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The Coral Merchant: Essential Stories

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Joseph Roth's sensibility-both clear-eyed and nostalgic, harshly realistic and tenderly humane-produced some of the most distinctive fiction of the twentieth century. This collection of his most essential stories, in exquisite new translations by Ruth Martin, showcases the astonishing range and power of his short stories and novellas.

In prose of aching beauty and precision, Roth shows us isolated souls pursuing lost ideals and impossible desires. Forced to remove a bust of the fallen Austrian emperor from his house, an eccentric old count holds a funeral for it and intends to be buried in the same plot himself; a humble coral merchant, dissatisfied with his life and longing for the sea, chooses to adulterate his wares with false coral, with catastrophic results; young Fini, just entering the haze of early sexuality, falls into an unsatisfying relationship with an older musician. With the greatest craft and sensitivity, Roth unfolds the many fragilities of the human heart.

256 pages, Paperback

First published January 1, 1939

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About the author

Joseph Roth

522 books778 followers
Joseph Roth, journalist and novelist, was born and grew up in Brody, a small town near Lemberg in East Galicia, part of the easternmost reaches of what was then the Austro-Hungarian empire and is now Ukraine. Roth was born into a Jewish family. He died in Paris after living there in exile.

http://www.josephroth.de/

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Displaying 1 - 17 of 17 reviews
Profile Image for Vittorio Ducoli.
580 reviews83 followers
January 18, 2016
Le molteplici facce del "cantore del Finis Austriae"

Probabilmente pochi scrittori hanno lasciato nella loro vita e nella loro opera tracce così sottilmente ambigue come Joseph Roth.
Ebreo, nato alla periferia dell'impero austroungarico, si trovò ad attraversare un'epoca scandita dalla prima guerra mondiale, dalla frantumazione del vecchio impero, dai convulsi anni del dopoguerra europeo, dall'avvento del nazismo. Ai ritmi drammatici della Storia egli reagì modificando il suo pensiero, o forse mostrandone in pubblico, attraverso le sue opere, le varie sfaccettature, esaltandone via via un lato piuttosto che un altro, probabilmente in funzione del necessario adattamento ad una realtà che progressivamente si andava facendo sempre più cupa e tragica, che progressivamente sfilava alla vista di questo indubbiamente acuto osservatore ogni punto di riferimento a cui di volta in volta cercava di aggrapparsi.
Esemplare di questa sua ambiguità, della difficoltà di classificare l'opera di Roth all'interno delle grandi correnti del pensiero occidentale, è secondo me l'episodio (riportato nell'ottima voce di Wikipedia dedicata all'autore) della quasi rissa cui si giunse al suo funerale a Parigi tra comunisti, legittimisti asburgici, cattolici ed ebrei ortodossi, ognuno rivendicante lo scrittore come rappresentante delle proprie idee.
Va subito detto che tale ambiguità non oltrepassò mai i limiti di un lucido e coerente antinazismo: anzi Roth fu tra i primi intellettuali ad intravedere e a descrivere in termini quasi profetici la catastrofe rappresentata dall'avvento al potere di Hitler, che pagò con un duro esilio.
Azzardo che probabilmente il drammatico finale della sua vita, l'alcolismo che lo portò alla morte emblematicamente pochi mesi prima che sull'Europa si scatenasse la tragedia bellica, sia dovuto – oltre che a vicende personali - proprio alla constatazione del proprio fallimento come intellettuale, della assoluta inadeguatezza delle proprie posizioni rispetto ad un mondo che non poteva non percepire che in continuo, inarrestabile crollo.
Questo imperdibile volume di Adelphi (editore cui si deve in gran parte la riscoperta di Roth in Italia) ha l'indubitabile pregio di mostrarci, attraverso di fatto l'intera produzione di racconti e novelle di Roth, l'evoluzione delle tematiche trattate dall'autore ed anche, per certi versi, la sua evoluzione stilistica, pur in un quadro di piena riconoscibilità di quel suo caratteristico modo di scrivere fatto di frasi brevi e – generalmente – di impersonalità quasi giornalistica (Roth fu anche un eccellente giornalista per importanti testate, soprattutto tedesche).
Dai racconti emerge un Roth sicuramente più sfaccettato dello scrittore classificato come il cantore del finis Austriae sulla base dei romanzi più famosi come La marcia di Radetzky e La cripta dei Cappuccini, anche se come vedremo la nostalgia del perduto impero multilingue e multiculturale gioca una parte essenziale anche in questa raccolta.
Il primo racconto, L'allievo modello, è anche la prima opera pubblicata da Roth, all'epoca ventiduenne , nel 1916. Narra la vita di un di un ambizioso opportunista che attraverso l'ipocrisia e la capacità di saperci fare riesce ad elevarsi al di sopra delle modeste origini. Una tematica che potrebbe apparire forse banale e scontata viene però trattata da Roth con molta originalità, sia per quanto riguarda il tono sarcastico utilizzato, sia per l'angolatura dalla quale viene vista. Infatti Roth ribalta sui personaggi che circondano Andreas Wanzl, il protagonista, la colpa di non accorgersi dei suoi veri sentimenti, delle vere motivazioni del suo agire: tanto più Andreas è subdolo e financo spietato al fine di raggiungere i suoi obiettivi tanto più viene pubblicamente apprezzato e lodato. L'ipocrisia del singolo si traduce così in una feroce critica alle convenzioni sociali ed alla stupidità umana, magistralmente espressa nella agghiacciante risata di Andreas nella bara. Altro elemento di feroce critica dei valori convenzionali è dato dal fatto che Andreas esercita tutto il suo saperci fare non per raggiungere una qualche posizione di prestigio, ma per assicurarsi una tranquilla, drammaticamente piccolo-borghese esistenza di direttore di una piccola scuola di provincia.
Lo specchio cieco è del 1925: l'impero è crollato ormai da quasi sette anni, ma in Roth non c'è ancora traccia della nostalgia per il passato che caratterizzerà molte sue opere future. La dolente figura della piccola Fini rappresenta semmai il paradigma delle incertezze del presente, dell'emarginazione, delle diverse, magmatiche suggestioni di un'epoca caratterizzata da miseria e dalla perdita di ogni certezza. E' a mio avviso uno dei racconti più belli della raccolta, anche perché la storia e la figura di Fini vengono delineate attraverso uno stile di scrittura quasi da apologo (stile che Roth avrebbe utilizzato anche in seguito) che tuttavia permette una profonda introspezione sia nell'animo dei protagonisti sia nello spirito dell'epoca.
Il successivo Aprile. La storia di un amore, sempre del 1925, è secondo me il racconto più debole del volume: piccola storia, inusualmente raccontata in prima persona, dei sentimenti di un giovane uomo durante il breve soggiorno in una città di provincia, non riesce ad elevarsi al di sopra di un vacuo intimismo, anche se alcuni personaggi secondari sono descritti mirabilmente.
Segue Il capostazione Fallmerayer, una delle pietre miliari di questa raccolta. Siamo già nel 1933, ed infatti il racconto sarà pubblicato ad Amsterdam. Compare per la prima volta con una sua precisa centralità nei racconti di Roth il tema della prima guerra mondiale, che in precedenza era stato solo sfiorato ne Lo specchio cieco. Qui la guerra è vista come elemento in grado di sovvertire qualsiasi ordine sociale: il protagonista della storia, che in tempo di pace è un semplice capostazione, riuscirà infatti a coronare il suo impossibile sogno d'amore con la contessa Walewska solo per il fatto di essere andato in guerra, e perché la guerra ha sconvolto anche la vita della contessa. Il bellissimo, fulminante finale ci dice tuttavia che questo sovvertimento è solo temporaneo, e che il ritorno alla normalità della pace porta con sé anche l'impossibilità di procrastinare una situazione resa possibile solo dall'eccezionalità della guerra. Fallmerayer non accetta il ritorno ad un ruolo subordinato, anche se è pienamente conscio dell'impossibilità per lui di tornare alla sua vita precedente: fa quindi l'unica scelta possibile. Ricordando che La marcia di Radetzky fu pubblicato l'anno precedente, si può quasi dire che questo racconto occupa un posto antitetico al romanzo nella complessa personalità artistica di Roth: non c'è qui, infatti, alcuna nostalgia organica del mondo di ieri, anzi nella vicenda del capostazione si può forse ravvisare la consapevolezza che alcuni cardini della costruzione sociale rimangono immutabili nonostante tutti gli apparenti sconvolgimenti della Storia.
Trionfo della bellezza (1935, significativamente l'anno del divorzio di Roth dalla moglie Friedl) è una tragicommedia molto godibile, anche se intrisa di una buona dose di misoginia, condita da un aspro sarcasmo nei confronti della mentalità borghese contrapposta a quella del vero signore. Curiosamente il protagonista (o meglio il narratore) è medico termale, come accade in uno dei romanzi di un altro grande scrittore austriaco, Arthur Schnitzler, e come in molte delle opere di Schnitzler anche qui il tema della patologia gioca un ruolo essenziale.
Con Il busto dell'Imperatore ci immergiamo in pieno nel Roth nostalgico di kakania, del quale questo racconto rappresenta il vero e proprio manifesto, in modo persino troppo didascalico. La nostalgia per l'armonia delle culture nel vecchio impero, per la saggezza e la magnanimità del potere su cui l'impero era basato raggiunge vette francamente difficilmente conciliabili con la realtà, come pure sicuramente falso suona il paternalismo con cui Roth guarda al popolo e ai suoi bisogni. Non bisogna dimenticare tuttavia che ormai siamo in pieno nazismo, e che Roth vedeva il germe del nazionalismo che stava portando alla catastrofe l'Europa proprio nella sostituzione del concetto di popolo con quello di nazione, e quindi guarda indietro, in un'epoca in cui secondo lui i vari popoli trovavano la loro identità in uno spazio politico e sociale unitario come il defunto impero. Pur in una cornice come detto didascalica, è comunque notevole (oltre alla consueta perizia narrativa) la descrizione della volgarità dell'epoca nuova e dei suoi padroni, in particolare nelle pagine dedicate al viaggio in Svizzera del protagonista.
La leggenda del santo bevitore, racconto famosissimo da cui Eramnno Olmi ha tratto un bel film, è a mio avviso in ogni caso, seppur suggestivo, un racconto minore, nel quale un Roth ormai preda dell'alcool si rifugia in una sorta di sogno mistico.
Chiude la raccolta Il Leviatano, pubblicato postumo ma scritto e parzialmente pubblicato nel 1934 con il titolo Il mercante di coralli, nel quale il tema del piccolo mondo antico è sviluppato con una profondità molto maggiore che ne Il busto dell'imperatore. Il sovvertimento della tranquilla vita del mercante ebreo Nissen Piczenik ad opera dell'irruzione della moderna tecnologia ed il suo andare incontro all'inevitabile fine nel momento in cui decide di voltare le spalle ai i suoi princìpi etici sono ancora una volta un inno all'armonia perduta, alla semplicità rinnegata per un mondo senza senso. Ancora una volta Roth si rifugia in un passato idealizzato, tuttavia il racconto è molto bello e carico al solito di suggestioni e poesia.
Un bellissimo volume, quindi, come detto imperdibile per capire meglio la complessa ed anche ambigua personalità letteraria di Joseph Roth, che non sarà forse stato uno dei più grandi interpreti della convulsa epoca in cui ha vissuto ma è senz'altro da annoverare tra gli scrittori che vale la pena conoscere a fondo per capirla meglio, quell'epoca, che tante inquietanti analogie ha con la nostra.
Profile Image for capobanda.
70 reviews56 followers
October 14, 2012


Sogni sgretolati, redenzioni impossibili, amori rachitici, ambizioni meschine, vestigia polverose dell’onore perduto, anime anguste, Gretchen che sbiadiscono in povere Mizzi, vite consumate tra palazzi di periferia e stazioni ferroviarie e parchi cittadini, eterni monumenti alla tristezza.

E per chi legge la stessa malinconia inconsolabile che stringe la gola certi pomeriggi di domenica.

http://www.youtube.com/watch?v=AqQ2_2...
Profile Image for Chequers.
597 reviews35 followers
August 24, 2017
Il Busto dell'Imperatore e' un piccolo capolavoro, e tutti gli altri romanzi sono molto belli. Roth non mi delude mai.
8,985 reviews130 followers
August 1, 2020
I believe this ticked off a new name for me – I think since I first became aware of library shelves bearing both Philip Roth and Joseph Roth I've read a full book of neither. Well, starting with the second story of these six (don't ask), we find a long piece that seems to try and quote the title of the third, even if it was written three years earlier. I guess that's as good a way as any to say I was heavily distractable while looking at this plodding mix of young girl who is on her first period and yet a legal courier, whose father has come back from WW1 deaf, and an artist, and… I have no idea. Great introduction to this author it was not. Next.

Back to the beginning in this book – literally, for these are in chronological order – 'Career' is a brief look at an accountant torn between opposing claims on his working hours. The other notably short piece in this collection – ten sides to the fifty or more of the rest – is likewise a little too inconsequential. Slightly more successful is what comes next, a look at how changes after World War One begin to depress an elderly upper class man from Eastern Europe. At the same time, if you have no interest in that part of the world I can see it easily your least favourite. The fifth work here is a little more jovial, and the title of the book is a better name for it than the traditional one given. A coral merchant has peculiar ideas about the material he sells – but when he follows a young marine to Odessa to check out the coast and the sea for the first time in his life, he opens himself to even more peculiar, and even more damaging, ideas. (At which point I have to ask why I'm divulging the right amount of detail about the stories, when the blurb is giving the whole thing away?)

To close we get a piece about a tramp who falls into luck, and then greater luck, and then… It's naive and silly and actually quite good fun until it lumbers itself with a daft, too-blunt, ending. So no, this was not exactly the book to sell the name Roth to me, or this one of them at least. It read quite freshly, and not too po-faced canonical or indeed modernist, but I found myself definitely able to take or leave the pieces here, which was not what I expected.
Profile Image for Mandy.
3,622 reviews330 followers
January 2, 2021
I could have done with an introduction to this collection of short stories from Austrian writer Joseph Roth. They can - and indeed do - stand alone without any background but I really feel that they would have benefitted from at least an indication of Roth's life and career for anyone coming to this volume without any prior knowledge. Be that as it may, I sort of enjoyed them, but wasn't blown away and feel that I will find them quite forgettable. I'm glad I've read them, but probably won't revisit.
Profile Image for Sara.
410 reviews30 followers
December 8, 2016
Otto meravigliosi racconti, tra cui il noto: "La leggenda del santo bevitore".
20 reviews
December 24, 2025
Some of the most beautiful, relatable, and heartwrenching morality tales I've ever read - I'm sure that The Blind Mirror and The Bust of The Emperor will stay with me for years to come.
Profile Image for Sergio Caredda.
296 reviews15 followers
December 20, 2019
Joseph Roth è presente con tutta la sua anima in questa raccolta di romanzi brevi, da cui traspare tutta la storia degli ultimi anni dell’Impero Austroungarico. Ed emerge come la sua capacità di narratore sia davvero ineguagliabile: il Capostazione Fallmerayer e La Leggenda del Santo Bevitore sono due piccoli capolavori.
Ma è ne Il Busto dell’Imperatore che emerge una nota di attualità estrema. La storia di un conte, di una terra attraversata da tante appartenenze diverse unite sotto l’Impero e che si dissolvono dopo la prima Grande Guerra. E offre una lezione tanto attuale pensando ai nuovi movimenti populisti di oggi. Da leggere.
Profile Image for Lucky.
95 reviews4 followers
October 29, 2020
Thanks to NetGalley and Pushkin Press for the complimentary copy. An interesting collection of short stories, with some poignant morals weaved in throughout. 
17 reviews
March 18, 2022
L'écriture manque de profondeur psychologique.
Les personnages sont perdants, résignés face au destin. Roth décrit un univers clos et triste sans échappatoire possible.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for josé almeida.
358 reviews18 followers
February 26, 2024
os contos de joseph roth remetem-me sempre para um sítio que stefan zweig me deu a conhecer. estes são tão bons...
51 reviews
December 2, 2020
The Coral Merchant is a collection of six stories by Joseph Roth. The second didn’t appeal to me, but the others were extremely good, with “The Bust of the Emperor” being a stand-out. This is the first time I’ve read Joseph Roth, so I can’t speak to the quality of the translation, but the writing is smooth with a touch of dry humor. The collection is a good mix of long and short stories, but one (“The Rich House Opposite”) might be a little too short.

These are the stories included in this collection:

“Career”
Gabriel Stieglecker doesn’t earn enough money and requests a 20p raise from his boss. He doesn’t get it, but does get a lucrative job offer from someone else. His best course is obvious to the reader. But to Gabriel, the decision is nuanced and difficult. “Career” is one of those stories that’s recognizable on a deep level; it’s the reason that it’s easier to give advice than to take it—everyone thinks their story is the one with extenuating circumstances.

“The Blind Mirror”
It’s not clear to me whether the awkwardness around Fini’s first period at the beginning of this story is because the author is a man, or because this collection was written in the 1930s. Events in Fini’s life are strangely paced, and the ending felt too sudden. This is the only story in the collection that didn’t work for me.

“The Rich House Opposite”
This story is similar to “Career” in that it feels like a fable with a moral at the close. A man looks at the fancy house that’s opposite his and wonders about the man who lives there. It has a neat little turn at the end, but it feels incomplete, especially when placed against the last three stories of the collection.

“The Bust of the Emperor”
The narrator begins with a plea that the reader forgive the insertion of a “historical and political preamble,” which is rarely a good way to start. But this particular preamble works well—enough information to set up the story, and not so much that it’s like reading an encyclopedia. “The Bust of the Emperor” follows an old Habsburg count as he wrestles with ideas of nationality and his own irrelevance in the aftermath of the first world war.

“The Leviathan”
The story about a coral merchant that’s promised by this collection’s title. Slow to start, it follows a merchant who’s obsessed with coral. He’s widely respected and lives according to routine until another coral merchant turns up. Like “Career” and “The Rich House Opposite,” it feels more like a fable than a fully developed story.

“The Legend of the Holy Drinker”
The story of a homeless drunk who runs into a streak of unexpected cash and spends much of it on alcohol (though in classier establishments than usual) while trying to repay a debt. It’s frenetic and strangely uptempo. Of the six stories, I expect this one and “The Bust of the Emperor” will most stick in my memory.

Overall: 4.5 (out of 5.0) A good collection with only one missed note. In all cases, the stories have very definite endings which I appreciate in short fiction. I’ve been reading other authors lately who write single scenes, or “a day in the life,” that are occasionally moving but lacking in resolution or closure. I much prefer this style of short fiction that has a well-defined character and a clear story arc.

NB: This book was provided for review by the publisher, Pushkin Press (via NetGalley).
Profile Image for Mandy Hazen.
1,399 reviews
September 27, 2020
A book of short stories that were very meaningful and impactful. The kind that have a true moral to the story and make you truly think and reflect on what you are doing with YOUR life. The story of the homeless man was particularly impactful and really resonated with me. Highly recommend. I received an advance review copy for free, and I am leaving this review voluntarily.
68 reviews1 follower
September 9, 2021
Would have been two stars except for 'Blind Mirror' and 'The Coral Merchant.'
Displaying 1 - 17 of 17 reviews

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