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Vengo a prenderti

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Il caso più importante della sua vita piomba addosso all'agente Francesco Caparzo in maniera inattesa. Inseguiva lo stalker di una donna che da un anno cercava di aiutare, quando d'improvviso si era ritrovato in un vecchio capannone industriale sperduto nel nulla. Lì dentro, lo spettacolo agghiacciante di uno zoo privato, undici carrozzoni da circo che imprigionavano esseri umani in condizioni pietose, una gabbia vuota pronta ad accogliere la sua protetta e lo psicopatico responsabile di ogni cosa lì davanti a lui, armato. Un colpo di pistola sembra risolvere tutto, il colpevole ucciso, le vittime salve, Caparzo in procinto di essere incoronato eroe nazionale. Ma le cose non sono come appaiono. Tra le vittime si nasconde un complice, forse addirittura la mente che ha organizzato tutto, che dall'ambulanza riesce a scappare, dileguandosi. La caccia all'uomo ha inizio, ma non esistono piste, niente tracce, la polizia insegue un fantasma. Caparzo capisce che la chiave dell'origine di tutto quel male sta proprio nel capannone e nelle sue vittime. Indaga i segreti di ciascuno, le colpe che vorrebbero nascondere, mette a nudo i lati più oscuri delle loro anime. E mentre lui scava qualcun altro li perseguita con oggetti, simboli che solo il loro carnefice conosce. Prima capitano incidenti che la polizia considera trascurabili. Poi i sopravvissuti iniziano a morire. È tempo per Caparzo di mettere insieme i pezzi per evitare che il fantasma che sta inseguendo termini il suo lavoro.Paola Barbato ci conduce al cuore del male assoluto e ci gioca, deformandolo e restituendoci una verità diversa, scomoda, difficile da accettare, ma completamente priva di pregiudizi. E ci tiene in pugno, fino all'ultimo sconvolgente colpo di scena.

496 pages, Kindle Edition

First published June 3, 2020

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About the author

Paola Barbato

179 books134 followers

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5 stars
127 (31%)
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167 (41%)
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80 (19%)
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26 (6%)
1 star
7 (1%)
Displaying 1 - 30 of 34 reviews
Profile Image for Romanticamente Fantasy.
7,976 reviews236 followers
December 11, 2020
Maljka - per RFS
.
Questo è il secondo libro che leggo della serie thriller suspense di quest’autrice italiana e devo dire che, a parer mio, l’odine di lettura andrebbe invertito. Sono partita con Zoo (vol. 2) che, sebbene sia il secondo volume di questa trilogia, credo sia da leggere per primo, soprattutto perché è proprio lì che si svolge la vera storia, quella in cui conosci i personaggi. In Vengo a prenderti (vol. 3) invece ci vengono narrati i retroscena delle vite dei protagonisti, chi e cos’erano prima di esser presi come prigionieri, trattati come animali in gabbia, rinchiusi in uno zoo. Il primo romanzo della serie Io so chi sei (vol. 1) vi consiglio di leggerlo per ultimo, perché è principalmente incentrato su Marilena, detta Lena, qui abbiamo modo di conoscerla e diventano chiari i motivi delle sue azioni che metterà in atto in questo secondo capitolo in cui funge da una protagonista.

Quindi ricapitoliamo… Vi do la mia personalissima proposta di lettura: al primo posto Zoo, seguito da Vengo a prenderti per terminare con Io so chi sei.

È una trilogia in cui vi consiglio di leggere Zoo e Vengo a prenderti uno dopo l’altro per poter chiarire la vicenda e trovare una fine, però ogni libro potrebbe tutto sommato essere autoconclusivo,

Il “quasi” protagonista principale è Francesco Caparzo, il detective che trova Anna, colei che è riuscita a scappare e a salvarsi dalla sua prigione, scarna, emaciata, ferita e con l’igiene all’ultimo posto nella scaletta delle priorità.

In Vengo a prenderti (vol. 3) l’autrice ci conduce sino al cuore del male assoluto, restituendoci una verità diversa, scomoda e difficile da accettare, fuori da ogni logica umana e questo ci tiene in pugno fino all’ultimo. Con la sua bravura è stata in grado di sconvolgerci di nuovo con questo capitolo conclusivo della trilogia. La fine, soprattutto, è un sorprendente colpo di scena in cui Alessandra, detta Sandra, la donna dal labbro leporino con numerose operazioni alle spalle e con un’infanzia sbandata, potrebbe non essere ciò che ci fa credere fin dall’inizio. La sua vita pietosa e triste è un continuo susseguirsi di violenze e azioni malvagie per la legge del contrappasso. Ma un giorno qualcosa cambia nella sua quotidianità: il cancro della mamma. Quella sarà la chiave di volta. Incontriamo poi Marilena, fidanzata dello psicopatico Saverio e conosciuta inizialmente come figlia giudiziosa; crescendo però diventa un’ingrata incosciente che scappa di casa e preferisce i ragazzi sbandati ai giudiziosi figli di papà, questo le cambierà l’esistenza.

Qui conosceremo la mente malata di una donna che ha subìto e ha inferto di tutto. Alex-Alessandra-Sandra è una donna capace di essere amica, animalista convinta, prigioniera e carnefice con un desiderio di rivalsa sull’uomo e sulla vita.

In Zoo (300 in cirillico, lingua usata anche per la descrizione dei nomi degli animali su ciascun carrozzone) conosciamo gli undici carrozzoni e il loro utilizzo con gabbie che provenivano da diversi circhi americani falliti durante i loro tour nell’ex Unione Sovietica e successivamente comprati da un collezionista di Rimini. In seguito usati come gabbie per rieducare l’animo umano, più precisamente di tredici persone scelte dal carnefice con un preciso obiettivo… ma se la vittima fosse il carnefice?

Questo diventerà il caso più importante per il detective Caparzo, un uomo lasciato tra le retrovie, su cui nessuno vuole far affidamento e a cui nessuno presta fiducia. Tutto cambia quando, all’improvviso, mentre insegue lo stalker della donna che cerca di aiutare, si ritrova davanti al capannone faccia a faccia con il presunto responsabile che impugna una pistola. Tra le vittime però si nasconde un complice, e così ha inizio la caccia all’uomo, o per meglio dire al fantasma. Si troverà a indagare sulle vite di ognuno di loro, dei loro segreti e delle colpe che tutti vorrebbero nascondere e che sono proprio il motivo per cui sono stati catturati.

Da quel momento tutto cambia, iniziano a succedere degli incidenti ai sopravvissuti, che successivamente iniziano a morire. Per il detective è il momento di unire tutti i pezzi e trovare il vero colpevole prima che termini il lavoro.

È un thriller ansiogeno che si fa leggere tutto d’un fiato, con continui colpi di scena e che ti tiene incollato alle pagine. In alcune parti ho faticato a seguire la storia, a causa dei molteplici intrecci ma, dopo un’attenta rilettura, tutto è sicuramente più chiaro.
Profile Image for Monica De giudici.
302 reviews16 followers
August 4, 2020
È pur vero che la trilogia della Barbato è pensata in modo che i tre libri non abbiamo strettamente bisogno l'uno dell'altro, che siano godibili anche da soli... e si, è così! Ma a me, che sono una pigna, avevano lasciato per troppo tempo con tanti dubbi e tanta tanta curiosità.

"Io so chi sei" e "Zoo", due storie parallele con molto in comune, trovano qui la soluzione di tutti i misteri e ovviamente in modi che nessuno, a parte l'autrice, avrebbe mai immaginato.
Proprio per questo dirò poco o nulla di quel che succede nel libro, e se posso darvi un consiglio, leggete tutta la trilogia, e fatelo tutto d'un fiato, un libro dopo l'altro. Coglierete probabilmente piccoli nessi e piccole perle che io mi son persa lasciando passare troppo tempo tra un libro e l'altro.

Dico solo che si scoprirà passato e motivazioni di molti personaggi, che non è mai tutto bianco o tutto nero ma un'infinità di grigi, che i cattivi possono essere anche vittime, così come le vittime possono essere anche carnefici.

Una storia complessa, non solo intrattenimento come ci si aspetterebbe da un thriller. Non c'è un colpo di scena a ogni pagina, non si sta sempre col cuore in gola. Ma c'è spazio anche per la riflessione e un occhio attento su tutti i personaggi.

L'autrice continua a piacermi per i suoi personaggi troppo reali. per situazioni e storie inquietanti e originali, una scrittura semplice ma tagliente, i finali spiazzanti.
A caldo, a fine lettura, mi è venuto da pensare che stavolta fosse stata un po' meno feroce del solito nel costruire questa storia, ma pensandoci meglio no, mi sbagliavo. Forse scorre un po' meno sangue, ma quel che va a toccare fa più male di qualsiasi mostro, perchè ci fa vedere la situazione dell'essere umano, di tutti noi, tutti prigionieri di qualcosa, tutti un po' in balia degli eventi della vita... e spesso ci ritroviamo senza speranza, niente e nessuno può salvarci.
Author 3 books27 followers
May 26, 2021
Ok, ho finito di leggere la trilogia/polibilogia thriller di "Io so chi sei" - "Zoo" - "Vengo a prenderti" di Paola Barbato e sono qui a parlarvene. Sappiate che sarà una cosa lunga, e sappiate che ne parlerò male.

Inoltre vi dico subito che questa recensione è strapiena di spoiler, quindi se pensate di leggere i libri, sappiate che dirò un sacco di cose che vi rovineranno la lettura. Vi ho avvertiti.

Veniamo a noi. Questi tre libri hanno una struttura particolare: i primi due possono essere letti sia indipendentemente che in ordine inverso, la sostanza non cambia: gli stessi fatti vengono trattati da due lati differenti della barricata. Volendo si potrebbe anche leggerne solo uno e passare direttamente al terzo, ma si perderebbe molto.

Personalmente, io li ho letti in quest'ordine: Zoo - Io so chi sei - Vengo a prenderti. Col senno di poi, secondo me forse questo è l'ordine migliore, ma insomma, sono quisquilie.
La trama, a grandi(ssime) linee: una ragazza che non si dà pace per la morte/sparizione del fidanzato riceve un telefonino con strani messaggi. Nel frattempo, un'altra ragazza si risveglia nuda in una gabbia all'interno di un capannone. Le loro storie si dipanano fino a congiungersi nel terzo libro, dove tutto (o quasi) viene spiegato. Colpo di scena telefonaticchio verso la fine, ma tutto sommato piacevole.

Dei tre, l'unico che mi è veramente piaciuto è stato Zoo (ne ho parlato qualche post fa) che, seppur con diversi problemi, riesce ad appiccicare il lettore alle pagine, che a mio avviso è quantomeno la base per un buon libro. Il più debole dei tre invece è sicuramente "Io so chi sei", farraginoso, discretamente noioso (presente la regola dei due terzi del libro di cui parlavo nell'altra recensione? Qui la Barbato la cassa violentemente e sbrodola da tutte le parti trasformando il suo thriller in un truller) e con una protagonista, Marilena, che vorresti prendere a calci nel culo dalla prima all'ultima pagina: una povera mentecatta dotata di un qualche deficit mentale che non vede l'ora di fare una cazzata dopo l'altra pur di rendere la vita facile al "maniaco" e allungare il brodo del libro. Mamma mia, mi prudevano le mani ogni volta che apriva bocca. Le fosse piombato addosso un meteorite alla seconda pagina la polizia avrebbe catturato il maniaco in quarto d'ora, ma vabbè, si dà il caso che la Barbato tiene famiglia, e quindi toccava piazzare lì una cretina che facesse cose da cretina per qualche centinaio di pagine in modo da rimediarne qualcosa di pubblicabile. Attenzione: non mi sono accorto solo io che la protagonista di "Io so chi sei" è una completa imbecille: questo fatto viene ripetuto piuttosto diffusamente nel terzo libro (è chiaro che la Barbato stessa è stata costretta a giustificare certe assurdità addebitandole alla cretinaggine della sua protagonista, un espediente che usa e abusa anche in altri casi).

La cosa divertente è che Marilena non è nemmeno il personaggio più insopportabile: quello che te le scippa dalle mani con l'argano a motore è il suo (degno) fidanzato: Saverio, un debosciato fattone parassita senza attributi che, per motivi inspiegabili, e peraltro la Barbato si premura di lasciare inspiegati, fa cadere tutte le donne ai suoi piedi. E non scherzo: le tre protagoniste dei libri sono follemente, FOLLEMENTE innamorate di lui, e per "follemente" intendo che perdono, tutte e tre, il senno, ma a livelli siderali, pur di avere vicino un simile rifiuto umano che in un mondo normale finirebbe a vivere rubando biciclette in stazione. Anche in questo caso, la Barbato fa ripetere più di una volta da diversi personaggi: "ma che minchia ci trovano le donne in questo qua?" Cara Paola, ce lo stiamo chiedendo tutti.

E questo è senz'altro uno dei punti deboli della storia: Saverio è un personaggio chiave, praticamente il propulsore della follia maniacale di queste tre arpie (scusate, mi stanno tutte e tre immensamente sul cazzo), ma la Barbato sceglie esplicitamente di non spiegare per quale motivo faccia perdere la testa a tutte. Racconta vita morte e miracoli di ogni singolo personaggio (e i personaggi, tra primari e secondari sono tipo una venticinquina, potete solo immaginare certe palle quando attacca a parlare della madre kossovara di Lucio), pure di quelli secondari, ma del formidabile fascino magnetico di Saverio non se ne parla -mai- in nessuno dei tre libri. Io un'idea me la sono fatta: Saverio odora di pazzo maniaco a 30 chilometri, e quindi magari la Barbato ce lo riproporrà per bene in qualche altro libro. Solo che in questa storia il vuoto rimane, e per quanto mi riguarda, si sente. Voi ci credete a una che sta chiusa in una gabbia con altri pazzi per 4 mesi, in qualche occasione si trova davanti un fattone balbuziente simpatico come l'herpes e se ne innamora al punto che, una volta uscita, ammazza una sarabanda di gente (tra cui disabili e anziani indifesi) solo per attirarlo a sé? Ecco, io no, ma magari sono strano. Solo che la Barbato passa interi capitoli a cercare di giustificare una catena montuosa di stronzate che continuano ad accadere e questa, che è tipo la base della storia, purtroppo non le è riuscita.

Altro punto debole, e qui mi rivolgo alle scrittrici italiane: signore mie, davvero? Davvero per creare dei personaggi femminili decenti bisogna costruire un allucinante controcanto di uomini uno peggio dell'altro? Nell'intero arco di questi tre libri non esiste un SOLO uomo che non faccia umanamente schifo: se non è un parassita fattone è uno psicopatico, o uno sfigato senza palle, o un padre assente e ottuso, o un violento, o uno stupratore, o un vigliacco... ma che roba è? Provate solo a invertire il sesso dei personaggi, e ne otterreste una storia fortemente misogina. Io mi limito a dire che va bene, puoi anche pensare che il maschio bianco eterosessuale sia il cancro del pianeta, però raga, due palle. Non riesco nemmeno a definirlo femminismo d'accatto. Sembra quasi che la Barbato abbia qualche problema personale con gli uomini (peraltro fa innamorare le sue protagoniste di un solenne coglione, quindi chissà se mi sbaglio).

Ed eccoci a quello che ritengo il principe dei punti deboli. Quando attraverso la lettura traspare l'opinione dell'autore sui fatti che stanno accadendo, per me il libro cola a picco. A me non interessa cosa pensa Paola Barbato dei suoi personaggi, io da lettore voglio farmi un'opinione mia. E invece...
Parliamo di Alessandra (chiamata Alex, Sandra, etc... in base alle sue varie "trasformazioni"), la protagonista del terzo libro, aka Matteo Messina Denaro perché nonostante la polizia italiana (usata come una sorta di tappezzeria improponibile) la cerchi dappertutto lei riesce ad andare e venire in tutta europa disponendo poi di fondi infiniti (a proposito, ma Sandra quando stava chiusa in gabbia come cazzo faceva a lavorare?). Una psicopatica che si mette in testa di insegnare l'educazione alle persone chiudendole in gabbia e trattandole come degli animali per qualche anno (già questo processo di coerente non ha nulla, ma ci può stare, visto che dobbiamo fare i conti con il fatto che Sandra è completamente pazza). E tutto questo, sapete come mai? Perché Sandra è nata brutta, signori. Tutto qui, giuro. Non c'è altro.

È ovvio che Sandra è la cattiva, la "villain" della storia, ma la Barbato, a un certo punto, sembra quasi mostrare una sincera empatia verso questa povera rincoglionita da rinchiudere, e lo fa attraverso praticamente tutti i personaggi, incluso il poliziotto che indaga sul fatto (altro personaggio improbabilissimo, ma vabbè). Vi dico solo che a un certo punto una tipa che era stata tenuta prigioniera 4 anni in una gabbia, nuda, costretta a cagare in un angolo e a farsi violentare periodicamente da un cazzone, a un certo punto le punta la pistola alla fronte e che fa? Beh, preme il grilletto e balla la macarena sul cadavere della sua aguzzina, direte voi, giusto? No: cade in ginocchio e la abbraccia piangendo, con contorno di violini e la narratrice/Barbato in persona che commenta dicendo che sì, il sistema educativo della rincoglionita aveva funzionato. Si può sapere che cazzo stai dicendo, Barbato?

La cosa raccapricciante poi è che TUTTI gli ex prigionieri sembrano invaghiti di questa megera sdentata, in una sorta di improponibile sindrome di Stoccolma generalizzata. Ma per favore, su.
Ora, fino a quel punto il libro stava pure andando bene, e secondo me era di gran lunga superiore agli altri due. Ma proprio a partire da quel punto la storia comincia a prendere una svolta a dir poco inquietante, ovvero Sandra, che ricordiamo avere rinchiuso 14 persone per 6 anni in altrettante gabbie, causando tra l'altro la morte di uno di loro, acquista una sgradevolissima aura di santità, e sembra quasi che la Barbato, magari non faccia proprio il tifo ma per lo meno provi per lei una certa indulgenza, tanto che verso la fine la trasforma quasi in un'eroina. Perché in fondo, poverina: alla cessa piace il fattone, non voleva mica fare del male a nessuno, la sua era solo mancanza d'amore. Ma veramente?

Un'altra cosa sgradevole è che, mentre a quella bastarda di Sandra perdoniamo tutto, nello squinternato paradigma di valori Barbatiano altri personaggi femminili non vivono lo stesso fato: Sveva, per esempio, subisce cose inenarrabili, e l'impressione è quasi che se le sia meritate... piccola nota: Sveva, a differenza di Sandra, è una ragazza bellissima, mezza mangiatrice di uomini. Lascio trarre a voi le conclusioni.

E, a proposito di Sveva, un'incongruenza nemmeno tanto piccola: Anna, in Zoo, aizza Yuri a fare a Sveva delle cose atroci, ma una volta fuori, Yuri viene arrestato e NESSUNO dice una parola contro Anna. Al posto di Sveva io sarei andato a cercare Anna con una mazza da baseball, come minimo.
Parliamo del finale (tanto ormai vi ho bombardati di spoiler). La mia sensazione è che la svolta pro-Sandra sia dovuta al fatto che la Barbato aveva bisogno di un colpo di scena. Quindi che cosa ha fatto? Ha tolto Sandra dal ruolo di cattiva e ha preso le due protagoniste degli altri libri che fino a quel punto erano state tenute in perfetta penombra, e le ha trasformate in due zoccole assassine (dopo la Sandra super latitante, abbiamo le due jack lo squartatore che riescono a infinocchiare tutti... una minchiata più improbabile di questa era difficile tirarla fuori).

Potrei continuare a elencare i numerosissimi problemi di una storia che sì, è stata sicuramente scritta con cura e ha diversi pregi (giuro che ce li ha: io purtroppo dopo la svolta pro-Sandra ho ribaltato il mio giudizio perché troppo una puttanata), tra cui alcuni personaggi molto sfaccettati e insomma, si è lasciata leggere, ma purtroppo no, non ci siamo. Poco prima del finale la storia si avvita su sé stessa per precipitare in una palude fatta di fastidiosi pregiudizi dell'autrice, diversi buchi di trama, e l'incredulità che vola alta nel cielo.

L'impressione generale che ne ho avuto è stata quella di guardare uno di quei sceneggiati/thriller che ogni tanto passano su rai due (e chissà che in futuro...). Qualche buona premessa c'è senz'altro, io per esempio mi sarei concentrato su Zoo e avrei evitato di scrivere gli altri due. Ma io sono io e non conto un cazzo.

Voto: due palle totali
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Profile Image for Beatrice Stoppa.
6 reviews7 followers
July 1, 2020
Il libro è scritto bene, è coerente con gli altri due, spiega tutto... eppure sono un po’ delusa, il finale è stato troppo affrettato. L’ho chiuso con la sensazione che mancasse qualcosa. La trilogia in sé è un’idea fantastica (soprattutto Zoo) ma avrei preferito una conclusione diversa. Sono sensazioni che non riesco bene a focalizzare e mettere per iscritto, magari qualcun altro le ha provate come me.
Profile Image for Valitza.
157 reviews3 followers
September 6, 2022
ho iniziato il terzo volume convinta fosse il secondo... devo dire che è davvero una storia stupefacente, con un sacco di colpi di scena, soprattutto alla fine.
è un libro a cui pensi e ripensi una volta terminata la lettura, forse a volte l'ho trovato un po troppo contorto e inversomile (meno male!) ma mi ha davvero coinvolta moltissimo.
Profile Image for Tommaso.
116 reviews3 followers
October 9, 2022
Il Terzo episodio non delude, forse... In poche pagine viene svelata (o confermata) l'identità della mente criminale dietro al capannone degli orrori, ovvero Alex/Sandra/Alessandra Gratteschi, che sostanzialmente sarà anche la protagonista di questo terzo romanzo. Da qui in poi le vicende filano con disinvoltura e vengono alternate da numerosi flashback, quasi come a rileggere i primi due episodi ma con un narratore onnisciente, cosa che soddisfa incredibilmente il lettore, visti anche tutti i puntini di sospensione presenti in "Io so chi sei" e "Zoo".

Cosa che mi ha disturbato è stato il "fine prima parte - inizio della seconda" che appare oltre i tre quarti del romanzo. Un finale strano e poco credibile, dove la Barbato stupisce sacrificando le protagoniste degli altri due romanzi per mano proprio di Saverio, personaggio che compie una sorta di redenzione al contrario, rimanendo però il personaggio meno caratterizzato e più imprevedibile.

Soddisfatto, confuso e mosso da un certo disappunto. Nel complesso sono contento di aver letto questa trilogia.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Katia Trentini.
11 reviews2 followers
July 12, 2020
Bellissimo finale mozzafiato per questa trilogia. Consigliatissimo!!
Profile Image for Dalila Rescignano.
40 reviews1 follower
September 7, 2021
Difficile dare meno a questo libro che conclude tutta la trilogia, una storia incredibilmente complicata, difficile da narrare senza perdersi eppure lei ci riesce.
Ho amato tutto, ogni personaggio, ogni colpo di scena, ogni momento, e allo stesso tempo ho odiato ogni cosa, facendomi capire come i dualismo "buono/cattivo" "sano/pazzo" "eroe/villain" non siano l'unica chiave di lettura del nostro mondo.
Ho visto che il finale ha deluso molti, io ho smesso di respirare all'inizio dell'ultimo capitolo e ho ricominciato alla fine del libro, una grande e generale sconfitta.
Unica pecca, mi dispiace che Lena sia stata così martoriata in questo ultimo libro, io l'ho trovato un personaggio molto bello, debole agli occhi del mondo ma capace di tutto (forse di troppo) per raggiungere i suoi obiettivi. Questa forza sembra sparita tutta di colpo, peccato.
Comunque consigliatissima tutta la trilogia, ma leggetela quando avete tempo libero perché non riuscirete a staccarvi dalle pagine!
Profile Image for Benedetta Iannelli.
40 reviews1 follower
November 7, 2024
Mi sono trovata per caso in mezzo alla trilogia avendo acquistato Zoo e non sapendo che era il secondo di una serie.
Il primo libro mi è parso quello fatto meglio da metà in poi ti tiene molto incollata , il secondo tempo è solo funzionale al terzo che bisogna leggere per capire il mistero.
Tuttavia il finale mi ha un po' deluso mi aspettavo qualcosa di più elaborato.
Questa caratteristica l'ho ritrovata in altri libri di Paola Barbato : fa salire tantissimo la suspense tra le pagine ma poi come se il finale si afflosciasse un po'.
Profile Image for Anna.
239 reviews4 followers
March 6, 2021
Il romanzo è avvincente, i tanti personaggi trovano il loro posto. Ma il finale ha bruciato tutto. E non solo perché alla fine i buoni non esistono, quello ci può stare. Ma perché questo romanzo è un'apologia dei cattivi con buone intenzioni. I cattivi diventano i buoni e salvano davvero le persone.
No grazie.

Inoltre il finale è ben poco credibile.
Non lo dico spesso e mi dispiace per la Barbato (Non ti faccio niente mi è piaciuto tantissimo!), ma questa, per me, è spazzatura.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Antonio Parrilla.
747 reviews29 followers
August 27, 2020
Tre stelle, ma apprezzo molto il fatto che la Barbato abbia tentato di scrivere uno di quei bei thrilleroni complessi che normalmente sono appannaggio solo dei grandi giallisti americani. La trama c’è, resta forse da affinare la conduzione del racconto per poter rendere l’intreccio più godibile.
Profile Image for Francesco.
350 reviews3 followers
August 9, 2020
L'ultimo volume della trilogia non è all'altezza dei precedenti. Troppo costruito. Finale obbligato.
Profile Image for Maria.
761 reviews105 followers
October 6, 2024
Carino. Troppi personaggi.
Profile Image for Gastone Dal Molin.
253 reviews2 followers
July 19, 2022
Vengo a prenderti - Paola Barbato
Finita questa trilogia che mi resterà per parecchio tempo.
Anche questo terzo capitolo è disturbante anche se meno degli altri due con tanti colpi di scena ed un finale che non ti aspetti.
Bello bello
Trama:
Il caso più importante della sua vita piomba addosso all'agente Francesco Caparzo in maniera inattesa. Inseguiva lo stalker di una donna che da un anno cercava di aiutare, quando d'improvviso si era ritrovato in un vecchio capannone industriale sperduto nel nulla. Lì dentro, lo spettacolo agghiacciante di uno zoo privato, undici carrozzoni da circo che imprigionavano esseri umani in condizioni pietose, una gabbia vuota pronta ad accogliere la sua protetta e lo psicopatico responsabile di ogni cosa lì davanti a lui, armato. Un colpo di pistola sembra risolvere tutto, il colpevole ucciso, le vittime salve, Caparzo in procinto di essere incoronato eroe nazionale. Ma le cose non sono come appaiono.
Tra le vittime si nasconde un complice, forse addirittura la mente che ha organizzato tutto, che dall'ambulanza riesce a scappare, dileguandosi. La caccia all'uomo ha inizio, ma non esistono piste, niente tracce, la polizia insegue un fantasma. Caparzo capisce che la chiave dell'origine di tutto quel male sta proprio nel capannone e nelle sue vittime. Indaga i segreti di ciascuno, le colpe che vorrebbero nascondere, mette a nudo i lati più oscuri delle loro anime.
E mentre lui scava qualcun altro li perseguita con oggetti, simboli che solo il loro carnefice conosce. Prima capitano incidenti che la polizia considera trascurabili. Poi i sopravvissuti iniziano a morire. È tempo per Caparzo di mettere insieme i pezzi per evitare che il fantasma che sta inseguendo termini il suo lavoro.
Profile Image for Jessica sognarefralepagine.
71 reviews6 followers
January 11, 2021
Anche questo libro non mi ha per niente delusa.. anzi.. per me è stato totalmente inaspettato. Non avevo pensato che gli eventi potessero prendere una piega del genere, e, dire che dalla Barbato ormai questa cosa dovrei averla imparata. Però continua sempre a sorprendermi.
Come sempre i personaggi sono costruiti alla grande, nei loro pregi e anche nei loro difetti, e, come sempre, hanno qualcosa da insegnare.
Lascio la fine di questa trilogia con un po' di tristezza, i libri mi sono piaciuti talmente tanto che li rinizierei da capo subìto. Dopo un libro del genere è difficile scegliere cosa leggere.
Sicuramente è stato all'altezza delle aspettative, ora capisco perché sia piaciuto così tanto.
Profile Image for Roby.
54 reviews
November 10, 2022
Mi è piaciuta la trilogia, di cui questo libro è l'ultimo,
l'autrice ha imbastito una scenografia mirabiliante e inattesa, certi passaggi sono veramente complessi e bisogna dedicarci molta attenzione. La questione dello zoo e degli animali è geniale e grottesca, soprattutto quella del coccodrillo (Libro Zoo e questo).... poi la cosa si sfalda, fa le capriole e io ho stentato a capirne gli obbiettivi. Le cose accelerano e si mischiano: se voleva essere sorprendente, ci riesce eccome, l'autrice, ma succedono cose assai inattese per l'intera storia. Personaggi ben delineati. La trilogia va letta tutta.
Profile Image for Francesca Elle.
16 reviews7 followers
July 2, 2021
Leggere Paola Barbato è come cercare di fare un puzzle senza avere davanti l'immagine finale. Si procede tassello per tassello, ogni volta pensando di aver capito quale sarà il risultato finale (e quindi chi sarà il colpevole) e ogni volta si viene smentiti. La grandiosità di Barbato sta nell'alternare i piani narrativi, nel dare al lettore molteplici punti di vista della stessa storia, far vivere l'esperienza al lettore dalla prospettiva di tantissimi personaggi differenti. Anche questo sarà un libro a cui penserò a lungo, nei mesi a venire, come tutti i suoi libri.
Profile Image for Da-Nee Oslo.
8 reviews
February 1, 2025
Amo Paola Barbato fin dall'adolescenza per le bellissime storie scritte per Dylan Dog. Questo libro, però, l'ho trovato faticoso, prolisso, e la sensazione è che ci fosse fatica anche nella stesura, come se si volesse chiudere un ciclo (di cui appunto fa parte) più per dovere che per ispirazione. Dopo averlo iniziato ho scoperto dell'esistenza di "Zoo", scritto prima di "Vengo a prenderti" e che è incentrato sui fatti del capannone: ovviamente lo leggerò. L'amore per Barbato rimane a prescindere dall'opinione che ho di questo libro.
Profile Image for Maila.
22 reviews
August 8, 2021
Nonostante sia l’ultimo dei tre libri io ho iniziato a leggere la trilogia da qui. L’idea mi sembra davvero buona, giusto intrigo, colpi di scena. Ho trovato difficoltà nel tenere il filo delle storie dei numerosi personaggi e i continui salti nel tempo non hanno certo aiutato. Per il momento mi fermo qui, forse un giorno affronterò anche gli altri due libri (che alla fine mi incuriosiscono).
Profile Image for Elena Giacomini.
267 reviews2 followers
January 27, 2022
Finale della trilogia appassionante, avvincente e inaspettato. Fino all'ultimo non sarete in grado di capire chi ha la colpa di cosa, ma alla fine potrete (forse) tirare un sospiro di sollievo. Ma prima, non fatevi ingannare dalle apparenze.
Profile Image for Veronica Aprile.
10 reviews
June 23, 2020
Si può dare più di 5 stelline?
La Barbato è un genio, non racconta storie, ma inventa mondi, personaggi, vite che non sembrano appartenere semplicemente a un libro. Trilogia che va in crescendo, da non perdere per nulla al mondo.
Profile Image for Vanessa.
337 reviews2 followers
July 24, 2020
Una lettura leggera ma di alto intrattenimento. Mi è piaciuto, un giallo piacevole.
500 reviews5 followers
December 24, 2021
Wow.
Altro che il gioco degli shangai...
E rimane tutto in piedi!
270 reviews
January 17, 2024
Penso che sia il libro più bello della serie. Il primo era così-così, il secondo era meglio, il terzo è ciò che rende la serie valga la pena di leggerli.
Profile Image for Katiuscia.
552 reviews8 followers
September 6, 2022
Gli ex imprigionati nello zoo del maniaco sono ora liberi, sani e salvi.
Ma qualcuno, là fuori, è scappato ed è impossibile riacciuffarlo: Caparzo cercherà in tutti i modi di fermare il maniaco, di salvare Saverio e di ridare una vita decente ad Anna e Lena.

Terzo ed ultimo capitolo della saga thriller con l'agente Caparzo, è decisamente migliore rispetto al secondo romanzo, ma non arriva ai livelli del primo. La storia si dipana in maniera liscia, senza troppi colpi di scena e con, ahimè, nessuna ansia e nessuna voglia di correre avanti nella lettura per capire dove si andrà a finire.

Trilogia tutto sommato gradevole, che a questo punto avrei personalmente raccolto in solamente due volumi.
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