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Liberi in ogni Terra

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798 pages, Paperback

Published August 1, 2020

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Matteo Malvisi

7 books3 followers

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Displaying 1 - 8 of 8 reviews
Profile Image for Ro.
15 reviews18 followers
February 27, 2021
Devo ammetterlo, non so bene come cominciare questa recensione. Ho finito il libro da ore e sono ancora sotto shock. Mi sa che mi servirà un alcolico per riprendermi.

Quindi... che dire di Liberi in ogni Terra? Il primo - Il ranger del deserto - mi era piaciuto, nonostante i difetti che vi avevo trovato all'interno, ma questo secondo volume l'ho amato. Dall'inizio alla fine. E ringrazio gli autori per avermi fornito una copia digitale gratuita, assicuro che la mia recensione sarà del tutto sincera.

La trama di Liberi in ogni terra è un po' più arzigogolata di quella del prequel, questo probabilmente anche grazie alla lunghezza (800 pagine), che permette di spaziare di più rispetto al primo sia in quanto a eventi che a world building. In questo secondo volume i protagonisti raggiungono finalmente Grandchamp, dove Mallory è attesa per un processo, ma vengono travolti dal caos che infesta la capitale: la città è scossa da tempo da violenti omicidi, opera di uno spietato assassino conosciuto come il Tassellista, il quale firma il proprio passaggio strappando tasselli di carne dalle vittime. Ed è per via di un omicidio che il gruppo di Elias fa la conoscenza del nostro nuovo, sesto protagonista: Milo Carnival. Primo indiziato, Milo vuole risolvere il caso e scoprire l'identità del Tassellista così da vendicare la morte della fidanzata, uccisa da quest'ultimo.
La trama qui è più investigativa rispetto al primo e i personaggi hanno una missione precisa, ma fra un capitolo e l'altro ci sono molte mini-quest, spesso davvero divertenti, mai inserite a caso e che rendono il tutto più articolato.
Personalmente sono una persona che fa fatica a leggere libri lunghi, specialmente se sul Kindle, ma con Liberi in ogni Terra non è stato così, e anzi, ora che l'ho finito mi rendo conto di quanto gli eventi scorrano fluidamente e la storia catturi, ancora più che nel primo volume. Non so davvero come farò ad aspettare fino al terzo libro, specialmente con un finale come q u e l l o.

Il world building viene qui ampliato in modo magistrale e ci vengono date informazioni che ci permettono di immaginare non solo Grandchamp, nella sua bellezza quasi decadente, ma anche Rosenia, la Marca e Isaaku tramite i flashback dei personaggi. Ebbene sì, qui sono presenti dei flashback e io li ho adorati, hanno reso i personaggi ancora più profondi e mi hanno permesso di colmare le lacune nella comprensione dei personaggi di Maud e Brian. Quello che più ho adorato è stato senza dubbio il flashback di Elias, in cui l'atmosfera narrata mi è sembrata quasi uscire dalle pagine.
Una delle parti che più mi sono piaciute è stata quella del museo d'arte e del quadro raffigurante la Nemesi. Descrizione terrificante e bellissima, davvero.
...
...
...
Però l'avventura nelle fogne non la batte. Stavo schiattando.

Qui, inoltre, i temi si ampliano andando a comprendere anche razzismo, giustizia e politica, ma in un modo che - almeno ai miei occhi - non è risultato pesante, ma solo una descrizione di ciò che è la Baronia: decadente, divisa, piena di problemi e insofferenze. Voglio fare i miei complimenti agli autori perché sono stati in grado di rendere ancora più vivido il mondo da loro creato, tramite descrizioni, pensieri ed emozioni dei personaggi. Sento che questa saga migliorerà sempre di più andando avanti e io non vedo già l'ora di sapere cosa riserveranno i prossimi volumi.

La narrazione è uno dei due elementi che nel primo libro avevo trovato più traballanti. Qui invece è costruita benissimo. Le azioni sono pienamente comprensibili, non c'è difficoltà a capire quale personaggio fa cosa o perché. Le descrizioni dei luoghi sono m a g n i f i c h e, c'erano parti in cui restavo a bocca aperta da quanto erano belle e... vere. Mi sembrava di essere lì e vederle con i miei occhi. E per quanto riguarda i dialoghi, credo di non aver mai trovato tante perle in un libro quante ne ho trovate qui; oltre alla perfetta caratterizzazione data ai personaggi tramite essi (basti vedere il balbettio di Milo, che permette al lettore di inquadrarlo da subito con uno show don't tell fantastico), ci sono un sacco di dialoghi (quasi tutti di Gin, ovvio) che mi hanno fatta spaccare dal ridere. Quindi questo libro non è solo ben costruito, ben scritto, serio e del tutto coinvolgente, ma anche comico e capace di sdrammatizzare nei momenti giusti.
Niente, sto sotto un treno.

E i personaggi. I PERSONAGGI. Nella recensione al primo libro avevo detto che ci stavano alti e bassi e alcuni personaggi si comportavano in modi incomprensibili (principalmente Gin e Maud), ma qui sono fatti da dio. Si vede che gli autori si sono impegnati per approfondire le lacune presenti ne Il ranger del deserto e concentrarsi su quei personaggi che per forza di cose erano risultati meno caratterizzati di altri, e io non posso dire che "complimenti".
Ma andiamo per gradi.
- Elias: se nel prequel Elias era il collante che permetteva al gruppo di non disfarsi, qui, a causa del suo comportamento scostante e di tutti i segreti che vengono a galla, è quello che rischia di farlo andare in pezzi. La sua personalità resta molto oscura, ma capiamo che seppure i suoi metodi siano discutibili, il suo intento è buono. E' semplicemente un genio del male e lo adoro per questo. Qui scopriamo nuove cose sul suo passato, ma sono convintissima che la sua storyline abbia ancora molto da rivelare e io francamente non vedo l'ora di leggere;
- Gin: non ci posso far niente, Gin è e resterà in eterno il mio personaggio preferito della saga. E' immaturo, è palesemente squilibrato, fa danni ovunque passa (povero mobile antico), ha un caratteraccio ed è un assoluto edgy lord... ma ha anche dei difetti. La sua personalità si stabilizza rispetto al primo volume, le sue azioni non appaiono più dettate dal caso quanto più da un carattere irruente che nessuno del gruppo a parte Milo sembra in grado di gestire o anche solo sopportare, e l'ho trovato caratterizzato benissimo - oltre che più umano, grazie ai suoi monologhi e a Milo stesso, che gli permette di mostrare la parte migliore di sé. Quindi niente, se c'è una cosa che questo libro ha reso chiara è che Gin può passarmi sopra pure con l'intera carovana e io lo ringrazierei;
- Milo: è il secondo personaggio che più ho apprezzato, non solo per come viene presentato e per il modo in cui la sua storia piena di soprusi suscita emozioni forti nel lettore, ma anche per come si evolve con il corso del libro e il rapporto che stringe con i protagonisti, in particolare Gin e Suennel. Sono rimasta più volte commossa dai suoi PoV e niente, è un cinnamon roll e voglio abbracciarlo;
- Suennel: ciò che mi auguravo dopo la lettura del primo libro si è avverata, seppure a metà. Suennel resta un personaggio abbastanza oscuro. Insieme a Brian è di sicuro la più equilibrata del gruppo, nonostante il suo carattere sia assolutamente esuberante, ma la sua personalità resta ancora poco sondata rispetto a quella degli altri personaggi. Tuttavia ho il sentore che, dopo una conclusione come quella, Suennel avrà un ruolo in primo piano nel terzo libro. O almeno lo spero, perché più leggo di lei e più me ne innamoro;
- Maud: ecco, Maud credo sia il risultato migliore che gli autori siano riusciti a ottenere. Nel primo libro non mi piaceva. Qui invece l'ho adorata e ho tifato per lei dall'inizio alla fine, soprattutto durante il processo. Il suo flashback mi ha permesso di capirla meglio, di mettere insieme i tasselli (giuro che non è una battuta voluta) che mancavano e niente, Maud è tosta, applaudo;
- Brian: anche lui in questo secondo volume riesce a brillare dove nel primo non era riuscito. La sua storia è triste, molto triste, e seppure il suo carattere sia quello che mi piace di meno mi è dispiaciuto vederlo prendersi il ruolo di sfigato del gruppo. Quindi sì, ho empatizzato molto, e visto che lui nemmeno mi piace questo è tutto dire sulla capacità di scrivere degli autori;
- Il Tassellista: vorrei poter entrare nei dettagli per farvi capire quanto sono rimasta sconvolta, ma se lo facessi farei spoiler, quindi mi limito a dire: WHAT. THE. ACTUAL. FUCK. No, non me lo aspettavo, proprio per niente. Non l'ho vista arrivare quella svolta e sì, credo che lo shock mi resterà addosso per qualche altro giorno. Dirò soltanto che il Tassellista è un cattivo che tu non puoi odiare, perché è costruito talmente bene da impedirti di odiarlo, ti conquista. E' pazzo, assolutamente cattivo, ma è fantastico nel suo essere malvagio. Clap clap clap.
Entrano poi in gioco altri personaggi secondari (più varie comparse su cui non mi dilungherò), ossia: Thevenin, Rem, il commissario Delaney (conosciuto anche come "tricheco") e il suo gruppo di investigatori, composto da Damirth (bastardo infame), Evanley, Tarquin e Clovis. Questi personaggi, come detto, sono secondari, hanno giusto qualche PoV nel corso del libro, ma la loro caratterizzazione è ottima, grazie anche a uno show don't tell davvero ben fatto, che non solo permette di delineare le loro personalità ma anche i rapporti fra di loro.

La forma in cui è stato scritto questo libro è senza ombra di dubbio migliore rispetto al primo. Sono presenti degli errorini qui e lì, per lo più banali e dovuti a sviste, ma si nota che è stato fatto un lavoro molto più meticoloso e io non posso che continuare a fare i miei complimenti. Se dovessi proprio muovere una critica direi che la parte della battaglia contro Krank si è protesa un po', ma più che critica sarebbe un commento personale, perché in realtà funziona benissimo.

Davvero, non ho cose negative da dire su questo libro, il lavoro che ci è stato fatto è indubbio ed è incredibile. Se con il primo avevo qualche dubbio, con Liberi in ogni Terra ho capito di amare questa saga e i suoi personaggi e non vedo l'ora di poter continuare a leggere le avventure di questi disadattati. Di sicuro continuerò a spammare TSE ovunque, perché è una saga stupenda e merita tutta l'attenzione di sto mondo.
2 reviews1 follower
August 11, 2021
Troppo lungo.

Il fatto che sia la trasposizione cartacea di una campagna di D&D (o simili) spiega la presenza di alcune sezioni a dir poco forzate (le fogne, Brian in astinenza, la parte della mostra) ma non può essere usato come scusa per tutto il libro. Personaggi secondari che sembrano aggiunti a caso e hanno una parvenza di senso solo alla fine (i detective e Milo), degli approfondimenti sulla storia di alcuni dei protagonisti buttati lì senza grossa contestualizzazione. Due dei protagonisti che, incredibilmente, incontrano il loro mentore creduto morto. "L'udienza" della maga, che era il motore che ha messo in moto tutto e si risolve in una scena totalmente priva di pathos.
E la sezione delle fogne. Confusa, forzata e noiosa. In cui uno dei protagonisti utilizza dei meccanismi sconosciuti alla perferzione perchè "è un meccanico" (mentre Suennel, che è presentata come un meccanico/ingegnere non lo sa fare) e finisce con uno scontro contro quello che appare chiaramente come un "boss" che viene poi giustificato quasi per caso.

Fortunatamente si riprende un po' nel finale, dove finalmente si risolve il mistero del Tassellista e succede qualcosa più di "parliamo e aspettiamo che succeda qualcosa".
Il "caso" del Tassellista, che sembrava essere il fulcro del libro, ha un interesse e un impatto a dir poco marginale sui protagonisti (che di base se ne fregano fino a quando non vengono tirati dentro a forza) e viene affrontato solo da un manipolo di detective descritti in modo frettoloso e presentati in modo confuso. In alcune scene in cui era presente la "squadra" si fa fatica a capire chi parlava con chi, visto che un personaggio viene chiamato per nome, cognome, soprannome e per parentela nella stessa frase.

Di nuovo, come il primo libro, un'occasione sprecata. Con meno della metà delle pagine e un po' più di ragionamento su cosa raccontare e come farlo poteva essere un bel libro.
Profile Image for Maria Mantovani.
Author 17 books24 followers
January 20, 2021
Recensione da The Mantovanis Blog

“The Silent Edge- Liberi in ogni terra” è il secondo volume dell’avvincente saga steampunk/fantasy, scritta da Matteo Malvisi, Matteo Ivaldi, Davide Bello e Giorgia Giacchi, e pubblicata nel 2020 da “Antonio Mandese Editore”, che ringrazio per la copia digitale.

Il romanzo riprende da dove ci eravamo interrotti nel primo, ma segna un cambio di ambientazione netto: abbandoniamo, infatti, gli scenari desertici e depressi de “Il ranger del deserto”, e arriviamo alla città di Grandchamp, culla di tecnologia e civiltà rimasta dopo il genocidio di Dawnwater compiuto dalla Nemesi. La maga Maud e l’alchimista Brian giungono per primi e ci presentano uno scenario steampunk di base seicentesca con due grandi peculiarità: un governo diviso che cerca di portare ordine e un terribile serial killer che si aggira per i vicoli, chiamato il Tassellista. Elias, Gin e Suennel sono alle calcagne della coppia, decisi a fermarli prima che si trovino convocati a palazzo: infatti, il serial killer non è l’unico mistero a Grandchamp, vi sono anche le origini di Maud.

Si tratta di un libro molto lungo, 800 pagine in cartaceo, e porta avanti tre storyline differenti: la prima è senza dubbio quella thriller/investigativa legata al serial killer (che comunque mantiene una componente fantasy notevole), la seconda quella legata alla città e alla sua politica, la terza è quella che per un po’ rimane sopita, cioè il mistero della Nemesi. Come sempre, è il personaggio di Elias a riportarci a questa ricerca, elemento di congiunzione tra i volumi della saga e perno portante del mistero di “The Silent Edge”.

Ho trovato che il libro fosse strutturalmente diviso in due parti: nella prima vediamo i due gruppetti separati e la sottotrama del Tassellista domina la scena. In particolare, Maud e Brian tentano di scoprire cosa si celi dietro gli shining già presenti nel primo libro; Elias, Gin e soprattutto Suennel, invece, fanno amicizia con Milo Carnival, giovane accusato inizialmente di essere il Tassellista e poi rilasciato, sospettato fortemente per il suo essere albino. Questa prima parte, personalmente, l’ho trovata meno avvincente e un po’ sottotono, senza la freschezza che caratterizzava “Il ranger del deserto” (lo so che “freschezza” sembra un controsenso visto che il libro era ambientato nel deserto, ma vabbè…).

La storia cambia marcia intorno a pagina 350, quando i personaggi si riuniscono e inizia l’udienza di Maud: da quel momento, il libro sembra accelerare come un’automobile che ti incolla ai sedili, grazie soprattutto a Elias che ci riporta al mistero principale. Cosa è accaduto a Dawnwater? Cosa sono le Nemesi e perché hanno lasciato sopravvivere l’umanità? Ho trovato inoltre molto verosimile che, nonostante la popolazione sia stata di fatto decimata, le antiche divisioni tra i popoli permangano e che ancora non riescano a fare squadra.

I protagonisti evolvono benissimo, sopratutto nelle relazioni tra di loro: come spesso accade nei gruppi, alcuni vanno più d’accordo con altri e si formano dei “sottogruppetti” o coppie, che, a mio giudizio, funzionano benissimo. Nonostante tutto il libro cerchi di esacerbare i loro conflitti, sono arrivata alla fine che li ho sentiti più coesi che mai, complice un plot twist e la identificazione di un vero e definito “villain”.

Il lungo tomo è strutturato come una serie televisiva alla Lost in molti punti, più di una volta ho avuto l’impressione di essere “alla stagione due di The Silent Edge”; anche la narrazione con i flash back contribuisce a questo effetto, dando l’idea di arrivare all’episodio dedicato a quel personaggio. Questo mi ha fatto affezionare ancora di più ai miei preferiti (Maud e Brian) e a rivalutare quelli che invece mi erano meno simpatici (come Gin o Suennel). Ho trovato ancora una volta gestito molto bene Elias, sempre a metà tra il suo essere il leader della missione e, al contempo, mantenere una natura manipolatoria.

Gli autori giocano con la curiosità del lettore per l’ambientazione, stuzzicandola con qualche descrizione steampunk, ma senza mai definirla in modo totale; tecnica analoga viene usata per l’elemento fantasy che qui ha un ruolo più preponderante ma sempre legato al mistero. Dobbiamo accontentarci dei flashback di Maud per apprezzarlo in pieno, ma molte domande rimangono ancora aperte. Personalmente ho trovato insolita questa tecnica; inoltre, essendo gestita sapientemente, porta il lettore a desiderare andare avanti pagina dopo pagina, libro dopo libro.

In conclusione, un ottimo secondo volume, bello da vedere (graficamente è molto curato) e piacevole da leggere. Non vedo l’ora che esca il seguito.
Profile Image for Sabrina.
Author 15 books118 followers
November 18, 2023
Oggi sono qui per parlarvi di un'altra opera arrivata nelle nostre librerie.
Come sapete sono una grande amante del genere, quindi potevo mai farmelo scappare? Assolutamente no.

Il primo volume di The Silent Edge: una saga di avventura atipica dalle contaminazioni fantasy e steampunk. La storia è ambientata in un mondo sull’orlo della distruzione in cui un gruppo di individui dai passati disparati e misteriosi si riunisce alla ricerca di rivalsa personale e di una speranza più alta. Scritto a 8 mani, il progetto narrativo si sviluppa in 11 volumi divisi in archi narrativi. Questa serie letteraria è dedicata agli adolescenti e giovani adulti che sono anche appassionati di video giochi e di giochi di ruolo. Per questa ragione, i quattro autori hanno strutturato l’intera trama per dare l’impressione al lettore di trovarsi ogni volta in un nuovo “mondo” e contesto di gioco e di lettura.

Una serie letteraria per chi ha amato il western distopico della Torre Nera di Stephen King e le trame ad ampio respiro di George R. R. Martin ne Le Cronache del Ghiaccio del Fuoco; ma anche a chi si è fatto incantare dagli universi sospesi de L’Attraversaspecchi di Christelle Dabos o chi si è fatto stuzzicare da Brandon Sanderson e i complessi sistemi arcani di Mistborn. I personaggi sono eroi inconsapevoli in lotta con gli spettri del passato, le cui imprese sono rese eccezionali dall’impiego della magia e dell’alchimia, in un turbinio di eventi che lotta per trovare una speranza in un mondo che ne ha abbandonato perfino il ricordo.

I volumi attualmente usciti e da me letti sono:

The Silent Edge - Il Ranger del Deserto
The Silent Edge - Liberi in ogni Terra
The Silent Edge - Il gioco del Re Bianco

Per evitare troppi spoiler vi parlerò però solo del primo volume.
Siamo in un mondo distopico distrutto da La Guerra del Massacro che ha decimato moltissimi Regni.
I sopravvissuti alle stragi si ritrovano a Stagshade ed è qui che conosciamo i nostri protagonisti a partire da Elias, ranger del deserto. Lui vuole scoprire cosa sia davvero accaduto tempo prima e perché, così da evitare che la cosa si possa ripetere e stavolta ogni cosa venga distrutta definitivamente.
La sua squadra di avventurieri è composta da Gin, Maud, Brian e Suennel e come in ogni squadra che si rispetti in questo caso sono guerrieri, maghi, alchimisti...
Se nel primo volume è tutto conoscitivo, i successivi due volumi sono in assoluto i più intensi ma pieni di così tante cose che non posso e non voglio assolutamente farvi spoiler.
Cosa prende di più di questi libri, inoltre, oltre alle ambientazioni e ai personaggi bellissimi dai protagonisti agli antagonisti e ai non principali, è il worldbuilding caratterizzato in modo davvero egregio e credetemi che scrivere libri del genere non è certo facile. Specialmente quando è un progetto a più mani e qui è tutto così armonioso che la mano sembra sempre e solo una.
Posso dire quindi, in conclusione, che questa è stata una saga, almeno per il momento, che tra alti e bassi mi è piaciuta tantissimo. Da gamer e super amante dei videogiochi ma principalmente del mondo di final fantasy, ho assolutamente trovato moltissime concomitanze in questi tre volumi, mi sembrava pagina dopo pagina di ritrovarmi con Noctis nel mondo fantastico Square Enix e anche secondo me la scelta di fare così tanti volumi a mani diverse è similitudine ai giochi che hanno accompagnato l'infanzia di tantissimi di noi sino alla crescita, almeno parlo per me.
Anche per questo, quindi posso dire che non sono libri che fanno per tutti perché a tratti possono sembrare pesanti ma in assoluto se fai parte del mondo nerd questi libri sono super emozionanti e pane per i nostri denti.
Profile Image for Giacomo Mona.
15 reviews7 followers
August 23, 2020
"Noi abbiamo uno scopo per cui vivere? Cerchiamo questa risposta per tutto il tempo; vorremmo saperlo perché così potremmo perdonare la morte. É terribile ciò che fa alle persone, non credi? Le trasforma in un guscio vuoto. Monumenti di ciò che sono stati e che ancora potevano essere. Le loro potenzialità sprecate, i loro sogni mai realizzati. Per questo abbiamo bisogno di conoscere la loro natura. Così che possiamo rimandare la loro scomparsa in una storia che ci permetta di accettarne la perdita. Eppure...i golem sono sempre state esistenze vuote. Non sono che un'illusione della vita. Mythers voleva creare una forma d'amore. Ma che amore c'è nel costruire dei pupazzi del tutto simili agli umani, togliendo loro l'umanità? Non possono ammalarsi. Non possono ferirsi. Possono solo prendere ordini. Perché ci intristiamo di fronte a delle marionette? Forse perché...siamo imperfetti entrambi?"

Sono molto legato a The Silent Edge.
Il primo libro, Il Ranger del Deserto, é stato il primo che abbia mai recensito, oltre che il libro che mi ha fatto appassionare nuovamente alla lettura.
Liberi in ogni Terra, il sequel, non é che la sublimazione di quella perfezione che si intravedeva attraverso le pagine del primo libro.

Questo secondo capitolo ci fa entrare nel pieno della vicenda del mondo di Stagshade, della civiltà nata dopo il Massacro, mostrandoci la vita a Grandchamps, una perfetta rappresentazione di una città in piena Belle Epoque che vi farà provare nostalgia dei secoli precedenti. In questo scenario avvengono gli omicidi macabri e brutali del Tassellista, un serial killer che sta seminando il terrore e che nemmeno il Governo può più ignorare ormai.

La trama é sublime, perché l'aggiunta di questo tocco di thriller/giallo si incastra alla perfezione con le avventure dei protagonisti, rendendo quindi gli eventi avvincenti e coinvolgenti al punto che si fa fatica a poggiare il libro anche solo per respirare.
Il tocco esperto e straordinario degli autori si nota sempre però coi personaggi: tutti, nessuno escluso, sono caratterizzati alla perfezione, dai protagonisti ai nuovi arrivati a tutti i personaggi secondari. A ognuno di loro viene dedicato il tempo e lo spazio giusti, così da poterli veramente sentire vivi. Menzione speciale per due nuovi arrivati, Milo e Delaney, Che si uniscono a gran voce nella mia schiera di personaggi letterari preferiti.
In conclusione non posso che consigliarvi questa saga, perché andrà davvero molto, molto lontano. Io la vedo già nel Grande Olimpo del Fantasy, insieme a capolavori come "La ruota del tempo" e "il signore degli anelli"!
Trama: 5/5 ⭐⭐⭐⭐⭐ personaggi: 5/5 ⭐⭐⭐⭐⭐ ambientazioni: 5/5 ⭐⭐⭐⭐⭐ feels: 5/5 ⭐⭐⭐⭐⭐ totale: 20/20 🍀🍀🍀🍀
Profile Image for Mattia.
3 reviews
April 5, 2022
Liberi in ogni terra è il seguito del Ranger del deserto, nonché il secondo romanzo della serie. La narrazione prosegue da dove il primo libro ci aveva lasciato e se volevate sapere di più non rimarrete delusi. Il romanzo rimane fedele al predecessore nello stile di narrazione e nello sviluppo dei personaggi ma non manca di fare dei notevoli balzi in avanti migliorando alcuni elementi non perfetti del libro precedente ed espandendo di molto la "lore" con flashback e digressioni. La trama non annoia mai e ti lascia con il fiato sospeso, i colpi di scena non scarseggiano e sono ben resi.
I combattimenti, nota stonata del romanzo precedente, sono nettamente migliorati, anche se non del tutto. Unica cosa che non mi è piaciuta del romanzo è stato un combattimento in particolare a metà del libro, a mio avviso eccessivamente lungo e inspiegabilmente complicato. Ad ogni modo gli altri combattimenti non mi sono dispiaciuti. Passando alle eccellenze di questo romanzo: i personaggi sono tutti deliziosi dal primo all'ultimo e le loro interazioni sono la punta di diamante della saga. Le descrizioni dei luoghi sono affascinanti e ho apprezzato molto le digressioni politiche e storiche, nonché quelle geografiche, meteorologiche e culinarie. I flashback sono piacevoli e interessanti e permettono di definire meglio certi personaggi. Se avevo dato 4 stelle al ranger del deserto, questo romanzo le 5 stelle le merita tutte, complimenti.
79 reviews
September 9, 2024
Proseguono le avventure della scalmanata combriccola, questa volta sull’isola di Grandchamp, capitale del nuovo mondo!

In questo libro si introducono nuovi personaggi e viene presentato un nuovo nemico, il Tassellista. Come ci si poteva aspettare, si scoprono nuove cose sul passato dei nostri protagonisti e si incontrano nuovi caratteri secondari. La
Parte delle fogne mi ha un po’ annoiato e mi é sembrata troppo lunga senza una reale motivazione (per ora).

In generale però il giudizio non si discosta da quello del primo capitolo della saga, mi é piaciuto molto ed inizierò in giornata la terza gigantissima parte.

Trovi le mie recensioni su IG @paolo_legge_fanta
Displaying 1 - 8 of 8 reviews

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