In che modo l’inclusione e la marginalità riguardano il mondo dell’educazione? Come si impara a includere o a escludere, a integrare o a marginalizzare, a fare i conti con le differenze, proprie e altrui?Come si possono generare nuovi apprendimenti e nuove forme di convivenza e di giustizia sociale? Sono queste alcune delle principali traiettorie che vengono tracciate nel volume, a partire dalla consapevolezza che nella contemporaneità sia indispensabile sostenere una posizione pedagogica ed etico-politica capace di confrontarsi con esse criticamente e di assumere in situazione un atteggiamento contrassegnato allo stesso tempo da rigore e creatività, tramite cui moltiplicare, rendere porosi, permeabili e attraversabili i confini che separano vita e formazione, istituzioni e territori,identità e alterità, individui, gruppi e comunità di appartenenza. Il testo è rivolto a chi, a titolo personale o professionale, ha a che fare con temi legati all’inclusione e all’esclusione.
“Questo volume offre spunti di riflessione a chi, a titolo personale o professionale, si trova ad avere a che fare con le differenze in qualunque modo esse appaiano: mascherate, occultate o negate, piuttosto che urlate e sbandierate da atteggiamenti di normalizzazione ed omologazione […]. L’intenzione è quella di offrire pensieri che si trasformino in strumenti capaci di far comprendere in particolare a chi educa per scelta professionale come ciò sia possibile e a quali condizioni si possa cambiare, nella consapevolezza che nulla è dato, determinato, predestinato, ma che tanto, se non tutto, si può imparare e disimparare”