Pochi oggetti nel mondo dello sport vantano un apparato di significati più vasto di quello di cui è dotata la borraccia nel ciclismo. Fondamentale strumento di sopravvivenza fisica dei corridori, la borraccia rappresenta «l'anello di congiunzione tra l'ordinarietà del pedalatore e l'eccezionalità del campione». Il destino della borraccia è quello di passare di mano in mano, costantemente: dai gregari ai capitani, dagli atleti ai tifosi, con un movimento attraverso il quale essa si carica progressivamente di sofferenza e di gloria, di compagni che si sacrificano e di campioni che si rispettano. In questo libro, Bidon - Ciclismo allo stato liquido racconta la passione per il simbolo-borraccia in un percorso che fonde aneddoti e incontri, cronache e soprattutto storie: storie raccolte durante il Giro d'Italia, messaggi che a ogni corsa raggiungono vecchi e bambini e chiunque attenda paziente a bordo strada, in un misto di stupore e gioia, la consegna di quello che è molto più di un souvenir. Perché «in nessun caso si riceve: una borraccia si eredita».
Raccontare il ciclismo attraverso uno dei suoi simboli, la borraccia, o meglio le bidon, per dirlo col termine francese che è diventato di fatto universale nel mondo delle due ruote. Raccontare il ciclismo da un altro punto di vista, di quelli che le gare nemmeno si sognano di vincerle, ma la cui realizzazione e felicità passano attraverso il mettersi al servizio della squadra, portando quando serve i bidon ai compagni assetati. Raccontare il fascino di uno sport troppo spesso relegato alle ultime pagine dei giornali sportivi, gli stessi pronti a massacrarlo al primo accenno di scandalo. Raccontare con passione uno sport dalle tante anime, popolare ed eroico al tempo stesso, le cui vicende sono da sempre una perfetta metafora della vita: fatica, tanta, su per le salite, col vento in faccia, ma anche la gioia di traguardi e vittorie che arrivano quando meno te l'aspetti - parafrasando il celebre brano di Frankie Hi-Nrg. È questa la missione di Bidon, prima sulle pagine del blog e ora sulla carte stampata, ma con lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di trasmettere a tutti noi il loro profondo amore per il ciclismo. Beh, missione compiuta, o meglio traguardo raggiunto. Ora non ci aspetta che prepararci per la prossima pedalata insieme.
La borraccia, l’oggetto più iconico del ciclismo raccontato in tante diverse sfumature: come si è evoluta partendo dalle bottiglie di vetro e dalle fiaschette, fino alla plastica leggera e colorata dei giorni nostri, come viene prodotta e consegnata, quante se ne usano, chi le porta, che fine fanno dopo essere state svuotate.
Attraverso storie di ogni genere scopriamo come sia più di un oggetto: diventa un feticcio per i tifosi e i collezionisti, può far vincere o perdere una gara, viene passata di mano in mano, come nella foto più celebre della storia del ciclismo, quella con Coppi e Bartali, dove non si sa bene chi passa il rifornimento a chi… ma forse sotto c’è altro e in questo libro si parla anche di quello.
E poi ci sono le storie dei gregari, quelli che portano le borracce ai capitani, quelli che nessuno conosce, ma senza i quali chi vince le corse non le vincerebbe.
Un bel libro per appassionati di ciclismo e per chi ancora crede in un certo romanticismo nello sport.
Al netto degli scandali che regolarmente lo colpiscono, il ciclismo riesce comunque a mantenere un sapore antico e un'aura epica. Acqua passata prende una minuscola parte di quel mondo, la borraccia appunto, e la usa come tramite per raccontare storie di atleti e tifosi. Un quadro affascinante, lontano dai campionissimi e dai riflettori dei media, che permette di entrare in contatto con l'essenza vera (e ancora, fortunatamente, pura) di questo sport.
Che bel gruppo quello di Bidon. Un drappello di corridori che ci guida in fuga. Fuga dalla mediocrità perché ogni compito è importante, fuga dal divano che adesso bisogna pedalare perché (non solo metaforicamente) di una borraccia d'acqua c'è sempre necessità in questo mondo, fuga dall'anonimato perché è proprio di te che abbiamo bisogno. Vieni che il gruppo sta per passare mettiti in scia... Bravi bella lettura, complimenti al gruppo.
Quando leggo un libro di Bidon respiro le stesse atmosfere di quando vado a vedere una corsa dal vivo e anche questo non mi ha deluso, ogni pagina trasuda ricordi, esperienze, emozioni, immagini vividissime!