A metà strada tra un diario e una relazione tecnica, rifinito e dotato autonomamente di apparati iconografici e cartografici, il manoscritto "La conquista dell'Adamello" del capitano degli alpini Nino Calvi rappresenta un documento unico e di valore inestimabile per chiunque voglia avvicinarsi alla storia della Prima guerra mondiale nel sottosettore Valle Camonica. Le ragioni di questa eccezionalità sono numerose, a cominciare dalla personalità e dal ruolo ricoperto da Calvi nel corso del egli fu il principale protagonista delle battaglie risolutive sul fronte adamellino, sia dal punto di vista strategico che da quello operativo. Formidabile alpinista e sciatore, eccezionale comandante del reparto autonomo "Garibaldi", diarista acuto, oggettivo fino all'eccesso e nemico di ogni facile mitizzazione, Nino Calvi ci offre, con il suo diario, una chiave di lettura nitida ed accuratissima dell'insieme di azioni che prepararono e misero in atto uno dei più eclatanti successi militari dell'esercito italiano nel corso della Grande la vittoriosa battaglia per il possesso delle vedrette del Mandrone e della Lobbia.