Nell'evoluzione vige un'asimmetria: noi abbiamo bisogno della biosfera per vivere; la biosfera invece non ha alcun bisogno di un mammifero proclamatosi Homo sapiens. Come sarebbe la Terra senza la nostra pervasiva presenza? Selvaggia, indomita, indifferente alle nostre sorti, nuovamente rigogliosa. Frans Lanting ci permette di fare questa esperienza estetica, emozionale e spiazzante. Per ritrovare un'alleanza con la Terra, sapendo di non essere indispensabili.
Telmo (Dietelmo) Pievani nasce a Gazzaniga (BG) il 6 ottobre 1970. Si laurea in filosofia della scienza a Milano con Giulio Giorello, poi prosegue gli studi negli USA, lavorando con Ian Tattersal e Niles Eldredge nel campo della filosofia della biologia. Dal 2001 al 2012 insegna presso l'Università degli studi di Milano-Bicocca, e nel 2012 ottiene la prima cattedra italiana di Filosofia delle scienze biologiche presso il Dipartimento di Biologia dell'ateneo di Padova, dove insegna anche Antropologia.
Oltre alle numerose pubblicazioni scientifiche, Pievani ha scritto opere di divulgazione molto apprezzate presso il grande pubblico e dedicate a tematiche evoluzionistiche e antropologiche. Ha curato la pubblicazione in italiano di opere dei principali filosofi della biologia (Richard Dawkins, Niles Eldredge, Stuart Kauffman, Ian Tattersal, Sean B. Carroll etc.) e di alcuni dei taccuini darwiniani. Collabora con quotidiani e riviste, tra cui il Corriere della Sera, La Stampa e Micromega, e tiene una rubrica bimestrale sulle Scienze, dedicata a scienza e filosofia. Dirige Pikaia, il portale italiano dell'evoluzione.
Prendiamo, per esempio, un anno ipotetico come vita della Terra (che sappiamo essere di 4,5 miliardi di anni circa) ed all'interno di esso calcoliamo il periodo in cui si installerebbe la presenza dell'essere umano e vedremo che appariremmo soltanto alle 23:32 del 31 Dicembre, nemmeno mezz'ora nel corso di un anno intero. Siamo dei neonati come specie vivente sulla Terra, eppure la nostra impronta ecologica è così forte e devastante da mettere in pericolo tutta la Natura. Perchè per la Terra sarebbe come un brutto raffreddore, un'influenza ecc..., ma per i suoi abitanti sarebbe l'estinzione. Il saggio che ho appena letto è diviso in 6 parti, dove l'autore Pievani, con il supporto di magnifiche immagini del fotografo Lantig, ci racconta del rapporto tra l'Homo Sapiens (davvero Sapiens?) e la Terra. Le tematiche affrontate sono molteplici e molto importanti, quali il riscaldamento climatico galoppante dato dalle nostre continue pessime decisioni in materia di energia, consumi e politiche ambientali, poi le disuguaglianze sociali sempre presenti ed ora ancora più forti, per l'egoismo di pochi a discapito di tanti altri inermi, per l'ignoranza unita al menefreghismo. Vengono presi come esempio alcuni pensatori del passato come Alexander von Humboldt e scrittori contemporanei come Jonathan Franzen. Quello che però mi è piaciuto di più del libro, è quell'andare e ripetere continuamente che l'umanità dovrebbe tornare o scoprire una parte del carattere, l'umiltà, che ultimamente si è persa nei meandri di infinite e pressanti pubblicità becere, dove si propaganda il consumo continuo, per risanare l'economia, dicono!! Dove politiche nazionali e mondiali insufficienti, tentennano sul da farsi, tanto c'è petrolio ancora per qualche decina di anni e poi c'è ancora il carbone e chissà quali altri metalli, quali il litio per le batterie di miliardi di cellulari sparsi per tutto il Mondo e, purtroppo, molto molto altro... Caz... perchè?
Un terremoto che ripercorre con tenacia il rapporto dell'homo sapiens con la terra e la questione impellente della sfida ambientale. Mi ha fatto provare molti sentimenti, tutti accompagnati da amarezza. Un detto papale papale che quasi sconvolge e allo stesso tempo ti dá forza. Pievani ci parla chiaro e tondo, affilato e con coscienza di realtà. Fine. L'uomo è davanti alla più grande autominaccia alla sua esistenza e fa una sorta di rimozione del problema...forse perché non è in grado nemmeno di visualizzare un problema tanto grande come la sesta estinzione di massa, o forse perché non possiede lungimiranza come altre specie. Un'analisi lucidissima, significativa, potente che tutti dovrebbero leggere per capire dove siamo, che strada percorrere. Ma qualunque soluzione richiede urgenza per salvare non il pianeta che si trasformerà come in tutte le altre estinzioni di massa ma noi stessi. Consigliato assolutamente.