«È colpa di Parigi se le mie passeggiate sentimentali sono in disordine alfabetico. Sono troppe le suggestioni e le presenze che si aggirano per la città per mantenere fede a un dizionario canonico. Il vento del Nord, che in certe sere d’autunno diventa forte e dispettoso, mi coglie sempre di sorpresa scompigliandomi i pensieri e soprattutto le lettere. Serge Gainsbourg è finito alla S, ma il suo posto d’onore poteva tranquillamente essere alla D di Dandy, accanto a una schiera di gentiluomini che insieme a Oscar Wilde hanno tenuto alto a Parigi il vessillo di questo club ricercato.» È così che Serena Dandini presenta questo suo alfabeto amoroso in cui ci accompagna dalla A di Arrondissement alla Z di Zinc attraversando la G di Gare, la M di Muri e la V di Verne. Una passeggiata vivace e imprevedibile per la sua città preferita, dove le passioni dell’autrice ci svelano a ogni angolo suggestioni, storie, personaggi indimenticabili e posti segreti da visitare di persona alla prima occasione o semplicemente sognare adagiati sul divano di casa. La strada di Montparnasse che una pioniera della Nouvelle Vague ha trasformato in una spiaggia, i bistrot in cui Hemingway e Fitzgerald si confessavano i loro crucci più intimi, i giardini sorti per il capriccio di una regina o l’intuizione di un banchiere filosofo, le nuove vie della street art... Come i protagonisti di Casablanca, anche noi «avremo sempre Parigi», che pure in questi anni duri continua a stupirci con la sua formidabile bellezza e la sua capacità di rialzare la testa. Da un’autrice poliedrica, una nuova avventura letteraria all’insegna della joie de vivre che oggi più che mai è giusto tributare a questa città unica.
Serena Dandini, all'anagrafe Serena Dandini de Sylva (Roma, 1954), è una conduttrice televisiva, scrittrice e autrice televisiva italiana. Ha ideato e presentato programmi cult come La tv delle ragazze, Avanzi, L’ottavo nano e Parla con me. Con Rizzoli ha pubblicato diversi libri tra cui Dai diamanti non nasce niente, Ferite a morte, da cui è stata tratta una pièce teatrale rappresentata in tutto il mondo, e Avremo sempre Parigi (Premio Cesare Pavese).
Parigi mi manca da morire ogni giorno di più e leggendo questo libro della Dandini ne ho avuto ancora una volta la conferma. "Avremo sempre Parigi" non è e non vuole essere una guida su Parigi e l'intento della Dandini non è assolutamente questo. Partendo dalla A di Arrondissement, i quartieri in cui la capitale francese è divisa sino ad arrivare alla Z di Zinc, ripercorriamo insieme alla Dandini i luoghi, i café, i quartieri tipici in un tour che tocca varie tappe. E' un vero e proprio vademecum per scoprire luoghi inusuali dove non sempre il turismo di massa si addentra. Leggendo il libro si è totalmente immersi nella cultura, nella storia parigina. Una cultura e una storia parigina fatta di personaggi e persone straordinarie, da Serge Gainsbourg sino a Edith Piaf passando per i grandi pittori. Con Serena Dandini, si esplora Parigi in lungo e in largo entrando in contatto con i suoi abitanti, la sua gastronomia e la sua bellezza alla quale è impossibile resistere. Piccolo consiglio: qualora decideste di andare a Parigi, questo libro potrebbe essere il vostro vademecum ideale per conoscere ancora meglio la città e per innamorarvene, come è successo a me.
Vado a Parigi per l’ennesima volta, perché non ci si stanca mai della città più bella del mondo. In passato ho visitato tutto quello che c’è da vedere, musei monumenti chiese palazzi castelli giardini e parchi, architetture contemporanee e quartieri multietnici. Cosa vedrò questa volta?, mi domandavo. Così ho letto il libro della Dandini, e mi ha piacevolmente sorpreso, e ispirato. Se lei vi è simpatica, e andate a Parigi, è una lettura da fare. Mille aneddoti sui luoghi, i personaggi, gli oggetti che hanno fatto la storia della città, antichi e nuovissimi, narrati con il suo consueto tono signorilmente ironico. Molte di queste storie le conoscevo già, ma moltissime no. Quello che conta però è soprattutto lo spirito che pervade queste pagine: suggerimenti per godere della bellezza, dell’arte, della vita, dell’effervescenza di Parigi. Suggerimenti di savoir-vivre, con distacco e umorismo. La classe non è acqua, si sa. E pazienza se, come molti lettori notano, la Dandini consiglia soprattutto ristoranti costosissimi; insegna però anche a godere di un picnic sulle rive del Canal Saint-Martin. Dopo aver letto questo libro, scommetto che tutto vi sembrerà ancora più interessante e più bello.
Finito di leggere tre giorni prima del mio aereo per Parigi. Una via di mezzo, ben riuscita a mio parere, tra una guida turistica ed un racconto di viaggi. Lo stile è informale e la scrittura scorrevole tanto che sembra di star parlando direttamente con l'autrice davanti a uno di quei banconi di zinco da lei tanto amati. Inizialmente, leggendo i primi tre capitoli, non pensavo sarebbe stata una lettura particolarmente utile o emozionante. Invece dopo le prime 50 pagine è risultata una bellissima raccolta di esperienze e luoghi cari alla Dandini che mi ha permesso di arricchire il mio itinerario parigino. Non conoscendo molto di Parigi o della cultura francese ho trovato estremamente interessanti anche i riferimenti ai personaggi storici e alle loro storie.
Unico appunto che mi sento di fare a questo libro davvero davvero splendido, ricco di piccoli aneddoti e capace davvero di farti viaggiare con la mente e con il cuore in una città meravigliosa, è la mancanza di foto: più volte ho dovuto interrompere la lettura per cercare foto di dipinti o altro che veniva menzionato nelle pagine. Mi rendo conto che ciò avrebbe fatto lievitare ulteriormente il prezzo del libro, tuttavia l'esperienza di lettura ne risente leggerissimamente.
Preziosi consigli culinari e culturali e un tuffo immaginario in questa città che mi ha accolta quando me avevo bisogno. Libro consigliatissimo da leggere per rivivere le emozioni parigine o prima di un viaggio nella ville Lumière
Inhalt: Über A – Arrondissemt bis Z – Zinc kann man in die Straßen, Bistros, Parks und Galerien von Paris eintachen.
Art des Buches: Ein sehr persönlicher und interessanter Paris-Reiseführer.
Wie fand ich das Buch? Die Autorin liebt Paris und das kann man spüren. Es hat mir sehr viel Freude bereitet, über die Künstler und ihr Leben in der Stadt der Liebe zu lesen. Anekdoten haben mir sehr viel Lust gemacht, zusammen mit diesem Buch, die Bistros und Schauplätze vergangener Zeiten zu besuchen. Es gibt ein paar Ungenauigkeiten im Buch, so zum Beispiel war Zelda nicht die Lebensgefährtin von Scott Fitzgerald, sondern seine Ehefrau. Auch glaube ich nicht, dass Oscar Wilde nicht auf dem Friedhof Père Lachaise begraben wurde, ich konnte jedenfalls nicht im Internet dazu finden. Vielleicht ist die Bezeichnung ‚Kenotaph‘ (Scheingrab – der Tote liegt woanders begraben) ein wenig unglücklich gewählt, oder falsch übersetzt, denn diese Bezeichnung wurde auch bei dem Grab von Alexandre Dumas d. J. gewählt. Und ob man Buffalo Bill und die Malerin Rosa Bonheur als Tierfreunde bezeichnen kann, mag jeder selber entscheiden. Jäger gehören für mich nicht dazu. So genug gemeckert – ich mag das Buch und würde mich sehr freuen, mit ihm in der Hand durch die Straßen und Parks von Paris flanieren zu können.
Gab es etwas zum Nachdenken und/oder Nachforschen? Ich habe mir so gut wie alle Schauplätze über Google angesehen und war so nicht nur gedanklich in Paris.
3 passende Wörter zum Buch? Paris – Künstler - Inspiration
Wem empfehlen? Natürlich allen, die in Paris verliebt sind, oder planen dorthin zu reisen, um vielleicht auf den Spuren eines Künstlers zu wandeln. Wo konnte man Hemingway, die Fitzgeralds, Vater und Sohn Dumas, Jules Verne oder auf die Grand Horizontales treffen? Diese Fragen werden in einer netten und informativen Art beantwortet. Ich würde mich jedenfalls sehr freuen, wenn auch andere Stäte in dieser Art vorgestellt würden.
oltre Louvre-Eiffel-Notredame-Montmartre-Dorsay-Rivegauchedroite-Pigalle e soprattutto Shakespeare&Co.
Parte non benissimo, con qualche capitolo non eccelso sui più triti clichés parigini: bistrot, Père Lachaise e Passages, poi si ripiglia forse perché inizia a inseguire i propri amori parigini, e segue un percorso non banale, da Gainsbourg a Otero, inanellando piccole perle qua e là. Alcune le conoscevo e quindi, un po' come quando si va a leggere su Tripadvisor commenti su posti dove si è già stati per capire il livello di credibilità, mi dà un minimo di fiducia sulle altre. Tra cultura e gola (più o meno passa in rassegna almeno metà dei ristoranti parigini) spunti interessanti ce ne sono, anche per gli habitué. Dopo una dozzina di parisiadi l'ansia da prestazione (quella che fa inanellare Louvre-Eiffel-Notredame-Dorsay- Champselysee-rivegauchedroite-pigalle-montmartre più la gita fuoriporta a Versailles) è decisamente scemata e a Parigi ci si va come a Venezia. Per perdersi. E scoprire un petit jardin, una patisserie, un hotel particulier pensando di essere i primi, e quindi detentori di un segreto (dommage, non so quanti milioni di turisti si abbattano su Parigi tutti i giorni ma che un singolo sasso non sia stato calpestato da almeno centomila persona che si sono ritenute uniche mi sembra improbabile). Però il fascino di Paris est toujors Paris e, dopo Venezia, è la città più fascinosa del mondo (si, anche di Roma, che la bellezza non basta senza l'intelligenza, e quest'ultima a Roma se ne è andata con l'ultimo centurione).
"sentimentale Spaziergänge" - genau mein Ding :-) ... und dann noch in Paris, hach. Zwar hat sich Paris seit meinem Erstkontakt 1978 ziemlich verändert (vor allem sehen die Autos längst nicht mehr so französisch-schön-skuril aus, welch' Jammer), aber wenn man dieses Buch liest, verliebt man sich schon beim Lesen wieder neu in diese Stadt. Das Buch (bzw. die Autorin) weckt auf eine schöne Art, die sehr von ihrer großen Zuneigung zu dieser Stadt geprägt zu sein scheint, im Leser den unbedingten Wunsch, gleich mal loszureisen und nachzuschauen. Zudem lernt man doch auch viele Unbekanntes über Künstler und ihre (vergangene und aktuelle) Kunst, Politiker (und ihr was-auch-immer) und die ganz normalen Bewohner von Paris, wenn man sie denn mit dem Attribut 'normal' belegen darf.
Non è un vero e proprio libro di viaggio, è semplicemente la personalissima scelta dell'autrice dei suoi luoghi preferiti di Parigi. Scritto in modo semplice ma non banale e sotteso da una vena ironica è certamente utile per rievocare certe atmosfere tipicamente parigine anche se non sempre alla portata di tutti dal punto di vista sia economico che di opportunità. Resta una lettura piacevole ricca di spunti sia letterari che turistici.
Da leggere con una mappa e un blocchetto degli appunti a portata di mano: un libro ricco di spunti, itinerari interessanti e insoliti e curiosi aneddoti.
Che dire? Un libro come tanti, scritto da una non-scrittrice, con frasi banali (come detesto l’espressione “finire nel dimenticatoio”!), con luoghi risaputi (ancora Sartre a Saint German-des-Pres, e i Passages, é Places des Vosges, e Montmartre), é altri inaccessibili (i ristoranti come Le Train Bleu e Ducasse). La Dandini è simpatica e passionale, si vede. Ma allora perché invece che appiopparci un libro che è meno utile di una Lonely Planet non ha raccontato di più della sua vita a Parigi? Forse perché non l’ha mai vissuta ed è semplicemente stata una turista come noi, con più soldi da spendere, probabilmente.
Forse è perché avevo molte aspettative su questo libro, ma non l'ho apprezzato come avrei sperato. A parte che trovo l'autrice abbastanza antipatica dal modo in cui scrive, ma avrei preferito un racconto più autobiografico (e solo con qualche accenno storico) piuttosto che il contrario. Mi sarebbe piaciuto sentire di più il sentimentalismo parigino dell'autrice, mentre cammina per la città e la vive portandoti a spasso, invece di fare una marea di digressioni sulla storia e sugli artisti che qui hanno vissuto, raccontando anche storie che, dopotutto, con Parigi c'entrano poco. Un libro che, in fondo, sarebbe potuto essere lungo benissimo la metà.
Parigi è una stella, non è una città. Così dicono i Baustelle e Serena Dandini, col suo libro, dà la dimostrazione di quanto quella frase sia vera. Parigi è una città nella città, è un mix di culture, momento e visioni distinte che solo chi passeggia col cuore e si lascia trasportare dall'istinto sa apprezzare fino in fondo. Sono grata all'autrice che ha condiviso con i suoi lettori queste splendide passeggiate sentimentali, arricchite con anedotti e con frammenti di Storia che le rendono uniche.
Un libro davvero piacevole che mi ha dato tantissimi spunti per esplorare al meglio la città dove mi sono trasferita da poco! Ho preso appunti e sottolineato ciò che mi ispirava di più e ho scoperto storie che non conoscevo e che rendono Parigi ancora più affascinante. Molto viene raccontato degli anni tra la fine del 1800 e la seconda guerra mondiale, storie di pittori, scrittori, uomini e donne straordinari legati a piazze, bistrot o edifici parigini che possiamo ancora parzialmente ammirare e dove Dandini ci accompagna in un personalissimo viaggio nel tempo! Allegra
Una guida che non è una guida ma una serie di curiosità storiche (deliziose), suggerimenti di locali e negozi (tutti con un fil rouge) e di rievocazioni di zone meno conosciute di Parigi (ma ci sono anche alcuni dei luoghi più conosciuti) che mi fanno dire: "un aereo per Parigi, presto!!". Perché è una città che, quando pensi di conoscerla un pochino, ti accorgi che hai solo scalfito la superficie... Splendida la parte dei consigli della Nothomb.
Un viaggio nella parigi che fu e che è, la Dandini coglie perfettamente il senso del viaggio. Forse un po' prolisso nel raccontare determinati dettagli, ma ne vale davvero la pena. Mi raccomando prendete nota di ogni singola curiosità perché quando visiterete la ville Lumière vorrete scoprirli tutti uno ad uno.
Una guida di Parigi attraverso quartieri, bistrot, musei, artisti, piazze, storie e tantissima cultura. Scritta con grande maestria da Serena Dandini che ama profondamente la città in cui ha anche deciso di vivere e di cui ha studiato l'anima nel profondo. Consigliato a chi, come me, non vede l'ora di tornarci 😊
Un po' memoir, un po' guida di viaggio, con il suo caratteristico tono ironico, Serena Dandini ci dona infiniti spunti culturali (è davvero preparata su quel mondo meraviglioso che è Parigi) per camminate speciali per la città di cui tutti hanno scritto tutto, ma per cui ci sono ancora tantissime cose da dire, soprattutto quando la vedi con i suoi occhi. Dandini, che meravigliosa flâneuse.
La Dandini è sempre un fiume in piena nei suoi libri, e ci infila un sacco di materiale. Questo titolo è un'esplicita dichiarazione d'amore nei confronti di Parigi, e vi ho trovato diverse curiosità che ancora non conoscevo. Lo paragono senza dubbio a "I segreti di Parigi" di Augias.
Super scoperta! Scrittrice di cui avevo intuito lo spessore culturale, mi ha fatto da ottima guida nella preparazione di un voyage all'insegna del flâner puro e de la joie de vivre. Paris, j'arrive!!!
A tratti un po’ troppo dettagliata nel descrivere luoghi e negozi. Le parti che ho apprezzato maggiormente sono quelle con i rimandi alla letteratura: Hemingway, Dumas, Jules Verne. Ad ogni modo un ottimo modo per passeggiare per Parigi senza esserci veramente.
Libro molto carino che fa da guida di Parigi , raccontando aneddoti e storie divertenti e interessanti sulla città e sui suoi mille personaggi. Ti invita davvero a visitare Parigi e perdertici dentro. Leggero ed estremamente scorrevole!
Ad ogni pagina una scoperta su Parigi e quella voglia di prenotare il primo aereo e partire per percorrere tutte le passeggiate sentimentali di questo libro .
Lettura scorrevole ma troppi dettagli su negozi, bistrot etc... le informazioni e spunti su scrittori, poeti e altro jnvece interessanti Anche una carta meno patinata avrebbe aiutato la lettura.....