Nato a Monza nel 1942, è stato dal 1976 professore incaricato di Antropologia Culturale e dal 1983 professore associato di Filosofia dellaStoria. Dal 1999 è professore ordinario all’università Ca Foscari diVenezia, titolare della cattedra di Filosofia della Storia. Dal 1985 è membroordinario dell’international Association for Analytical Psychology. Dopo aver compiuto studi di filosofia, di antropologia culturale e dipsicologia, ha tradotto e curato di Jaspers, di cui è stato allievo durante isuoi soggiorni in Germania: Sulla verità (raccolta antologica), La Scuola, Brescia, 1970. La fede filosofica, Marietti, Casale Monferrato, 1973. Filosofia, Mursia, Milano, 1972-1978, e Utet, Torino, 1978. di Heidegger ha tradotto e curato: Sull’essenza della verità, La Scuola, Brescia, 1973.
Interessante testo che presenta uno sguardo d'insieme su come le discipline sociali, filosofiche e antropologiche hanno concepito il corpo nel corso del tempo. Se la prima parte è ben scritta, stimolante, e tuttosommato accessibile, la seconda parte del testo (dalla Psicanalisi in poi) è incoerente, manca di chiarezza e svia dall'argomento finendo a parlare di tutt'altro che il corpo. Un successo indubbiamente mancato dovuto al fatto che forse Galimberti si era imposto un'impresa titanica non facile. Per il resto, merita sicuramente per lettura delle prime sezioni.
Questo libro mi ha dato molte idee e molti concetti da assimilare, ma non credo che leggerò ancora qualcosa di Galimberti. Il suo modo di esporre mi ha decisamente respinto, e lo dico con rammarico. Mi ha indignato il suo compiacimento nel girare e rigirare continuamente sui pensieri esposti, quasi presumesse una mancanza di capacità di chi legge nell’afferrarli; mi hanno esasperato l’eccesso di citazioni, chiamate a rinforzo di idee quasi a validarne i contenuti, a che pro se si ritengono efficaci? Galimberti si siede in cattedra e pontifica con quella supponenza che ottiene l’unico effetto di bloccare la digestione di ciò che esprime… Quasi seicento pagine per affermare ciò che avrebbe potuto comunicare in metà spazio, magari lasciando aperta la porta ad un paritetico confronto che sembra, invece, voler solo disertare. Così mi ritrovo a metter due stelline la dove quattro sarebbero state poche e sta cosa…proprio non mi va giù!
Libro molto denso, pieno di concetti interessanti che mi hanno fatto riflettere. Uno dei lasciti più belli del libro è sicuramente quello di avermi spinto ad approfondire filosofi, teorie ecc che venivano semplicemente menzionati, ma che mi hanno incuriosito così tanto da spingermi a cercare anche esternamente. Questo è uno dei valori aggiunti che cerco in un libro, film ecc. Un mondo che apre le porte su altri mondi. L'unico difetto, non proprio trascurabile, è lo stile,che risulta essere troppo pesante, ridondante, a tratti ripetitivo, rendendo ostici anche concetti più semplici . Ci sono dei pensieri ripetuti troppe volte, con uno stile che potrebbe rappresentare una difficoltà. Per questo motivo ero indecisa se dare 3 stelle.La lettura risulta quindi poco scorrevole ,anche se rimane un libro interessante.
che sia stato scritto prima di Internet, della caduta del muro di Berlino, dei cellulari, del computer, fa veramente impressione. Un'opera difficile e geniale, il cui senso si apprezza più oggi ai tempi di Avatar. Fondamentale per capire il corpo oltre il dualismo Cartesiano.