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Storia di Napoli

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Il racconto di una città e delle sue vicende storiche, politiche ed economiche, complesse e singolari. Dal 1500 alle soglie del terzo millennio, da Consalvo di Cordova e i Borboni fino a Vittorio Emanuele, il fascismo, la guerra e gli americani, il laurismo e il massacro urbano: Ghirelli, con un ritmo incalzante da reportage, disegna un ampio affresco nel quale le vicende politiche si fondono con i rapporti economici e le mutazioni sociali scandiscono il racconto delle miserie e delle glorie quotidiane, da sempre al centro dell'inconfondibile originalità della cultura napoletana (Serao, Di Giacomo, Viviani, Eduardo, De Simone). Tappe di un percorso che documenta le responsabilità storiche di una classe dirigente locale e nazionale, che ha contribuito al disfacimento sociale ed economico di Napoli. E che spiega come si è arrivati ad abbandonare questa città nelle mani sempre più avide della camorra, nonostante le inesauribili energie culturali e morali.

566 pages, Paperback

First published January 1, 2007

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Antonio Ghirelli

29 books1 follower

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Displaying 1 - 5 of 5 reviews
Profile Image for Ivan.
361 reviews52 followers
February 10, 2018
Leggo su Wikipedia che Antonio Ghirelli, giornalista, collaborò con giornali sportivi e fu capo ufficio stampa del consiglio dei ministri. Iscritto al PCI fin dal 1942 (in clandestinità, quindi) partecipò come partigiano alla Resistenza. Nel ‘56 come tanti comunisti disgustati dai fatti dell’Ungheria uscì dal PCI ed aderì al PSI di Nenni. Opera di un certo spessore, la sua storia di Napoli ha un taglio divulgativo. Da eccepire soltanto per la completa mancanza di note del testo, ma va be’ lo stesso.
Rapidissimamente viene trattata la storia della città antica, dalle sue origini greche fino al regno degli Aragonesi. Ampio spazio viene dato invece alla descrizione del periodo che inizia con il vicereame spagnolo nel 1503, fino all’arrivo di Carlo di Borbone, passando per la rivolta di Masaniello, la peste terribile del 1656, i “lazzari” e i prodomi della camorra, lo splendore dell’architettura, le vette eccelse raggiunte dalla musica e dal teatro, Giambattista Vico e Giannone, la resistenza di una città intera all’introduzione dell’Inquisizione. E poi il regno dei Borboni fino alla sua fine nel 1860, attraverso le convulsioni rivoluzionarie e sanfediste, la Repubblica Partenopea, Cuoco, Luisa Sanfelice, Eleonora Fonseca Pimental, il Re Lazzarone… Circa trecento pagine densissime, a volte esaltanti e altre raccapriccianti. Molto belli i ritratti di tanti personaggi, persino quello l’ultimo Borbone, Francesco II il “Lasagna”, di cui non sapevo nulla se no per le caricature risorgimentali studiate alle elementari. Non adatto a regnare; Francesco II ha però una sua dignità, una compostezza e una serietà ammirevoli.
Le pagine dall’unità in poi mi sono risultate meno avvincenti, forse perché il mio interesse andava più alla Napoli “antica”; comunque lo studio e l’esposizione sono sempre di un buon livello anche se la narrazione è appesantita dal troppo rilievo dato alla “politica” del tardo Ottocento e Novecento. L’opera termina con gli anni Settanta del Novecento (fu pubblicata nel 1973), ma l’impeto narrativo già si arena nel dopoguerra. Con il “sacco” di Napoli negli anni ’50-’60, per dirla con Ghirelli, si saccheggia l’unica cosa che si ha in abbondanza: il territorio.
Mesto, mestissimo finale della storia splendida e tragica di una città meravigliosa, ricchissima per i doni della natura e per l’umanità socievole dei suoi abitanti. Una città enorme e dolente che nel Seicento raggiunge i 400 mila abitanti (una delle più popolose d’Europa) ammassati gli uni sugli altri in una promiscuità e miseria a volte bestiali, perché la legislazione spagnola impedisce di costruire abitazioni fuori delle mura. Una popolazione vivace e gioiosa, ma afflitta dalla disoccupazione cronica che deve arrabattarsi in mille mestieri con mille espedienti. Una città, un popolo che forse ha dato il meglio di sé, e forse è vissuto più felice e in modo più dignitoso solo quando è stato libero e ha potuto governarsi al meglio, magari sotto la guida di una dinastia straniera ma autonoma, responsabile e legata affettivamente alla popolazione, ovvero con l’Angioina e l’Aragonese nel tardo medioevo, o con Carlo di Borbone nel Settecento.
Non ci sono mai stato (a Pompei, Torre Annunziata, Montevergine, sì) ma Napoli mi ha sempre affascinato. Sarà per i De Filippo, Totò, Teresa De Sio, Pino Daniele? Non lo so. Sarà per Masaniello? Per Pergolesi e Leopardi, marchigiani che sono vissuti e morti a Napoli? Boh, so solo che questa città continua ad affascinarmi.
Profile Image for Tex-49.
740 reviews60 followers
October 15, 2020
Direi quattro stelle e mezzo.
Saggio storico di notevole interesse, anche perché non si limita ad elencare eventi e date, ma approfondisce l'evoluzione della cultura e dell'ambiente sociologico dal '500, e la loro dipendenza dai fatti politici, per scoprire le radici dell'essenza di Napoli, come è oggi.
Profile Image for The Academic Bookworm.
22 reviews1 follower
December 21, 2020
beh beh beh....da dove cominciare? Sgombriamo il campo dagli equivoci: non è un brutto libro. La prosa di Ghirelli è divertente, scorrevole e il lavoro di ricerca è sicuramente enorme, adatto all'arco temporale trattato (praticamente dalla magna Grecia fino al secondo dopoguerra). MA se siete alla ricerca di un libro più storicamente "attendibile" allora dovreste considerare di accompagnarlo con altre letture più "tecniche", fatte da storici. Ghirelli vuole raccontare la storia di Napoli senza reprimere il proprio gusto/interesse personale, perciò si sofferma su epoche che reputa più interessanti (ad esempio è dettagliatissima la parte della belle époque, trattata in modo più sbrigativo quella della Napoli medievale). Meritano i ritratti di personaggi storici meno noti che Ghirelli dipinge in modo esilarante come nel caso del marchese Gugliemo Imperiali, o di Francesco II, "il Montezuma di Gaeta". Ghirelli però cade anche in semplificazioni un po' grossolane (la più evidente è quella di Masaniello "camorrista") che inevitabilmente fanno perdere al libro un po' di autorevolezza e attendibilità. In breve: se cercate un libro con il rigore storico de la "Storia di Venezia" di Lane (pubblicata sempre da Einaudi nella stessa collana) allora potreste rimanere delusi. Se invece cercate un saggio gradevole, che strizza l'occhio a chi si avvicina per la prima volta alla storia di Napoli, allora buona lettura!
Profile Image for Carla.
18 reviews2 followers
December 8, 2020
Bello, denso, infinito.
Scrittura fitta e ricchissima di particolari. L'inizio è estremamente avvincente, per poi incagliarsi nella girandola di particolari che vengono descritti dal cinquecento ai tempi moderni.
In ogni caso magistralmente scritto. Ho anche imparato termini della lingua italiana che non conoscevo.
2 reviews
August 30, 2024
Se vuoi entrare dentro il ventre di Napoli, camminare per i suoi viali alberati, sentire sulla pelle i bombardamenti della guerra, vedere i corpi sotto le macerie, “La storia di Napoli” di Ghirelli e ciò che fa per te. Per conoscere fino in fondo la città Partenope, la sirena, che ha saputo resistere ad ogni cosa.
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