Perché fu Neil Armstrong il primo uomo a mettere piede sulla Luna quando sarebbe toccato a Buzz Aldrin? Perché Aldrin dovette aggiustare un contatto elettrico con la punta di una biro evitando il rischio di restare lassù? Perché Collins temette di rientrare da solo sulla Terra? Bruno Vespa, icona massima del giornalismo televisivo, da anni interprete attento e autorevole dei cambiamenti della nostra società attraverso i suoi molti e fortunatissimi libri, con Luna ci riporta al 20 luglio 1969, giorno cruciale nella storia dell’umanità, e ci racconta, non senza emozione e con il consueto spirito investigativo, i retroscena dell’avventura che ha segnato la memoria collettiva e i ricordi di ognuno di noi. Vespa non si ferma tuttavia alla memorabile missione di Apollo 11. Spiega perché, nonostante i sovietici fossero molto più avanti degli americani, furono sconfitti. Perché la conquista di Marte, programmata da von Braun addirittura per la metà degli anni Ottanta, sia stata rinviata di molti decenni. E perché la nostra Samantha Cristoforetti stia studiando il cinese, visto che i prossimi protagonisti dello Spazio verranno dal Paese di Xi Jinping.
Nel trip per le missioni spaziali che mi è preso quest’anno – che dimostra quanto io sia sensibile ai mainstream pubblicistici – era inevitabile che prima o poi finissi per allunare sul saggio di Bruno Vespa.
Premessa indispensabile: dal basso della mia competenza, che si limita alla letteratura meno scientifica sul tema, il lavoro di Bruno Vespa – interamente basato su fonti preesistenti, citate puntualmente – è sostanzialmente “corretto”. Lo stile, inevitabilmente giornalistico, facilita certamente la lettura e le informazioni recuperate dalle biografie degli astronauti, da testimonianze storiche dell’epoca, dalle testate che nel 1969 raccontarono sono ricche, particolareggiate, persino interessanti. Se avete letto poco sulle missioni Apollo e vi siete persi il 94% dei documentari in occasione del 50° anniversario, il saggio di Vespa è certamente un’ottima base di partenza.
Il problema, se così si può definire, è che Vespa cita più e più volte Oriana Fallaci e il suo splendido Se il sole muore (di cui racconterò nelle prossime settimane). E nel citarla, inevitabilmente emerge – anche solo nelle citazioni estrapolate – la distanza siderale fra un ottimo giornalista e una penna di prima grandezza, capace di trasformare un reportage in pura opera letteraria.
Francamente il libro è brutto. Pur offrendo qualche nozione curiosa soprattutto riguardo alla sfida tecnologica tra americani e russi, la narrazione è piatta, frastagliata, frettolosa. I rimandi e le citazioni, con ampi estratti da opere di altre autori, spersonalizzano il contenuto del libro e appiattiscono il valore delle opere menzionate. Ne è un esempio l’excursus letterario dell’ultimo capitolo (peraltro fuori tema rispetto al titolo e al resto del libro): una raccolta di menzioni a tema “luna” che una ricerca automatica su Google avrebbe condotto in maniera sicuramente più completa e meno banale.
Il tema è affascinante, il libro, ahimé, piatto e mediocre. La parte che riguarda gli anni Sessanta si basa in gran parte sulle cose scritte da Oriana Fallaci - a questo punto meglio direttamente leggere il libro suo. Per il resto, un riassunto incolore dello sviluppo del programma spaziale fino ai giorni nostri, privo di qualsiasi approfondimento o riflessione originale. Tutt0'al più potrebbe essere utile a uno studente che prepara il compito sull'argomento, altrimenti non vale la pena.
In generale, nonostante la prima impressione negativa, il libro ha riscosso successo nel gruppo. Particolarmente apprezzata la scorrevolezza e i riferimenti ad altri personaggi, come Oriana Fallaci. I capitoli più apprezzati in assoluto sono stati: i capitoli su Apollo XI e XIII. Poco apprezzato il capitolo 7, considerato privo di senso e inutile ai fini del contesto. Media dei voti: 7.
Un buon libro da cui partire per i giovani che non hanno vissuto il periodo che ha portato all'allunaggio e che non se ne sono mai interessati approfonditamente. Per tutti quelli che già hanno letto o ascoltato della storia dell'allunaggio non fornisce molte informazioni oltre a quelle base.