«Ho sempre creduto che la vita fosse disporre sul tavolo, nel miglior modo possibile, le carte che ti sei trovato in mano. Invece all'improvviso ne arriva una che spariglia tutte le altre, e la vita è proprio come ti giochi quell'ultima carta. Per ciascuno di noi l'esistenza è costellata di eventi che in prima battuta sono sembrati inaffrontabili, e invece poi hanno portato a una rinascita, a un nuovo equilibrio. Penso che ci sia un ordine più saggio che governa il mondo e di cui spesso ignoriamo il senso, la prospettiva. Per questo ho una grande fiducia, mi alzo sempre col sorriso. Certo che preferisco il sole, ma quando ci sei in mezzo scopri che anche la neve ha la sua bellezza. La malattia, l'avere bisogno di aiuto, mi hanno costretto a riprendere contatto con la mia parte più tenera e indifesa, quella più umana. Era come se mi fossi dimenticata che la fragilità non è una debolezza, ma è la condizione dell'essere umano ed è proprio lei che ci protegge, perché ci fa ascoltare quello che proviamo, quello che siamo, nel corpo e nel cuore.» (Nadia)
"Poi ho pensato a quello che dicono certi buddisti: la vita è come una freccia, quando ti trascina indietro con le difficoltà significa che ti sta per lanciare verso qualcosa di grande". ❤️
Pensavo che non avrei mai letto questo libro, ma il detto è vero: mai dire mai nella vita! Non mi sono approcciata a questa autobiografia per curiosità morbosa, ma solo perchè vedere il sorriso smagliante di Nadia Toffa in tv in questi giorni, mi ha fatto venire una gran voglia di conoscerla meglio. E così è stato! Nadia è stata una ragazza sempre forte ed agguerrita, in perenne movimento, con tante idee per la testa, degli obiettivi da raggiungere e una voglia matta di lavorare seriamente per fare qualcosa di buono. Mi hanno fatto sorridere i suoi racconti d'infanzia, la sua inventiva, il suo primo incontro con Davide Parenti e i tanti appostamenti fatti per chiudere al meglio i servizi. Poi la battuta d'arresto, la forza e la fragilità che si mescolano e la voglia di continuare ad essere considerata quello che è sempre stata: una ragazza attiva, ottimista ed agguerrita nelle battaglie. Una lettura gradevole, che non fa leva sui momenti difficili, ma che tenta di raccontare al suo pubblico una persona semplice, colta e piena di energia.
Ho capito molte cose quel giorno, soprattutto che se non ti butti finisce che resti al palo ad aspettare. È chiaro che buttarsi fa paura, per questo bisogna coltivare tanto coraggio, così tanto da riuscire a spaventare la paura.
Ho fatto a pugni con un maledetto tumore, ho finito le chemio ad agosto 2019. Nadia Toffa è stata per me un esempio di vita. Avevo la necessità di leggere questo libro, e non me ne son pentita. Grazie Nadia, grazie di tutto.
Una toccante, profonda ed emozionante testimonianza del coraggio e della luce che un essere umano può trovare e scoprire dentro se stesso. L’ho amato, lentamente..💙
«Da piccola mi piaceva camminare sui prati imbiancati dalla neve e quando ero fortunata mi imbattevo in una famiglia di bucaneve. I loro boccioli, in apparenza fragili e piegati verso il basso, erano capaci di compiere un miracolo, fiorire in inverno. Ogni volta che ripens alla mia vita e a tutto quello che mi è successo, mi ricordo dei bucaneve, della loro audacia e del fatto che i miracoli accadono.» (dalla IV di copertina del volume). Mi ricordo perfettamente il 13 agosto 2019. Ero ancora a Milano a lavorare, ma con la mente ero già pronto per le vacanze (e non solo: il sacco dei libri era già pronto e così le poche valigie; mancava, come sempre, solo la borse frigo). E mi ricordo anche la sensazione di vuoto e sincero dispiacere quando ho letto su un quotidiano on-line che Nadia si era spenta. Ammetto subito che non sono mai stato un grande fan del programma televisivo "Le iene" (un giornalismo troppo aggressivo per i miei gusti, pur apprezzando sicuramente la capacità di imbastire inchieste potenti e utili), quindi ne ero uno spettatore saltuario. Eppure Nadia me la ricordavo proprio bene. Mi ricordavo la grinta che metteva nei suoi servizi e nel contempo l'umanità durante le interviste. Se sgranava gli occhi per lo stupore o la rabbia, erano sentimenti veri. Non riusciva proprio a nascondere le sue reali emozioni. Dalle pagine di questa breve autobiografia (edita quando stava ancora lottando con il male che l'ha portata via) si evince chiaramente la grinta e la "cattiveria" sana con cui ha affrontato ogni prova della sua vita. Ma, come sempre accade con le persone grintose, ha sempre nascosto la sua fragilità e il suo vero carattere. Non è facile parlare di chi non c'è più in generale e in particolare di una persona così positiva, luminosa e umana. Non posso fare altro che continuare a pensarle e fare in modo che il suo esempio non si perda nella polvere del tempo passato.
In questo libro Nadia ci racconta la sua vita, sin da quando era bambina. Forte e curiosa, si avventurava sempre in nuovi giochi, a volte anche pericolosi. Non era incosciente ma, stando attenta, viveva ogni momento, godendone e sorridendo sempre.
Ci racconta di quando ha cominciato a lavorare, delle sue esperienze, di come quelle negative abbiano avuto un'influenza positiva nelle altre scelte. Ha sempre fatto tanti lavori, è sempre stata umile, anche quando ha realizzato il suo sogno, quello di entrare nelle Iene. Non è mai stato facile fare la giornalista, approcciarsi con le persone, aiutarli a risolvere i loro problemi. Ha fatto tanti sacrifici che l'hanno resa orgogliosa di se stessa, è sempre stata energica e forte.
"Quando ti sei guadagnato qualcosa, non lo scordi più."
Quando poi la vita le ha fatto lo sgambetto, non si è lasciata sopraffare dalla disperazione, ha affrontato gli interventi con coraggio, ma anche lei ha avuto paura, ha avuto i suoi momenti di fragilità. Nonostante il suo tumore fosse molto aggressivo, non si è lasciata scoraggiare, ha lottato, si è sottoposta a cure molto forti che l'hanno resa debole e gracile. Non è stato facile nè per lei e nemmeno per la sua famiglia, eppure ha cominciato a guardare alla vita con occhi diversi, godendosi di più quello che le sta attorno, il dono che le ha dato la malattia forse è proprio questo, la consapevolezza della vita, delle meraviglie che ci circondano e a cui diamo poca importanza, del bene prezioso che è un sorriso, una gentilezza, di quanto poco contano le cose materiali.
Nadia è sempre stata una persona semplice e con questa semplicità ha conquistato milioni di persone. Con questo suo libro ci fa un meraviglioso dono, dà coraggio a tante persone che come lei stanno soffrendo per una malattia che non lascia scampo.
Lo consiglio assolutamente.
"La vita è come una freccia, quando ti trascina dietro con le difficoltà, significa che ti sta per lanciare verso qualcosa di grande."
Ci ho messo un po' a finire questo libro, in parte perché sono lenta a scrivere e in parte perché ho voluto riflettere su tanti punti che vengono toccati e raccontati dalla Toffa. Purtroppo ho un vissuto simile al suo, non in prima persona, ma il cancro ha colpito e purtroppo portato via la mia mamma. Avrei tanto aver avuto la possibilità di leggere questo libro quando lei era ancora qui con me... sarei riuscita a capire meglio alcuni suoi stati d'animo.
Ringrazio Nadia Toffa per essersi messa a nudo in questo libro, non leggerà mai questa minuscola ed insignificante "recensione" (forse commento sarebbe più appropriato lo so) ma se mai lo facesse, devo farle veramente i complimenti e posso consigliarle di lottare come sta facendo ogni giorno della sua vita e di continuare a prendere la vita così come lei ce la descrive, perchè "se vista dall'alto è solamente un gioco" <3
Consiglio questo libro a tutti, perchè lo so... parlare del cancro spaventa anche chi ha avuto la fortuna di non incontrarlo sul suo cammino, ma fa bene a tutti sapere cosa si prova e come bisogna affrontarlo.
Sono stato incuriosito da questo libro per l’ammirazione deil suo coraggio nell’affrontare questo tema, che la nostra società tende sempre a rimuovere, pur essendomi totalmente sconosciuto il nome di Nadia Toffa, se non per l’attenzione data dalla stampa alla drammatica vicenda della sua malattia e morte. La parte che mi ha deluso è stato lo stile autobiografico “da curriculum vitae”, ossia tutto luce e niente ombre, dove gli altri vengono giudicati esclusivamente nella prospettiva della protagonista: il padre, la madre, le sorelle; senza molta caratterizzazione, e che occupa sostanzialmente la prima parte, mentre trovo molto valida e drammatica la seconda, con la scoperta della propria debolezza e la assoluta sincerità nel rapporto con la malattia e la morte, che riscatta abbondantemente il libro. Evidentemente, per la sua morte prematura, non c’è stato il tempo di una rielaborazione e maturazione completa. Per questo, do quattro, anziché cinque, stelle.
Nadia Toffa purtroppo ci ha lasciato il 13 agosto, ammetto che quando l’ho saputo pensavo era una fake, invece no purtroppo era la verità. Leggere questo libro mi ha stretto il cuore, soprattutto sapendo quanto ha lottato e come è andata a finire, ma so che lei non avrebbe voluto così. Lei la vita l’ha presa di petto, non si è mai abbandonata a piagnistei, o almeno in pubblico, poi nella vita privata è normale che ci siano momenti di sconforto, ma lei si è sempre rialzata. Ha dimostrato anche in questo libro a quanto teneva alla vita, a quanto è importante viverla appieno e non sprecare mai un attimo, un’occasione. Solo chi sta passando un momento come quello che ha vissuto lei, o che sta o è stato vicino a persone che lottano contro il mostra sa quanto può essere dura, ma come dice Nadia la vita ti mette alla prova della forza che uno ha. È un libro che sicuramente consiglio di leggere, e complimenti a Mondadori per aver reso la storia di Nadia una storia pubblica, una storia che fa tanto pensare. Sicuramente spero che dopo questa lettura prenderò la vita in maniera diversa, e spero di riuscirci grazie ai suoi insegnamenti. Grazie Nadia!
Dopo aver letto il primo libro di Nadia Toffa, non potevo non leggere anche quest'altro....
Un libro letto tutto d'un fiato in appena tre ore, perché non riesci a staccarti dalle parole che riga dopo riga ti fanno conoscere una persona tosta; una grande che ci ha lasciato troppo presto... Un concentrato di energia, purezza e gioia anche di fronte alla malattia... Un libro molto commovente, in cui Nadia ha saputo esprimere le sue debolezze nel modo più schietto e semplice a tutti noi lettori.... Una donna da ammirare e prendere come modello.... Questo libro lo consiglio veramente a tutti, perché aiuta a vivere la vita ogni istante e ad affrontarla sempre con il sorriso sulle labbra e con spontaneità; invece di perdere tempo in sciocchezze inutili...
Grazie Nadia per averci lasciato questa nuova testimonianza...
Rimarrai sempre nei nostri cuori... ❤️❤️❤️🌹🌹🌹
⁉️E voi avete mai letto qualche testimonianza di un personaggio famoso?
Confesso di aver iniziato a leggere questo libro molto prevenuta. Già quando era uscito mi son detta, toh, un'altra che cavalca l'onda della malattia e della notorietà... Mi son dovuta ricredere, in questo libro c'è tutta la spontaneità e la freschezza di Nadia Toffa. Scritto bene, molto scorrevole e quasi tagliente come lo era lei, nella vita e nel lavoro. Emerge la sua voglia di vivere, la voglia di lavorare nonostante la malattia, la voglia di cercare sempre la verità, la Iena bionda che si occupava di tante storture e cose brutte della realtà. Si legge tutto d'un fiato e lascia l'amarezza di sapere che lei non ce l'ha fatta, come purtroppo ancora oggi tante persone non ce la fanno, nonostante le cure e la voglia di vivere.
Ho letto questo libro per curiosità. La sua biografia, più o meno sintetizzata. Alcuni passi scritti decisamente bene, la maggior parte dei tratti però avrebbe trovato giovamento in un ghost writer per renderli maggiormente fruibili. Non ero un particolare fan, nè lo sono ad oggi.
Se volete leggere un libro sullo stesso tema che mi ha convinto molto di più, consiglio "Quando il respiro si fa aria"
Libro commovente, ispirazione di una donna coraggiosa che ha sempre affrontato con impeto qualunque situazione nella sua vita. Per quanto sia mancata, credo con questo libro è riuscita a trasmettere il messaggio di che fosse stata lei, come ha costruito la sua carriera, e come ha rivalutato i suoi principi e priorità quando la sua salute ha incominciato a deteriorare. Lettura consigliata:)
preso stamattina e terminato poco fa. ( la prefazione avvisa, infatti che il libro si "beve" tutto d'un fiato, come un latte di mandorla d'estate). sono contenta di averlo letto e faccio il tifo per Nadia.
L'introduzione dice che è un libro che si legge tutto d'un fiato e così è stato. Un insieme di emozioni che si formano, crescono e ti lasciano senza parole. Un iniezione di forza e coraggio per affrontare il mondo, che consiglio a tutti.
È scritto benino, ma non mi è piaciuto. La sua personalità la trovo irritante e presuntuosa, e il voler continuare ad andare in onda invece di curarsi e prendersi cura di sé in modo adeguato è un atteggiamento che trovo deplorevole. Ammiro ciò che ha fatto per Taranto e la terra dei fuochi.
Storia di chi ha lottato per restare su questa terra. Una storia come un’altra se non fosse perché si conosce un finale diverso, non quello del libro ma quello reale. Un finale che fa male!
Nadia Toffa ha trasformato la sua malattia in un'esperienza pubblica, con il nobile scopo di convincere gli altri che le cose brutte della vita non sono baratri, ma trampolini.