1878, Nagasaki. Après avoir importé des articles dernier cri d’Europe, Momotoshi veut maintenant se rendre à Paris pour y vendre des produits d’art et d’artisanat japonais. Au moment du départ, Miyo lui avoue enfin ses sentiments. Seulement, Momotoshi garde encore dans sa montre le portrait d’une belle femme aux yeux bleus…
Je suis vraiment curieuse de voir comment certaines relations vont évoluer, l'entrée en scène de têtes inédites sème des doutes tout en ouvrant de nouvelles portes.
Plus un 3,5-3,75/5 - la partie parisienne me captive moins mais l'intrigue générale me plaît toujours autant, avec des évolutions/révélations qui maintiennent quand même toujours en suspens.
Un tome qui se concentre beaucoup sur Paris et la vie amoureuse de Momo, mais ceci nous permet d’en apprendre plus sur son personnage. Miyo évolue aussi de son côté et endosse un rôle auquel elle ne s’attendait pas. Le chapitre bonus est très intéressant et nous apporte des réponses sur le passé de Kei et sa relation avec Ganji
Volume molto interessante che si snoda tra Francia e Giappone. Da un lato, seguiamo le avventure di Momo e Victor a Parigi, dove inizia a muovere i primi passi la filiale parigina di Ban, ma non solo. Infatti, Momo ha ritrovato la fantomatica donna bionda del medaglione, Judith, attrice e prostituta d'alto borgo: è evidente che i due si conoscono da tempo e che le cose tra loro non sono andate proprio alla grande...lei cerca di tenerlo a distanza, ma temo che presto avrà altri problemi a cui pensare, visto che la sua salute sta colando a picco. Sia in ambito lavorativo che amoroso, Momo deve poi fare i conti anche con un rivale, l'insopportabile Kazuma Kurokawa - proprietario di una bottega di articoli giapponesi e cliente abituale di Judith. Se sentimentalmente le cose sono complicate, almeno dal punto di vista lavorativo sembrano esserci buone notizie per Momo & co. Dall'altro lato, abbiamo la piccola Miyo che, prima della partenza, ha aperto il suo cuore a Momo, vedendo le sue speranze andare in frantumi. Ora, sotto l'attenta guida della signora Ooura, la ragazza deve continuare la sua formazione (peraltro ci viene svelato di più sul suo passato e sulla natura del suo "potere") e trovare con le sue forze la strada da seguire. Tanto più che diventa responsabile della formazione del nuovo garzone, il giovane Minpei, intenzionato a guadagnarsi dei soldi e a imparare l'inglese per andare alla ricerca del padre disperso. Il volume si chiude con un paio di interessantissimi capitoli extra, dove ci viene mostrata l'identità del padre di Momo e il legame che fin da giovani univa Kei - ragazza di buona famiglia, testarda, desiderosa di farsi valere negli affari senza dover per forza prendere ordini da un uomo - e quell'anima pia di Ganji. Qui c'è chiaramente del materiale per una ship. Bene, adesso voglio vedere cosa riserverà il destino a Miyo, Momo e al resto della banda, perché dubito fortemente che l'angst sia già finita...
Volume veramente molto bello che mostra l'altro lato della medaglia di tutti i personaggi, partendo da Miyo. Sono rimasta colpita dalla rivelazione sul suo potere, sinceramente non me lo aspettavo, ma ora si spiegano molte cose. Si viaggia tanto in questo punto della storia: saltiamo dal Giappone, con una Miyo affranta ma che cerca di riscattarsi, alla Francia, con un Momo innamorato di una chimera, fino a tornare un po' indietro nel passato immergendoci nelle strade della Cina di metà '800 con i due capitoli extra sui giovani Ganji e Kei. Al momento, non riesco a immaginarmi l'evoluzione dei legami tra i vari personaggi, e questo rende la lettura elettrizzante e coinvolgente!
C’est une belle histoire très bien racontée et surtout bien documentée. On en apprend beaucoup sur l’époque (tant au Japon, qu’à Paris), particulièrement sur le mouvement du Japonisme et de la “Belle Époque” de Paris. J’ai bien aimé les capsules informatives (“Cabinet of Takahama”) que l’auteur place après chacun des chapitres et où elle explique le contexte historique des personnages et des objets rencontrés dans le récit. Le style de Takahama, qui me déplaisait beaucoup quand j’ai découvert ses oeuvres, m’apparait maintenant agréable à l’oeil. Non seulement l’artiste s’est améliorée mais je crois aussi que l’on s’y habitue et apprend à apprécié sa façon dessiner.
C’est donc un très bon manga qui s’est d’ailleurs vu attribué le prix d’excellence du Japan Media Arts Festival en 2018 et le Grand Prix Culturel Osamu Tezuka en 2020. Il nous offre une lecture agréable et éducative. Je le recommande chaudement à tous les amateurs de mangas romantiques et historiques.