A quasi vent'anni dalla sua prima pubblicazione, quello che uno dei più importanti quotidiani americani definì: "Un volgare sogno metropolitano bagnato da un noir fantastico", finalmente viene pubblicato nella sua versione completa, non privata quindi dei famosi tre capitoli censurati, Nibiru di Karl Tenbro. Un'opera surreale dai tratti orrorifici che trasforma il mondo quotidiano in qualcosa di assurdo. Una macabra, rigorosa, progressiva allucinazione che esplode in una lunga discesa verso l'abisso della follia umana. Traduzione e introduzione a cura di Pablo Soereni.
Che cos'è Nibiru? Ecco, questa è la domanda più importante. Nibiru è la distruzione del sogno del lettore, il fatto di mettersi lì nello spazio preferito, con la copertina sui piedi mentre leggi e sorseggi la tua tisana. Dimentica tutto ciò. Formato e forma che si fondono in un delirio onirico. Distorsione grafiche, pagine scritte al rovescio, serie di font dal misterioso significato, personaggi e dialoghi altamente surreali. Parliamoci chiaro, questo libro non ha affatto rispetto del lettore, non è una lettura facile, non è una lettura da fare sotto l'ombrellone (va bene, in questo periodo è un colpo al cuore), è una lettura che richiede un certo impegno d'attenzione nonostante non sia un'opera voluminosa (poco più di 260 pagine mi pare). E' una storia marcia, brutta, con al centro il dramma di uomo che ha perso qualcuno e che vive con dei profondi sensi di colpa che cerca di affogare nell'alcol. Ha paura a chiudere gli occhi, ha paura di sognare nonostante tutto il libro pare non sia altro che un sogno. Molti sono gli elementi onirici, di quelli che ti fanno passare dalla cucina, al corridoio e per finire entrare nel bagno e ritrovarti invece in un teatro (scusate l'esempio, non sono molto bravo). Pieno zeppo di filosofia nichilista e non solo, continui rimandi a libri (forse anche a film, non saprei, magari pecco semplicemente di ignoranza), alla mitologia greca e babilonese. Tutto questo utilizzando il metodo del flusso di coscienza. A tratti si ha l'impressione di avere un amico che ti parli all'infinito e non vedi l'ora che finisca, che stia zitto per far riposare un po' le tue orecchie. E' un libro ermetico, simbolico, chiaramente ergodico come Casa di Foglie di Mark Danielewski. Vorrei aggiungere altro ma non sono bravo con le recensioni (infatti, si vede, non si capisce niente). Ne approfitto, però, per prendere un commento trovato in rete su questo libro molto signficativo e divertente (spero l'autore non si offenda se lo cito): Stanco delle solite storie d'amore? Stufo dei gialli dove si capisce chi è l'assassino dalla copertina? Non ne puoi più di maghi, streghe, mostri e ciarlatani? Dissetati con il cocktail Nibiru
Ingredienti per il cocktail Nibiru: 250 ml di acqua 1/4 di Essere e Tempo di Martin Heidegger 1/4 di Antonin Artaud (anche meno se lo preferite più leggero) 1/4 di Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche 1/4 di un Bukowski qualsiasi 1 acido a piacere
Frullare il tutto e lasciare riposare per almeno 5 minuti. Si consiglia di sorseggiarlo e/o leggerlo un po' alla volta.
Mi ha ricordato certi esperimenti letterari in cui mi ero imbattuto ai tempi dell'università. Alcuni sedicenti "artisti/scrittori" facevano girare le loro "opere" per le facoltà. Alcuni di questi soggetti credevano di essere J.G. Ballard, altri credevano di essere Bukowski, o Burroughs, o Henry Miller. Ebbene, Karl Tenbro forse crede di essere uno scrittore, ma se da Nibiru togliessimo tutti i "cazzo", "merda", "vaffanculo", "vomito", "piscio", "whiskey", "alcool" resterebbero sì e no 15 pagine. Se il termine di paragone della letteratura ergodica è House of Leaves di Danielewski, questo libro è non un gradino sotto, ma diverse rampe di scale sotto. Noioso, ripetitivo, inutile.
L'unica fatica in questo romanzo ergodico sta nel continuare a leggere in assenza di una trama o di una evoluzione. I capitoli sono tutti uguali tra loro. E si riassume da solo in una frase verso la fine:"Sto leggendo un libro senza capire il suo significato. Questo libro è la mia vita". In un paio di casi, l'impaginazione creativa dà risalto alla narrazione, ma siamo lontani anni luce da Casa di foglie.
Se posso permettermi di darvi un consiglio, non comprate questo libro, si tratta di soldi e carta sprecata.
Carta sprecata non solo perché il libro è pessimo, ma è anche pieno di pagine bianche. E poi in formato A4 (ma perché?) piuttosto scomodo da leggere per un libro.
Di cosa parla? di nulla, direi. Ma tra una pagina e l'altra si intuisce una storia: un uomo è tormentato dagli incubi e dai sensi di colpa e trascorre le giornate bevendo e vagando. Alcuni passi erano proprio brutti da leggere, altri invece del tutto privi di senso. Magari sfogliando il libro (senza leggere nemmeno una riga) può sembrare "cool", ma non fatevi ingannare! -_-