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Non c'è più tempo: Come reagire agli allarmi ambientali

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Lo dicono da tempo gli scienziati e da un po’ anche le istituzioni. Ora lo dicono soprattutto gli studenti come Greta Thunberg, che stanno finalmente portando alla ribalta della politica mondiale la catastrofe ecologica imminente: siamo un pezzo di natura, e se la natura si degrada anche noi facciamo la stessa fine. Tanto più in un’epoca di riscaldamento globale come la nostra che, inducendo fenomeni meteorologici estremi, minaccia il benessere dei nostri figli e nipoti. Eppure ci sono molti modi per risparmiare energia evitando di aggravare l’inquinamento atmosferico o per non sprecare inutilmente le risorse naturali che scarseggiano mettendo a rischio il futuro. Mercalli lo dice e lo scrive da oltre vent’anni, ma non c’è più tempo, e questo libro spiega bene perché.

272 pages, Paperback

First published October 9, 2018

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About the author

Luca Mercalli

30 books18 followers
Presiede la Società Meteorologica Italiana, associazione fondata nel 1865, dirige la rivista Nimbus e si occupa di ricerca sulla storia del clima e dei ghiacciai delle Alpi. Ha studiato scienze agrarie all'Università di Torino, con indirizzo Uso e difesa dei suoli e agrometeorologia, e ha approfondito la preparazione in climatologia e glaciologia in Francia, tra Grenoble e Chambéry, dove si è laureato in geografia e scienze della montagna. Svolge intensa attività didattica per scuole e università e di informazione come editorialista per La Stampa, dopo vent’anni a La Repubblica; scrive anche su Donna Moderna e Gardenia, per un totale di oltre 1300 articoli. Ha condotto più di un migliaio di conferenze e in televisione fa parte dello staff di RAI3 Che tempo che fa e RAI2 TGR Montagne, oltre a collaborare con la Radio Televisione Svizzera Italiana e il Climate Broadcast Network dell’Unione Europea, gruppo di presentatori meteo esperti in comunicazione del rischio climatico e ambientale. E’ componente del comitato scientifico di ASPO Italia, associazione per lo studio del picco del petrolio, e infatti vive in una casa alimentata da energia solare. Tra i suoi libri: Filosofia delle nuvole e Che tempo che farà per Rizzoli, Viaggi nel tempo che fa per Einaudi e Prepariamoci per Chiarelettere (Premio Selezione Bancarella 2012).

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Displaying 1 - 15 of 15 reviews
Profile Image for Bioteo.
204 reviews33 followers
November 30, 2018
Viviamo in un periodo storico quanto mai incerto in cui la crisi ambientale globale grava sul nostro futuro. La rivista internazionale “Bullettin of the Atomic Scientists” a partire dal 1947 mette in guardia l’umanità sul rischio di olocausto nucleare con il suo “Orologio dell’Apocalisse” (Doomsday Clock). Nel 2018 siamo a soli due minuti dalla mezzanotte, cioè vicinissimi alla possibilità di un collasso globale a causa della combinazione del rischio di una nuova ondata di riarmo nucleare (Trump ha più volte dichiarato di voler raddoppiare nei prossimi anni l’arsenale nucleare degli USA) a cui si aggiunge il riscaldamento globale causato dall’uomo, sempre più grave e irreversibile. Come suggerisce Luca Mercalli nel suo libro di recente pubblicazione “Non c’è più tempo”, occorre agire subito e in fretta per scongiurare il peggio. Da decenni scienziati di ogni parte del mondo mettono in guardia i decisori politici sull’urgenza di agire in modo efficace. Alla fine degli anni ‘60 Aurelio Peccei, economista torinese colto e lungimirante, fondò il Club di Roma, un gruppo di scienziati, alcuni afferenti al celebre MIT, che lavorarono al rapporto intitolato “I limiti dello sviluppo. In questo libro gli autori sostenevano una tesi semplice ma purtroppo troppo spessa ignorata: i consumi materiali e l’accumulo dei rifiuti provenienti dalla nostra società consumistica non possono proseguire all’infinito su una Terra di dimensioni e risorse limitate. Purtroppo ogni giorno, ascoltando un telegiornale o leggendo un quotidiano abbiamo l’evidenza di come la nostra società creda incessantemente al dogma economico della crescita indefinita. L’obiettivo di qualunque governo è la crescita: dei consumi, dell’economia e dei consensi. Siamo molto distanti dall’auspicata economia circolare, che vede nel rifiuto una risorsa che possa essere nuovamente riutilizzata.
Nel corso degli ultimi anni il tema dei cambiamenti climatici è diventato di estrema attualità. Sempre più spesso si leggono sui giornali notizie riguardanti l’intensificarsi di eventi atmosferici estremi quali prolungate siccità, ondate di calore, alluvioni disastrose, inverni con temperature anomale, ecc., diretta conseguenza dell’incremento delle temperature medie globali.
La domanda che tutti si pongono è se questi eventi climatici rientrino in quella che è la normale variabilità climatica oppure se c’è qualcosa di più. Per rispondere a questo importante quesito risulta fondamentale comprendere che cosa sia e come funzioni il clima. Il clima terrestre che tanto condiziona la nostra quotidianità è il risultato di complesse interazioni tra fattori di origine extraterrestre (energia irradiata dal sole, distanza relativa tra terra e sole, inclinazione dell’asse terrestre) e fattori terrestri legati all’atmosfera, alla biosfera, alle nubi, agli oceani e alla riflettività della superficie del nostro pianeta. Un ruolo cruciale nel bilancio energetico globale è giocato dalla nostra atmosfera che grazie alla presenza di alcuni gas (vapore acqueo, anidride carbonica, ozono, metano, protossido di azoto) è in grado di trattenere parte della radiazione infrarossa riflessa dalla superficie del pianeta. Questo effetto serra naturale, essenziale per la sopravvivenza della vita sulla terra, mantiene una temperatura media globale intorno ai +15°C. Senza l’effetto serra generato dall’atmosfera la temperatura media della Terra precipiterebbe intorno ai -20°C. Nel dibattito complesso e articolato sul riscaldamento climatico è ormai assodato che a partire dalla rivoluzione industriale il massiccio utilizzo di combustibili fossili abbia determinato un crescente accumulo di anidride carbonica in atmosfera con la conseguente intensificazione dell’effetto serra. L’anidride carbonica è passata da una concentrazione preindustriale di circa 280 ppm agli oltre 400 ppm di oggi. I dato aggiornato ad oggi è di 406 ppm. Teniamo presente che la soglia di sicurezza (Tipping Point) individuata da molti scienziati è di circa 350 ppm.
Nel corso dell’ultimo secolo in seguito al rafforzamento dell’effetto serra la temperatura media globale è aumentata di 0.74° C. Questo dato è confermato anche a livello locale in quanto, per quanto riguarda il Piemonte, l’analisi delle medie annuali rivela una tendenza di crescita statisticamente significativa sia per le massime che le minime, che hanno registrato un incremento rispettivamente di circa 1.15°C e di 0.55°C negli ultimi 50 anni.
Ma che cosa dobbiamo attenderci per il futuro? Il comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), fondato nel 1988 dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) unitamente all’Organizzazione Meteorologica Mondiale, ha l’importantissimo ruolo di fornire ai decisori politici una valutazione oggettiva della letteratura tecnico-scientifica e socio-economica disponibile in materia di cambiamenti climatici al fine di elaborare strategie di adattamento e di mitigazione degli effetti negativi per il futuro. L’importante ruolo dell’IPCC nella divulgazione e sensibilizzazione di fronte al delicato tema dei cambiamenti climatici è stato riconosciuto nel 2007 con l’assegnazione del premio Nobel per la Pace.
In base ai rapporti dell’IPCC, che attualmente rappresentano la fonte più attendibile e aggiornata sul tema dei cambiamenti climatici, la temperatura media globale potrebbe aumentare, entro la fine del secolo da 1.8 a 4.0°C rispetto ai valori di riferimento del 1990. Secondo alcuni ricercatori non si può escludere che il riscaldamento possa essere ancora più intenso con un incremento che potrebbe arrivare a +6°C. Questa incertezza nel valore deriva dal fatto che le previsioni sul clima vengono elaborate dall’IPCC tenendo in considerazione differenti scenari socio-economici dell’umanità che possono condizionare molto le emissioni di gas-serra.
Inoltre, l’aumento della temperatura non sarà omogeneo; le regioni alle elevate latitudini (regioni artiche) e ad elevate altitudini (ad esempio, ecosistemi alpini di alta quota) saranno particolarmente vulnerabili di fronte ad un incremento che potrebbe arrivare ai valori di +6 °C.
I modelli previsionali elaborati sono concordi nel suggerire che a causa dell’aumento delle temperature la massiccia evaporazione dagli oceani porterà ad una intensificazione del ciclo dell’acqua con un conseguente incremento complessivo delle precipitazioni, che saranno sempre più distribuite in modo disomogeneo, con fenomeni alluvionali alternati a periodi di intensa siccità (basti pensare ai fenomeni alluvionali che si sono succeduti da Belluno a Trapani nelle ultime settimane). La progressiva fusione dei ghiacci artici e dei ghiacciai continentali contribuirà ad alimentare il processo di aumento della temperatura venendo a ridursi la capacità di riflettere la luce solare da parte della superficie terrestre. Inoltre questo fenomeno porterà, secondo l’IPCC, ad un aumento dei livelli marini compreso tra 18 e 59 cm, con conseguenze disastrose per più di 150 milioni di persone che vivono in prossimità delle coste in diversi paesi del mondo.
Per concludere, il riscaldamento climatico potrà avere pesanti ripercussioni sulla salute umana in seguito all’incremento della frequenza delle ondate di calore, alla riduzione della disponibilità di acqua potabile e alla diffusione verso le zone temperate di alcuni vettori di malattie tropicali quali la malaria, la dengue o la Chikungunya, malattia da virus trasmessa dalla zanzara tigre e che già ha colpito il Ravennate nel 2007.

Le sfide che dovremo affrontare non riguardano esclusivamente il cambiamento climatico. Ecco gli altri principali problemi ambientali:
-acidificazione degli oceani: buona parte dell’anidride carbonica presente in atmosfera viene assorbita dagli oceani. Questo processo porta all’acidificazione degli stessi con ripercussioni negative sulla sopravvivenza di alcuni organismi marini con scheletri carbonatici (plancton, molluschi, coralli, ecc.)
-cementificazione dei suoli: ogni giorno per coltivazioni, allevamenti intensivi e prelievo di legname vengono deforestati e/o cementificati 50000 ettari di suolo compromettendo in modo irreversibile i servizi ecosistemici elargiti da questi sistemi naturali
-eccesso di utilizzo dell’acqua dolce: Blue Marble è una famosa fotografia della Terra scattata il 7 dicembre 1972 dall'equipaggio dell'Apollo 17 (l'ultima missione del Programma Apollo) ad una distanza di circa 45 000 km. Da quella distanza la Terra appariva agli astronauti come una biglia blu (blue marble) per l’abbondanza di acqua. Tuttavia solamente lo 0,6 % di tutta l’acqua del mondo è dolce e utilizzabile e il suo eccessivo prelievo, unitamente all’inquinamento di questa importante risorsa, sta impoverendo falde acquifere, fiumi, laghi, scatenando conflitti per il loro controllo.
-inquinamento di aria, acqua e suoli: da oltre un secolo l’enorme e incessante crescita economica ha causato una massiccia immissione di sostanze inquinanti nei nostri ambienti. Ad esempio è diventata tristemente famosa l’isola di plastica del pacifico (Great Pacific Garbage Patch, in inglese). Si tratta della più grande zona di accumulo di rifiuti galleggianti al mondo. È situata in corrispondenza del vortice oceanico subtropicale del Pacifico del Nord, in una regione dove le correnti superficiali formate dai venti creano una zona di convergenza dove si accumulano detriti naturali e di origine umana che possono rimanere intrappolati nel vortice per vari anni. La maggior parte dei detriti sono frammenti di plastica di dimensioni microscopiche, ed escluse concentrazioni locali di rifiuti di grandi dimensioni, i detriti non sono visibili ad occhio nudo, tanto meno dallo spazio. La sua estensione è pari a tre volte la Francia!
-perdita della biodiversità: Secondo varie stime scientifiche ogni giorno si estinguono tra le 35 e le 200 specie animali e vegetali. Edward Wilson, uno dei più grandi biologi conservazionisti mondiali, nonché vate della biodiversità, sostiene che scompaiano circa 27.000 specie ogni anno, cioè tre specie ogni ora! Se le pressioni antropiche non si allenteranno nel corso di questo secolo, entro il 2050 un milione di specie saranno a rischio di estinzione ed entro il 2100 metà delle specie della terra saranno estinte o seriamente in pericolo. Abbiamo avviato la sesta estinzione di massa! La quinta si verificò 65 milioni di anni fa e fu causata da un meteorite di 10 km di diametro che impattò in Centro America e portò all’estinzione dei dinosauri.
Siamo ormai condannati al collasso? Sebbene il tempo a nostra disposizione sia diventato sempre più scarso tutti noi possiamo fare molto per contribuire alla soluzione del problema. Ad esempio puntando ad uno stile di vita maggiormente ecosostenibile. Nella situazione in cui ci troviamo risulta quanto mai attuale una celebre frase pronunciata da Winston Churchill nel novembre 1936 alla Camera dei Comuni “L’epoca della procrastinazione, delle mezze misure, del mitigare, degli esperimenti inutili, del differire sta giungendo al termine. Ora entriamo in un periodo di conseguenze. Non possiamo evitare questo periodo; ci siamo dentro adesso”
Fortunatamente in questo quadro particolarmente critico è possibile individuare qualche evento in grado di alimentare la speranza per un futuro migliore. Ad esempio la Chiesa cattolica ha preso posizione di fronte alla crisi climatica e ambientale con l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. Pubblicata nel maggio del 2015 e rivolta, non ai credenti cattolici ma, “a tutti gli uomini di buona volontà”. Essa presenta uno stile molto comprensibile ed efficace e un messaggio chiaro: c’è la piena fiducia nelle acquisizioni della scienza per quanto riguarda questi temi e una grande necessità di mettere in discussione i modelli di sviluppo, produzione e consumo.
Un’ultima riflessione sui fenomeni alluvionali che si sono verificati in Italia nelle ultime settimane. Certamente il cambiamento climatico può aver avuto un ruolo importante. Basti pensare ai milioni di alberi abbattuti in Trentino dalla furia del vento, un evento certamente insolito ed estremo. Tuttavia il caso delle due famiglie sterminate dalla piena del fiume Milicia, vicino a Palermo, ci deve far riflettere sul rapporto che tutti noi abbiamo con il territorio in cui viviamo. Da decenni sappiamo che viviamo in un paese dall’elevato rischio idrogeologico dove il problema dell’abusivismo edilizio presenta in alcune regioni risvolti drammatici. Tuttavia siamo soliti ad agire in emergenza, quasi mai e con scarsissime risorse economiche, in prevenzione. E’ diventata sempre più importante la pianificazione e la manutenzione capillare del territorio per ridurre (poiché è impossibile annullare) il rischio climatico di oggi e soprattutto di domani.
Profile Image for Giudy.
36 reviews
January 20, 2020
Interessante sotto molti punti di vista. Vi sono presenti temi e discussioni utili e statistiche impressionanti, oltre a preziosi consigli per come agire a partire dalla nostra casa. Nonostante ciò, ormai lo trovo un po' "obsoleto" in quanto è stato pubblicato prima che vi si potesse scrivere degli scioperi del clima, i famosi Fridays For Future. Pertanto, i giovani qui appaiono disinteressati all'argomento e dediti soltanto a giocare col cellulare, a parte pochi casi eccezionali. I dati che invece si hanno ora riguardanti gli scioperi in tutto il mondo del 27 settembre 2019 sono esorbitanti, 1 MILIONE di persone scese in piazza SOLO in Italia e più di 7 milioni nel mondo intero. L'opinione pubblica sta cambiando, i giovani stanno capendo che sono l'ultima generazione che potrà fare qualcosa ma la prima a subire gli effetti della CRISI climatica. Forse nel prossimo libro Mercalli potrà scrivere anche di questo e sottolineare la differenza col suo pensiero in questa sua opera.
Profile Image for Vda.Claudio.
59 reviews1 follower
October 27, 2018
Luca Mercalli è un Gigante. Filantropo, scienziato, divulgatore. In questo libro condensa sotto forma di multipli editoriali 20 anni di esperienza in fatto di cambiamento climatico e sostenibilità. Parla di quello che è IL problema che l'umanità dovrà affrontare nei prossimi anni. Chiunque non lo conosce deve leggerlo. Unica pecca lo stile non esattamente letterario
Profile Image for Erika.
63 reviews6 followers
January 20, 2019
"Purtroppo questa indifferenza della grande informazione di massa e della politica verso la prevenzione del rischio climatico e ambientale rischia di costarci molto salata.
Come fare? Non lo so, ma ci provo ancora..."


Avrei potuto interrompere la lettura del libro a circa 100 pagine dalla fine, perché Mercalli lì aveva già raggiunto il suo scopo: convincermi che un cambiamento è necessario, a partire dal singolo individuo.
250 pagine di riflessioni sul clima, con dati alla mano, esposti in maniera chiara e completa (a volte forse anche troppo: alcune parti sono un po' ripetitive, ma è una cosa che gli si perdona facilmente).
5 stelle perché, nonostante i piccoli difetti, credo che sia un libro che tutti dovrebbero leggere, a partire da coloro che ci governano.
Io sicuramente cercherò di mettere in pratica alcuni dei suoi consigli per essere un po' più sostenibile.
Profile Image for inenaez.
33 reviews
August 11, 2022
Luca Mercalli, noto climatologo, ricercatore di prim'ordine e abile divulgatore, pubblica un saggio ben strutturato, interessante e contenente indiscutibili verità. Vedere che qualcuno ha valutato il libro con una o due stelle mi fa pensare che non si sia capito il messaggio o che, come lo stesso autore fa presente più volte (anche nell'ultimissima pagina), si pensi che tutto sommato la vita che facciamo ora non sia poi così terribile.

Ad oggi, 11 agosto 2022, in buona parte d'Italia sono settimane che non cade una goccia d'acqua. Le temperature restano sopra i 30 gradi, varie regioni sono sottoposte a regolamenti da regime di siccità, i giardini non possono essere annaffiati, gli animali soffrono il caldo soffocante. Noi, in qualche modo, restiamo insofferenti e protetti dal climatizzatore o dalla possibilità di ripararci in luoghi più freschi o in località di mare. Nel frattempo le isole del Pacifico scompargono sommerse dall'acqua.

Il tono di Luca Mercalli può sembrare a tratti ostile e accusatore, ma credo che sia il minimo. Ha tutto il mio supporto e ritengo abbia piena ragione a parlare in questo modo.
(Ci tengo comunque ad aggiungere che personalmente non mi è sembrato così violento o cattivo, ma piuttosto incalzante e invitante a riflessione, cosa più che apprezzabile.)

Per concludere, ho solo 20 anni ma ho scelto di studiare biologia per poter dare una mano a un mondo deteriorato e destinato ormai al peggio. Molte delle cose che Mercalli suggerisce di fare, grazie alla famiglia in cui sono nata, per me sono quasi scontate: abbiamo un orto da sempre, alleviamo animali e viviamo in una casa ereditata dai bisnonni, uso il treno e la bicicletta per buona parte dei miei spostamenti e scelgo di raccogliere le schifezze gettate dai turisti quando vado a camminare in montagna o in mezzo ai campi intorno a casa.
Farò del mio meglio per dare il maggior aiuto possibile alla divulgazione e all'attiva lotta per il rispetto del clima e della Terra.

Dottor Mercalli, grazie per scrivere, grazie per divulgare, grazie per tutto quello che fa.
Profile Image for Chiara Riviera.
157 reviews9 followers
July 27, 2021
Un libro divulgativo che mette l'accento sul fatto che dobbiamo fare qualcosa per contrastare la crisi climatica e dobbiamo farla adesso.
Accanto alla spiegazione di come i cambiamenti climatici stiano impattando sull'umanità, ci sono anche consigli su cosa il singolo possa fare per vivere in maniera più sostenibile (spoiler: non tutte le cose che nomina sono fattibili da tutti).
Dato che ritengo che quello che può fare il singolo arriva solo fino ad un certo punto, soprattutto perché a volte non ce lo si può permettere, mi è molto interessata la parte in cui si parla di cosa la politica potrebbe fare per contrastare i cambiamenti climatici. In particolare, viene detta chiaramente una cosa che non viene mai detta: la sostenibilità non può essere fatta con il sistema economico capitalista che abbiamo adesso, perché non può esserci una crescita infinita laddove le risorse del pianeta sono finite.

Nota negativa, il tono, che mi è sembrato sempre polemico, come se il lettore venisse sempre considerato un fannullone che non fa niente per contrastare il cambiamento climatico. Posso capire che l'autore sia esasperato dal fatto che nessuno stia prendendo seriamente la questione, però non è comunque un modo di porsi che fa acquistare simpatia.
Infine, nel libro si fa riferimento ai giovani sottolineando come non si interessino alla questione. Ovviamente questo è dovuto al fatto che il libro è stato scritto e pubblicato prima dei Friday for future, quindi che nessuno se la prenda!
Profile Image for Daniele Scaglione.
Author 12 books15 followers
February 5, 2019
Ho letto questo libro per interesse al tema del cambiamento climatico e, in effetti, sull'argomento ci sono molte notizie utili. Ma ci sono anche tante altre informazioni e pensieri di Mercalli su tanti argomenti differenti. Spesso, però, queste informazioni sono ripetute.

Il libro è sostanzialmente una raccolta di articoli di Mercalli scritti nel corso di diversi ultimi anni, e gli stessi argomenti, con frasi sostanzialmente identiche, vengono ripetuti spesso. Alcuni articoli sono anche un po' datati, il che non sarebbe un male in sé, se fossero inseriti in un contesto cronologico fatto bene.

Nel merito di 'dove sta andando il mondo', Mercalli non lascia grande speranza. Il libro è pieno di momenti di sconforto per come gli appelli vengono inascoltati, per come l'allarme non venga ascoltato da praticamente nessuno.
Profile Image for Antonella Montesanti.
1,101 reviews25 followers
October 17, 2019
Una bella raccolta di riflessioni e spunti sui cambiamenti climatici e su tutto ciò che possiamo ancora fare per la nostra amata terra. Pensieri e azioni utili che nel nostro piccolo tutti possiamo adottare prima che davvero sua troppo tardi, anche se tardi già lo è. Pensieri e citazioni che anticipano di ventanni gli scioperi odierni per il clima, scioperi che a mio personalissimo parere non servono a nulla se non sono accompagnati da gesti concreti.
Profile Image for esplovago.
75 reviews15 followers
March 23, 2019
Una rassegna di articoli: come tale a volte risulta ripetitiva. Tutto sommato una piacevole lettura per aumentare la consapevolezza della necessità di una svolta sociale e politica riguardo all'impatto antropico sulla Natura.
Profile Image for Ruzzo.
6 reviews
October 8, 2019
Da leggere assolutamente. Descrive con precisione la situazione di cambiamento climatico a causa antropologica in cui ci troviamo (ormai da più di 50 anni) e fornisce utili suggerimenti per fare ognuno qualcosa nel proprio piccolo.
Profile Image for Stefano Ottolenghi.
204 reviews103 followers
November 24, 2018
Solleva spunti interessanti, ma in buona misura è una collezione di articoli e piccoli saggi scritti in altri momenti, e finisce per essere molto ripetitivo.
Profile Image for Lale.
13 reviews
July 25, 2023
Regole e consigli per vivere in modo più sostenibile. Fonte molto ricca di dati e avvenimenti metereologici di rilievo che dimostrano che il cambiamento climatico è reale ed è già in atto. Quello che mi turba sempre di queste letture è che anche l'autore e scienziato sia rammaricato e quasi arreso dinanzi al menefreghismo del singolo individuo, delle potenze nazionali e sovranazionali dinanzi a questa bomba a orologeria che minaccia la sopravvivenza della specie umana (più che il pianeta in sé). Un disastro annunciato prima del quale abbiamo ricevuto tutti i segnali di allerta per poter agire in tempo ma dinanzi ai quali siamo rimasti ciechi e inermi
Profile Image for saby.
21 reviews
July 19, 2024
tesi e dati esposti in maniera chiara e valida, non mi è solo piaciuto il modo in cui l'autore parla di mode e certi argomenti attuali come un adulto che non sta al passo coi tempi ma si permette di giudicarli
263 reviews1 follower
June 8, 2024
Loved all the citations (mi sono piaciute tutte le citazioni).
Profile Image for Lia Crisiani.
36 reviews1 follower
December 6, 2021
“Non c’è più tempo” di Mercalli, noto climatologo, è un saggio sui cambiamenti climatici e l’allarme ambientale.
Come sapete, questa è una tematica a me molto cara. E’ un libro che mi ha fatta soffrire e arrabbiare molto ma al tempo stesso mi ha resa ancora più consapevole.

Il testo affronta gli ultimi 30 anni di società e comportamenti che l’uomo ha adottato nei confronti di ambiente ed economia, provocando la crisi ambientale in cui ci troviamo ora a causa dell’eccessivo sfruttamento quasi sempre insensato delle risorse naturali, che provoca cambiamenti climatici e perdita di biodiversità.
Ho apprezzato moltissimo questo libro perché vengono forniti degli esempi concreti su come vivere diminuendo il proprio impatto ambientale.
È un invito a non considerare questi accorgimenti come una fatica o un sacrificio gravoso, ma piuttosto come dei piccoli gesti che devono diventare abitudini.

L’autore lancia un grido d’allarme, vuole riportare l’attenzione verso l’ambiente all’ordine del giorno nelle agende dei governi di tutto il mondo, così da farlo diventare un impegno importante e condiviso a livello internazionale.
Mercalli sottolinea molte volte che la Terra è casa nostra ed è uno sola, se continuiamo di questo passo per il pianeta non sarà possibile sopravvivere, e noi con lui.
Il libro, secondo me, è più una lettera dal pianeta Terra, indirizzata a tutta l’umanità: un ammonimento a noi, esseri umani, a non sfruttare eccessivamente le risorse che questa ci regala ogni giorno, poiché ne stiamo facendo uso sconsiderato.

L’illogicità di tutto ciò è che saremo noi i primi ad essere eliminati, ma a quanto pare siamo testardi e non lo capiamo. La Terrà guarirà senza di noi, trovando nuovamente un equilibrio di leggi fisiche e naturali.
Non è un libro scritto da un catastrofista, è un libro che vuole far aprire gli occhi sulla verità, un testo che dispensa consigli di ecologia domestica e spiega come correggere i nostri comportamenti. Perciò vi ho trovato un’ultima nota di ottimismo nei confronti del genere umano, il punto è che il tempo sta veramente scadendo.
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