Tutti nuotiamo nel grande mare della moda, anche se a volte non ce ne rendiamo conto. Ecco perché, leggendo questo libro, scoprirai che la Riforma protestante e gli abiti della serie televisiva "Mad Men" sono più vicini di quanto pensi, e che un filo invisibile lega i Sex Pistols e lo streetwear. Capirai che il made in Italy non è un fenomeno - solo - italiano, e che proprio la moda ha avuto un ruolo fondamentale nell'affermazione dei diritti femminili. Scoprirai perché una felpa può costare come un'automobile e che quel vestitino da 19,99 euro in poliestere che hai appena comprato resterà in giro per il mondo per i prossimi due secoli. Perché, semplicemente, tutto è moda, e per capire davvero il mondo bisogna prima di tutto osservare come si veste.
Forse troppo veloce e - per me - davvero molto superficiale (nel senso di rimanere in superficie). Ha il pregio di farti venire voglia di leggere di più per saperne di più (e magari era proprio questo lo scopo).
Se si cerca un manuale che spieghi agilmente e in modo sintetico la storia della moda per chi, come me, non se ne intende, e vuole una visione d'insieme questo libro va bene. Secondo me ci sono argomenti a cui si poteva riservare più spazio (soprattutto attuali) e avrei preferito che ci fossero dei rimandi a testi più approfonditi, cosa che però l'autore dice in partenza di non voler fare, quindi ok. Tra le cose che mi hanno innervosito: come viene liquidata in poche righe la questione della diffusione dell'anoressia tra modelle e modelli. Beninteso, non era necessario parlarne e non mi aspettavo se ne parlasse, tanto che nel libro si affronta solo superficialmente il tema del rapporto tra moda/rappresentazione del corpo femminile/influenza della moda sulla percezione del proprio corpo; se però si decide di farlo, bisognerebbe affrontarlo come il problema complesso che in effetti è.
L’idea di fare un racconto veloce sulla storia della moda, come suggerisce il titolo, poteva anche funzionare ma il libro risulta troppo sbrigativo nell’esposizione (soprattutto nella parte finale) per lasciare spazio invece ad una marea di ovvietà e ripetizioni.
Inizialmente consultato per la mia tesi, ma è molto interessante perchè ripercorre la storia della moda in maniera chiara e semplice anche per chi non ne sa molto.
In genere le pubblicazioni sulla moda provengono dal mondo anglosassone e/o francese e ignorano del tutto il polo italiano, esploso molto in ritardo rispetto a Parigi e concentrato prevalentemente a Milano. L'autore invece sviluppa brevemente la nascita, crescita e stagnazione della moda italiana, mai considerata seriamente nonostante l'enorme volume di affari che produce. I cugini d'Oltralpe non hanno fatto questo errore, non per niente i due mega gruppi della moda e del lusso sono francesi.
Altro pregio della narrazione è di inserire il processo creativo dall'abbigliamento in un contesto sociale, cosa che avviene raramente, per cui gli stilisti vengono presentati come esseri sovrumani che sviluppano idee pescate nel reame impalpabile della loro fantasia.
A parte questi due filoni narrativi - peraltro espressi con linguaggio sciatto - il resto del libro ha la profondità di una pozzanghera, si limita a riciclare storie ben conosciute e a condirle con discutibili, per quanto banali, opinioni personali. Per parafrasare l'autore, si tratta di un Instant Forgettable.
Un libro veramente stimolante sulla storia della moda. Battilla, come in altri libri, ha saputo aprire finestre su un mondo e l'ha saputo fare con semplicità ma facendomi nascere ancora più curiosità sull'argomento
Questo libro non ha un filo logico, i congiuntivi e nemmeno la revisione di un copy, se si considera anche solo il numero di ripetizioni tra una frase e l'altra
In verità, se ci pensiamo, la parola eleganza deriva dal verbo latino esigere, che vuol dire “scegliere“, E l’è timo logica di questa parola ci dà un’idea piuttosto chiara di quanta consapevolezza sia necessaria per fare anche le scelte più banali. Agire distinto o secondo un presupposto gusto personale (se non costruito con un duro lavoro) è purtroppo una cosa che non ha nessun senso. La moda, come l’arte e il design, è un modo di leggere ed interpretare la realtà che ha regole precise e una lunghissima e appassionante storia che dovremmo conoscere a fondo. Cit.
In questo caso, piuttosto che un rifiuto totale, mi permetto di suggerire un approfondimento perché, come dice Miuccia Prada, “quando non capisco qualcosa vuol dire che c’è dietro qualcosa di interessante“. Cit.
In pratica, grazie alla guerra (lo vedremo anche per Chanel) alcune delle più potenti rivoluzioni nella storia dell’abbigliamento vengono accettate dalla società facilmente e velocemente. Cit.
Le luci della ribalta (o Limelight, come il titolo di un famoso film di Charlie Chaplin) sono la fila di luci sul fronte del palco che illuminano direttamente gli artisti. Per il pubblico sono invisibili e fanno semplicemente risplendere chi è sullo stage di luce propria; per chi sta sul palcoscenico creano invece un fastidio accecante che non permette più di vedere la realtà. Questa è una metafora di tutte le professioni che hanno un forte profilo pubblico. Il mondo della moda è pieno di queste luci, che attirano nuovi adepti come falene e che quando si spengono lasciano spesso un buio e un silenzio pieni di semplice quotidianità, di lavoro duro e di anonimato. Cit.
Come già anticipato da Andrea Batilla, il libro non si colloca come un manuale di storia della moda ma è a puro scopo divulgativo per chi, come me, conosce davvero poco del settore moda e del suo funzionamento.
Sappiate che l'immaginario mondano e pieno di scintillìo verrà demolito, per fare spazio a 1000 altre domande che potrete colmare soltanto documentandovi.
Ho amato le parti legate agli aspetti culturali, sociali e politici dei vari movimenti. Forse, avrei preferito tralasciare le mini biografie dei grandi della moda per leggere di più a riguardo. Molto interessanti anche i capitoli conclusivi, penso che se il focus fosse stato le dinamiche interne al settore moda e il suo funzionamento sarebbe stata una cosa super interessante, anche perché Andrea è stato molto incisivo nelle spiegazioni. Magari mi accontenterà con un libro futuro.
La lettura è abbastanza scorrevole, fatta eccezione per qualche frase contorta e qualche errore di battitura.
Questo libro mi é piaciuto. L’ho letto in modo scorrevole all’inizio, mentre verso la fine ho fatto un po’ più di fatica. In generale l’ho trovato molto interessante ed illuminante in alcuni punti, ho avuto modo di conoscere personaggi che mi erano sconosciuti e storie personali di figure giá famose. Ha suscitato in me curiosità, soprattutto in merito allo scrittore, che ho iniziato a seguire sui social ed è stato una piacevolissima scoperta. Le sue “recensioni” delle sfilate di moda odierne sono eccezionali, a tratti divertenti. Sicuramente rileggerò alcuni punti del libro, inerenti specialmente alle origini di alcuni capi di abbigliamento e alle figure che si celano dietro l’organizzazione di eventi e sfilate.
Una lettura per chi vuole iniziare a orientarsi nel mondo della moda. Rimane a un livello abbastanza superficiale, introducendo vari temi senza approfondirne troppo nessuno. Ho trovato fin troppo sbrigativa la presentazione di alcuni nomi chiave della storia della moda, abbozzando i loro profili senza entrare nel dettaglio della loro cifra stilistica. Credo l’obiettivo dell’autore fosse comunque proprio quello di creare un libro introduttivo per neofiti interessati alla moda.
Se conoscete poco la storia della moda oppure, come me, desiderate un testo propedeutico a libri di storia della moda e saggi inerenti alla moda, questo è molto adatto. Purtroppo mancano altri importanti protagonisti della moda italiana ed europea, lo ha specificato anche lo stesso autore. Nel complesso sono più che soddisfatto.
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Fresco, conciso, divertente - forse poco utile per chi conosce già un po' di storia della moda. Perfetto invece per chi si avvicina ad essa per la prima volta!
Dispiace sempre che venga dedicato poco spazio ai designer di inizio millennio a scapito dei "soliti" Chanel e Dior.
"Nella moda, come nell'arte, non esistono geni che si svegliano la mattina e inventano qualcosa, ma persone sensibili che catturano le ansie e le necessità dei tempi e persone intelligenti che ne rivendono le idee."
Interessante, soprattutto per alcune delle riflessioni piú critiche riguardo alla storia di determinati brand. Forse non abbastanza accattivante per chi si approccia per la prima volta al mondo della moda e, dall'altra parte, un po' troppo superficiale per chi invece già naviga in qualche modo nell'ambiente. Difficile quindi capire il giusto target di riferimento. Da lodare comunque il tentativo di coprire piú argomenti e storia possibili, dando quindi un'ampia prospettiva dell'ambiente, sebbene non ci sia mai modo di approfondire veramente. Interessante la parte sulle diverse città della moda, forse la parte su cui sarebbe stato piú interessante andare a fondo, dato il contenuto generale del libro.
Interessante l'excursus sugli stilisti italiani, a cui raramente viene data luce salvo i soliti nomi noti. È un testo che fa il suo dovere: donare un'introduzione al mondo della moda a chi non è esperto. Nulla di più, nulla di meno.
Essendo appassionata e studentessa di moda non potevo non leggere uno dei libri di Andrea Batilla. Prima di intraprendere questa lettura avevo già letto alcuni suoi articoli/post e il suo modo di raccontare mi ha aveva particolarmente colpita, è capace di spiegare con semplicità concetti intorno ai quali spesso c’è molta nebbia e riesce a mostrare il lato vero delle cose, anche togliendo quello scintillio accecante e spesso falso che c’è intorno al mondo della moda.
Titolo: Instant moda Autore: Andrea Batilla Temi: moda e società N° pagine: 288
Questo libro è interessante sia per chi non sa niente di moda sia per coloro che ne sono appassionati o comunque sono del settore. Il concetto di “moda” viene analizzato da più punti di vista: il suo significato, le fake news che gli ruotano attorno, la sua storia nel corso dei secoli, i mestieri e il ruolo che ricopre nella società. Perché la moda non è solo un vestito, o uno stivale, ma può raccontare molto di più di quanto si creda, non è un passatempo ma un fenomeno al quale guardare se si vuole capire la società in cui viviamo, quella verso cui stiamo andando e non solo. Questo libro è qualcosa di prezioso che aiuta ad aprire gli occhi e credo che una sola lettura non basti per cogliere a pieno il senso di tutti i temi affrontati. 👥🪡
Pensiero personale: Credo che abbiate già capito che per me questo libro sia stata una lettura più che interessante, che sicuramente vi consiglio, anche perché so che ci sono ancora tanti pregiudizi riguardo al sistema moda e credo che in molti si fermino ancora al superficiale perciò questo libro potrebbe chiarire un po’ le idee.
Voto: ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️ su 5
Conoscete questo libro? Siete curiosi di approfondire l’argomento?
Racconta appunto come la moda abbia un ruolo fondamentale nella storia dell’umanità, dal Made in Italy all’affermazione dei diritti femminili, al poliestere allo street wear. Davvero davvero super interessante