rizzoli.
Si legge in un baleno. Sotto l'ombrellone mi è durato una giornata. Purtroppo il libro è grande ma ingannevole: la formattazione è assurda, carattere grande e grandi spazi ai bordi del testo.
Il libro è composto da dieci capitoli, ogni capitolo descrive una persona che Selvaggia non ha perdonato per vari motivi e che, secondo lei, l'hanno resta la str*nza che è oggi.
Che dire... Nulla di eccezionale come trama, ma la Lucarelli come sempre scrive DA DIO (piaccia o meno il suo "personaggio"), per cui sì: se cercate un libro leggero e fresco (appunto "estivo") da leggere con spensieratezza, o più semplicemente se amate Selvaggia, non potete perdervelo.
Selvaggia Lucarelli non mi sta sempre simpatica, però leggerla su Facebook mi diverte, non capisco però il senso di questo libro (se non quello economico!). Alla fine non racconta nulla di veramente interessante, se non vicende poco interessanti che stonano un po' dall'immagine di "stronza" che ha voluto costruirsi.
Posso dire che non me l'aspettavo così carino e invece devo ricredermi... È il primo libro che leggo di Selvaggia: scrittura ironica, divertente e scorrevole in cui è facile ritrovarsi... Si va dai ricordi del "cioè" da ragazzina alla prima volta in cui si viene chiamata "signora" passando per la fissazione per i capelli e i primi disastri dal parrucchiere sbagliato. Per non parlare della parte del cantante famoso... Perfetto come lettura da ombrellone.
E' il primo libro che leggo di Selvaggia e, siccome leggo spesso ciò che scrive su facebook, non avevo dubbi che sarebbe stata una lettura piacevole, veloce e divertente. Selvaggia, però io voglio sapere chi è la star internazionale che ti ha mandato la foto del premio a cui hai rinunciato... ti preeeeeeeeegoooooo!!!!!! :P
Cara Lucarelli, Beata te che ne hai incontrati solo 10 e piccoli di infami... Lettura spassosa e divertente, un po' femminista sui casi di infamia nelle nostre vite... dal parrucchiere che sbaglia taglio e colore (un dramma, una crudeltà senza misura per una donna), all'amica del cuore che ti abbandona quando trova di meglio, all'uomo tirchione di sentimenti... La soluzione resta riderci su e pensare che in fondo 10 piccoli infami non riusciranno ad intaccare il nostro buonumore o quanto meno il nostro sarcasmo!
Divertente, di quei libri che ti fanno ridere rumorosamente e di gusto. La scrittura di Selvaggia Lucarelli è scorrevole,lineare, accattivante: ti conquista! 10 piccoli racconti e attimi di vita con cui entrare in punta di piedi nel passato della scrittrice e trovare spunto per stilare una personale lista di infami. Breve ma simpatico.
RECENSIONE DI “DIECI PICCOLI INFAMI” DI SELVAGGIA LUCARELLI Bisogna premettere che Selvaggia Lucarelli o la si ama o la si odia. E io la amo. Amo la sua intelligenza, la su ironia, la sua capacità di dire sempre quello che pensa senza peli sulla lingua. “Dieci piccoli infami” di Selvaggia Lucarelli nell’edizione Rizzoli Vintage non è propriamente un romanzo. È un resoconto delle dieci persone che hanno reso più stronza e cattiva Selvaggia Lucarelli. La migliore amica delle elementari che l’ha mollata quando ha trovato un’altra migliore amica. La prima grande delusione e disillusione. Un ex fidanzato fissato con l’igiene in maniera patologica. Che l’ha resa più obiettiva nei confronti degli uomini. La suora della scuola privata religiosa a Civitavecchia, sua città natale, dove Selvaggia ha frequentato le elementari e le medie. E che l’ha resa miscredente e ancora non pronta per la santità. E poi tanti altri che hanno avuto a volte anche un incontro breve e fortunoso con l’autrice. È un libro che si legge velocemente ma che mi ha divertita, fatto sorridere e, perché no, supporre che a volte certi nostri atteggiamenti sono anche frutto non solo della nostra natura ma anche delle persone che ci circondano. Selvaggia Lucarelli ha la capacità innata di una scrittura fresca e leggera ma non banale. Di raccontare storie con un piglio vivace e con un’ironia che è sempre più cosa rara. Una lettura leggera ma che vi consiglio: solo se amate il personaggio e avete voglia di trascorrere un pomeriggio in allegria.
Essendo la Christie la mia scrittrice preferita, non ho potuto evitare la curiosità nei confronti di questo libro, nel quale non avevo riposto però grandi aspettative. E invece, è stato spassosissimo! Così com'è difficile commuovermi fino alle lacrime, lo è divertirmi fino a farmi ridere a crepapelle... E "Dieci piccoli infami", nonostante la brevità, ci è riuscito alla grande!
Un libro molto ironico anche se ho notato diverse costrizioni nel senso che per il mio gusto personale alcune battute sono forzate un po' troppo e non risultano naturali. Nel complesso però sono arrivata a terminarlo in qualche ora ed ero curiosa di leggere del personaggio successivo, quindi non posso dire che non ci sia del buono. Forse è questione di gusti, l'idea l'ho apprezzata, e ho conosciuto un po' meglio questo personaggio televisivo che non ancora riesco a collocare sulla mia personale bilancia del bene o del male.
Molto, molto meno scioccherello di quanto si potrebbe pensare. Sebbene alcuni infami siano... infamini, altri sono infamoni terribili, e l'autrice si mette a nudo nel raccontare cosa le hanno - consapevolmente - fatto. Libro agile, ben scritto, gradevole. Ma non leggero.
Selvaggia Lucarelli è una di quelle persone su cui, nel tempo, ho cambiato idea. Non la sopportavo nelle sue prime apparizioni televisive, la consideravo fastidiosa, insopportabile, arrogante, e via dicendo. Se c’erano degli indizi in grado di far pensare che fosse intelligente e preparata, erano soffocati dall’indisposizione che mi induceva il sentirla parlare. Poi, mi è capitato di ascoltare un suo podcast, in cui raccontava la propria storia personale, e mi ha colpito il suo modo di raccontarsi, così diretto, schietto, per nulla autoindulgente. E da lì decisi di approfondire, di leggere i suoi articoli e i suoi libri. Prima di questo, avevo già letto “Falso in bilancia”, che ho trovato divertente e assai ben equilibrato. Qui Selvaggia è “soltanto” al suo secondo libro, e la differenza si vede. Le pagine scorrono tra le dita che è un piacere, ma il piede rimane perennemente schiacciato a tavoletta sul pedale dell’ironia, e le iperboli che usa per rendere divertente il racconto cominciano a sembrare un po’ troppo, dopo la trentesima pagina. A parte questo, e premesso che a me quel tipo di stile narrativo piace, il libro è senz’altro godibile. Non tutti gli “infami” sono allo stesso livello, ovviamente, ma la lettura intrattiene e strappa più di un sorriso, per cui il risultato che un libro del genere si prefigge viene sicuramente raggiunto. Lo consiglio a chiunque abbia voglia di rilassarsi con una lettura poco impegnativa, ma non per questo superficiale e priva di contenuti.
E' un libretto molto veloce da leggere, e narra di 10 piccoli 'infami' che la Lucarelli ha incontrato nel corso della sua vita, dal parrucchiere killer di capelli allo stronzo che invece di dirle che aveva la giacca impigliata nelle mutande pensò bene di spararle una supercazzola sulla vita e i massimi sistemi del mondo. La scrittura non è esattamente da nobel, sembrano più che altro post di facebook, però il libro è divertente, sagace e in più punti mi sono ritrovata a sghignazzare di gusto. E' sicuramente una lettura da ombrellone, o da intervallo tra libri più impegnativi. Il mio raccontino preferito è quello del fidanzato psicotico ossessionato dalla pulizia, la scena finale col caffè non sfigurerebbe in un film di Fantozzi. L'episodio che mi è piaciuto di meno è quello col ragazzo che le da della 'signora' a 40 anni suonati, il 'primo uomo da quando sono nata che mia avesse mai dato della signora'. Ambé, beata lei allora, a me il primo uomo che abbia mai dato della vecchia fu il barista sotto casa che a 15 anni cominciò ad appellarmi con uno stronzissimo 'signora' ogni volta che scendevo a prendere il latte. E lui ne aveva almeno 40 all'epoca, il che era tutto dire.
Selvaggia Lucarelli piace o non piace, però con “Dieci piccoli infami” mostra al lettore una quotidianità e un passato in cui è facile identificarsi: dal tradimento dell’amica, al parrucchiere incapace, passando per la mamma fistola con il coprifuoco, dieci persone in un modo o nell’altro definibili come «infami» , dieci storie divertenti e scritte in un linguaggio colloquiale, inneggiano al melodramma e filano una dietro l’altra. Impossibile non ritrovarsi a stilare la propria classifica personale di pretendenti al titolo.
Ma tra le risate offerte Selvaggia Lucarelli non si smentisce e rivela il marcio di ogni giorno, le insicurezze di un’adolescente e la meschinità di chi vuole approfittarsene, riportando sulle pagine una realtà ancora più vera seppur meno evidente.
Una lettura quindi non troppo impegnativo seppur con inaspettati spunti di riflessione. Consigliate a chi cerca un libro scorrevole.
Dall’amica che ti abbandona senza spiegazioni alla suora che punisce ogni manifestazione di femminilità, senza dimenticare il fidanzato ossessionato dai germi e il signore di mezza età che ti invita a salire sulla sua macchina, ogni donna può facilmente identificarsi in questo libro. E dico donna soltanto per evidenti ragioni tematiche.
Con molta apprezzabile autoironia Selvaggia rende i suoi singolari infami, gli infami di tutti. Perché tutti abbiamo incontrato (e continueremo ad incontrare) persone che ci mettono i bastoni tra le ruote. Non si tratta di giudicarli male, bensì di evidenziare cosa hanno scatenato in noi con i loro comportamenti. Paura, ribellione, disincanto? Tutte sensazioni che non siamo riusciti a perdonare magari, ma che hanno sicuramente contribuito alla nostra evoluzione come esseri umani, o quantomeno alla definizione di quello che vogliamo evitare nella vita.
Se volete passare un paio d'ore spensierate e all'insegna della risata allora ve lo stra consiglio! Non raggiunge i livelli di comicità di Casi Umani, ma al contrario tocca sì tematiche "superficiali" e più frivole ma anche argomenti più seri e che fanno riflettere. Selvaggia ci parla delle dieci persone che hanno segnato negativamente alcuni periodi della sua vita. Come ho detto, alcuni di questi episodi fanno venire il mal di stomaco per le risate come quello di Mister Amuchina o dei capelli color zucca di Halloween, mentre altri risultano quasi agghiaccianti - come il caso del pedofilo che a quattordici anni la spiava e la seguiva dalla fermata dell'autobus. Comunque, il più esilarante è stato senza ombra di dubbio l'episodio di Mister Amuchina!
In conclusione è stata una lettura carina e piacevole. Consigliato! 👍
"aveva rotto ... l'incanto di credere che se qualcuno smetterà di amarci, ci sarà sempre un perché. Susanna è stata l'incanto interrotto e quel perché non è mai arrivato." Selvaggia Lucarelli - "Dieci piccoli infami" Ecco una lettura dissacrante e divertente! Diciamocelo, magari sottovoce, ma diciamocelo: non è vero che perdoniamo tutto. Eh sì, il tempo allevia, lenisce, fa dimenticare. E pure non siamo persone da vendetta o rancore, ma. Resta quel retrogusto amaro delle ingiustizie vere o presunte che sentiamo di aver subito, quelle che ci ricordiamo da eterni adolescenti litigiosi e permalosi... Avete presente? Questo libro vi rende giustizia ed assicura risate catartiche e sagaci.
È il secondo libro di Selvaggia Lucarelli che leggo, ed era da tanto che volevo acquistarlo poiché molto incuriosito dal titolo oltre che dal alcuni dettagli trapelati in alcune interviste. Devo dire che l'ho trovato un libro perfetto per una lettura tranquilla, non troppo impegnativa, ma allo stesso tempo riflessiva e con una buona dose di ironia per poter rivivere alcuni momenti della propria vita che ci hanno un po' "segnato", proprio come Selvaggia ha voluto appunto descrivere nei vari capitoli. Forse mi aspettavo, in alcuni capitoli, qualche dettaglio in più, un po' più intrigante che andasse a rafforzare il termine ironico infame che ha voluto utilizzare Selvaggia. Ma alla fine tutto sommato un buon libro da leggere nel periodo estivo. Voto: 7
Una donna che.stimo, in gamba, forte e decisa. Una di quelle che la.vita non la.subisce ma.la.affronta..Ci racconta con il.suo.scrivere scanzonato, diretto e divertente dieci incontri che l'hanno in parte forse resa quello che è. Cattiva non direi ma per.molti forse anche un po'. Uno di quei personaggi femminili a cui uomini e donne affibbiano il caratteraccio. Ma che in realtà hanno grinta e coraggio da vendere. Ottima lettura estiva, spassosa e umoristica.
Libro che si legge velocemente, in un paio d'ore, giusto per riempire il tempo. Ideale se come me arrivate da una lettura pesante e per cui siete in stallo da un po'. La Lucarelli ha una scrittura ironica e spesso caustica, mi piace come scrive, ma niente di che per questo libro, piuttosto semplice e banalotto.
Selvaggia mi fa sempre scattare un sorriso. Simpatico decalogo di quelle persone, di m***a, che ognuno di noi ha incontrato sulla propria strada. Per lei sono stati: migliore amica, suora, ex fidanzati..ma soprattutto un incontro mi ha colpito, quello in cui anch’io sono inciampata: IL PRIMO TIZIO CHE TI CHIAMA SIGNORA! Non ti dimenticherò mai!
Scorrevole e divertente con personaggi e situazioni della vita di tutti i giorni raccontati in modo spiritoso e autoironico. Chi di noi ha mai perdonato la prima persona che ci ha chiamato "signora"?!? :-)
Ti avrei dato 4 stelle perché è un libro leggero , simpatico e che si fa leggere, a volte ho pure ghignato Ma il ringraziamento a " Marco Travaglio perché è il direttore più Figo che si possa avere" mi ha fatto abbastanza specie Ok ok lo so che era pateticamente ovvio ma potevi pure evitare
Divertente, come se stessi leggendo la Lucarelli sui social, ma la Rizzoli non può far pagare 17 euro un libretto breve breve che leggi in due ore, tsk tsk... (a volte dei suoi post su Facebook sono più lunghi, per dire, eh!)
“Hai presente questa cosa del Mar Morto che grazie alla concentrazione di sali stai a galla senza doverti muovere? Ecco, mi vedi galleggiare, ma non sto nuotando. Non vado a fondo per inerzia, non perché stia facendo qualcosa per tenermi su.” ✨
Libro breve e divertentissimo che descrive il ruolo di 10 persone che hanno contribuito a rendere l’autrice una “persona peggiore”. Quasi tutti i racconti fanno sbellicare, uno in particolare è più pesante degli altri, tutti inducono a qualche riflessione. Consigliato!
La Lucarelli si toglie 10 sassolini dalla scarpa, raccontando storie della sua vita in cui si sono palesati degli "infami". Una lettura leggera, per passare il tempo con il sorriso.