"Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari " - bestseller amato e letto in tutto il mondo - termina nel 2008, quando Enaiat parla al telefono con la madre per la prima volta dopo il lungo e avventuroso viaggio che dall'Afghanistan l'ha condotto in Italia, a Torino. Ma cosa è successo alla sua famiglia prima di quella telefonata? In quali modi è rimasta coinvolta dalla "guerra al terrore" iniziata nel 2001? E com'è cambiata la loro vita e quella di Enaiat da quando si sono ritrovati fino a oggi, al 2020? Ora che non è più un bambino, ma con la stessa voce calda che abbiamo imparato ad amare, Enaiat ci accompagna attraverso la vita sua e non solo, lungo un pezzo di storia che riguarda tutti. Il rapporto a distanza con la madre; la violenza del fondamentalismo; l'amore e le amicizie italiane; il ritorno in Pakistan; un secondo ritorno in Italia; una nuova casa; un dolore lancinante, e la gioia enorme, inattesa dell'incontro con Fazila. Con leggerezza Fabio Geda torna a raccontare una storia pura, delicata e più che mai necessaria, in cui il dolore della perdita si mescola all'ingenua commozione di chi sopravvive. Una storia vera, che ci ricorda come su tutto vinca la solidità degli affetti, la persistenza della nostalgia e del desiderio, capace di superare le distanze.
Born in Turin in 1972, Fabio Geda is an Italian novelist who works with children in difficulties. He writes for several Italian magazines and newspapers, and teaches creative writing in the most famous Italian school of storytelling (Scuola Holden, in Turin). IN THE SEA THERE ARE CROCODILES is his first book to be translated into English.
I motivi per cui leggere Storia di un Figlio, ovvero il seguito di Nel Mare Ci sono i Coccodrilli:
- perché al capitolo due ci trovi il bignami sulla storia dell’Afghanistan, fatto a punto elenco: a partire dall’80.000 a. C. e fino ai giorni nostri. Una ripassatina non ti farà male. - perché così potrai citare la storia vera di Enaiat quando ti troverai e in una di quelle discussioni dove all’improvviso uno dice ‘ma perché scappano dal loro paese?’ oppure ‘aiutiamoli a casa loro’ - perché ti commuoverai leggendo le parole con cui Enaiat racconta di sua mamma perché i libri di Fabio Geda vanno letti, soprattutto se sei di Torino - perché lo troverai scorrevole e leggero, a tratti romantico, ma allo stesso tempo doloroso e profondo - perché ad un certo punto ci troverai dentro la tinca gobba del pianalto di Poirino
Ci sono libri che vanno letti per sapere come va a finire e ci sono libri che vanno letti, perché i personaggi ci sono rimasti nel cuore, e poi ci sono libri che vanno letti per entrambe le ragioni, soprattutto quando i personaggi esistono davvero. Enaiat, che mi avvalgo di chiamare cosí anche se l'ho visto una volta sola, é diventato un amico conosciuto tra le pagine di due libri. Una persona che ha fatto e visto talmente tante cose nella vita che un po' io mi vergogno, anche se sono sicura che piú della metá se le sarebbe evitate volentieri. Peró dalle sue parole traspare anche quella volontá di non farsi annientare da certe esperienze, anzi di volerle compensare con altre molto piú belle e quello stupore di chi é riuscito a cambiare la sua vita con quell'insieme di innocenza e fortuna tipica degli eroi. Un giorno mi piacerebbe stringergli di nuovo la mano e dirgli che l'ho portato a mio figlio come esempio.
Meno bello del primo ma sempre scritto in modo piacevole e commovente al tempo stesso soprattutto nel racconto del rapporto a distanza con la madre: "Siamo rimasti così, in silenzio fino a quando la comunicazione si è interrotta. In quel momento ho saputo che era ancora viva. E forse,lì, mi sono reso conto per la prima volta che lo ero anch'io ". Poi la gioia dell'incontro inaspettato con Fazila.... E in mezzo la storia dell'Afghanistan e della violenza del fondamentalismo....
La seconda parte di una storia preziosa. Tra tutte le immense difficoltà, il dolore e i conflitti, una voce che resta positiva e piena di speranza per una società migliore, per un domani più giusto.
Probabilmente, dopo aver letto Storia di un figlio, potrei non lamentarmi più della burocrazia italiana.
Questo è il seguito di Nel mare ci sono i coccodrilli, terminato con Enaiat che finalmente riesce a parlare con la madre, dopo anni di silenzio e lontananza. Storia di un figlio spiega i sentimenti di Enaiat, ci racconta le sue sensazioni dopo le chiamate con la madre, i sacrifici per aiutare la sua famiglia e anche la paura per quelle persone in una zona continuamente di guerra.
Non c’è solo il rapporto con la famiglia, ma la quotidianità stessa di Enaiat, sempre in movimento, sempre pronto a vivere nuove esperienze.
Tra le sue giornate – lo studio, il lavoro, le amicizie – quello che per me ha avuto più impatto è stato proprio il rapporto con la famiglia, quella continua lontananza e la paura di rivedersi, un sentimento che emerge spesso e che esplode in un certo punto, mischiandosi con la determinazione di un ragazzo sempre più pronto a prendere di petto la vita.
Emerge la difficoltà dei rapporti a distanza e anche la differenza tra persone vissute in situazioni diverse. Il cambiamento tra lui, il fratello e la sorella è lampante e la preoccupazione della madre è dolce, un caldo abbraccio, una sensazione che avvolge e che attraverso le parole si riesce a percepire. Manca sicuramente l’enfasi del primo libro, quella sua grande avventura che ti lascia un po’ col fiato sospeso a ogni capitolo e il paragone tra i due libri tende a esserci; quello che probabilmente ha fatto la differenza è la voce. Gli anni sono passati e Enaiat ha perso la sua voce di bambino, inoltre i suoi problemi da adulto sono ben diversi da quelli del bambino che fu, perennemente alla ricerca di un posto sicuro.
Ho molto amato Nel mare ci sono i coccodrilli e non poteva essere diverso con questo libro che ne è la continuazione e ne riprende le fila per raccontarci cosa è accaduto ad Enaiat. La scrittura di Geda è sempre bella e discreta, la storia una storia semplicemente vera di cosa accade ad una vita quando trova nuovi orizzonti, in un paese che non è il suo, e a distanza di anni cerca di riallacciare i legami con le proprie origini. Una storia che potrebbe essere quella di chiunque ma che noi moderni occidentali, nati e cresciuti nel momento giusto e dal lato "giusto" del mondo, a volte facciamo fatica a comprendere. Bellissime le pagine dedicate al rapporto a distanza con la madre, alle abitudini dell'Afghanistan e del Pakistan, alla burocrazia e alla corruzione, descritte in fondo con ironia. Da leggere e far leggere soprattutto ai nostri adolescenti.
Il viaggio di Enaiatollah continua, una volta arrivato in Italia racconta della sua nuova vita, delle molteplici esperienze che vive e di come sia ancora strettamente legato alla famiglia e alla terra di origine. La sua mi sembra al contempo una vita fortunata, coraggiosa ma segnata anche da molta sofferenza e difficoltà. Ottimo seguito di "Nel mare ci sono i coccodrilli".
Se "Nel mare ci sono i coccodrilli" ho partecipato alle avventure/sventure di un giovanissimo Akbari, in questo romanzo ho ritrovato oltre alla freschezza del racconto un giovane uomo, che pur avendo passato ogni sorta di eventi tristi o gioiosi che siano, non ha perso la fiducia nella vita e nel prossimo. Hakuna Matata! Bellissima lettura!
Altro bellissimo libro. Storia tristemente vera ma dopo tanta fatica con un lieto fine. Da leggere, per capire, per immedesimarsi ed imparare a essere un po’ più umani nella vita e soprattutto a non lamentarsi sempre per le piccole cose. Storia, questa e nell’altro libro molto educativa.
Continuazione de: Nel mare ci sono i coccodrilli. Molto interessante seguire la vita di questo ragazzo, diventato uomo, inserito nella vita lavorativa di Torino. Lettura obbligatoria per chi ha amato il primo libro.
Una storia toccante che purtroppo fa parte del quotidiano. Secondo me, è un'ottima lettura da consigliare a chi su certi argomenti è ancora un po' mentalmente chiuso.
La storia sempre avvincente, ma il libro sa tanto di trattato giornalistico di un semplice susseguirsi di eventi. Sarebbe stato bello tirarne fuori un romanzo biografico come si deve.
“In fondo non siamo padroni di ogni singola svolta della nostra vita, di ogni evento che ci sfiora o che ci travolge. Inshallah, Hakuna Mata. Diamoci dentro con leggerezza; non arrovelliamoci troppo. La vita è faticosa e buffa, a volte misteriosamente bella. Ma in ogni caso è ora - ed è qui.”
Ecco la forza che si maschera dietro un’apparente leggerezza dei due libri scritti da Fabio Geda insieme a Enaiatollah Akbari. Avevo amato “Nel mare ci sono i coccodrilli” e ho divorato in questo sabato mattina questo qui. Non è solo la storia di un bambino afgano che viene lascito al confine dalla madre e mollato là, pur di salvarlo; bambino che arriva passando per Pakistan, Iran, Turchia, Grecia a Torino (nel primo libro) e che poi diventa ragazzo, adulto, si laurea e si sposa (in questo nuovo libro). Non solo una storia rocambolesca fatta di dolore eppure raccontata con leggerezza e tanta ironia. Non solo la storia che noi nemmeno ci possiamo immaginare, per esempio nel rapporto asfissiante con la burocrazia e le prevaricazioni, le violenze, le paure che ostacolano sadicamente il poter finalmente iniziare una nuova vita.
Questo due libri sono insegnano qualcosa su due piani. Cosa significa essere una persona perseguitata, plasticamente, in modo vivo. Quale tenacia, forza e spregiudicatezza ci voglia per non morire. Ma soprattutto insegna quello che perfettamente è scritto nella citazione più sopra “diamoci dentro [cioe: non mollare mai!] con leggerezza perché la vita è “misteriosamente bella„.
Continua in questo libro la storia del giovane afghano, Enaiat Akbari, raccontata da Fabio Geda in "Nel mare ci sono i coccodrilli”. Mentre nel primo libro siamo stati coinvolti dalle rocambolesche avventure di Enaiat, durante la fuga per giungere in una terra più ospitale e meno pericolosa, come si è poi rivelata l'Italia, in questo secondo volume, dal titolo meno particolare, siamo riportati in Afghanistan per capire quali siano state le sorti della madre e dei fratelli del protagonista. Viene affrontato, quindi, il tema del ricongiungimento familiare, seppur solo telefonico. Si tratta di un'emozione forte, un momento indimenticabile fissato nella memoria, nel quale le parole vengono meno. Poi la vita ricomincia a scorrere, ricomincia una nuova routine, nuovi problemi, un nuovo lavoro e poi la voglia di tornare nella propria terra e la consapevolezza di non poterlo fare. Si può tornare, però, in uno Stato vicino, il tempo necessario a ricongiungersi con la sorella, ad assistere alla nascita di una nuova vita e a lasciarsi colpire dalle frecce di Cupido.... È bello prendere in mano un libro che ti riporta nella vita di personaggi, o persone, delle quali hai già avuto modo di conoscere molto. È come tornare in un ambiente noto e particolarmente accogliente.
Uno di quei libri che si installano nella memoria e nel cuore grazie alla potenza della storia, alla gentilezza e alla profondità dell'animo di chi l'ha vissuta e alla leggerezza della penna di chi la racconta. Di questo bisogna nutrirsi per conoscere la verità dietro i titoli dei giornali, i notiziari della tv, la propaganda dei politici, i pregiudizi alimentati dall'ignoranza, delle parole dei testimoni, dei protagonisti, delle vite che stanno dentro i numeri. Libri così dovrebbero essere letti in tutte le scuole (di più, in tutte le case) per costruire un mondo in cui finalmente non ci si volta dall'altra parte, in cui si accoglie, si abbraccia e si conforta chi soffre per le innumerevoli tragedie che ancora affliggono questo disgraziato pianeta.
Fabio Geda. Una vera garanzia di qualità. Una scrittura pulita e potente, senza ipocrite sviolinate. Delle storie che devono essere lette, che ci aiutano a capire chi siamo. E poi le emozioni, non gridate, perché siamo piemontesi e quindi riservati e pudici, ma forti e limpide che puoi sentirle. Complimenti, uno dei migliori autori dei nostri giorni. Questo libro, poi, è la continuazione di un racconto, vivo ed autentico, di un giovane amico che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare nel precedente " Nel mare ci sono i coccodrilli". E quindi era necessario, a completamento di una bella esperienza.
“Andata e ritorno, attorno a un mondo di cui, ne sono convinto, dobbiamo prenderci cura collettivamente. Attorno alle storie di ciascuno: padri, madri, figli. Alle vite straziate da guerre o carestie, da sogni che si seccano come erba e che il vento della diseguaglianza sociale ed economica sradica e sparpaglia. Ciascuno cresce solo se sognato, diceva un educatore italiano, Danilo Dolci. Io ho la fortuna di essere entrato nell’immaginario di molti. A mia volta cercherò di sognare altri. E chissà che al termine di una lunga notte il giorno non ci permetta di conservare traccia di quella speranza, e di avere l’audacia di trascinarla nella realtà.”
Certo, ovvio che Nel mare ci sono i coccodrilli è stato più bello, ma è stato meraviglioso conoscere un altro pezzo di vita di quest'uomo coraggioso. Non lo conosco dal vivo, ma lo ringrazio immensamente di averci aperto gli occhi su una parte di mondo che noi - io - non conosciamo abbastanza.
Devastante sapere quanti (tentativi di) genocidi siano portati avanti in giro per il mondo.
Più che un romanzo sembra un'intervista a cuore aperto, ma va bene così. Ci fa entrare nella sua vita nel modo più vivo possibile. Bello anche scoprire i retroscena del primo libro e la spiegazione del titolo. Da leggere se ci si è affezionati alla storia di Enaiat.
Ho amato "Nel mare ci sono i coccodrilli" e da lì ho continuato a seguire Fabio Geda, la cui scrittura è leggera e profonda allo stesso tempo. In questo libro Enaiat racconta della sua vita in Italia, ripercorrendo anche il percorso che lo aveva portato a mettersi in viaggio verso un mondo diverso. Il resoconto è forse meno potente rispetto al primo, ma offre comunque molti momenti di riflessione e la consapevolezza che siamo tutti esseri umani e come tali dovremmo avere pari opportunità e il diritto a vivere una vita serena.
Una stella in meno rispetto a "nel mare ci sono i coccodrilli" ma ugualmente avvincente, chiaro, scorrevole, piacevole, romantico, doloroso... La vita spesso ha più fantasia di noi e ci mette davanti a situazioni inaspettate, a volte buffe, a volte tristi, a volte irritanti, a volte gioiose... Forse dovremmo imparare a lamentarci di meno e prendere la vita con più leggerezza, se lo può fare Anaiatollah, possiamo sicuramente farlo anche noi. E comunque vengono chiarite un bel po' di situazioni, vale la pena leggerlo anche solo per questo
Mi ha fatto ridere e mi ha fatto piangere. È scritto in modo semplice e questo modo di raccontare una realtà difficile mi è parso tanto bello e profondo. Non trovo le parole giuste per descrivere questo modo di raccontare la sua vita, usando l'umorismo e la positività. È un libro di speranza, di chi non vuole neanche immaginare di mollare. Non ho letto il primo libro ma penso proprio che lo farò.
“Andata e ritorno, attorno a un mondo di cui, ne sono convinto, dobbiamo prenderci cura collettivamente. Attorno alle storie di ciascuno: padri, madri, figli. Alle vite straziate da guerre o carestie, da sogni che si seccano come erba e che il vento della diseguaglianza sociale ed economica sradica e sparpaglia.”
Questo libro è il seguito di "nel mare ci sono i coccodrilli" bellissimo e commovente come la prima parte della storia. È una lettura piacevole anche se narra vicende tutt'altro che allegre. Una storia vera che consiglio a tutti di leggere.
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Succede che mentre stai leggendo un libro, che racconta una testimonianza di vita vera, la realtà intorno, la cronaca quella del mondo esterno, si incroci con quanto stai leggendo. Una storia importante, ben “sceneggiata” da Fabio Geda, che è davvero bravo. Da leggere.
Bello sapere come è andata a finire. Un libro diverso dal primo, più intimo in un certo senso.non succede gran che è in questo caso è un bene ed è il suo bello.