Sulla nuova Eurasia, devastata dalla guerra nucleare, piove cenere e i cieli sono oscurati da secoli. Nessuno ricorda i motivi che hanno portato al conflitto, né cosa fossero le armi da fuoco o l'energia elettrica. Le cause della rovina sono attribuite alla furia del dio Unico e si crede che solo la venuta di due anime pure, il Corsiero e la Bella, potrà riportare il mondo agli antichi splendori.
Alla nascita di Lilienne, erede al trono di Reine, il sole torna a splendere sull'Europa dell'Ovest e il re innalza un muro invalicabile per respingere le orde di miserabili dell'Est.
Ventidue anni dopo, mentre i potenti di Varsavia si contendono la Bella, Alec, un giovane fabbro, sogna di valicare il Muro con il fratellino malato. Quello che tutti ignorano è che il suo obiettivo non è Reine, bensì giungere fino alla costa, dove lo attendono dei vascelli che conducono in una "terra promessa" al di là del mare. Le sue speranze dovranno però scontrarsi con la dura realtà: l'antica guerra tra Russia e America non è affatto terminata e lui sta per esserne travolto.
oh sei popo bello --------------------------------------------------------------------
(4.5) Location: 7 1/2 (mondo bello ma mi sarebbe piaciuto "vederlo" di più) Menù: 9 Servizio: 8 Conto: 9 ( 15€ per 560 pagine GG)
Non era assolutamente la lettura che mi aspettavo, e forse per questo l'ho amato ancora di più. Sono completamente in fissa. Se cercate un multipov pieno di intrighi e segreti, questo è il libro che fa per voi.
Cosa puoi trovare ne "I Figli della Cenere": ☣️ Colpi di scena inaspettati; ☣️ Worldbuilding minuziosamente dettagliato; ☣️ Scene di combattimento al cardiopalma; ☣️ Multi-pov; ☣️ Cenere (tanta)
"I Figli della Cenere" é il primo libro di una tetralogia. Si tratta di un distopico con scenari medievali.
Ho amato il modo in cui l'autrice ha descritto minuziosamente i vari accadimenti, ci fornisce per ogni personaggio il rispettivo punto di vista, in maniera tale che, tassello per tassello, la storia possa essere narrata dagli stessi protagonisti. All’inizio è spiazzante, però, già dopo le prime pagine, ci si abitua e ci si fa catturare dalla storia. Grazie a questa tecnica l’autrice ci permette di conoscere ogni singolo personaggio, di capire le ragioni per cui compiono determinate azioni e passo dopo passo di imparare ad amarli o odiarli. Si tratta di personaggi grigi che cercano di vivere, sopravvivere.
Non è un worldbuilding semplice, è molto intricato, ma anche geniale e pazzesco, secondo me.
Per collegare i vari personaggi e le diverse scene descritte vi consiglio di munirvi di carta e penna, vi serviranno.
Se amate le scene d’azione, al cardiopalma, di sangue e ossa rotte, è il libro giusto per voi. Inseguimenti e combattimenti sono narrati magistralmente. Le descrizioni sono talmente minuziose che sembra di essere catapultati nel libro. Io ero lì, nel cuore dell’attacco, e fuggivo a piedi nudi dalla morte.
Ogni capitolo, inoltre, si conclude con un colpo di scena e questo non fa altro che aumentare la voglia di continuare a leggere, pagina dopo pagina, il tutto diventa sempre più avvincente. Nella parte finale, inoltre, vediamo una stessa scena descritta da più punti di vista e ho amato questa scelta da parte dell’autrice.
E’ un libro crudo, pieno di dolore, di scelte dettate dalla paura, dalla vendetta e perché no, anche dall’amore. Un libro crudo ma al tempo stesso pieno di emozioni.
Se non si fosse già capito, io l’ho amato e non vedo l’ora di leggere il secondo della saga
Cassandra Gold - per RFS . Bentrovate care Fenici, la lettura di oggi ci porterà in uno scenario surreale fatto di violenze e conquiste, di vendette e antichi rancori. Ma procediamo per gradi.
Sotto una pioggia di cenere a Leningrado si consuma una tragedia. La città e la flotta sono in fiamme a causa di un forte contrasto tra i Van De Lias e i Richter. A pagarne le conseguenze è il neonato figlio di Nadja e Liam, giovani innamorati appartenenti a quelle stirpi.
Da quella terribile notte trascorrono ventidue anni. I regni hanno raggiunto un equilibrio grazie alla nascita de La Bella, la principessa Lilienne del regno di Reine, creduta da tutti una dea. Dalla sua venuta il reame non ha più conosciuto la malattia e il sole è tornato a risplendere. Per questo motivo la fanciulla viene considerata da tutti come colei che secondo il mito, riporterà la luce in tutto il mondo grazie alla sua unione con Il Corsiero, il sovrano destinato a regnare su tutti i regni.
Ma Lilienne è prigioniera di quel ruolo e del destino scelto per lei da altri. Coloro che credeva amici riveleranno il loro vero volto, portando l’orrore nella sua vita dorata. Intrecciare il suo destino a quello di Alec e Caleb, giovani figli d’imperiali in fuga, potrebbe rivelarsi la sua unica ancora di salvezza. Loro sono persone semplici, molto diverse da ciò a cui è abituata.
Regine e re giocano la loro partita, muovendo i loro pezzi sulla scacchiera del mondo.
Un romanzo tra il fantasy e il surreale, in cui la lotta per il potere è al centro di tutto. Antichi dissapori nutrono macchinose vendette, il valore della famiglia non conta davanti ai propri scopi, con un susseguirsi di scene raccapriccianti e di omicidi eseguiti a sangue freddo. Un coro di fondo sembra manovrare le menti perverse dei protagonisti, dominate da una follia che li porta agli atti più ignominiosi. La polvere grigia che cade sulle loro teste, sembra quasi evocare qualche disastro nucleare, un conflitto totalitario che ha condotto il mondo in un oblio di sensi e coscienze, risvegliando il lato animale delle persone. Il mondo è diviso in regni controllati e amministrati dalla cruda politica del Trono di Spade, nel quale le unioni sono stabilite dal potere e il popolo soffre la fame e gli stenti. Filo conduttore di tutto, la speranza che il matrimonio tra La Bella e Il Corsiero, possa riportare nel mondo la prosperità, in una sorta di autentico misticismo in stile medievale.
Scritto in modo scorrevole e con un editing ineccepibile, il libro ci porta in scenari d’incubo, rivelando qualche piccola traccia sci-fi, lasciando diverse tematiche in sospeso. Forse poco chiaro in alcuni punti, in altri riesce a raggiungere gradi lirici molto intensi, suscitando nel lettore un senso dì inquietudine e d’aspettativa.
Una lettura quindi sicuramente da fare per gli amanti del genere.
La prima cosa che mi è venuto in mente leggendo questo capolavoro, non esito a definirlo tale, della Dark Zone è “ma è davvero un romanzo?”. Perché se devo credere al m,io amato Calvino, e io gli credo ci mancherebbe, ogni narrativa, persino la storica è una falsificazione del reale. Quindi l'autore stesso prende un qualcosa che gli stuzzica l'anima e lo rielabora mettendo sicuramente elementi riconoscibili, ma profondamente personali a cui poi il lettore, grazie al mezzo del patto interpretativo darà la sua di visione. In questo libro, nonostante si entri nella distopia io ravviso una penna molto diversa, che usa il simbolo ma che è paragonabile a una lettura diversa, molto più approfondita a un saggio politico. E' come leggere la città del sole o utopia o ancor meglio i viaggi di Gulliver. O il mago di Oz. Con la differenza che mentre gli ultimi libri citati hanno la componente di denuncia politica sociale nascosta, in questo testo è evidente. Tanto da rendere anche difficile il racconto. E siccome io onoro la penna dell'autrice e onoro il mio stesso background culturale, non mi limiterò a dirvi le mie personali opinioni o elargivi spunti di trama e stile (mi spiace tu che mi segui, ma ti consiglio di cambiare blog) ma intendo spiegarvi perché definisco questo libro non un distopico ma un incrocio tra un saggio politico e un romanzo sociale. In fondo la distopia non è un mezzo per denunciare qualcosa? Non era forse questo l'intento del nostro buon Bradbury e di Orwell? Non è forse il libro l'unico modo per far si che una libertà troppo messa in crisi o in discussione o limitata con qualche scusa può essere difesa? Ecco un mondo diverso uscito a pezzi dalla catastrofe causata da noi. Motivi troppo conosciuti, motivi di sempre che dalla battaglia di Lepanto fino alla guerra fredda ha sempre un solo e unico motivo: il potere. Eppure, nonostante sia una ferita ancora aperte nessuno sa il vero motivo. Il potere si nasconde spesso dietro bandiere, dietro finti ideali urlati con troppa forza. Si nasconde dietro facce sorridenti e una mano sul cuore mentre si canta l'inno e intanto si volta lo sguardo dalle bombe che scoppiano. Dimentichiamo noi, noi poveri spettatori del re che sul trono, non mi stanco mai di ripetervelo, inizia a manovrare i suoi burattini. Noi. Il mondo che ha incontrato la catastrofe non ha quindi la salvifica memoria, non ha ottenuto affatto un'immunità di gregge. Anzi. Subisce una lobotomia e inizia a scordare. Forse perché rievocare il dramma e sopratutto il vero colpevole la nostra ignavia, fa troppo male. Preferiamo iniziare a seguire la scia luminosa della bugia, dell'oblio o della spiegazione facile. Non è stata la vigliaccheria di chi non ha impugnato le armi, simboliche o non per difendere la propria libertà, il libero arbitrio ma magari l'attacco feroce del nemico, o la punizione divina che ci ha condannato ad essere la nuova Atlantide. E' un dio lontano, punitivo, il dio degli eserciti a renderci pan per focaccia. E cosi mentre noi urliamo al cielo di graziarci, il re dietro le quinte ride. E ci prende per il culo. Lo scrive benissimo non solo la nostra Francesca ma anche il buon Trilussa Fa la ninna, cocco bello, finchè dura sto macello: fa la ninna, chè domani rivedremo li sovrani che se scambieno la stima boni amichi come prima. So cuggini e fra parenti nun se fanno comprimenti: torneranno più cordiali li rapporti personali E riuniti fra de loro senza l'ombra d'un rimorso, ce faranno un ber discorso su la Pace e sul Lavoro pe quer popolo cojone risparmiato dar cannone!
In fondo i figli della cenere non sono altri che i sopravvissuti di questa catastrofe creata con il nostro tacito consenso. Perché mentre noi urliamo pietà al cielo, speriamo in profezie, in arcani misteri, che qualche prescelto come un Artù uscito dalla bruma del sogno possa difendere la nostra comunità, i dominatori continuano a sfidarsi per avere il pieno dominio. E allora resteremo invischiasti non solo nella cenere che cade dal cielo, ma in quella di una speranza, di un coraggio morto. Mentre svanisce all'alba il sogno di una vera terra promessa. In fondo in questo libro si sogna soltanto un isola al di là del muro, una dove finalmente l'uomo potrà essere rispettato. Ma mentre si guarda l'orizzonte, in attesa di partire è qua sulla terra che la cupidigia dei soprusi, degli intrighi, ci sommerge.
Un libro complesso e al tempo stesso avvincente, un libro che tutti dovrebbero leggere specie adesso, dove la nostra capacità di credere nei diritti è seppellita dalla ceneri della nostra perduta civiltà.
Un distopico ambientato nel nostro mondo in uno sfondo post-nucleare ma che ha fatto regredire l’unimanità. Sono tornati i regni e i monarca in un gioco di potere intrigante. Lo stile dell’autrice e scorrevole e crudo, con situazioni violente ma che non infastidiscono troppo. La lettura coinvolge e il lettore è spinto a saperne di più. Con identità segrete e Natali nascosti ci sono vari colpi di scena che non ci si aspetta. L’unica pecca è l’inizio un po’ confusionario per i tanti punti di vista, ma andando avanti con il libro l’autrice è riuscita a gestirli egregiamente.
Se dovessi definire questo romanzo con poche parole, direi "gli intrighi di Games of Thrones raggiungono il nostro futuro post-apocalittico." Nonostante non sia il mio genere di riferimento (troviamo molta politica, combattimenti e scene d'azione, e niente romance, che io amo invece nei romanzi che leggo), mi è piaciuto moltissimo e in tanti punti mi ha tenuta incollata alle pagine, con la voglia di scoprire cosa sarebbe successo in seguito. Ci sono tanti personaggi, tutti ben caratterizzati e con i quali riusciamo a entrare in sintonia grazie ai diversi punti di vista in cui sono organizzati i capitoli (sebbene, e anche qui ho apprezzato tantissimo, sia scritto in terza persona). Anche se alcuni ci sono solo per brevi apparizioni, si percepisce sia quanto siano importanti per la storia e gli avvenimenti a seguire, sia quanto bene l'autrice li conosca. Anche se non ci parla mai troppo dei loro background, si percepisce parte del loro passato da frasi o pensieri o circostanze, che ci aiutano a capire meglio il personaggio e le sue motivazioni. Ho amato il world building, ricalcato su quello che è il nostro mondo, ma condito di novità e fantasia, di nuovi credo e religioni, nuove usanze e sconvolgimento per tutto ciò che appartiene al nostro presente (adoro le citazioni e i riferimenti a Star Wars e a LOTR), ma che per i personaggi è invece parte di un passato ormai lontano e dimenticato. Si avverte che, essendo il primo di una tetralogia, questo sia solo un lungo preludio per ciò che deve succedere nei libri successivi, ma nonostante questo l'ho trovato coinvolgente, mai noioso, condito della giusta dose di spiegazioni, colpi di scena e azione! E tutto, ovviamente, scritto con uno stile che ho trovato scorrevole e magnifico! Unica pecca che ho riscontrato, ma credo sia più per un mio problema con la geografia, è la collocazione delle varie città e dei regni che caratterizzano il mondo creato, perché facevo confusione nel capire dove fosse una famiglia e dove fosse l'altra, ma a parte questo dettaglio, sono comunque riuscita a seguire bene le vicende e tutti i dubbi sui personaggi o su alcuni ruoli, si sono risolti nel mentre che leggevo! In tutto ciò, ancora non ho capito chi siano i veri cattivi, se i Van De Lias o i Ritcher, ma forse quando c'è una guerra non è giusto domandarsi chi siano i buoni e chi siano i cattivi, perché ognuno di loro ha le sue motivazioni per volere quello che vuole. E, in fondo, chi scatena una guerra e non la ferma è comunque cattivo, a prescindere dalle sue motivazioni! I miei personaggi preferiti? Alec, per la sua evoluzione; Nona, per la sua cazzutaggine; e Kuro... perché è un figo, ammettiamolo.
Concludo la recensione con alcune frasi che mi sono entrate nel cuore: -Le colline sembravano i seni di madre terra, sodi e verdi. I laghi erano grosse pozze di colore sulla tela vergine di un pittore. -Ripudiata dal suo consorte, come se sotto i vestiti non fosse fatta di carne, ma di veleno. -"Trova Liam e digli che sei la figlia del falco... Io, io sono il falco, Lilienne." -"Maestà, questo posto è un incanto." "Lo è dalla notte dei tempi. Benvenuto a Parigi, Morgan." -"Qui tutti mi chiamano Kuro. Ma voi potete chiamarmi Alfiere Nero, principessa." -E se c'è una cosa che la mente umana è brava a fare, se lasciata a se stessa, è finire per divorarsi. -Ci sono fantasmi che non scelgono corridoi di pietra da infestare.
Leggete e amate questo romanzo, merita un sacco di love <3
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La storia si svolge nella nuova Eurasia, un continente formatosi dopo decenni di conflitti nucleari in cui la storia passata è solo un ricordo, le armi da fuoco e i soldati sono stati sostituiti da spade e cavalieri e la salute delle persone è compromessa dalla cenere che piove continuamente dal cielo e dalla mancanza di luce. Ma la nascita della principessa Lilienne di Reine, la Bella, riporta il sole nei territori dell'Ovest di Eurasia e si comincia a raccontare una leggenda: a sposare la Bella sarà il Corsaro, colui destinato ad unire tutti i territori del continente in un unico regno. Sullo sfondo di contese, tradimenti, alleanze politiche e giochi di potere, Alec, un fabbro, e il suo fratellino Caleb, proveranno a superare l'enorme muro che il re di Reine ha innalzato per dividere Ovest e Est, rischiando le loro vite per ritrovare la libertà. Le descrizioni delle battaglie sono pazzesche, ma ciò che mi ha più colpita è il lavoro di introspezione che l'autrice fa nel caratterizzare ogni personaggio: ogni capitolo racconta il punto di vista di uno dei personaggi ed è estremamente facile riuscire ad empatizzare con loro. La scrittura è scorrevole e vi permette di visualizzare perfettamente ciò che state leggendo, come se fosse una puntata di una serie tv! A tal proposito, se siete appassionati di Game of Thrones come me apprezzerete molto questa lettura. "I figli della cenere" è il primo libro di una quadrilogia: il primo e il secondo volume sono disponibili online e a breve uscirà il terzo!
Questo libro mi ha portato un sacco di dubbi. Premetto che è scritto molto bene, sintatticamente è una meraviglia. Anche gli intrecci di trama meritano.
Ma.
1. La quarta di copertina non corrisponde totalmente con la storia narrata. Si fa riferimento "all'antico conflitto tra America e Russia" ma credo sia qualcosa di deducibile solo quando si ha il quadro completo della trilogia visto che non si parla mai esplicitamente di questi territori.
2. Viene dato per scontato, fin dalla prima pagina, che il lettore sappia di cosa si stia parlando. I nomi delle famiglie e i legami che le legano non vengono spiegati e fino a pagina 200 (circa) è difficilissimo ricostruire gli accordi politici e quindi comprendere gli intrighi. Si sa solo che i Richter odiano i Van de Lias, poi chi siano non è dato saperlo fino a quasi la fine.
3. La società narrata è pseudomedievale. Su questo punto c'è una bella narrazione, quindi nulla da ridire. Ma perché allora l'unica soluzione per evitare un matrimonio combinato sembra essere lo stupro? Perché una prigioniera non viene tenuta in una cella ma mostrata nuda e torturata in pubblica piazza, senza un vero motivo logico? Mi sembra un'offesa nei confronti dell'intelligenza e della logica stratega sia del medioevo sia dei personaggi della storia, che dovrebbero passare per i più grandi complottisti di sempre.
Sto ancora decidendo se proseguire la trilogia, perché la qualità di lettura rimane comunque buona e la storia interessante. Anche se sento puzza di storia d'amore ovvia e banale tra il povero fabbro e la principessa in fuga.
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Ci sono libri buoni; ci sono libri meno buoni; ci sono libri ottimi, e poi c'è "I figli della cenere" di Francesca Bertuca.
Solidi e numerosi i punti di forza: ottima la voce, serrato il ritmo, ben diversificati i personaggi. Un intreccio che mozza il fiato, letteralmente: a ogni pagina, la cenere piove incessante su gran parte dei luoghi del romanzo, minacciando di soffocare l'umanità e ucciderla con la nuova malattia epidemica del futuro, il Fischio Nero. Alec, che di quell'orrore non vuole morire, giovane e pieno di sogni com'è, lotta in tutti i modi per affermare un diritto che oggi riteniamo fondamentale: quello alla libertà. Ma quanto si può essere liberi in un mondo dove un mastodontico Muro ti separa dal lato migliore, quello dove il sole splende e la gente non vive trascinandosi sotto una cappa di buio cinereo? Quello dove il mare spumeggia con i suoi flutti blu, sfidando il grigio di un pianeta che tossisce sotto gli strascichi dell'inverno nucleare?
E' stato un vero piacere scoprire come anche in Italia ci siano ottimi autori emergenti di fantascienza, un genere letterario che da noi fa fatica ad attecchire, soprattutto se proposto da autrici.
Piccolo extra: il secondo libro della saga, I figli della cenere - La marea rossa, è appena uscito e personalmente l'ho trovato ancora più appassionante del primo volume, che già mi era piaciuto un sacco!
Devo dire che non è un libro semplice come potrebbe sembrare dalla trama. Infatti è narrato in un modo che non ti permette di mettere insieme tutti i pezzi dall'inizio, ma solo in momenti precisi con colpi di scena molto sorprendenti. All'inizio questo potrebbe destabilizzare (soprattutto cercare di capire le parentele tra le varie persone) ma rende anche il tutto molto più intrigante. Ci molti POV diversi, e questo è uno dei motivi per cui il libro è così particolare, ma permettono anche di conoscere molto a fondo i personaggi, e questo è sicuramente un punto a favore, e poi io amo il multi pov!
Come ho detto ci sono molti colpi di scena e quindi non ci si annoia mai, e la scrittura è molto scorrevole e semplice.
Secondo me è un libro molto molto valido, e vale la pena leggerlo. Se cercate una storia con colpi di scena, famiglie disfunzionali, intrighi politici e un pò di sana violenza, allora è il libro che cercate Non vedo l'ora di leggere il secondo libro della serie!
Una distopia originale che ha elementi postapocalittici ma in cui le dinamiche politiche sono più simili a quelle di certi fantasy o romanzi storici di ambientazione medievale. Insomma si immagina un futuro in cui vi è stata una decadenza e un ritorno al passato, con superstizioni, regni retti da poteri assoluti ecc.
La narrazione è apparentemente complessa perché avviene attraverso molti punti di vista e coinvolge molti personaggi e fazioni politiche con tutti i loro intrighi, ma è gestita bene e anche un lettore leggermente distratto come me alla fine riesce a seguire la trama.
Ho apprezzato l'ambientazione, il worldbuilding e anche certi personaggi (siccome sono tanti a ognuno è lasciato uno spazio un po' limitato, ma nonostante questo sono ben caratterizzati).
Avete presente quei libri che vi fanno andare completamente in trip il cervello e dai quali neanche l'apocalisse riuscirebbe a staccarvi? Ecco, "I figli della cenere" rientra proprio in questa categoria. - La storia si sviluppa in un mondo distopico, distrutto dalla guerra nucleare e sommerso dalla cenere, che cade incessante dal cielo. La guerra e il tempo hanno fatto si che il mondo e le sue usanze retrocedessero a un contesto medievale, fatto di duelli, monarchie, giochi di potere tra casate. La politica e la fede sono gli elementi che muovono questo nuovo mondo, ancora una volta sull'orlo della guerra. In questo scenario critico, due giovani si dovranno battere per la loro sopravvivenza, sognando un mondo migliore, per se stessi e per i loro cari. Penso che non ci sia bisogno di sapere tanto altro della trama, in quanto la forza di questo libro sta nello scoprire capitolo per capitolo le storyline e i fili conduttori tra esse. - Se state cercando un libro pieno di azione, con un worldbuilding intricato, personaggi grigi pronti a tutto per difendere i propri ideali e con una componente romance minima se non addirittura nulla, questo libro fa per voi. All'inizio ho avuto un po' di difficoltà ad entrare nella storia, sia perché ancora non ero entrata in confidenza con la moltitudine di personaggi creati dall'autrice, sia perché si viene catapultati sin da subito nel pieno dell'azione, della quale ancora non riesci a cogliere tutte le sfumature. Ma una volta passato questo "scoglio iniziale" la trama si infittisce, l'azione diventa pura adrenalina e sarà impossibile non seguire col fiato sospeso le avventure dei protagonisti. - I personaggi sono senza dubbio uno dei pilastri di questo romanzo. Complessi, sfaccettati, spietati e con un passato misterioso, sono il perfetto esempio di come sia difficile scindere la luce dalle tenebre negli esseri umani. Disposti a tutto pur di proteggere chi amano e lacerati dal peso delle loro azioni e scelte, sarà impossibile non provare empatia nei loro confronti. Inoltre il cast è parecchio ampio e penso che l'autrice abbia fatto un lavoro magnifico di caratterizzazione, riuscendo a rendere unico ogni personaggio. Un'operazione per nulla scontata in quanto è capitato in passato di trovarmi tra le mani romanzi nei quali i protagonisti potevano essere tranquillamente scambiati, e nessuno se ne sarebbe accorto. - Altro punto fondamentale del libro sono le complesse relazioni tra le famiglie più importanti e le macchinazioni e intrighi politici che vengono messi in atto. Attraverso il pov dei personaggi riusciamo a cogliere le visioni di tutte le parti che difficilmente riusciremo a comprendere pienamente o assecondare, in quanto ognuno si batte per la propria causa, pensando di essere nel giusto. HO AMATO TUTTO. - Infine altro punto di forza de "I figli della cenere", è sicuramente l'azione, la quale viene descritta in maniera molto dettagliata e non ci viene risparmiato nulla. Le scene di battaglia risultano molto vivide durante la lettura, le descrizioni molto crude e dirette secondo me colgono pienamente quelle che sono le "vibes" del romanzo. - Che dire, penso di avere detto tutto, o almeno tutto quello che c'è da dire per cercare di convincervi a leggere questo libro, che sicuramente si fa notare per la sua originalità e complessità.
Riuscire a parlare di questo libro senza fare spoiler sarà molto dura. Ci troviamo in un futuro in cui una coltre di nubi portatrici di ceneri ha invaso metà del pianeta, e due famiglie rivali, i Van De Lias e i Richter (Russia e America) si ritrovano ad essere ancora una volta il fulcro della guerra che imperversa oramai da secoli. Il sole non si vede ormai più, e l’unica speranza per il popolo è data in mano al Corsiero e alla Bella, uniche anime pure in grado di riportare il mondo all’antico splendore. Due religioni, l’Unico e Kiah, due famiglie e molti popoli, ci accompagnano in questo lungo viaggio che, tra intrecci politici e personaggi sfaccettati, ci porta piano piano a vedere la follia dietro le cieche convinzioni della gente. In queste pagine diversi personaggi fanno da protagonista. Abbiamo la Bella Lilienne, una bambina che alla nascita è riuscita a riportare il sole a Reine, Alec, un giovane fabbro che è disposto a tutto pur di fuggire dalla sua misera vita, Bastian che, nonostante l’animo buono, si ritrova a dover fare i conti con le proprie scelte, Markus, un re che nonostante tutto non si è tirato indietro, e molti altri. La politica in questa storia è un filo conduttore molto forte, un intreccio paragonabile a Game of Throne tra famiglie, sotterfugi e inganni vari. I personaggi sono sfaccettati, crescono con noi durante la lettura, e molti saranno in grado di sconvolgervi. Questo non è il classico fantasy/distopico con fate e draghi, questo è un distopico politico e complesso, che riesce a rendere vivide le vicende e a rendere interessanti tutte le storie raccontate. Non riuscirai ad amare/odiare totalmente una o l’altra fazione, capirai le motivazioni dietro ogni gesto e rimarrai affascinato dai colpi di scena. I FIGLI DELLA CENERE è il primo volume della saga, a maggio, in occasione del SalTo uscirà il terzo volume che io non vedo l’ora di leggere! Non fatevi spaventare dalle pagine, sono tante, ma sono tutte necessarie per la costruzione dei personaggi! BUONA LETTURA <3
I Figli della Cenere è forse il libro che più ho amato dall'inizio alla fine; quello che mi ha davvero tenuta incollata alle pagine per tutto il tempo, senza mai annoiarmi; quello che mi dispiaceva dover chiudere per andare a dormire o per dedicarmi al lavoro.
Il racconto è ambientato in un'Eurasia futura ma antica, trasformata da una guerra nucleare che ha portato la società a regredire ad usi e costumi di stampo medievale. Le nostre odierne tecnologie, ormai dimenticate, le fanno da pallido sfondo, come reperti archeologici appartenenti ad un'antica Era. In questo scenario, tra il fantasy e il fantascientifico, due giovani dovranno combattere il proprio destino per sopravvivere allo spietato mondo dei giochi di potere delle potenti famiglie che si contendono il dominio dell'Europa. Il fato di una principessa, ritenuta la nuova dea che salverà tutti dalla cenere che incessante cade sui territori ad est del Muro, e quello di un povero fabbro, che nient'altro sogna se non raggiungere le terre oltre il mare ad ovest, si intrecceranno mentre l'ombra di una nuova guerra incombe inesorabile sul continente.
Ho trovato la narrazione semplicemente brillante: i capitoli vengono presentati secondo il punto di vista dei principali personaggi; i colpi di scena si susseguono capitolo dopo capitolo, rendendo la lettura mai noiosa o banale; qua e là l'autore inserisce sapientemente dei piccoli easter egg che i vecchi nerd, come me, non potranno non apprezzare; i plot twist fanno letteralmente "cappottare dalla sedia" il lettore; ogni nome o dettaglio, apparentemente insignificante all'inizio, diventa, durante il racconto, elemento fondamentale per la trama, inserendo un pizzico di vibes da romanzo giallo.
Che dire, cinque stelle per me non bastano. Attendo con impazienza di leggere il secondo capitolo di questa fantastica quadrilogia!
Sulla nuova Eurasia, devastata dalla guerra nucleare, piove cenere e i cieli sono oscurati da secoli. Nessuno ricorda i veri motivi che hanno portato al conflitto, né cosa fossero le armi da fuoco o l'energia elettrica. Le cause della rovina sono attribuite alla furia del dio Unico e si crede che solo la venuta di due anime pure, il Corsiero e la Bella, potrà riportare il mondo agli antichi splendori. Alla nascita di Lilienne, erede al trono di Reine, il sole torna a splendere sull'Europa dell'ovest e il re innalza un muro invalicabile per respingere le orde dei miserabili dell'est. Ventidue anni dopo, mentre i potenti di Varsavia e Hanstad si contendono la Bella, Alec, un giovane fabbro, sogna di valicare il Muro con il fratellino malato. Quello che tutti ignorano è che il suo obiettivo non è Reine, bensì giungere fino alla costa, dove lo attendono dei vascelli che conducono in una «terra promessa» al di là del mare. Le sue speranze dovranno però scontrarsi con la dura realtà: l'antica guerra tra Russia e America non è affatto terminata e lui sta per esserne travolto.
Un romanzo appassionante, che ti cattura fin dalle prime pagine, sorretto da uno stile pulito e ben studiato che, grazie all alternanza dei punti di vista, permette di entrare a fondo nell'animo dei personaggi. Il mondo creato dall'autrice è vivido, reale, sembra davvero una decadente Europa del futuro, dove gli antichi rancori tra le nazioni non si sono mai sopiti, nonostante l'apocalisse nucleare. I personaggi sono fiamme che bruciano intensamente, con una caratterizzazione ottima. Sono tutti marci, schiavi dei vizi e delle passioni umani. Non ci sono eroi, da nessuna parte, solo assassini e traditori. Una saga che possiamo tranquillamente definire il Trono Di Spade italiano. Ottimo esordio!!
Estratto: "«È una promessa, vero?» Alec indugiò. Il suo sorriso si affievolì per un momento, tornando pochi attimi dopo. «È una promessa.»"
Parlare di questo romanzo senza fare spoiler è difficile, ma ci proverò. Trovo il multipov e la narrazione di questo romanzo gestiti molto bene. I personaggi, nonostante siano diversi, sono tutti ben caratterizzati e le vicende di ognuno interessanti. Subito dopo aver conosciuto i primi pov, si intuisce la presenza di un disegno più grande che va al di là delle vicende personali, che in qualche modo unisce i personaggi e, quindi, la narrazione. La narrazione principale, infatti, risulta in crescendo e non statica, un particolare che ho molto apprezzato. La si percepisce ingarbugliata da intrighi e menzogne che via via vengono smascherate, incentivando la lettura e la voglia di proseguire la saga (che ho, infatti, acquistato). Ho empatizzato con tutti i personaggi, c'è chi mi ha fatto ridere, arrabbiare, fatto sentire la sua paura, ansia, gioia, dolore ma il mio personaggio preferito del primo volume della saga è: Alec. Di Alec ho amato la sua personalità e psicologia, il rapporto con i membri della sua famiglia. Lui è per me il personaggio grigio per eccellenza: Alec annaspa, tra situazioni complicate ed errori, senza arrendersi. Risulta fragile ma, al contempo, in grado di dimostrare di essere forte quando serve. Ho avuto la sensazione che questo volume sia stato pensato come un cerchio: il prologo inizia con il punto di vista di un dato personaggio che ci presenta una determinata situazione e nomina un altro soggetto. Si chiude il romanzo con il soggetto nominato, ricollegandosi inevitabilmente al prologo ma con una storia che è andata avanti e che non si vede l'ora di proseguire. Si capisce che c'è dietro una causa che muove tutto che è più grande di quanto si possa pensare, arrivando al punto di smettere di voler fare teorie e lasciare che l'autrice ci conduca alla verità e alla risoluzione, immergendoci in una storia assolutamente godibile ed emozionante. Io mi sento di consigliare questa storia: è scritta bene, i personaggi sono tridimensionali, si riesce ad immergersi benissimo nella narrazione, elementi che raramente trovo in un romanzo.
Chi dice che "Eh ma oggi non c'è più niente di originale" si sbaglia. Le cose originali ci sono ma non vendono, non fanno hype purtroppo e quindi (i lettori che leggono quello che vogliono perché la lettura è soggettiva) l'editoria pubblica le solite commercialate trite e ritrite dove la loro mera funzione è quella di vendere e basta. Attenzione non c'è nulla di male in questo perché nel marasma delle commercialate qualcosa di decente c'è ma andando avanti così si rischia di leggere sempre le stesse cose dove non c'è la minima volontà di , banalmente , caratterizzare i personaggi. Detto questo HO AMATO tantissimo questo libro, preso in mano dopo un periodo dove leggevo ma non c'era nulla che mi appassionasse cosa che invece ha fatto questo libro che mi ha tenuto incollato alle pagine. La storia è infarcita di politica che ha dei rimandi alla guerra fredda e in particolar modo al muro di Berlino; abbiamo un ,mondo diviso dove l'unica salvezza è riposta in un matrimonio ed è qui che entra in gioco il secondo elemento : la religione ma in particolar modo la profezia, espediente narrativo che amo moltissimo e che collegata alla politica. A questi due elementi aggiungeteci devi personaggi straordinari, caratterizzato magnificamente, pedine che si muovono sulla scacchiera ma i ruoli non sono ben definiti perché in questo libro nulla è come sembra, nulla è lasciato al caso e ogni personaggio ha luci e tante ombre. Sebbene il libro sia scritto in terza persona è molto coinvolgente ( non voglio dire scorrevole) con molti pov che potrebbe al inizio dare quel senso di non capire cosa succede ma man mano che si va avanti tutto torna in un finale che è a dir poco sconvolgente. Se devo trovare un difetto , unico difetto intendiamoci, è la copertina che secondo me non rende quello che effettivamente c'è nel libro.
Francesca Bertuca è un'Autrice con la A maiuscola!
Ho divorato questo mattoncino in una decina di giorni: appena tornavo a casa me lo prendevo in mano per continuare le (dis)avventure di Lilienne, Bastian, Misha Isidora e Alec.
Due famiglie rivali, i Richter e i Van De Lias, si sfidano per il potere in un'Europa post-apocalittica dove tutto è ricoperto di cenere.
La scrittura è veramente ipnotica: così magnetica da rendere praticamente impossibile posare il libro e lasciare, anche se per un breve periodo, tutti i personaggi a loro destino.
Non voglio parlare della trama perché non voglio fare spoiler, ma chi lo ha definito il trono di Spade italiano non sbaglia di molto.
Questa è una delle ispirazioni, così come la saga della torre nera di Stephen King (che, shame on me 🔔, devo ancora recuperare ma che confido di fare presto).
Non a caso, nel panel, si indicava che più che un romanzo di fantascienza ci si trova davanti a un epic fantasy: con lo sgretolarsi della società contemporanea un muro divide est da ovest e sono tornati gli antichi grandi regni europei.
Non essendo una cima in geografia, mi sono tenuta sotto mano una cartina dell'Europa per localizzare gli avvenimenti ma ciò non mi ha impedito di cogliere la complessità e la bellezza della storia che mi ha rapita dalla prima pagina.
Nulla e nessuno sono come sembra, tutti non si fidano degli altri, è veramente difficile trovare una speranza tra le pagine eppure la luce arriva anche negli anfratti più oscuri; che sia merito di una torcia elettrica o della Bella.
Non mancano le superstizioni e la religione a condire questo universo oscuro che ho trovato veramente ben fatto e degno di essere apprezzato e letto!
Ovviamente ho già iniziato il secondo dei quattro volumi e non vedo l'ora di scoprire come andrà a finire 🔥
I Figli della Cenere è un distopico, primo libro di una quadrilogia. Una delle caratteristiche principali di questo libro, oltre la cenere onnipresente, è l'alternanza di moltissimi punti di vista. Se all'inizio si può provare un po' di spaesamento dopo circa un centinaio di pagine ci si abitua molto bene e non si hanno problemi a distinguere le diverse voci. Tuttavia, i legami famigliari che uniscono molte di esse rimangono un bel mistero e potrebbe essere necessario armarvi di penna e tanta pazienza. Ma d'altronde parliamo di un libro che basa la sua storia proprio su sotterfugi, vicende famigliari e di potere, antiche vendette. E quindi non potrete fidarvi di nessuno, la verità non è mai la verità, ma solo l'opinione di una fazione. E allora chi ha ragione? Chi sta combattendo per il lato giusto della storia? Forse tutti o forse nessuno. Quello che dovete aspettarvi da questa storia è un continuo capovolgimento delle vostre certezze, ma le pagine scorrono così bene che non vorrete più staccarvene!
Ho molto apprezzato la costruzione del worldbuilding, che ha dettagliato alcune situazioni anche a livello biologico molto coerenti con il mondo in cui è ambientato (ad esempio i dettagli sull'infertilità o sulle malformazioni di bambini e bestiame).
I personaggi sono tanti, ma ognuno di loro ha qualcosa da dirci, qualcosa per cui lottare e decine di conflitti con gli altri o con il mondo.
Insomma, un libro consigliato agli amanti delle distopie, delle narrazioni corali e degli intrighi politici.
Penso proprio che continuerò con il resto della saga.
𝙄 𝙛𝙞𝙜𝙡𝙞 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙘𝙚𝙣𝙚𝙧𝙚 è ambientato in un futuro post guerra nucleare, regredito fino a non sapere cosa sia l'elettricita o le armi da fuoco, e tornato a una società feudale. I Tre regni in cui la nuova Eurasia è divisa si contendono "la Bella", la dea Lilianne che con la sua nascita ha riportato il sole a Ovest, dove il re ha alzato Il Muro che lascia a est un mondo in cui piove incessantemente cenere e si muore di Fischio Nero.
I protagonisti sono molti e all'inizio ci si trova spiazzati da tutti i personaggi di cui facciamo conoscenza, ma in questi casi seguo la corrente e dò piena fiducia all'autrice, infatti capitolo dopo capitolo rimettiamo insieme i pezzi e capiamo i legami e gli intrighi che legano tutti:
Il coraggioso imperiale Bastian alla ricerca della figlia che non vede da ventidue anni, con più di un rimorso nel cuore, la regina Isidora che farebbe qualunque cosa per proteggere i suoi figli, tra cui lo spietato Corsiero, promesso sposo della Bella, che è da poco tornata a casa nel regno di Reine dopo anni nascosta in monastero e ritrova la madre Ariana dal delicato equilibrio psicofisico e lo spietato Re Markus, Alec che col fratellino Caleb e l'inseparabile cane Max cerca di raggiungere la costa per salpare verso la terra promessa, e altri ancora.
Tutte queste persone, seppur molto diverse tra loro, provenienti da regni e ceti sociali diversi, hanno in comune il coraggio, la dignità di affrontare la vita con quello che hanno e la speranza per un futuro migliore, per sé stessi, per chi amano, e per il mondo intero.
5⭐ mettetevi comodi, perché ho tanto da dire (non so dove ho trovato il coraggio di scrivere questa recensione, aiuto)
🦩Storia: Allora, partiamo dalle basi. Si tratta di una ucronia, ovvero sostanzialmente una distopia che parte però dal cambiamento di un certo evento storico. In questo caso, durante la Guerra Fredda la crisi missilistica di Cuba non viene scongiurata e si arriva ad una guerra nucleare tra America e Russia, che distruggerà il mondo come lo conosciamo e riporterà ad atmosfere e abitudini simil-medioevali. In questo modo, l'Eurasia si "trasforma" nella terra dei Tre Regni: il regno di Varsavia, che comprende la Russia e l'Europa est, dove come conseguenza della guerra nucleare piove cenere ininterrottamente; Hanstad, nei ghiacci del nord, dove per proteggersi da questa cenere gli uomini hanno creato una calotta con i resti degli armamenti militari; e Reine, divisa da Varsavia da un muro che attraversa l'Italia, che comprende la Francia e tutto l'ovest dell'Europa, dove invece è tornato il sole dopo la nascita della Bella. Lei è la prescelta che riporterà il sole con il suo matrimonio con il Corsiero, il guerriero nato ad Hanstad che riunirà i Tre Regni sotto un'unica corona. Su questa scia la storia segue l'andamento della guerra che dopo anni dai bombardamenti è tutt'altro che finita, con conflitti politici, stratagemmi, manipolazioni, e violenza all'occorrenza, riportati con realismo e crudezza (non eccessiva, non da voltastomaco, solo... concreta). Le famiglie simbolo del contrasto tra Russia e America sono rispettivamente i Van de Lias e i Richter, tra cui si aggiungerà anche una faida personale (vi pare che ci facciamo mancare qualcosa? Eh).
🦩Personaggi: In questo contesto si dipanano le storie dei nostri personaggi, con una narrazione che mostra i punti di vista di molti di loro: Lilienne, la Bella, che per la prima volta si interfaccia con il mondo reale al di fuori della campana di vetro sotto cui è cresciuta; Alec, un giovane proveniente dalla periferia di Varsavia che sogna solo di attraversare il mare verso la terra promessa e fa di tutto per proteggere suo fratello; Bastian, il padre di Alec ed ex imperiale (=soldato tipo super addestrato) a servizio dei Van de Lias; Markus, sovrano di Reine e zio di Lilienne; il granduca Elbereth Van de Lias; Taras, suo nipote, spezzato dalla perdita della moglie e del figlio per mano dei Richter; e alcuni personaggi anche vicini proprio alla fazione americana, di cui si sa di più nei volumi successivi e di cui per ovvi motivi non posso dire altro. Sappiate solo che il mio personaggio preferito è la cazzutissima Mina. Mina spacca. Non è una lotta tra bene e male, in questa storia c'è un continuo contrasto di grigi, e personaggi molto umani con miliardi di sfaccettature.
🦩Scrittura: La caratterizzazione dei personaggi è forse il punto forte di questa storia, grazie anche al multi pov, ma anche gli intrecci della trama e i colpi di scena vi cattureranno, con una tecnica di scrittura ricca di dettagli e perfettamente adatta a quello che racconta. Si toccano tantissimi temi: tratta di amore, famiglia, violenza, dipendenza, speranza, guerra, manipolazione, resistenza, dolore. Si soffre ragazzə, ma il gioco vale la candela. Il contesto per quanto negativo è totalmente coinvolgente, per cui, assurdo ma vero, ogni volta che mi immergo in questa storia mi sento a casa (una casa distrutta e disastrata, dominata dal "mai 'na gioia", ma casa... Dovrei preoccuparmi?). Al momento sono usciti 3 volumi su 4, e già sono indecisa tra l'euforia di leggere tutta la storia e la disperazione per la sua fine. Ma questo sarà un problema della Rebecca del futuro.
⭐ Non so come sono arrivata alla fine di questa recensione, mi sento svuotata e al contempo credo di non aver dato giustizia a questo libro (saga). Sappiate che c'è tutto un mondo oltre quello che vi ho saputo e potuto dire. Spero solo di avervi convinto a dargli una possibilità, vi lascio con una citazione che mi fa sempre venire i brividi e che racchiude un po' le vibes di FDC: "Piegati, mai spezzati. Uccisi, mai dimenticati".