Esperienze mediali: Dalle serie tv al reality

by Annette Hill

Esperienza. Coinvolgimento. Engagement. I molteplici percorsi tramite cui interagiamo con la televisione, e più in generale con la popular culture, e i tantissimi modi in cui diamo forma e siamo a nostra volta formati dagli ambienti mediali dove ci muoviamo costantemente sono aspetti cruciali, ma relativamente ancora poco studiati. Raccogliendo centinaia di interviste e osservando sia gli addetti ai lavori sia gli spettatori, Annette Hill ha esplorato la complicata relazione che lega produttori e audience. Attraverso una ricca serie di esempi che incrociano generi differenti – dal nordic noir di The Bridge al thriller cospirativo di culto Utopia, dal cooking show Masterchef al format globale Got to Dance – questo libro ricostruisce e spiega le maggiori sfide della televisione contemporanea, dal lato dell’industria come da quello dei consumi: il multi-screening, il recupero on demand di quanto andato in onda, la pirateria, la concorrenza dei contenuti amatoriali, ma anche la visione immersiva o i rituali live condivisi. Si susseguono voci e corpi, suoni e visioni. Ci sono gli spettatori che fanno esperienza delle serie, dei reality e degli altri eventi che la televisione trasmette; ci sono le esperienze di chi crea e produce questi programmi; e ci sono gli spettatori che sempre più diventano attori, partecipanti e produttori. L’indagine risale alla sorgente dell’immaginazione mediale, a quanto creatori e pubblico condividono, alla battaglia che li lega e alla tregua che sempre più spesso li fa collaborare. E così facendo prova a spiegare le ragioni e il fascino duraturo di esperienze che resistono, e si potenziano, nello scenario digitale.Questo volume è stato realizzato grazie alla collaborazione con Tivù Srl.

365 pages, Kindle Edition

Published July 11, 2019

Reviews

[Chiara Riviera · Rating 3 out of 5]

Un saggio molto tecnico che analizza le esperienze mediali, ossia come il pubblico si relazione a diversi programmi televisivi (drama, reality, talent) e come chi produce il programma televisivo vuole creare queste esperienze nel pubblico.

E' un saggio molto tecnico: se, come me, non siete del settore, potreste trovare difficili da capire alcuni passaggi perché anche il linguaggio usato è specifico. Decisamente non si tratta di un testo divulgativo. Per fare un esempio, sono addirittura presenti i dati su come lo studio è stato svolto: quante interviste sono state fatte e a chi, come sono stati analizzati i dati, etc.
La parte più interessante è sicuramente quella sulla pirateria, che qui viene vista sotto un punto di vista culturale e sociale, più che dal punto di vista legale ed economico.

Consigliato solo se siete molto interessati all'argomento e se siete già insider dei media studies, altrimenti potrebbe risultare pesante e a tratti di difficile comprensione.