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Comunità virtuali: parlare, incontrarsi, vivere nel ciberspazio

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In comune con la realtà virtuale hanno solo l'aggettivo, le comunità, ma non sono un mondo artificiale e illusorio, non si sostituiscono alla realtà, sono semmai uno strumento per riuscire a stare insieme nel mondo reale, a dispetto di distanze e impegni.
Due grandi il telefono e il personal computer, i colossali investimenti effettuati in tutto il mondo per creare la rete telefonica ecco gli ingredienti della telecomunicazione. Chi dispone di un personal computer, di un modem (un apparecchio di poco costo per collegare il computer alla rete telefonica) e di una linea telefonica può mettersi in contatto con milioni di utenti di tutto il mondo.
Due sono gli approcci fondamentali alla diffusione della quello tradizionale, "dall'alto", che sembra dare scarsi servizi di informazioni come videotel, videotex ecc., centri di smistamento di informazioni al pubblico degli abbonati al servizio. L'approccio "dal basso", molto più interessante, consente ai cittadini di comunicare direttamente tra loro, creando in ambito telematico vere e proprie strutture di dibattito, divise per argomenti e centri di interesse, senza limiti geografici né politici.
Facciamo un esempio la conferenza  Essere genitori  della comunità del WELL, di cui fa parte anche l'autore del libro. A questa conferenza si rivolgono i genitori con tutti i problemi relativi ai figli, dal pannolino alla droga, dal primo giorno di scuola all'università, ma anche pediatri, psicologi, educatori interessati ad avere il polso della situazione. Col risultato che, se mio figlio si fa male o comunque ho bisogno di aiuto, posso inviare la mia richiesta alla comunità virtuale, certo di avere una risposta rapida e competente nel giro di pochi minuti.
Ma ciò che è più interessante da un punto di vista sociale è che le comunità virtuali sono strumenti potenziali per realizzare la "democrazia elettronica", ossia il controllo democratico dei cittadini sull'operato di amministratori e governanti. Varie amministrazioni locali (in Giappone, Usa ecc.) e alcuni governi hanno già istituito reti telematiche pubbliche al servizio dei cittadini, i quali possono esporre i loro problemi, esprimere opinioni politiche, dare informazioni agli altri cittadini, discutere e avere voce in capitolo senza sottostare ad alcuna imposizione burocratica.
Il libro esamina le comunità virtuali partendo da dove sono nate, gli Usa, per poi andare in Giappone (dove una comunità virtuale, grazie all'enorme potenziale di mobilitazione dei cittadini, è riuscita a salvare dalla cementificazione un intero bosco), in Francia (dove, grazie a giovani pirati dell'informatica, il progetto iniziale di Minitel si è trasformato da banale servizio informativo in comunità virtuale, e dove hanno molto successo le Messageries roses, linee di conversazione erotica), in Inghilterra e così via.
Questo nuovo mezzo di comunicazione di massa sta rivoluzionando il mondo dell'informazione e, naturalmente, i giganti industriali, politici e commerciali lo guardano con pupille a forma di dollaro e la bava alla bocca. Negli Usa Sony, IBM e CTRL si sono già unite per dare vita a Prodigy, un Grande Fratello sotto le spoglie di un servizio informazione che, a caro prezzo, entra nelle case dei cittadini, occupa parte dello schermo con pubblicità, e nel resto dello schermo lascia spazio ai cittadini per discutere tra però sotto il controllo dei gestori di Prodigy, che si riservano di censurare a piacimento, e che occupano una parte della memoria dei computer dei singoli cittadini, conservando in teoria la possibilità di spiare tra le informazioni confidenziali e intime di ciascun utente.

427 pages, Kindle Edition

Published August 17, 2022

About the author

Howard Rheingold

57 books111 followers
Aloha! I'm always excited to interact with readers. I'm new to Goodreads but will do my best to check in from time to time. A great deal of info and resources, articles, videos, can be found on my website, which I will list here.

I'm 65 and live in Marin County, California -- just north of the Golden Gate -- and when I'm not writing (and when weather permits, when I am writing) I'm usually to be found in my garden.

I've been a writer my entire adult life, starting at age 23, although I do a lot of other things, teaching at Stanford among them.

Judy and I have been together for 45 years! Married for 35 of those years. We have a grown daughter and two dogs that we pamper.

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Profile Image for Svalbard.
1,130 reviews66 followers
December 6, 2020
N.B. Questa recensione fu scritta nel 1994 con un editor DOS :-)

Questo e' un libro che puo' rivestire un grosso interesse per tutti coloro che si avvicinano o frequentano gia' da tempo il mondo delle BBS o delle reti. Howard Rheingold e' un giornalista americano che ha seguito fin dalla nascita la realta' del ciberspazio. Qui si racconta sia la sua personalissima vicenda umana, il suo ingresso e frequentazione della comunita' virtuale "WELL" come luogo dove comunicare, avere scambi personali e professionali, divertirsi o soffrire; sia la storia (sempre narrata col passato remoto, benche' recentissima) delle Reti, di Arpanet (poi Internet), di Usenet e di altre istituzioni internazionali del mondo telematico. Si parla anche dei MUD, giochi di simulazione interattivi dove vengono costruite vere e proprie realta' virtuali con le parole, in cui i vari partecipanti si muovono come personaggi, arrivando a processi di identificazione dagli esiti qualche volta inquietanti; di IRC, sicuramente la piu' immensa chat-line del mondo, in cui migliaia di persone interagiscono ogni minuto in tempo reale; del Minitel francese, con le sue "messaggerie rosa". Molto spazio e' dedicato alle situazioni in cui il collegamento interattivo in rete ha avuto od ha un altissimo valore comunicativo, di qualsiasi genere. Ad esempio, lo scambio di esperienze e di conoscenze, sia tra professionisti che tra gente comune, risulta essere un potenziale enorme delle Reti, non solo dal punto di vista pratico (risolvere un problema nel piu' breve tempo possibile) ma anche da quello civile e sociale (chiedere aiuto ad una comunita' i cui singoli membri non sono conosciuti; offrire aiuto in maniera gratuita e disinteressata a chi ne ha bisogno). La cosa e' rilevante anche nell'avvicinare il cittadino alle istituzioni, e nel creare uno spazio di discussione e di dibattito attorno a problemi comuni, che puo' concretizzarsi in proposte in grado di pesare politicamente: un esempio della cosiddetta "democrazia telematica" (sono citati svariati casi statunitensi e giapponesi). Con grande correttezza, l'autore riporta anche le critiche di coloro che sottolineano i rischi della telematica globale, la possibilita' da parte dei gruppi di potere di impadronirsi di una tecnologia che fino ad oggi e' stata patrimonio comune per piegarla a fini di consumo o, peggio, di controllo delle opinioni e del comportamento. Citando teorie di filosofi e pensatori anteriori all'avvento delle Reti - Habermas, Focault, Baudrillard - ma nonostante questo attualissime, Rheingold invita a trattenere gli entusiasmi per il nuovo mezzo tecnico - cosa rilevante, dato che lui ne e' sicuramente uno degli entusiasti piu' convinti - per evitare che proprio attraverso un entusiasmo troppo estatico e troppo irrazionale ci si faccia promotori involontari di una "colonizzazione" del ciberspazio; invita, inoltre, a vigilare, a non perdere d'occhio le istituzioni e le grandi lobbyes della comunicazione e ad intervenire, quando la situazione lo possa richiedere, per evitare che il sogno di una "democrazia virtuale" si trasformi in una realissima, per quanto subdolamente nascosta, "dittatura telematico-multimediale".
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