In the first book of the Asimovs' Norby Chronicles, Norby the robot teacher is drafted to help young space cadet Jeff Wells pass his Martian Swahili exam. When Jeff and good-natured Norby are thrust into a sinister plot, can they foil Ing the Ingrate in his attempt to take over the universe?
Janet Asimov was an American science fiction writer, psychiatrist, and psychoanalyst. She originally wrote as J.O. Jeppson. She was an accomplished novelist and short-story writer who sometimes worked in collaboration with her husband, the late Isaac Asimov. Among the Asimovs' joint ventures as writers is the series of juvenile novels involving an endearing robot, Norby, and his young owner, Jeff Wells.
I've noticed a trend that I find somewhat alarming. Sometimes, when people write books for young audiences, they ignore the usual rules of good fiction writing - including quality characterization, continuity, solid narrative through-lines, raising the stakes, etc. Norby, the Mixed-Up Robot by Isaac and Janet Asimov suffers from several of these tendencies.
The story follows Jeff Wells, a 14-year-old boy attending a military academy on Mars. His grades are suffering and his family is struggling to keep up tuition payments, so the sympathetic Admiral Yobo gives him some money to pick up a teaching robot. Jeff uses the money to acquire Norby, a strangely-designed second-hand robot with an attitude. The two of them have a number of adventures together, eventually joining forces with Jeff's older brother and his girlfriend to foil a plot by a character named Ing the Ingrate to take over Manhattan.
The story is incredibly episodic, with random elements popping up in each chapter. The main characters often seem to forget what they were doing in the previous chapter or why they went to a particular location. Granted, the Asimovs usually get the main plot back on track eventually, but it feels as if they believe young readers need constant changes of scenery and situation to keep them stimulated - and have little to no memory of what went before. The whole thing feels very cobbled together. Problems are introduced and almost immediately resolved; suspense and urgency do not build through to the end of the book.
In addition, the characters don't always act with consistency, making absolute and declarative statements at one moment and then changing their minds shortly thereafter. The jokes are quite silly (e.g. Jeff's brother is named Fargo Wells) and most of the plot resolutions come through Deus ex Machina. On the whole, this book is not well written, well plotted or fun to read.
Someone suggested that these books were written for 13 to 15-year-olds. I hope that's not true; they strike me as being more appropriate for a much younger audience. When I was 14, I was reading Gateway by Frederik Pohl, Lord Foul's Bane by Stephen R. Donaldson and other adult science fiction and fantasy novels. I had no trouble following the characters and the themes, and I didn't need sudden changes of scenery or cheesy jokes to keep my attention.
There are more books in this series and because I'm working my way through Asimov's fiction, I'll probably read them. I hope they grow better with time.
This is a funny story about the most unusual robot! Of course, this book is recommended for reading by teenagers, but I liked it too! I will continue to read a series of books about Norby, because I am very interested in who he really is! After all, he has his own feelings, mind and intelligence!
Come sempre, mi piace dare qualche informazione basica sul romanzo. “Norby, il robot scombinato” è stato scritto da Asimov e sua moglie nel 1983. La nostra è la nuova edizione, uscita recentemente ed edita da Mondadori. Come potete immaginare, siamo lontanissimi dallo scrittore dei grandi classici fantascientifici, essendo questa una serie per ragazzi. Attraverso le pagine, ci avventuriamo insieme al nostro Jeff - il protagonista - e il suo amico Norby, in un viaggio che li porterà a scontrarsi con il temibile ‘Ing’.
Per mio figlio (di quasi sei anni) questo è uno dei primi approcci con letture più impegnative, date da: un linguaggio più tecnico, niente disegni, capitoli molto lunghi, complessità della storia in generale. Devo dire che, considerando l’età consigliata per il romanzo (dai nove anni in su), è riuscito a seguirlo abbastanza bene, chiedendo poche precisazioni e/o spiegazioni. Ogni tanto ha fatto fatica ad immaginare alcune scene, ma non abbiamo avuto intoppi o rallentamenti... anzi, non vedeva l’ora di poter andare avanti.
Personalmente, ero molto scettica sulla lettura scelta, ma sono rimasta sorpresa. La storia funziona, nonostante sia molto lineare (senza cliffhanger, flashback o altro) e senza grandi colpi di scena. È spesso divertente - Norby ha delle battute davvero geniali - e non ci sono molti punti “morti”. Questo aiuta la scorrevolezza della storia. Peccato che, attualmente, non ci siano i seguiti in italiano. Fortunatamente, il romanzo ha una sua chiusura e non presenta finali aperti.
Ci ha intrattenuti per circa due mesetti scarsi, leggendolo insieme una volta a settimana. Sotto i nove anni è necessaria la guida di un adulto. Dai nove ai dodici, invece, può essere affrontato in solitaria ed è un ottimo romanzo con cui avvicinarsi al genere fantascientifico. Sconsiglio la lettura ad un pubblico più grande, perché tende a perdersi molto (lo stesso Jeff non è un personaggio molto caratterizzato, non ci sono approfondimenti politici-sociali e il world-building è poco approfondito) e siamo lontani dalle sue opere più famose.
Personalmente gli darei un 3/5. Ma ho preferito indicare la votazione datagli da mio figlio, un po’ più vicina alla realtà, considerando il target di lettura.
Alzi la mano chi non ha sempre sognato di possedere un piccolo robottino. Un robottino amico con cui parlare, interagire e affrontare nuove avventure. Per quanto mi riguarda sarebbe stato fantastico quindi non potete capire la mia sorpresa quando ho inziato a leggere Norby il Robot scombinato.
Metto subito in chiaro che trattandosi di un libro per ragazzi, che personalmente adoro, la trama non è così articolata o complicata quindi, anche se si tratta di Asimov, con la collaborazione di sua moglie, non aspettatevi il classico libro di fantascienza, intergalattico, superspaziale ecc. Io invece che non sono una vera e propria amante dei libri di fantascienza, questo l'ho adorato tantissimo. Ma andiamo con ordine...
A Jeff è stato appena "consigliato", per non dire imposto, di lasciare immediatamente l'Accademia Spaziale, a quanto pare non fa che combinare guai ma l'Ammiraglio Yobo che lo ha preso a cuore, gli ha consegnato una carta di credito invitandolo ad acquistare un Robot professore per non perdere le lezioni.
Jeff e suo fratello Fargo, non navigano certo nell'oro e dover spendere dei soldi per l'acquisto di un robot, lo mette un po' in difficoltà. Sarà quindi per il suo senso di responsabilità, per la sua semplicità o semplicemente per qualche combinazione divina, che capirete solo leggendo il libro, che Jeff escirà dal negozio, non senza un po' di difficoltà, con un robot a forma di barile, rovinato e poco tecnologico o almeno è quello che sembra in apparenza...
Norby infatti, questo è il nome del robot, pur essendo stato riaccomodato dentro un barile, è un robot con una Intelligenza Artificiale superiore, inoltre un vecchio inventore, gli ha anche aggiunto pezzi alieni che gli permettono di fare cose particolari e uniche, come viaggiare nell'iperspazio, che altri robot più all'avanguardia, non riuscirebbero neanche a capire come fare. Certo, spesso sbaglia i calcoli per il teletrasporto e a livello caratteriale è completamente ingestibile ma infondo, questo robot così scombinato è davvero divertente. Inspiegabilmente però Jeff e Norby si ritroveranno coinvolti in una lotta di potere per conquistare la Terra e solo i due, con l'aiuto di Fargo e dell'Ammiraglio Yobo, riusciranno ad impedirne l'occupazione.
Norby. Il robot scombinato è una lettura scorrevole, semplice e divertente che vi terrà occupati per qualche ora a viaggiare tra la Terra e lo Spazio. Sicuramente un ottima storia per i ragazzi che si stanno avvicinando ora a questo genere.
Un piccolo gioielliino della sterminata produzione di Asimov, qui coadiuvato dalla moglie Janet. Il risultato è uno spassosissimo e velocissimo romanzo che racconta la storia di Jeff e del suo sconclusionato robot Norby, dotato di abilità non comuni e di una programmazione a dir poco stravagante.
Cute Robot with witty banter, but, although probably due to the target for this book, quite uneventful and predictable. (review to come after I am done with my impending finals)
Ho recuperato questo breve middle-grade sci-fi di Isaac Asimov e sua moglie perché di Asimov vorrei leggere il Ciclo delle fondazioni a breve, quindi volevo partire da qualcosa di più leggero per approcciarmi all'autore. Una lettura simpatica, indirizzata ai bambini: è una storia dinamica e divertente. C'è azione e nel finale perfino un colpo di scena che non mi sarei mai aspettato. Inoltre ho trovato anche il world building ben costruito nonostante sia una storia per bambini. Ho adorato un sacco il robottino Norby, ironico, socievole e chiacchierone. Peccato che non esistano i seguiti in italiano (questo si può leggere comunque come autoconclusivo) altrimenti li avrei letti subito, o forse potrei provarci in inglese.
I wanted to read this book when I was about 13. At the time it was out of print, but I recently discovered they were printing it again. It is a very fun read. The intended audience is probably 13-15 years of age, so it's a very easy, simple read. But it is still very fun.
The typical Asimov is driven mainly by dialogue and is more about thinking and solving problems. This is not the typical Asimov. He has created a delightful adventure where Jeff and his little robot bounce from problem to problem, many of the problems caused by Norby's mixed up nature.
I would definitely recommend it for anyone who wants a fun adventure that doesn't take itself too seriously.
I thought of introducing my son to the pleasures of science fiction through this short story. He liked it well enough but maybe 12 years old are already too many, surely 48 are....
Avevo pensato di introdurre mio figlio ai piaceri della fantascienza attraverso questa storia breve. A lui é piaciuta abbastanza, ma forse anche 12 anni sono troppi. Sicuramente 48 lo sono....
I am fond of robots and AI, so this one is a breeze to read. This book reminds me of Chobits (anime) as well as All Systems Red by Martha Wells. The writing style is smooth for reluctant readers of Science Fiction, so I finished it in less than two hours. Looking forward to reading the sequels.
This book focuses on the adventures of a space academy student, Jeff. Jeff finds an old robot, Norby, who was supposed to help Jeff. However, Norby ends up complicating Jeff's life, and the two get caught up in trouble with evil Ing the Ingrate who wants to take over the universe.
This book is a piece of science fiction. The book includes fictional elements that relate to the science realm, such as robots, space academy, and evil Ing who tries to take over the universe.
Writing Trait: Conventions- This book has a strong sense of English conventions. The words are spelt conventionally, paragraphs are accurate, punctuation is effective, and standard English grammar is used. The correct use of quotes during dialogue is also a strong point of the book.
Classroom Integration/Mentor Text: This book can be used in a late elementary classroom as a mentor text regarding science fiction. Many students are exposed to informational and narrative texts throughout schooling, but not many are exposed to science fiction. Through a humorous and intriguing book such as Norby the Mixed Up Robot, students can be introduced to the science fiction genre. After reading the book, students can refer to its ideas in order to help create their own pieces of science fiction. Students can work in groups or individually to craft their own short science fiction stories. Students can then share their work with the class through the use of the Author's Chair. Each student should get a chance to share his science fiction piece with the class on the Author's Chair. After the sharing is done, the student should open the floor to any questions from the other students. This activity not only gives students exposure to and practice with reading and writing science fiction, but also provides opportunities to advance students' speaking and listening skills.
Hold up! My reader sense is tingling! I couldn't help but smile the first time I, as a reader, was introduced to Norby. He's a robot with feelings and practically ignores the 3 laws of robotics, but I could feel the love for this robot radiate off the author. Asimov always thought of his robots this way--with emotions and completely lovable. Asimov himself said that Robbie, his first robots, was his favorite because that's how he wanted robots to be toward humans. Besides the naturally simplistic plot, Norby's emotionally colorful personality takes the cake as the reason this is a children's series. When the editorial reviews said this was a "good way to introduce children to science fiction," I thought ages 6 or 7. But when I actually started reading it, I thought the technicality of some of the things discussed was too complicated and would lose children of that age (including my nephew who is around that age). The main character is 14 years old, but I think the appropriate age level for this series would be 11 and up. I think it's interesting that for Asimov to write about robots in a way that he was particularly fond of them (in this case a robot with emotions or practically human)he had to tone down reason (including his own 3 laws) and call it a children's series. It's only a theory. I'm not saying that is the reason Norby is a children's series. But it would make sense in a way because that's what Asimov longed for in robots when he was was young and this is a great way to share his enjoyment and love for robots: Directed toward children. This was a beautifully comedic and heartfelt transition for Asimov as he and his wife wrote their first young adult series and Norby steals the show--just as Asimov knew he would.
I have to say I was not impressed. Maybe the series gets better but I did not consider this very good. A lot of it relied on coincidence and Norby discovering very convenient skills at various points in the story such as being able to travel through hyperspace. Norby is owned by Jeff Wells, a cadet at the space academy who needs help learning various things, such as Martian Swahili. Norby is theoretically a teaching robot, although that didn't come into play much. Instead Norby, Jeff, and Jeff's older brother Fargo defend the world against Ing the Ingrate who wants to be emperor of the galaxy. I suppose strictly speaking this now would be shelved in the YA section since Jeff is 14, but really, it fits better in the J section. I might check out another title in the series to see if it improves. This was a disappointment. Isaac could do better work than this. I wonder if this was more Janet's work than Isaac.
Jeff Wells faces expulsion from the Space Academy for failing to pass Martian Swahili and - more importantly - not paying his tuition fees. When he is ordered to buy a teaching robot to ensure he passes his exams, he comes across Norby, a remarkable little robot with amazing abilities. Together, the two discover that the Academy is being threatened, and that Earth is at risk of being taken over by Ing, who means to make himself a galactic emperor.
A fun story for younger readers, with a light wit and some jokes about the Laws of Robotics and Jeff Wells' brother's fondness for women that keep older readers amused.
I liked reading this book because it has all kinds of genres of lecture like mystery, scientific, sensibility ( affection ), and of course fantasy!! I kinda like books that talk about the future, but i have to admit that THIS book made me understand how it works!!Janet and Isaac Asimov din't explain how it works, in the way that you could figure it out yourself!! I think people that like reading and like the genres that i rote on top of this review, would enjoy this book very much!!
Primo volume della lunga serie dedicata a Norby, ottimo per passare un paio d'ore spensierate con un'avventura robotico-spaziale firmata dai coniugi Asimov, ma nulla di più. Perfetto per bambini e ragazzini, ma niente di che.
Il robot scombinato che (forse) ha ispirato R2-D2.
Alla ricerca di un audiolibro in cui potermi immergere, mi sono lasciata trasportare dalla televisione: volevo davvero ascoltare qualcosa di Asimov e l’unico disponibile era questo qua, breve e sconosciuto: Norby.
Fondazione mi ha affascinata così tanto che volevo continuare a esplorare Asimov, ma gli audiolibri di Fondazione non c’erano e allora ho ripiegato su questo. Qui siamo lontani anni luce – per mantenere una terminologia spaziale – dalle trame di Fondazione, anche perché questo libro è stato pensato per i ragazzi e, inoltre, è stato scritto da Asimov con la moglie Janet.
Credo sia più logico dire – anche se nessuno ce lo confermerà mai – che sia stata Janet a scrivere con il marito, e ho come l’impressione che lei abbia scritto quasi tutto, mentre Isaac abbia inserito qua e là nozioni fantascientifiche nel suo stile e soprattutto abbia prestato il suo nome per dare una spinta editoriale a questa storia. Non è insopportabile né “brutta”, ma è semplicistica; inoltre è l’inizio di una saga (questo è il primo episodio), per quanto possa funzionare anche da solo.
Ovviamente il protagonista è un ragazzino di 14 anni che risolve un caso addirittura interstellare mentre tutti intorno a lui sembrano incapaci di fare alcunché. È la tipica trama per ragazzi in cui il mondo degli adulti viene dipinto come tonto e loro, invece, sono decisivi nella salvezza – in questo caso addirittura dell’universo.
Non lo voglio giudicare troppo pesantemente, perché comunque c’è della stoffa sotto: non è una storiella scritta dal primo che passa. Però, conoscendo il potenziale dello scrittore, mi viene più da pensare che sia stata una penna più che altro femminile a scrivere tutto ciò, con un aiuto nelle parti più tecniche. È solo un’ipotesi, ma avendo ascoltato più e più volte credo proprio che sia così.
Nonostante tutto, c’è qualcosa che mi ha fatto dire “wow” anche in questo caso, pur se la storia non è ottima. Già dopo aver visto Fondazione mi ero accorta di come ci fossero in quella trama tante cose che richiamavano Star Wars di George Lucas, tanto che era impossibile dubitare del fatto che lui si fosse ispirato a questo grande scrittore (come è giusto: ogni artista ha le sue fonti).
Ed ecco che sono sicura che Lucas abbia letto anche questo Norby. Per capire cosa intendo, bisogna farsi questa domanda: chi è Norby? Già nel titolo si capisce: è un robot definito “scombinato” perché non è il classico robot che uno si aspetta, ma è alternativo, divertente e simpatico, proprio come ci si aspetterebbe in una storia per ragazzi. Io credo che in questo caso si possa dire che questa storia è proprio per bambini, anche se la lettura resta fattibile anche per i più grandi.
Norby è un robot che si presenta come un barile, è tutto sconclusionato, emette suoni strani e ha attaccata addosso un’etichetta con scritto il suo nome: R2. Non vi ricorda niente? Come si chiama il più famoso robot di Lucas? R2-D2 (C1P8 nella vecchia versione di Guerre Stellari). Che forma ha? Non è forse un barile, non gira su se stesso, non emette suoni strani, non è super simpatico? Io credo che questo piccolo robot sia rimasto nel cuore di Lucas, che se lo sia tradotto nel suo mondo modificandolo un po’.
Perché il nostro caro R2 non cammina, mentre Norby di tanto in tanto si fa spuntare gambe e braccia. Ma sappiamo tutti che R2 è super multitasking: per quanto al suo carrello si muove ruotando su se stesso, ha una forma strana e, dopotutto, è adorabile e divertente e viene da chissà dove… proprio come Norby.
Dunque, per quanto la storia non sia stata per me entusiasmante né mi abbia stimolata a voler subito leggere le altre avventure (che comunque non sono presenti come audiolibri), è stata una lettura importante nello scoprire quest’altra piccola fonte da cui Lucas ha attinto per creare il suo mondo meraviglioso. Questo mi ha affascinata e continua a farlo, ed è per questo che, nonostante tutto, anche questo racconto ha il suo fascino.
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Citazioni:
“Il problema con voi creature a base di proteine è che credete di aver creato la bellezza. Anch’io posso apprezzarla, posso apprezzare tutto quello che apprezzi tu, posso fare tutto, sono forte e super coraggioso e sono un buon amico in un’avventura. Viviamo qualche avventura insieme e te lo dimostrerò. Poi sarai felice di avermi vicino.”
“Senti Norby, anche se non sei vivo in senso umano, fai parte dell’unità (…) l’unità riguarda tutte le stelle di tutte le galassie e anche quello che non è una stella o una galassia, terrestri o alieni: siamo tutti parte dell’unità.”
“Si sta pappando Manhattan come un lupo, un piatto di polpette.”
“Non mi interessa se sei scombinato. Preferisco scombinarmi pure io insieme a te.”
Sono sincera, i racconti di Asimov non mi hanno mai particolarmente attirato, un po’ come il libri di fantascienza in generale, di cui ho letto molto poco. Questo, scritto a quattro mani con sua moglie, e adatto ai ragazzi mi è sembrato un buon compromesso, soprattutto perché ho ascoltato l’audiolibro che mi ha tenuta impegnata per un paio d’ore scarse. Jeff, quattordicenne così alto da poter passare per diciottenne, è un cadetto spaziale che si trova nei guai per aver combinato un pasticcio mentre provava ad imparare lo swailii marziano. In aggiunta la sua retta scolastica non viene saldata da un bel pezzo, ragione per cui viene invitato a tornare sulla Terra da suo fratello Fargo e soprattutto a procurarsi un robot professore che possa insegnargli lo swailii. A disposizione ha pochissimo denaro ma in negozio trova un robot obsoleto che può permettersi. Il robot in questione è Norby, e si rivela essere speciale e con capacità fuori dal comune. I due insieme vivranno un avventura cercando di fermare il malvagio Ing e le sue mire di conquista.
È un ascolto tutto sommato piacevole, che però non avrei affrontato se non fosse stato per la challenge. Il linguaggio è semplice, perfettamente in linea con il target cui si rivolge. Oltre alle avventure di Jeff e Norby, ci sono svariati messaggi che passano da questo racconto. Grande importanza al valore dell’amicizia e della famiglia, nonostante siano orfani Jeff e Fargo sono molto legati tra loro. Norby, con il suo aspetto non convenzionale per un robot, pare un barilotto, pone all’attenzione dei giovani lettori l’accettazione della diversità come risorsa e non come stramberia. Avventura e messaggi positivi ne fanno un ottima lettura per ragazzi e un intermezzo gradevole per gli adulti. Ora il passaggio successivo sarà quello di provare a cimentarmi con altro scritto da Asimov.
"Norby, il robot scombinato" di Isaac Asimov Pag. 292
Sinossi: Norby è un robottino dotato di straordinari poteri. I suoi meccanismi provengono da un'astronave aliena, perciò può sottrarsi alle tre leggi della robotica, rifiutandosi di obbedire, facendo il fifone e persino combattendo contro i nemici. Questo lo rende imprevedibile, buffo e... incredibilmente umano! Con il suo amico e proprietario, il cadetto spaziale Jeff Wells, dovrà affrontare l'odioso ingegner l'Ingrato, deciso a diventare Imperatore dell'Universo.
Recensione: Anche se solitamente non leggo storie di fantascienza o con robot come protagonisti, Norby il robot scombinato mi e' piaciuto. La trama è semplice ma divertente, e Norby è un personaggio davvero originale: buffo, tenero e un po’ pasticcione, ma anche molto coraggioso. Mi è piaciuto come riesce sempre a cavarsela, anche nelle situazioni più strane. Ho apprezzato anche il personaggio di Jeff che crede ciecamente a Norby, nonostante a volte sia pasticcione. Mi sono piaciute anche le due protagoniste femminili Albany, la poliziotta coraggiosa e la signorina Higgins, che nonostante l' età si butta nelle situazioni. Nonostante non sia proprio il mio genere preferito, ho apprezzato la leggerezza della storia e il messaggio di amicizia e avventura. Una lettura simpatica, sicuramente più adatta ai ragazzini.
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Jeff è uno studente dell'Accademia Spaziale ma ja qualche problema con lo studio e, nel momento in cui si trova nello studio dell'Ammiraglio Yoba, anche qualche problema di disciplina. Ha combinato un guaio con il computer delle cucine, viene accusato di aver scoperto segreti importanti e rischia l'espulsione. Ma l'ammiraglio lo ha a cuore, così gli impone, con il credito che gli offre, di comprare un robot insegnante per aiutarlo nelle materie in cui è carente. E' così che Jeff, mentre si trova al negozio, intravede questo "barilotto" in un angolo e ne è attratto. Così compra Norby, il robot che viene definito un rottame ma che invece ha caratteristiche sorprendenti che possono far invidia a robot molto più moderni! Jeff e suo fratello Fargo, aiutati da Norby, appena arrivati a Manhattan, si ritrovano a combattere contro In, che vuole diventare Imperatore dell'Universo. Grazie a Norby l'impresa riuscirà e i due fratelli smaschereranno In e manderanno all'aria i suoi piani. Non ho mai letto nulla di Asimov, non sono un'appassionata del genere fantascienza e, infatti, non avevo mai letto nulla del genere. Ma, devo dire che aver letto un libro per ragazzi mi ha facilitato, è stata una lettura veloce ma piacevole. Norby è tanto simpatico, mi è piaciuto veramente tanto.
Una divertente avventura spaziale ambientata su Marte che come atmosfere mi ha ricordato molto l’adattamento Disney de “Il pianeta del tesoro” (non chiedetemi il perché di questa associazione perché non saprei argomentare; mi è venuta d’istinto). ⠀ Norby è un personaggio divertentissimo, un robot ironico, decisamente amichevole e strampalato. Jeff lo sceglie come robot professore per rimediare a una marachella che potrebbe compromettere la sua permanenza nell’accademia militare. I due - che formano una coppia esilarante - si ritroveranno protagonisti di una rocambolesca avventura intergalattica. ⠀ Si tratta di un romanzo breve scritto da Asimov e consorte rivolto a un pubblico giovane. Personaggi e ambienti rimangono superficiali, potevano essere caratterizzati maggiormente, ma forse l’intento degli autori era quello di creare una storia dinamica, dalla lettura veloce e dal ritmo incalzante. E in questo riescono perfettamente. Resta però un episodio, colorato e piacevolissimo, più un racconto che un romanzo. Sarebbe perfetto da trasporre su schermo!
Mi chiedo perché gli autori che scrivono per adulti quando si trovano a rivolgersi ai ragazzi sembra che pensino di avere un pubblico di incapaci. Nella prima metà del libro non succede granché mentre nella seconda gli eventi si succedono con eccessiva rapidità. I personaggi sono appena abbozzati e i cattivi sono ridicoli e hanno il movente più banale del mondo: vogliono conquistare il mondo! Per non parlare del nome che gli hanno affibbiato “Ingrati”, mi chiedo come gli sia venuta in mente questa idea a Asimov. Non c’è alcun tipo di approfondimento politico e sociale. A quella che dovrebbe essere una poliziotta tutta d’un pezzo basta uno sguardo al fratello del protagonista per trasformarsi in una balbettante svampita. Il robot è insopportabile, l’idea che gli autori hanno avuto per dargli una personalità è quella di rappresentarlo come un petulante, permaloso, passivo aggressivo deus ex machina. Non è certo il modo per renderlo simpatico.
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