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Sangue del mio sangue

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In un mondo in cui le mummie forniscono la forza lavoro che muove le pale delle navi e i telai delle fabbriche, la necromanzia è la scienza più importante. Le nazioni industrializzate si contendono le rovine millenarie sepolte nelle Terre Morte per trovare conoscenze perdute ed espandere la propria potenza militare.

Evangeline è fuggita dalla comoda vita nella buona società per inseguire il sogno di diventare una grande archeologa, come suo zio, ma dopo quattro anni non ha ancora ottenuto nulla. In un mondo dominato dagli uomini non basta essere un’archeologa e una necromante eccellente: bisogna impegnarsi il doppio solo per non essere ignorate. Per sopravvivere Evangeline si occupa dei morti viventi di un teatro, fabbricando scheletri e incollando teste sui corpi delle mummie decapitate durante gli spettacoli. Un lavoro sporco, massacrante e mal pagato.

Però il tempo per Evangeline è agli sgoccioli: inseguita dai creditori e terrorizzata dall’idea che i suoi genitori possano trovarla e riportarla a casa con la forza, Evangeline deve trovare il prima possibile un grosso scavo archeologico che lanci la sua carriera… e forse l’occasione è arrivata con un misterioso sito protetto dall’esercito. Ma il nemico è vicino e per delle rovine importanti si sono già combattute guerre in passato.

[Romanzo Fantasy, collana Vaporteppa, 114.000 parole, circa 369 pagine]

424 pages, Paperback

Published September 1, 2019

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Giuseppe Menconi

4 books10 followers

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Profile Image for Andrea Butini.
Author 6 books101 followers
July 21, 2021
Bellissimo! Un mondo in cui la necromanzia è una scienza diffusa, mummie come forza lavoro, scavi archeologici che danno un sapore di Indiana Jones e citazioni ai film La casa e L'armata delle tenebre.
Il tutto ben amalgamato a critiche sul maschilismo radicato nella società, difficile da estirpare.
Tanta immersività e ironia, discreta azione e sviluppo della storia e del personaggio da manuale.
Unica cosa soggettiva che non mi è piaciuta: avrei preferito che alcune parti fossero più snelle in favore di più "indagini" nella piramide.
Per concludere... voglio il seguito!
Profile Image for Erika Tamburini.
Author 12 books26 followers
July 26, 2018
Dopo tante anteprime, finalmente riesco a recensire un libro che non sia un romance. Non che gli ultimi che abbia letto si possano inserire in tale categoria, ma molti lo erano; ho decisamente bisogno di un cambiamento nelle mie letture e tornare al fantasy, alla fantascienza e alle storie strane che tanto adoro.
Prima di iniziare questa recensione però chiacchiererò un pochino con voi, o meglio su come io sia arrivata dopo mille peripezie a questo romanzo fantasy in stile steampunk. Come ho detto mille volte, ora che ho trovato l’utilità di facebook, scopro spunti per i miei articoli, ma anche nuove e tantissime letture differenti. La decisione di leggere questo libro è stata presa analizzando vari motivi: la copertina, che è veramente bellissima (adoro il tratto del disegnatore), la trama, particolare, fuori dagli schemi e che al tempo stesso mi ha fatto pensare alla Mummia xD e infine l’ambientazione vittoriana che, con questa vena steampunk, è un qualcosa che mi ha fatto disconnettere il cervello e cliccare sul tasto compra di Amazon ancora prima di rendermene conto <3. Seriamente il motivo principale sono state le parole positive di uno dei miei contatti su facebook per autore e romanzo, i suoi elogi mi hanno spinto verso di lui, tanto che mi sono voluta fidare. Cosa che raramente faccio, perché in passato ho preso delle cantonate assurde leggendo libri che mi hanno consigliato, ma che soprattutto erano divenuti casi mediatici. In questo caso non è accaduto che il titolo in questione sia diventato un caso mediatico, è scritto troppo bene ed è decisamente particolare per poterlo diventare.
Quello che ho avuto tra le mani, o meglio sul reader, è una storia fuori dagli schemi, narrata in prima persona dagli occhi della protagonista. Evangeline, archeologa e necromante, ci racconta della sua avventura e della sua vita. Ha lasciato la casa paterna quasi fuggendo, contro la volontà dei genitori, soprattutto sua madre che avrebbe voluto vederla maritata con un uomo facoltoso, con la speranza di diventare un’archeologa famosa, seguendo le orme di suo zio: l’uomo l'ha contagiata con la passione per il mistero e per un lavoro che per molti non è adatto a una donna.
Il mondo in cui si muove Evangeline è molto simile al nostro, per cultura e comportamenti, ma molto vicino all’epoca vittoriana per la descrizione dei luoghi e dei vestiti con una forte componente steampunk; al tempo stesso è differente per come viene descritto dall’autore, dove la magia la fa da padrone. Poi, parlo di magia, ma non è propriamente esatto: gli archeologi sono figure molto complesse, sono studiosi, ma al tempo stesso molti di loro sono anche dei necromanti. I morti nel mondo di Evangeline riprendono vita come zombie, ed essendo pericolosi, chi conosce l’arte delle necromanzia li prepara, lavora e, trasformandoli in mummie, li usa come forza lavoro.
Ho letto e riletto molte parti del libro e molte di queste mi hanno fatto riflettere: il mondo creato dall'autore è stupendo e per un verso decisamente realistico; il comportamento delle persone, soprattutto degli uomini, i pregiudizi che hanno verso le donne, che non passano mai, sempre convinti che alcuni lavori non siano adatti a queste e che dovrebbero stare a casa a mettere al mondo figli, sono gli stessi che hanno anche nel 2017. Ho trovato veritiero e decisamente reale il modo in cui sono trapelati all’interno del romanzo: durante tutta la lettura ci sono state battute sessiste, comportamenti a dir poco indecenti, per non parlare del modo di fare di alcuni archeologi, che per tutto il tempo si sono ritenuti superiori, trattando Evangeline come se fosse un’inetta, tanto che, sul posto di lavoro, durante uno scavo, ogni idea della ragazza o veniva scartata o se ne prendeva il merito qualcun altro nel caso fosse stata giusta, altrimenti davano la colpa a lei, cercando di denigrarla in ogni modo.
Anche se se è stata solo una lettura, determinati comportamenti mi hanno mandato in bestia, tanto da capire il comportamento di Evangeline in alcuni casi: lei è testarda, pronta a tutto pur di realizzare il suo sogno e non le importa di niente e di nessuno, tanto meno di risultare antipatica agli occhi delle persone. E infatti leggendo, la protagonista di questo libro non è che brilli per simpatia, in alcuni momenti l’avrei presa a testate; comprendo il dover combattere e lavorare il doppio in un mondo governato dagli uomini, in un lavoro considerato per la maggior parte maschile, ma al tempo stesso il suo sentirsi superiore, il suo voler avere ragione a tutti i costi senza ascoltare gli altri è irritante. Lei stessa si sente migliore degli altri, forse per via della sua estrazione sociale, forse per carattere, sicuramente perché convinta al cento per cento che la sua preparazione sia migliore di tutti coloro che la circondano. Forse, molte cose all’interno del libro sarebbero andate diversamente se lei avesse ascoltato, invece di incaponirsi, a voler sempre avere ragione credendosi più intelligente, eppure anche questo lato del suo comportamento, seppur io lo trovi deleterio, è la base degli avvenimenti della storia e della trama. La determinazione della protagonista a voler realizzare i suoi sogni, il suo scopo di diventare un’archeologa famosa sono le basi che mandano avanti il racconto e si intrecciano con tutti gli altri avvenimenti.
Evangeline è la protagonista della storia; i fatti, gli avvenimenti vengono descritti tutti dal suo punto di vista, quindi come accade in questi casi si vede tutto dalla sua opinione; come in molti libri scritti con un unico pov, il punto di vista e i pensieri del protagonista non sono mai del tutto obiettivi e riescono a influenzare il lettore, tanto da parteggiare per lei e vedere e credere le cose a suo modo. Questo modo di scrivere rende molto più entusiasmanti determinate scoperte, ma non lo apprezzo del tutto. Sempre attraverso i suoi occhi vediamo gli altri personaggi del libro, o meglio come li vede lei, offuscata dal desiderio di primeggiare e diventare qualcuno e solo andando avanti con la lettura, raggiungendo quasi la fine del romanzo questi prendono una forma differente.
Quando quella parte del suo carattere e del suo comportamento va scemando, quando si rende conto che deve anche ascoltare gli altri, che non sono tutti stupidi e l’unica intelligente e brava è lei, dagli occhi della ragazza svanisce quel velo di supponenza, si rendere conto che non può fare tutto da sola e che anche gli altri sono suoi pari. Da quel momento le persone, gli uomini attorno a lei prendono una forma più complessa, più delineata, da dove emergono anche pregi e non solo difetti. Il suo stesso assistente, Seth, viene caratterizzato meglio. Non solo un ragazzo smidollato e con la testa fra le nuvole, ma un uomo preparato e decisamente catastrofico che nei momenti critici riesce a essere coraggioso, tanto da aiutarla e tirarla fuori dai guai più d'una volta.
Tutti i personaggi del libro, anche se come ho detto sono visti solo tramite gli occhi di Evangeline, sono ben caratterizzati, anche se in alcuni casi decisamente sminuiti. Per lei non ce n’è nessuno alla sua altezza, e forse è proprio questo lato del suo carattere a non renderla troppo simpatica.
Comunque, sorvolando su quelli che trovo i difetti della protagonista, passo a parlare degli altri personaggi; mi piace come sono descritti, come si muovono e soprattutto tutti quanti hanno un ruolo importante, non sono solo delle figurine sullo sfondo che appaiono di tanto in tanto recitando battute; sono veri e con un solido spessore, ben descritti, completi. Non li conosciamo a tutto tondo, in alcuni casi conosciamo solo parte dei loro caratteri, proseguendo passo passo con la lettura. Non di tutti c’è una descrizione completa, ma dei più importanti sì, si conoscono diversi lati del loro carattere, il passato, piccole sfaccettature che li rendono interessanti, con un passato e anche un futuro: dello stesso Seth, come di alcuni altri, l’autore descrive un solido background, un perché e un come sono arrivati a quel punto, sono in quel libro.

Per quanto i personaggi mi siano piaciuti, il tocco in più del libro dal mio punto di vista è l’ambientazione. Non solo le descrizioni della città di Levermine o del deserto e degli scavi, ma proprio il modo in cui è strutturato l’intero mondo. Pensandoci assomiglia al nostro, diviso in continenti, occidente e oriente: l'aspetto delle persone è differente e anche la cultura e il modo di vivere e pensare. L’autore ha preso quanto conosce, quanto c’è di vero nel mondo reale e lo ha trasportato nel suo libro, modificandolo appena, rielaborandolo ma allo stesso tempo mantenendo tutto molto simile. Ha inserito elementi magici particolari e fuori da ogni schema: di solito quando si pensa ai necromanti, almeno io, si pensa a un fantasy classico in stile source and sorcery, a qualcosa stile D&D, ma in questo caso non è così. La necromanzia è legata la maggior parte delle volte agli archeologi.
L’ambientazione, anche per via delle mummie, delle teste mummificate, ma anche dei vari scheletri, dovrebbe essere scura, gotica, cupa, eppure non è affatto così. Il mondo in cui si muovono Evangeline e gli altri personaggi è luminoso e vivo; non luminoso in stile valle degli elfi, ma per via dell’ambientazione, del deserto, di questo luogo caldo e isolato da tutto e tutti. Al tempo stesso però si avverte la povertà, il pericolo delle città di confine, le zone cupe dei luoghi di frontiera e di scambio. Si avverte, tramite le descrizioni questo luogo sporco e pericoloso, i quartieri poveri dove si muovono personaggi decisamente intimidatori. La stessa Levermine è un mix di bassifondi, luoghi per soldati e zone ricche, un mix interessante per questa città dove archeologi, avventurieri, soldati, mercenari, ladri e trafficanti di ogni genere si incontrano, incrociano le loro vite e rivolgono lo sguardo verso i misteri delle Terre morte, quei luoghi dove piramidi di ogni genere con i loro segreti aspettano di essere scoperte.
Altro punto che mi ha attirato verso questo libro è stata l’idea delle piramidi, delle mummie. Sono una fan sfegatata della Mummia: libro, film (anche se il secondo è decisamente trash) e mi è piaciuto, ancora più trash, il Re Scorpione, quindi quando ho letto fantasy e steampunk, con più mummie e necromanzia la mia curiosità è salita alle stelle. Ed ecco l’idea geniale: ci sono queste mummie che vengono usate come forza lavoro, e poi c’è tutta una cultura di magia, ma anche di religione e mitologia, che per certi versi attinge alla storia dell’antico Egitto, ma rivisitata, rielaborata in qualcosa di nuovo, di interessante. Le piramidi sono rovesciate, i più potenti re del passato erano necromanti, usavano una magia molto più potente di quella moderna e attorno a loro aleggia nel presente un alone di mistero, una sorta di curiosità e venerazione che porta ogni archeologo alla ricerca di questi luoghi, di queste tombe nascoste dalle sabbie per curiosità, per accrescere fama e ricchezza, ma anche per il potere.
Credo di stare sproloquiando tantissimo in questa recensione, ma ho così tante cose da dire, così tanto di cui parlare. Al momento sono indecisa se esprimermi sullo stile o sulla trama del libro, non so. Credo che inizierò con lo stile, per poi passare alla trama.
Dunque, lo stile mi ha lasciato un tantino spiazzata all’inizio, la prima persona mi mette sempre in difficoltà a leggerla; come per scrivere, lo stesso vale quando leggo: preferisco la terza o almeno un cambio di pov, giusto per avere un’idea più completa degli avvenimenti che si susseguono all’interno del romanzo. Però, c’è un però... in questo caso l’autore ha usato decisamente bene questa prima persona e, anche se in alcune parti ho trovato i pensieri di Evangeline un po’ troppo ripetitivi, soprattutto quando parte con la tiritera che tutti ce l’hanno con lei, che lei è la migliore e gli altri non capiscono nulla, ho trovato il libro molto scorrevole, con delle bellissime descrizioni, tanto da trasportarti a Levermine e poi nel deserto. Sono riuscita ad immaginare la guerra e le difficoltà durante gli scavi, come le piramidi in cui Evangeline e tutti gli altri scendono alla ricerca del più potente fra i re necromanti. Nel momento in cui scendono nella piramide di Orrhane il Macilento mi sono venuti in mente gli odori di quando scendi in luoghi chiusi da troppo tempo, ho visto l’oscurità e un senso di ansia e di oppressione si è impossessato di me, insieme all’eccitazione della protagonista che non vedeva l’ora di scoprire cosa si nascondeva in quel luogo.
Pur usando la prima persona mi è piaciuto il modo in cui ha strutturato il libro, come ha descritto luoghi e persone, senza mai perdersi troppo e, anche se di tanto in tanto un po’ pesante, anche l’introspezione di Evangeline non è affatto male.
Da qui possiamo passare alla trama, che all’inizio sembra abbastanza confusionaria: questo cambiare nome di Evangeline, non voler dire chi è veramente, nascondendosi, ha reso decisamente tutto abbastanza complicato da seguire. Poi dopo qualche capitolo la storia ha preso il giusto ritmo e le vicissitudini della protagonista hanno iniziato ad avere un senso. Ho apprezzato molto il fatto che non venga descritta come una Mary Sue, una donna perfetta che incanta tutti e che si muove come nulla nel mondo, ottenendo quello che vuole con un solo sorriso. Evangeline deve combattere per emergere, per sopravvivere, per non essere riportata a casa dai genitori. Deve combattere per affermare che anche lei può fare un lavoro sul campo come archeologa, tanto da essere disposta a tutto pur di raggiungere il suo scopo. Per quanto, come ho accennato all’inizio, non la trovi un personaggio molto simpatico, ammetto che da un lato bisogna stimarla: ha un carattere forte, un sogno da realizzare e non ha paura di affrontare tutto e tutti pur di raggiungere il suo scopo.
Le dinamiche del libro, l’andare avanti è decisamente molto veloce; in ogni capitolo ci sono avvenimenti, momenti più o meno cupi, ma anche alcuni che fanno sorridere. L’autore mette Evangeline in alcune situazione al limite del surreale, tanto da farmi morire dal ridere.
Proprio l’alternarsi di queste scene, assieme alla caratterizzazione dei personaggi, mi ha fatto apprezzare ancora di più questo libro.
Il modo di parlare sia di Evangeline che di coloro che le ruotano attorno è stupendo: lei non si comporta e non parla come una giovane di alto lignaggio, ma proprio come uno scaricatore di porto e in una città come Levermine o agli scavi fra i soldati man mano tutti iniziano a trattarla non come una loro pari, ma sicuramente non come la lady che la madre di lei vorrebbe che fosse.
Sangue del mio sangue ha una trama intrigante, divertente e fuori dai soliti schemi del fantasy, è un libro originale che mi ha veramente entusiasmato, l’unico piccolo appunto che posso fargli è questo finale aperto, con tante domande a cui non sono state date risposte, dal rapporto fra Evangeline e il soldato di cui in questo momento non mi viene in nome, a dove sia finito suo zio e se mai riuscirà a trovarlo, ma soprattutto cosa accadrà all'armata delle tenebre liberata nel deserto.
Tante domande e nessuna risposta, tanto da far pensare che questo possa essere il primo romanzo, l’inizio di un’avventura ancora più interessante.
Lo consiglio vivamente a tutti gli amanti del fantasy, a chi cerca letture steampunk e anche a chi vuole leggere qualcosa di differente e fuori dai soliti schemi.
Profile Image for SandraAles.
7 reviews
April 15, 2024
L’ambientazione vende il romanzo: in un fittizio 17 secolo condito con camp e horror alla Sam Raimi con un pizzico di steampunk, le mummie e i non-morti sono la nuova forza lavoro della società che gira ormai attorno ad essi. Un worldbuilding originale trascina il lettore interessato fino alla fine del romanzo. Alcune precisazioni: l’utilizzo dello “show dont tell” come impiegato dall’autore spesso rende la lettura più confusionaria e blanda quando forse una semplice descrizione sarebbe stata decisamente più efficace. Sulla protagonista: chiaramente si sforza di avere più carattere dello stereotipo della “donna forte, indipendente” riuscendoci solo in parte. Visto che l’intenzione dell’autore era di scrivere un romanzo “femminista”, come indicato nella postfazione, mi permetto di suggerire di aggiungere profondità alle emozioni dell’ unico personaggio femminile del romanzo che si discostino dalla triade: rabbia per il maschilismo, saccenteria, e assoluta intraprendenza contro tutti e tutto. Evangeline potrebbe dare molto di più. Detto questo Marmaduke e Seth sono esilaranti e fantastici.
Profile Image for Domenico.
45 reviews1 follower
July 26, 2023
Sangue del mio sangue è un romanzo molto divertente. L'autore è stato molto bravo a caratterizzare la protagonista e a farci empatizzare già dalla prima pagina. Un romanzo femminista, dove Evangeline deve farsi spazio in una società vittoriana prettamente maschilista e deve lavorare il doppio per affermarsi. Ma nel contempo, il volersi affermare a tutti i costi, porterà la protagonista anche a sbagliare, rendendola lontana dalla classica eroina. Il worldbuilding è ben tratteggiato in un mondo vittoriano e la magia ruota intorno alla necomanzia, dove chi la conosce può usare i morti come forza lavoro. Sono rimasto molto soddisfatto di questa lettura, e per me non c'è nessun punto a sfavore. L'autore ci conduce per mano nel mondo di Evangeline facendoci sentire le sue emozioni, le sue paure e infine anche la sua testardaggine. Esempio perfetto di scrittura immersiva.
Profile Image for Rhys.
130 reviews
January 20, 2025
Fantastico! Fantastico, interessante, e pure divertente.
Sangue del mio sangue mi ha proprio sorpreso in positivo.
Ho avuto difficoltà durante i primi capitoli per ingranare nella storia, ma una volta capito il worldbuilding è andata tutta in discesa la lettura, anzi più scoprivo più volevo sapere.
La storia segue le vicende di Evangeline, archeologa necromante, alla ricerca della chiave per realizzare il suo sogno (per cui ha abbandonato la sua famiglia e il suo titolo): diventare un'importante archeologa. Prima però, ha bisogno di uno scavo. Uno scavo gestito con lei al comando, magari.
Attraverso toni cupi e divertenti, ci viene raccontata una società di fine 1800 in cui la necromanzia è una scienza, applicata davvero in ogni ambito e diventata parte della quotidianità. Vediamo teste volanti usate come animali da compagnia, mummie come forza lavoro o nei teatri (persino nelle case di piacere), rituali per riportarle in vita (anche gli scheletri vengono usati). Non mancano nemmeno le mummie giganti (non credo di aver capito del tutto il loro funzionamento, ma ne sono rimastx affascinatx: ingegneria, necromanzia, e giganti?? wow) e le "mani morte".
Insomma, revolver, fucili, prime lampadine elettriche, telegrafo, elementi degli ultimi anni del XIX secolo intrecciati a elementi fantasy!
Anche il funzionamento delle piramidi rovesciate è stato davvero interessante da leggere e molto curato nei dettagli: dalla parte storica dei re necromanti, agli studi archeologici, fino al funzionamento tecnico della costruzione (trappole a non finire, tele di ragni che fungono da collegamento nella struttura).
Penso davvero che il worldbuilding sia stato il punto forte del libro, insieme allo stile. Forse uno dei pochi libri dove si vede emergere davvero l'uso dello "show, don't tell" attraverso i dialoghi maggiormente. Inoltre anche le descrizioni mi sono sembrate fatte bene, ho visto che l'autore usa toni e battute dure per descrivere quella realtà che facile non lo era manco per niente (soprattutto se sei una donna giovane in un ambiente maschilista).
Mi è proprio sembrato di viaggiare nel deserto, di scavare insieme a Evangeline, di correre in mezzo a un campo di battaglia, fuggire da un esercito di scheletri, discendere dentro i labirinti della piramide rovesciata.
Vorrei poter leggere di più, mi sono proprio innamoratx.

La protagonista è difficile da amare, ma fatemelo dire: è proprio una con i controcæzzi (scusate, quando ci vuole, ci vuole). Testardissima, al limite dell'insopportabile, e parecchio sicure di sé. Al punto che parecchie volte sbatte contro muri a causa delle sue scelte, spesso anche impulsive. Il suo più grande problema è che desidera essere la migliore nel suo campo, e farebbe di tutto (credetemi, di tutto) per riuscirci.
Deve lavorare più del doppio rispetto ai suoi colleghi uomini per far sentire le sue idee, e certe scene le ho trovate così reali che leggerle mi ha proprio urtato. Le sue opinioni non vengono ascoltate, se ha un'idea brillante le viene rubata, e se quell'idea fallisce solo allora la reputano sua (scaricandole la colpa del fallimento sopra, ovviamente). La trattato come un'inetta, considerando il campo degli studi archeologici chiuso alle donne, e persino quando riesce a ottenere un posto di lavoro in uno scavo importante, la trattano al pari di una cameriera, e anche peggio (sguardi e gesti molesti). Insomma, non è che poi la società descritta lì sia poi tanto più diversa dalla nostra eh.
Per farsi spazio in un ambiente così soffocante, Evangeline non si fa zittire e anzi tira fuori tutte le battute più piccanti e argute a cui riesce a pensare, e l'ho amata per questo. Non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, nemmeno da chi ha davvero il potere di ucciderla. Anzi, lei pesta forte i piedi, tira la corda fino a romperla quasi, sfidando a parole in un modo che mi ha fatto chiedere se il suo coraggio non sia incoscienza.
Ma ehi, ha anche dei difetti! Si considera spesso superiore agli altri, tanto da non dare molto valore al loro lavoro e opinioni, per poi pentirsene in un secondo momento. Difatti attraverso il suo punto di vista quasi tutti i personaggi ci appaiono come incompetenti, mentre in realtà sono anche molto bravi in ciò che fanno (e sarebbe il caso del povero Seth, che si è rivelato un tipo dai mille talenti).
Per buona parte del libro nemmeno si fa aiutare, preferendo cavarsela da sé. Lentamente riesce a lasciare che siano anche altri ad aiutarla e si rende conto che senza quei piccoli momenti in cui c'è stato uno scambio di supporto, lei non sarebbe da nessuna parte.
Ma infine, capisce che collaborando si può fare molto di più.
E il sacrificio che ha fatto alla fine vale molto più di qualsiasi fama o altra ricompensa potesse ottenere. (Quel finale è stato assolutamente inaspettato, l'ho adorato)

Simpatici anche i personaggi secondari: dalla testa volante Marmaduke che è super affezionato a Eva, a Seth. Seth mi è proprio piaciuto, i suoi momenti di crisi e le frasi esageratamente drammatiche sono state esilaranti. Molto tenere invece sono state le scene con Oscar, che pian piano è diventanto come una sorta di padre per Evangeline.
«Tutte le volte che abbraccerò la mia bambina, mi ricorderò di te, Evangeline.» 🫶🫶

Comunque, ci sono stati momenti che non mi hanno fatto impazzire, soprattutto la prima parte del libro l'ho trovata molto lenta, certe scene potevano essere accorciate. La seconda parte invece l'ho seguita con più voglia, mentre il finale è stato troppo caotico, al punto che non capivo più che fine avessero fatto certi personaggi (e mi chiedo come sia possibile che siano rimasti vivi fino alla fine).
Il libro si chiude con un finale aperto, difatti ho ancora molte domande a cui mi piacerebbe trovare una risposta (la prima: uscirà mai un sequel? ahah).
Profile Image for Giorgia.
Author 4 books804 followers
May 25, 2018
Evidentemente questo è un buon periodo per il genere fantasy, perché anche questo libro mi ha colpito parecchio: epoca vittoriana in stile steampunk, in cui, al posto della magia, gli esseri umani fanno uso della necromanzia per sfruttare mummie e altre creature dall’altro mondo. La storia è ben sviluppata, si vede che c’è una cura peculiare nella scrittura dei tre atti; anche la protagonista è vincente, femminista e ben caratterizzata, anche se talvolta snervante per la sua saccenza (ma d’altronde è umana anche lei). Le vicende si articolano attorno a scavi archeologici mozzafiato, così simili al nostro antico Egitto, ma al contempo ricchi di suggestioni fantastiche e inquietanti (visto che si parla perlopiù di morti…)
Profile Image for Lorenzo A. Angelaccio.
42 reviews2 followers
May 13, 2022
"Sangue del mio sangue" di Giuseppe Menconi è un romanzo fantasy a tinte steampunk, il cui tema centrale ruota attorno alla scienza della necromanzia, in grado di animare le mummie (simili a zombie addomesticati) e usarle come forza lavoro.
In un mondo alternativo, che è un po' un misto tra Inghilterra vittoriana, West americano e Antico Egitto, Evangeline è un'archeologa molto ambiziosa, desiderosa di affermarsi professionalmente in un mondo dominato dagli uomini. Questo spingerà la protagonista a sviluppare un odio verso il genere maschile (con qualche eccezione), che però la porterà in un vortice di disavventure sempre più pericolose.
L'aspetto più interessante è secondo me proprio la costruzione del personaggio di Evangeline. Donna giovane e ambiziosa, è vittima molto spesso di ingiustizie legate alla convinzione che l'archeologia sia una professione prettamente maschile. Questo crea un forte legame empatico, che tuttavia viene spesso messo a dura prova dal suo atteggiamento arrogante ed egoista. Disprezza tutti i colleghi solo per il fatto di essere uomini (proprio come loro fanno con lei, anche se non tutti hanno questo atteggiamento nei suoi confronti), è sempre convinta di essere la più preparata salvo poi commettere molte sciocchezze che le costeranno caro. Durante la lettura si vive quindi il mondo attraverso la sua visione distorta, e pur intuendo che Evangeline ha solo una visione parziale della vicenda, non si può fare a meno di fare il tifo per lei.
Anche lo stile di scrittura merita una considerazione. L'autore applica con maestria i principi della scrittura immersiva, mostrando la vicenda attraverso le sensazioni e i pensieri della protagonista, in un mondo che, seppur inventato, è molto simile al nostro in molti dettagli, tutti estremamente curati. Tuttavia, almeno secondo la mia sensibilità, questa scrittura sfocia forse nell'eccesso di tecnicismi, risultando in più punti un po' meccanica e poco emozionante; anche se non è una sensazione diffusa e nella maggior parte del testo la scrittura è molto scorrevole e avvincente. Mi ha invece dato fastidio la presenza (per fortuna rara) di frasi fatte come per esempio "nero come la pece" e "duro come il marmo", che sinceramente non mi aspettavo da un autore formato e con alle spalle già qualche romanzo.
In conclusione un romanzo coinvolgente e ricco di spunti di riflessione, che può risultare un po' ostico per la trama e gli argomenti trattati, ma che vale sicuramente la pena leggere.
Profile Image for Vincenzo Romano.
Author 12 books25 followers
October 25, 2018
E se la necromanzia non fosse riservata a pochi eletti? Se esistessero scuole e diplomi? Se l'arte di animare cadaveri e scheletri con gli spiriti fosse comune, come sarebbe cambiato lo sviluppo tecnologico?

TRAMA (possibile spoiler moderato)
Evangeline è una giovane e ambiziosa archeologa. Nipote d'arte, si reca nelle Terre Morte in cerca di uno scavo che la renda famosa. Un suo ritrovamento viene vanificato da un problema burocratico (quelli non si risolvono nemmeno con le mummie al proprio servizio) e la giovane deve contemporaneamente nascondersi e cercar gloria.

AMBIENTAZIONE
Ben dipinta, prende le mosse dall'Egitto dell'età vittoriana, in piena corsa alle piramidi. Mostrata attraverso le vicende e le interazioni, pochissimo o nulla raccontata. Il romanzo ci immerge pian piano nelle Terre Morte, luogo di frontiera dove gli antichi re necromanti hanno realizzato le loro piramidi rovesciate.
Coerente e intrigante l'intreccio della necromanzia nelle diverse sfaccettature del vissuto.

STILE
Tecnicamente il testo è molto valido. Errori pochi se non nessuno, anche a cercarli con attenzione. Se ne apprezza la cura stilistica e tecnica. Menconi è un autore maturo e formato.
Scrive esattamente quello che vuole scrivere. Per lui la tecnica non è un limite.

PERSONAGGI
La vicenda ruota principalmente attorno alla protagonista e al suo piccolo "staff": una testa volante, un cadavere animato, un assistente e il suo schiavo di colore.
Evangeline è ben dipinta, ostinata, tenace e fin troppo avventata.
La sua caratterizzazione è da manuale.

CONCLUSIONE
Libro ottimamente curato, storia progettata bene e realizzata altrettanto bene. Mi sono divertito a leggerla e onestamente ho cercato anche di "rubare un po' il mestiere" all'autore.
L'ultima stella non la metto, il motivo è essenzialmente uno: non trovo il messaggio, non trovo l'anima e la visione dello scrittore. È una storia che racconta se stessa e in se stessa un po' si specchia...
Profile Image for Federico.
141 reviews2 followers
July 3, 2024
Quattro stelle e mezzo.

Prima di tutto, i trigger warning: il worldbuilding implementa razzismo (contro neri e cinesi); sessismo (molta misoginia); omofobia; necrofilia; body horror/splatter/gore (raro, ma ben descritto).
Se una qualsiasi di queste cose vi dà seri problemi, non fatevi remore a saltare il libro.

Detto ciò: libro FICHISSIMO. Il wordlbuilding è meraviglioso, tutta la parte sopra aiuta tantissimo l'immersione. I personaggi sono ben diversificati, i dialoghi mai banali, hanno tutti un arco più o meno ampio di crescita. Il sistema magico è spiegato a sufficienza per il lettore. La prosa è chiara, mai inutilmente convoluta. Alcune domande vengono lasciate in sospeso, ma la risposta non è necessaria ed è anche diciamo implicita.
Gli unici aspetti che mi hanno messo un po' di dubbio sono due. Il primo, l'interiorità della protagonista a volta mi è parsa mancare, in alcuni punti. Magari è una scelta voluta, il lettore comunque dovrebbe riuscire a provare la reazione "implicita".
Il secondo riguarda il wordlbuilding: in un mondo in cui la necromanzia esiste e si possono utilizzare le mummie per tutto, perché esistono ancora gli schiavi neri? Immagino in realtà che non sia così ovvio e facile avere delle mummie da sfruttare (non è così automatico controllarle); però è un dubbio che mi è sorto verso la fine del romanzo.
Ah no, terzo punto: una piccola incoerenza della protagonisa. Condanna la necrofilia ma fin dalle prime pagine bacia sulla bocca un suo aiutante morto. Senza lingua, necrofilia per tecnicalità, però... aiuto. Ma questo penso anche che questa incoerenza la renda più umana, più credibile.
INOLTRE: adoro il suo arco di trasformazione. Pur migliorando, pur imparando un sacco di cose, non è vincitrice al 100%.

Leggerò altro di Menconi? Boiadeh. Sono rimasto incollato al libro per tutto il tempo. Consigliato, se si riescono a superare i TW.
This entire review has been hidden because of spoilers.
5 reviews
January 27, 2023
La cieca ambizione può uccidere.

L'ambientazione è straordinaria un '800 con un'unica componente sovrannaturale che è l'utilizzo della necromanzia, è così naturalmente inserita in quel contesto che è quasi magistrale.
Ogni singola parola è stata studiata, pensata e sudata per restituire immagini nitide e chiare.
Il plot è solido e funziona molto bene, potrebbe uscirne un film davvero bello.

L'unico vero difetto del libro (ed è anche il motivo per cui do quattro stelle e non cinque!) è la protagonista Evangeline è davvero saccente, antipatica, caparbia al limite della testardaggine e Menconi non fa neanche un piccolo passo nella nostra direzione per renderla più gradevole; questo di per se non sarebbe un male, ma mentre i conflitti esterni e di relazione della protagonista sono molteplici ed evidenti, quello interiore è totalmente assente e il personaggio si appiattisce un po', diventa bidimensionale; lei non ha mai dei dubbi su di sé, e questo rende il suo arco di trasformazione incompleto (o poco credibile se preferite) anche se alla fine sembra aprirsi al mondo con un bellissimo pensiero, quello, cioè, di non essere più sola perché (come sempre) "sceglie" di aprirsi al prossimo, ma questo lascerebbe pensare che il difetto fatale di Evangeline è la sua caparbia pretesa di fare sempre tutto da sola, e questo non è vero! (E il povero Seth ne sa qualcosa!) Il difetto fatale di Evangeline è assolutamente la ambizione!

Una menzione d'onore per non averci ammorbato con una inutile storia d'amore, ma averci dato solo il "prurito" allo stomaco e al cuore di un'attrazione.

Davvero un bel libro.
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11 reviews
June 7, 2023
Esperienza di lettura molto positiva, Worldbuilding e trama originali.
Analizzo più in dettaglio in stile checklist.

La lettura è scorrevole? Sì, lo stile di scrittura è molto fluente. Il ritmo è crescente: si parte un po' lenti nei primi capitoli, per trovarsi via via più coinvolti nella vicenda. Non ci sono salti inattesi, né parti lunghe e noiose.

La trama è coerente? Sì, non ci sono buchi logici né momenti "WTF?", le scene sono molto vivide e ben descritte e vissute in modo "immersivo" (focalizzato sulla protagonista).

La storia è interessante? Sì: sono ben amalgamate la parte del mistero archeologico e la parte di avventura rappresentata dalle tensioni con i Cirani.

Ci si immedesima nella protagonista? Inizialmente poco, perché la presentazione del personaggio è lenta (forse un po' troppo, secondo me è il difetto principale del romanzo). Ma quando comincia ad essere ben delineato il carattere forte e ambizioso di Evangeline all'interno della società maschilista (in stile ottocentesco), non si può fare a meno di tifare per lei.

Worldbuilding buono: interessante lo sfruttamento delle mummie come "schiavi" al posto delle macchine, il mondo presenta una società articolata e anche un sistema geopolitico che fa da sottostante alla guerra (non è il solito bene contro male). Dato l'uso delle mummie, sembra un po' superflua la presenza dei "negri", gli schiavi umani: sembra aggiunta per calcare sul razzismo della società, cosa che poteva essere resa meglio con elementi più integrati alla storia (es. l'interazione con le popolazioni locali come i nakot).
8 reviews
May 20, 2021
Mi sono avvicinato, come molti, per lo stile e ho trovato un bel romanzo.

Stilisticamente c'è poco da dire: è narrativa immersiva perfettamente coerente, con una prosa precisa che permette di visualizzare perfettamente le scene descritte immergendosi nella mente della protagonista.
Applausi.

Dal punto di vista del Worldbuilding ed il What if: non sono un appassionato di mummie (né ne ho mai conosciuto uno) ma la costruzione è veramente convincente ed efficace, sia per i parallelismi che traccia tra mummie e umani permettendo di cogliere sfumature della cultura in cui è cresciuta Evangeline, sia perché necromanzia è stata approfondita sia nei suoi aspetti ed usi monotoni (come all'inizio del romanzo) sia in quelli più esaltanti con giganti ed eserciti di morti.

Per quanto riguarda i personaggi: sono tutti mostrati verosimilmente dal punto di vista di Eva e il l'evoluzione del rapporto con Seth mi ha permesso di affezionarmi soprattutto a questo personaggio. All'inizio del libro lo avevo in simpatia, alla fine gli ho voluto davvero bene.

La trama è ben orchestrata ed è stato stimolante seguire i passaggi dell'indagine su Orrhane, fare ipotesi e voli pindarici per poi vederli smentiti da quello che succede.
7 reviews
September 21, 2024
-Emozionante, ma migliorabile-

Comincio col dire che la storia mi ha davvero intrigato e l'ambientazione creata è davvero così vivida che sembra echeggiare per tutta il romanzo: è uno degli aspetti più forti e che ho gradito maggiormente. Così come anche Evangeline, una protagonista piena di difetti e da un carattere profondo e intricato, insomma un essere umano in tutto il suo splendore.

Ma, detto questo, vorrei fare anche delle critiche, con la speranza di non essere troppo borioso o astioso.

Il libro mi è stato consigliato, come esercizio, perché buon esempio di "Show don't Tell". Tuttavia per tutta la durata del romanzo mi sono accorto che questo "show", questo "dare azioni e pensieri, piuttosto che mere descrizioni" era mascherato sotto un finto mostrato (non sempre ovviamente).
Mi spiego meglio: molte volte il semplice punto di vista in prima persona della protagonista non era poi così tanto diverso da un tell; delle volte le azioni sotto i suoi occhi sono descritte così come sono, blandi, quasi sterili, come se fosse appunto un solito tell. Mi ha ricordato il detto "l'abito non fa il monaco": in riferimento al fatto che un protagonista narrante con punto di vista in prima persona non basta.
Profile Image for Debora.
173 reviews8 followers
November 25, 2020
Ho letto questo libro per lo stile che rappresenta: immersivo puro. Non lo avrei letto non fosse stato per questa ragione perché ambientazione e macabri dettagli non fanno per me.
Ma quello che mi dicevano era vero, leggendo Sangue del tuo sangue riesci a immaginare tutto, si svolge un vero film nella tua testa carico di dettagli (alcuni che avrei preferito non immaginare).
La trama è avvincente e si basa su un ottimo arco di trasformazione. La protagonista Evangeline è abituata a sgomitare in un mondo maschilista ma questo l'ha resa incapace di vedere gli altri oltre se stessa. Tutte le sue avventure scaturiscono così da un ottimo mix fra società (quella che la vorrebbe a casa e non a fare l'archeologa), difetto fatale (individualista, egoista, pensa solo al proprio successo) e pura avventura (le parti più belle sono quelle sottoterra a esplorare tombe).
Consigliatissimo a chi ama atmosfere un po' dark, morbose e macabre, piene di mummie scheletri ecc.
Consigliato a tutti quelli che cercano la prova a questo fatto: sì, anche gli italiani sanno scrivere fantasy e lo fanno in modo del tutto originale.
Profile Image for Daniele Bassanese.
120 reviews6 followers
January 29, 2023
La cosa che ho amato di più di questo romanzo è stata senza dubbio la costruzione di un worldbuilding estremamente affascinante e perfettamente integrato nello sviluppo della trama e dei personaggi. una perfetta unione di scrittura trasparente e immersiva, di una trama avvincente, di personaggi sfaccettati e di un mondo vivo, di cui ad ogni pagina vuoi sapere sempre più.
Se proprio devo trovare due difetti... il primo è che l'ambientazione è così interessante che alla fine del romanzo non ne hai avuto abbastanza e vuoi sapere come va avanti :> Il secondo, ed è un gusto personale, preferisco versioni alternative del nostro mondo per contesti e ambientazioni del genere piuttosto che secondary worlds che ricalcano molto la storia. Forse limita la libertà creativa, ma preferisco leggere di colonalismo, di Inghilterra, Cina ecc, piuttosto che delle loro versioni fantasy equivalenti ahahah. Ma appunto, piccola fissa mia!
Per il resto, romanzo estremamente consigliato!
Profile Image for Ilaria.
14 reviews9 followers
February 3, 2023
Questo libro mi ha intrattenuto e coinvolto. I personaggi sono ben strutturati e la protagonista, Evangeline, è ben caratterizzata. È una donna forte e cocciuta, che crede nel proprio talento, anche se a volte questa testardaggine la porta a sbagliare. Si fa amare e odiare dal lettore. Il dover lottare contro il maschilismo dilagante e il dover fare il doppio della fatica per dimostrare il proprio valore, mi ha fatto fortemente empatizzare con Evangeline.
L'ambientazione è fantastica e l'utilizzo delle mummie come motore della società è a dir poco geniale! Avrei apprezzato se nella narrazione fossero state inserite anche delle digressioni sulla società e sul mondo in cui è ambientato il romanzo e sulla storia dei re necromanti, ma forse la mia è solo deformazione professionale da archeologa.
Profile Image for Leonardo Pigneri.
29 reviews1 follower
September 13, 2021
Un 3,5 in realtà. Un bel libro che però non incontra pienamente i miei gusti.
Per una storia che sembra promettere molta azione alla Indiana Jones, tra tombe, trappole e segreti; in realtà ci ritroviamo con ben poche sequenze di questo tipo (principalmente la prima e quella della grotta). Entrambe sono buone, ma circondate da eventi non troppo entusiasmanti e personaggi marginali piuttosto piatti.

Ho apprezzato invece la rappresentazione del mondo maschilista in cui si immerge Evangeline decidendo di fare l'archeologa, uno specchio ben lucidato di molti campi lavorativi (ancora esistenti) considerati "esclusivamente per uomini".

Nulla da dire sulla stile, pulito e scorrevole, un ottimo esponente della scrittura immersiva.
Profile Image for Giulia Grassi.
Author 7 books14 followers
November 7, 2019
4.5/5 stelle solo perché non sono un amante delle mummie. Se lo siete, lo apprezzerete sicuramente molto di più.

Nell’universo a tinte steampunk ideato dall’autore la forza lavoro è costituita da mummie e gli archeologi necromanti sono figure richiestissime. Evangeline, la protagonista, sta cercando di coronare il suo sogno e ottenere uno scavo tutto suo, ma le cose non vanno come vorrebbe e ben presto si ritrova nei guai fini al collo.

Il libro è scritto divinamente, l’ambientazione è accurata, ben pensata e progettata, e i personaggi sono memorabili e profondi.
Profile Image for Letizia.
21 reviews
December 7, 2025
Ho iniziato ad affezionarmi alla protagonista solo a partire dalla seconda metà del libro, quando la sua storia sembra davvero decollare. Quando pensi che la protagonista sia pronta per ricercare lo zio archeologo scomparso, ecco che la storia devia e i riferimenti diventano molto rari.

Il linguaggio è crudo e i personaggi, figli del loro tempo (ambientazione '800esca), fanno spesso commenti razzisti che personalmente ho fatto fatica a sopportare.

Il finale dà il la per un possibile sequel che sarei curiosa di leggere, ma prima vorrei sapere chi era la spia?
Profile Image for Delos Veronesi.
Author 14 books11 followers
November 13, 2019
Un bel mummypunk!
Scritto bene, scivola veloce nonostante la mole e trasporta il lettore in un mondo a cavallo tra fine '800 e inizio 1900 in cui le mummie sono il motore del mondo.
In molti momenti avrei voluto strozzare la protagonista, a tratti mi è sembrata anche un po' stereotipata nella sua incapacità di frenarsi, ma alla fine ho apprezzato la storia e la particolarità dell'idea.
Sicuramente Giuseppe Menconi ha dato prova di aver fantasia e di saper uscire dagli schemi.
12 reviews1 follower
June 26, 2021
Lo consiglio a ogni amante del fantasy e di storie con avventure e misteri. L'inizio è un po' lento per i miei gusti ma l'ambientazione davvero originale mi ha fatto continuare senza problemi e più la storia continua più diventa interessante. Il mistero della piramide rovesciata è intrigante, e poi c'è Marmaduke! Duke è una testa volante che segue la nostra protagonista ovunque, in pratica è un animale domestico in versione mummia, l'ho amato tantissimo è troppo carino!!
36 reviews
November 14, 2022
Libro davvero ben scritto. Ho amato Marmaduke, Fester, Seth e soprattutto Evangeline. Da donna mi sono rivista nelle varie problematiche che Evangeline è stata costretta ad affrontare. Dopotutto lei è una donna in mezzo a tutti uomini. Se cercate una lettura particolare dove la necromanzia è all'ordine del giorno, questo libro è per voi.
Profile Image for Giulia B.
111 reviews
February 29, 2024
Bella l'ambientazione, geniale il worldbuilding e il modo in cui viene sfruttata la necromanzia.
La protagonista è una spina al culo (ci sta, non tutti i protagonisti devono essere simpatici), ma soprattutto... CHI CAZZO ERA LA SPIA?
(Giuro, questo libro ha perso due stelline, se non tre, dalla valutazione solo perché se introduci un mistero poi lo devi risolvere)
Profile Image for Luca Fabbri.
Author 1 book2 followers
April 11, 2025
Acquistato perché indicato come un ottimo esempio di scrittura immersiva, il racconto è dannatamente divertente. Lo stile di scrittura impallidisce a confronto del world building.

Non leggevo un fantasy da moltissimi anni, ma questa è stata davvero una grande lettura.
Profile Image for Aly.
87 reviews
June 29, 2021
Io lo consiglio. È un libro divertente e tecnicamente ben fatto.
7 reviews2 followers
February 10, 2022
Romanzo scritto molto bene e con un worldbuilding molto interessante. La storia non è mai scontata e molto scorrevole. Consigliato
Profile Image for Matteo Nasi.
8 reviews3 followers
October 11, 2022
Non sono un appassionato del genere fantasy, ma questo romanzo ha piacevolmente sorpreso le mie aspettative! Bellissima costruzione di un mondo inventato, scrittura chiara, senza fronzoli! Mi sono davvero divertito a leggerlo (la protagonista è top con le sue frecciatine)
Complimenti all’autore!
Profile Image for Chiara.
31 reviews26 followers
June 20, 2022
Allora ok, quando vidi questo titolo con “protagonista archeologa” e “necromanzia”, essendo io stessa pienamente all'interno di studi archeologico, non ho potuto che dire “MIO MIO MIO”. Dopo la lettura del romanzo poi non posso che consigliarlo sbandierando ai quattro venti la necessità di leggere questo titolo.

Il mondo che ci troviamo davanti, un’epoca vittoriana in cui grazie alla necromanzia le mummie sono divenute la forza lavoro, è a mio giudizio il vero punto di forza del libro. Le contraddizioni e le bruttezze che lo permeano lo rendono vivido e realistico nel suo permeante sessismo, razzismo e colonialismo, caratteristiche che vediamo concretamente dagli occhi di Evangeline, la nostra protagonista, archeologa e necromante, donna in un mondo di uomini che la denigrano con atteggiamenti e parole che ti fanno voler prendere a calci nelle chiappette la maggior parte dei personaggi comprimari e secondari.

Evangeline tuttavia, punto di pregio non indifferente, non è un personaggio Mary Sue, anzi non sempre la prendi in simpatia, fa più errori di quanti vorrebbe e la maggior parte del tempo deve cercare di mettere delle pezze ai danni creati da lei stessa, tutto ciò la rende incredibilmente reale, umana e assolutamente credibile. La sua voglia di rivalsa, la testardaggine e la determinazione a voler diventare famosa e dimostrare le proprie abilità sono il motore della storia e dei punti focali della trama. Questi dettagli caratteriali che sono sì il punto d'inizio dei vari nodi della narrazione non devono però farci credere che Evangeline sia fissa nella sua rappresentazione perchè, nonostante la sua corazza, riesce a maturare nel corso della storia, a rendersi conto che non può contare sempre e solo su se stessa, che non esiste un abisso tra lei e le altre persone come invece ha più sempre ribadito nella propria mente.

Il punto di vista di Evangeline e la prima persona sono un’idea vincente a mio dire: permettono ai lettori di immergersi nelle Terre Morte e nei misteri delle piramidi attivamente oltre che a farci cogliere il worldbuilding dagli occhi di qualcuno curioso e attento ai dettagli di ciò che lo circonda. noi stessi in prima persona scopriamo insieme a lei le nuove stanze e corridoi delle piramidi e ci interroghiamo sui significati di ciò che abbiamo dinnanzi avendo tuttavia dalla nostra le conoscenze di Evangeline sull'argomento.

Ci tengo poi a fare una postilla archeologica perchè ho amato alcuni aspetti di questa vicenda: la concezione vecchio stile dell’archeologia come “ricerca del tesoro perduto” che si accosta però ad un'esigenza delle prime documentazioni dei contesti e a come, per chi ricerca la grande scoperta, incarichi di pura analisi risultino spiacevoli. Ho anche molto apprezzato i momenti di confronto tra vecchie e nuove generazioni, il rapporto tra gli insegnanti teorici che si professano i massimi conoscitori e le idee dei giovani sul campo, tutto acuito dal sessismo riversato nei confronti della protagonista ritenuta di per sè più stupida in quanto donna.

Lo stile è davvero immersivo, il ritmo l’ho trovato perfetto per i miei gusti e l’autore riesce spesso e volentieri a strapparti risate e leggerezza in un mondo permeato di mummie, morti non proprio morti e teste volanti. Insomma la lettura è volata e io mi sono gustata ogni singola pagina cercando a mia volta di provare a mettere insieme gli indizi e capire i misteri prima che venissero svelati! Insomma se le premesse vi piacciono, amate ambientazioni archeologiche e un po’ di sane mummie, LEGGETE QUESTO LIBRO!
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