1483: Margherita ha solo tre anni quando il padre, Massimiliano d'Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, la promette in sposa a Carlo VIII, re di Francia, per porre fine ai contrasti tra francesi e fiamminghi. Nello splendido castello di Amboise, la duchessa cresce spensierata, ma quando, anni dopo, Carlo VIII stipula per sé un accordo matrimoniale più vantaggioso, a Margherita non resta che tornare nelle Fiandre. Finalmente può dedicarsi anima e corpo alla sua passione principale, l'arte, e così conosce Conrad Meit, scultore che apprezza e di cui s'innamora perdutamente. L'imperatore, però, sta già stringendo una nuova alleanza matrimoniale, che la porterà a indossare la corona di Spagna. Ancora una volta lontana da casa, Margherita trascorre un periodo felice con il marito, il Principe delle Asturie. Ma Giovanni è fragile e malato, e pochi mesi dopo la ragazza è vedova. Tornata nelle Fiandre, Margherita lentamente ritrova la serenità. Ha imparato che una donna può essere artefice del proprio destino, e sceglie di essere "sovrana" in campo artistico. Ma l'imperatore del Sacro Romano Impero non può accettare che Margherita rinunci al suo destino di regina... Tra amori, intrighi di palazzo e una grande passione per l'arte, il ritratto di una donna coraggiosa che ha sfidato le regole del suo tempo, mostrando a tutti le qualità davvero necessarie per essere regina.
Abito a Imola, città in cui lavoro. Sono stata archeologa, guida, giornalista e redattrice, ma oggi mi dedico a ciò che più mi appassiona: l'insegnamento. Amo lo sport, l'arte, la storia, l'archeologia e la lettura. Adoro divorare biografie di personaggi femminili e scappare a Roma alla prima occasione.
ROMANZI ❈ Il serpente e la rosa, I Doni delle Muse, 2015 ❈ L'ultimo segreto di Botticelli, Tre60, 2019 ❈ L'ultimo segreto di Botticelli, TEA, 2020 ❈ La regina senza corona, Tre60, 2020 ❈ L'erborista di corte, Tre60, 2022
RACCONTI ❈ La rosa del deserto, (1° classificato al "Verbania for Women"), 2018
SAGGISTICA ❈ Cento passi di donne, Bacchilega Editore, 2017
Quando si parla di comfort zone, ogni lettore ha la propria. La mia, non è un mistero ormai per nessuno, sono i romanzi storici. Li cerco, ma spesso diffido, scottata, troppe volte, da storie che sfociavano in eccessi di fantasia da parte dei loro autori.
Questa volta, invece, ho avuto tra le mani un piccolo gioiello! Piccolo come la Margherita d’Asburgo che incontriamo nelle prime pagine di questa storia: una bimbetta di appena 11 anni, rifiutata dal promesso sposo che, con fierezza, tornerà alla patria natia. Da qui parte il racconto che Lisa Laffi ci fa di Margherita d’Asburgo, una donna forte, tenace, di grande cultura, appassionata di arte. In un’epoca in cui il ruolo delle donne era quello di pedine politiche, merce di scambio per consolidare alleanze e strategie e scongiurare guerre, Margherita si distinse per la grande capacità di costruire il suo destino.
#lamiafascetta Ancora oggi la nostra società avrebbe bisogno di una donna come Margherita d’Asburgo
Non conoscevo la sua storia e mi ha colpita molto. Una figura femminile estremamente forte e capace, diventata reggente dei Paesi Bassi anche in anni in cui le donne erano tenute da parte rispetto alla politica. La storia mischia realtà e finzione, ma risulta un libro comunque avvincente e piacevole da leggere, anche se a volte con uno stile un po’ troppo “cronaca”.
Una figura che non conoscevo e mi ha appassionato sicuramente come sempre ogni ruolo acquista importanza secondo l’intelligenza della persona che lo ricopre sempre centrati i riferimenti storici nel romanzo
Sono stata a un passo dall'essere regina di Francia, di Spagna, d'Inghilterra e d'Ungheria. Sono figlia di un imperatore, sorella di un re, moglie di un duca e di un delfino, ma c'è chi dice che io non abbia mai toccato la vera ricchezza. Bugie. In questo letto di morte, mentre le sanguisughe succhiano le ultime gocce del mio sangue malato, mi rendo conto di essere stata più ricca di mia madre Maria di Borgogna, la più grande ereditiera del suo tempo, di mio padre Massimiliano d'Asburgo, che con le sue sostanze comprò un impero, dei miei suoceri Isabella e Ferdinando di Spagna... Ho avuto qualcosa che i nobili di solito non possono vantare e le donne ancora meno. L'amore.
Bellissimo romanzo sulla figura poco conosciuta di Margherita d'Asburgo, sulla sua storia insolita e sugli uomini che amò. Di lei rimane un meraviglioso monumento funebre nel monastero di Brou, a Bourg-en-Bresse, un tempo parte del ducato di Savoia.
Più leggo storie come quella di Margherita più mi arrabbio per tutte le grandi donne che sono finite nell'oblio e senza le quali il mondo sarebbe ben diverso oggi. Ho anche scoperto un'autrice splendida che spero racconti la storia di altri grandi donne purtroppo dimenticate dalla storia raccontata dagli uomini.
Essendo appassionata di romanzi storici e di Rinascimento in particolare, Lisa Laffi è un'autrice che mi incuriosiva da tempo perché i suoi libri avevano tutti i presupposti per piacermi. Per cominciare ho scelto di ascoltare in audiolibro La regina senza corona e non sono rimasta affatto delusa. Si tratta della storia di Margherita d'Asburgo, figlia dell'Imperatore Massimiliano e sorella di Filippo, detto il Bello (il padre di Carlo V), molto romanzata ma comunque avvincente tanto che non vedevo l'ora di essere in macchina per poterlo ascoltare (cosa strana dato che io odio guidare).
Margherita è cresciuta alla corte francese, ma è costretta a tornare a casa, dalla sua famiglia nelle Fiandre, perché il suo promesso sposo, quel Carlo VIII che poi farà la sua discesa in Italia, l'ha ripudiata in favore di Anna di Bretagna. Si seguono dunque le situazioni politiche che portano Margherita a sposare prima Giovanni di Trastámara, figlio della famosa Isabella di Castiglia con cui Margherita scoprirà trovarsi molto d'accordo, e successivamente il secondo matrimonio con Filiberto di Savoia.
Alla storia di Margherita si mischia anche quella di Conrad Meit, scultore fiammingo che realizzerà per lei il complesso scultoreo della sua tomba e di quella del suo secondo marito, Filiberto di Savoia.
Come ho già detto all'inizio, la vicenda è molto romanzata, ci sono varie storie d'amore che, sebbene fantasiose, hanno il pregio di tenere viva l'attenzione del lettore. La cosa più bella di questo libro è che esce fuori un personaggio, quello di Margherita, molto vivido, ben descritto e a cui è facile affezionarsi: non è dunque una sorpresa se a fine lettura si ha voglia di andare ad approfondire i personaggi, ma anche le vicende politiche che hanno portato Margherita a sfiorare più volte il trono di vari paesi, senza mai davvero diventare regina.
Il migliore di questi mesi è il romanzo storico di Laffi, poetico, evocativo, ottimamente ambientato e nessun anacronismo. Margherita d'Asburgo, figlia di Massimiliano d'Asburgo (Imperatore del Sacro Romano Impero) è una giovane donna molto intelligente e, sebbene la vita non le riservi felicità (i suoi due mariti, molto amati, muoiono entrambi molto giovani) non si perde d'amino e riesce a governare un grande territorio come reggente del nipote. C'è una parte inventata dall'autrice, la storia d'amore con uno scultore (mai consumata), in quanto Margherita è una mecenate dell'arte nel suo regno, però è plausibile. Lo consiglio!
Non sono un’amante dei libri storici, ma questo mi è piaciuto molto ... per niente noioso, avvincente e interessante la vita di questa donna , che ha avuto l’unica sfortuna di essere nata donna in un periodo storico che le donne contavano meno di zero. Ha ragione la scrittrice ... bisogna iniziare a far conoscere la vita di queste donne forti e coraggiose
La storia è sempre raccontata tramite le gesta di uomini, ma molte donne hanno fatto tanto per gli equilibri di intere nazioni. Ecco l’occasione per conoscerne una, che non è mai diventata regina ma che ha fatto la storia con una modernità illuminata.
La storia di una grande donna, una grande regina, che governò senza corona nei Paesi Bassi per un quarto di secolo. Grande mecenate, ma molto sfortunata in amore, penso che questo libro sia un giusto tributo.
Libri biografici su personaggi del genere, sebbene molto romanzati e influenzati dalla mente dell'autore\autrice, sono sempre interessanti perché incuriosiscono e invogliano a ripercorrere le storie delle grandi famiglie aristocratiche d'Europa...o, almeno, così succede a me.
Un romanzo lineare e ben scritto sull'interessante vita di Margherita d'Asburgo, agiata principessa vestita di broccati ma semplice pedina senza diritto di opinione sullo scacchiere europeo, come tutte le nobildonne dell'epoca. Più fortunata di altre per molti versi, acculturata e di carattere, riuscì a ricavarsi una nicchia di amore e influenza che la rese mecenate delle arti, politica autorevole e zia prediletta di regine e imperatori. Manca un po' di pathos, ma é ben fatto e trascinante.
Rivelazione shock: io la storia di Margherita d'Asburgo proprio non la conoscevo. Me la ricordavo solo perché avevo letto che Anna Bolena nella sua giovinezza fu per un breve periodo nella sua corte come sua damigella d'onore. Ed è un peccato perchè la vita di questa donna è stata un romanzo veramente, fatto di tante rinunce e tanti compromessi, ma anche della realizzazione di quello che all'epoca era impensabile: arrivare al toccare il potere con mano non grazie ad un matrimonio ma per proprio merito.
Margherita nasce in seno ad una delle famiglie più importanti del periodo, gli Asburgo, e all'età di 3 anni, orfana di madre, viene spedita in Francia perchè promessa sposa del Delfino. Del matrimonio non se ne farà niente, per il capriccio e la sete di potere di quello che sarà Carlo VIII, ma Margherita rimarrà un'importante pedina nelle mani del padre che ne disporrà a proprio piacimento, facendola sposare e risposare. Margherita si affezionerà moltissimo al primo marito Giovanni principe delle Asturie e amerà molto il secondo Filiberto di Savoia. Poi non si risposerà più, anzi si opporrà con tutte le sue forze al matrimonio che l'avrebbe fatta diventare subito regina, quello con Enrico VII di Inghilterra, ma è ora che accadrà quello che nell'Europa del '500 nessuno avrebbe mai pensato che accadesse: morto suo fratello Filippo diviene tutrice dei suoi figli e quindi reggente dei Paesi Bassi. Una donna che controlla un regno. Margherita resterà nella storia per questo, ma il suo mito cavalcherà i secoli anche perché alla sua morte non si lasciò alle spalle solo terre conquistate o difese, leggi e trattati, ma perchè fu una mecenate delle arti, un'amante della cultura, una paladina di sculturi, pittori, poeti, storici. Dimostrò al mondo intero, e lo dimostra tutt'ora, che per diventare regina non basta una corona sul grazioso capo.
Una storia tra la leggenda e il mito eppure così tortuosa da riportarci immediatamente coi piedi per terra. Margherita fu veramente un unicum del suo secolo, sopratutto se consideriamo di che periodo stiamo parlando, quello di Enrico VII e soprattutto di Enrico VIII, che con le donne non furono mai teneri, quello in cui la cognata Giovanna venne etichettata come pazza e defraudata da padre e marito del regno di Castiglia, e via dicendo. Questo non vuol dire che Margherita non amò. Anzi, la sua fu una vita di grandi amori e passioni e Lisa Laffi riesce a dar loro merito in modo gentile e curato nel suo romanzo. Non si infila nell'insidiosa piega del pettegolezzo storico ma ci racconta di una donna che, sebbene circondata da ricchezze, amò con tutta se stessa, spesso ricambiata, e che pur dovendo spesso piegarsi al volere paterno non accennò a piegare il suo cuore, il suo spirito e la sua indomita fierezza al capriccio del potere.
Lisa Laffi ci ha donato il ritratto di una donna unica e lo ha fatto scrivendo un romanzo coinvolgente, descrivendo le più belle corti di Europa in maniera vivida e reale e personaggi collaterali che danno forza al quadro generale. È stato un viaggio nella Storia che ci ha portato a sfiorare Cristoforo Colombo, a guardare i grandi pittori, a scoprire le strategie messe in atto. Mi sento di fare solo un piccolo appunto: gli errori e i refusi che qua e là ho trovato nel romanzo: distraggono il lettore e non sono mai belli da vedere.
Sono stata combattuta fino alla fine del libro e anche dopo averlo concluso devo ancora capire se mi ha soddisfatto completamente. Nel complesso non mi è dispiaciuto. Queste pagine racchiudono una moltitudine di personaggi e di vicende storiche molto interessanti. Forse, tra tutti, ho apprezzato meno Margherita d'Asburgo per come è stata descritta in certe situazioni. Il mio preferito sin da subito è stato Filiberto. Ma, ahimè, la storia non si può cambiare! Nel complesso la lettura è stata gradevole ed è scivolata in fretta. C'è un po' di tutto: cospirazioni, intrighi di palazzo, amori non permessi e tantissimo altro. Piacevole, ecco come lo definirei