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8 secondi: Viaggio nell'era della distrazione

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Prima che abbiate finito di leggere questo testo vi sarete distratti almeno un paio di volte. Probabilmente avrete già dimenticato il titolo del libro che avete fra le mani o il nome della sua autrice. Forse avrete interrotto la lettura per rispondere a un vostro amico o controllare l’apprezzamento social di un vostro post o di una vostra foto. In ogni caso, è pressoché certo che in questo momento abbiate in mano uno smartphone e che il vostro sguardo si stia già allontanando da queste righe. Benvenuti nell’era della distrazione infinita. Ma com’è possibile che la nostra attenzione sia diventata inferiore a quella di un pesce rosso? Ed è vero che i like di Facebook stimolano le stesse aree attivate dall’assunzione di stupefacenti? In che modo la presenza di uno smartphone nelle vicinanze incide sulle nostre capacità cognitive? I social stanno modificando la struttura del nostro cervello?

Lisa Iotti ci guida nel mondo dell’iperconnessione. Il suo è un viaggio, intimo e sconvolgente, nel lato oscuro della rivoluzione digitale, attraverso le ossessioni, i pericoli e le paure che caratterizzano il nostro contemporaneo: dai laboratori in cui si svolgono ricerche sul comportamento delle nostre reti neurali durante l’utilizzo di app alle stanze in cui vengono studiate le possibili trasformazioni posturali dovute all’uso degli smartphone; dai centri per curare le dipendenze psicologiche da cellulare ai ritiri in cui disintossicarsi dal telefono grazie alla meditazione; dagli incontri con alcuni dei più importanti studiosi della mente a quelli con i pentiti della Silicon Valley, diventati oggi profeti della disconnessione da social e device.

Tra reportage e narrazione personale, 8 secondi è un’opera che nasce dalla necessità di trovare risposte alle nostre inquietudini e che finisce per aprirci a nuove domande e nuovi scenari. Una tana del Bianconiglio in fondo alla quale scoprire che tipo di essere umano siamo diventati e, soprattutto, cosa ci aspetta nel nostro prossimo futuro.

248 pages, Paperback

First published October 1, 2020

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Lisa Iotti

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Displaying 1 - 29 of 29 reviews
Profile Image for Asclepiade.
139 reviews79 followers
January 23, 2021
In una vecchia vignetta del Candido Guareschi rappresentò in secondo piano una massa di uomini che irrompevano brandendo minacciosamente striscioni e cartelli con frasi (sgrammaticate) inneggianti alla miscredenza, mentre in primo piano spiccavano un tizio dall’aria preoccupata e un parroco dall’aspetto pacioso: “Reverendo” diceva il primo “vengono ad assaltare la chiesa?” “No” rispondeva il curato “vengono a far benedire gli stendardi della Lega per la Diffusione dell’Ateismo”. Mi è venuta in mente questa scena mentre leggevo una pagina di questo saggio, nella quale l’autrice va compulsando il suo telefonino in cerca d’un saggio sui gravi pericoli scaturenti dall’uso dei telefonini. A tale ricerca peraltro non è nuova, perché riferisce nel libro d’aver preparato una puntata di Presa diretta su tale argomento, che si vede la interessa da tempo: non si tratta di quindi d’un saggio buttato giù con poca o punta documentazione solo perché il discorso può interessare molti lettori: tuttavia mi ha egualmente lasciato perplesso, pur non essendo un’opera priva d’interesse. Le ragioni per cui mi ha un po’ deluso sono principalmente due: la confusione (peraltro voluta, e per un motivo specifico che tra un attimo si porrà in evidenza) tra l’abuso del telefonino e l’abuso della rete, e il carattere soverchiamente aneddotico e autobiografico della trattazione. Le due ragioni oltretutto appaiono anche strettamente intrecciate. Leggendo queste pagine mi è venuto in mente un altro saggio sui pericoli della navigazione in rete, pubblicato da Raffaello Cortina e intitolato Internet ci rende stupidi? scritto dall’americano Nicholas Carr: questi, giornalista specializzato nella divulgazione scientifica, tocca parecchi punti menzionati anche dalla sua collega italiana, come i danni al sistema nervoso, alla memoria o alla conoscenza che arreca il diuturno ricorso e abuso della consultazione in rete; Carr tuttavia espone il problema in maniera metodica, distribuendo in capitoli diversi le diverse questioni, partendo sempre da ricerche di neuroscienze e di psicologia, riassumendone gli esperimenti e i risultati, e allegando i riferimenti alla letteratura scientifica consultata: il suo insomma è un saggio scientifico, sia pur divulgativo e adatto anche a lettori privi di qualsiasi specializzazione in materia. Se faccio riferimento a questo libro americano non è per lodare Carr a spese di Lisa Iotti, ma per dare un’idea di come mi sarebbe piaciuto che Lisa Iotti avesse rifuso il suo materiale, visto che a sua volta aveva letto libri, consultato riviste, intervistato scienziati e cercato svariati generi di fonti. Ella invece ha scelto una strada tutta diversa: quello del giornalismo che si cala negli eventi, li vive e li presenta in guise impressionistiche cercando sempre di sonare piacevole. Ecco il motivo per cui l’autrice mischia in continuazione l’allarme sui rischi nell’uso e abuso della rete (i quali possono avvenire sia ricorrendo al telefonino, sia restando per ore incollati allo schermo d’un calcolatore da tavolo) ai guai strettamente legati al telefonino per via delle posture cui costringe mentre lo si guarda, dello schermo piccolo, degli effetti che producono le sonerie o gli scampanellii che annunciano l’arrivo di messaggi sulle varie piattaforme sociali alle quali si è iscritti: l’autrice fa un miscuglio perché è lei a usare il telefonino per molte ore al giorno, e perché in rete passa il tempo non su d’uno strumento da tavolo, bensì sull’aggeggino che si tira sempre comodamente dietro digitando frenetica perfino nelle situazioni più impensate. Il libro, infatti, è tutto e sempre incentrato sull’autrice: non riassume una ricerca, non cita un esperimento dove manchi un “io, io, io”: a lei era successo così, anch’ella ebbe la tal esperienza su cui ha poi scritto il professor tale, a lei era capitato cosà e poi il professor talaltro le aveva spiegato che dipendeva da questo e quello… ciò, secondo il mio gusto, avrebbe maggior pregnanza che accadesse sporadicamente, a mo’ di occasionale insaporitura del resoconto, anche per, diciamo così, questione di proporzioni: ché poi, dopotutto, Lisa Iotti non è Claude Lévi-Strauss. Quanto poi alla piacevolezza, io sono il primo a detestare la saggistica sussiegosa e mortifera che si ammanta di paroloni e si vela di spesse brume sintattiche, ma come in tutto est inter quiddam Tanaim socerumque Viselli: e non è che per evitare la mutria da cattedratico bolso si deve predicare di continuo con motti e con iscede; ma è, purtroppo, una moda che vien d’oltreoceano al pari di tante altre bruttarelle o bruttissime; e ho l’impressione che ai nostri giorni molti vogliano suscitare simpatia e scrivere con levità, ma di fatto la leggerezza resti una virtù rara. Il carattere autocentrato della trattazione ha peraltro anche un aspetto positivo: rende palese infatti come la dipendenza dalla rete o dal telefonino – ma la Iotti lo definisce, anglicamente, device – possegga caratteri affini a tante altre dipendenze, s’instauri in modi spesso ingannevoli e sornioni, e finisca per dominare spiacevolmente la vita di persone che tuttavia rimangono affatto integrate nella società e, per tanti versi, continuano ad avere una vita normale; temo che questa dipendenza diverrà purtroppo sempre più diffusa in un mondo come il nostro. Perfettamente consapevole della sua situazione, la giornalista cercò, un paio di anni fa, d’entrare in un ristretto gruppo di gente da diversi paesi che trascorse un breve periodo di disintossicazione in un’amena località delle Dolomiti bellunesi, un’iniziativa di cui avevo letto un paio di resoconti sui giornali: ma non ci riuscì; le è rimasta (come a me, del resto) la curiosità di sapere se la disintossicazione, di cui i partecipanti all’esperimento avevano parlato in toni entusiasti, abbia poi avuto effetto duraturo. Insomma, il libro alterna spunti e dati di grande interesse a difetti d’un certo peso, ma questi ultimi – tra i quali porrei anche l’aver omesso una bibliografia utile per i lettori desiderosi d’approfondimento – non sono, tutto sommato, così gravi da mettere del tutto in ombra i primi.
Profile Image for La lettrice controcorrente.
592 reviews248 followers
October 31, 2020
Tre stelle e mezzo
8 secondi Viaggio nell'era della distrazione  di Lisa Iotti (Il Saggiatore)   uno scorrevolissimo saggio che riguarda tutti noi da vicino. Quando tempo trascorriamo attaccati ai nostri cellulari? Ci sembra sempre poco, crediamo di poterci controllare ma in realtà passiamo moltissimo tempo a fissare i nostri schermi dalla luce blu.

Attenzione però, il libro di Lisa Iotti non ci prende a bacchettate, anzi, l'autrice è la prima ad ammettere di avere un rapporto quasi simbiotico con il proprio telefono. Così, con ironia e semplicità ci conduce tra esperimenti e studi scientifici. I risultati no, non ci piaceranno neanche un po'.

Prima di leggere 8 secondi Viaggio nell'era della distrazione, avevo guardato su Netflix il documentario The social dilemma. Qui ex lavoratori del mondo di internet con applicazioni annesse e non solo, terrorizzano i telespettatori. Mostrano grafici in cui i suicidi starebbero aumentano, svelano il funzionamento dei social, che fanno di tutto per tenerci incollati, dimostrano il potere delle notifiche su di noi.

La voglia di cancellarsi dai social dopo averlo visto è forte ma non così tanto da farmi cancellare sul serio. In 8 secondi Viaggio nell'era della distrazione l'autrice fa una cosa molto simile: alza il sipario sui meccanismi (in cui nulla è lasciato al caso) e i problemi che ci creano, ma lo fa con ironia e leggerezza portandoci a divorare i capitoli, anche quelli che mostrano i risultati più inquietanti.

Se il cellulare non squilla o non arriva nessuna notifica, lo vogliamo controllare, perché l’uso di questi apparecchi ha rinforzato certi circuiti neurali e ormai ci aspettiamo sempre delle novità, che il nostro cervello brama. Siamo in un continuo stato di allerta. Dobbiamo guardare il cellulare per vedere se è arrivato qualcosa di nuovo, ma spesso quando lo guardiamo troviamo qualcosa che non avremmo voluto trovare o non troviamo qualcosa che invece avremmo voluto trovare, e questo ci provoca ulteriore ansia, cioè un altro picco di cortisolo, che fa sì che fra poco sentiremo ancora di più il bisogno di andare a riguardare il telefono. Perché controllarlo è il solo modo per calmare per un attimo il nostro stress.
RECENSIONE COMPLETA: www.lalettricecontrocorrente.it
Profile Image for Claudia.
158 reviews9 followers
May 13, 2022
Consiglio a tutti di leggere questo libro, avere la consapevolezza è il primo passo per potersi difendere dal “rumore di sottofondo” che viviamo ogni giorno quando prendiamo in mano il nostro telefono. Non pensate che sia un manuale di self help per disintossicarsi dai nostri devices perché non è così, si tratta di come questi dispositivi influiscono sulle nostre connessioni neurali, cosa succede al nostro cervello e come potrebbe evolversi in futuro.
Il libro è moolto scorrevole e ironico grazie anche agli aneddoti della scrittrice, i concetti sono chiari e davvero interessanti (essenziali nella nostra vita di oggi).
Leggetelo, non ve ne pentirete.
96 reviews1 follower
March 30, 2023
Libro MERAVIGLIOSO.
Andrebbe segnalato come testo da adottare in tutte le scuole. Obbligatoriamente!
Profile Image for Fabiola Parmesan.
217 reviews
October 28, 2020
Un libro che affronta il purtroppo sempre più attuale problema dell'iperconnessione. Come mai lo smartphone è diventato il nostro nuovo migliore amico con cui trascorriamo ogni attimo di noia? Quasi un arto del corpo di cui proviamo il costante bisogno di toccarlo, accenderlo, scorrere le notifiche. Forse perché abbiamo bisogno della nostra dose di dopamina che ci deriva dai social? Ormai siamo controllati dallo smartphone, completamente dipendenti, inconsapevoli schiavi. Lisa attraverso un racconto intimo e coinvolgente ci mostra un mondo che non conosciamo, non solo ciò che c'è dietro allo smartphone, ma anche ciò che c'è dentro di noi: la nostra mente. Infatti il nostro cervello è malleabile e cambia in base a ciò che facciamo: quali sono le conseguenze di un uso spropositato dello smartphone? Meno empatia, meno capacità di concentrasi e di riflettere, meno creatività. È questo che vogliamo? No, però non possiamo neppure fare a meno dello smartphone. È possibile trovare un compromesso tra vita virtuale e vita reale? Si, è possibile, ma è necessario imparare a ignorare gli stimoli provenienti dal telefono, apprendere l'arte della lettura, trovare hobby e passatempi, rispolverare vecchie amicizie. Solo allora lo smartphone non sarà più il centro della nostra vita, ma soltanto un mezzo per renderla più facile.
Profile Image for Lorenzo.
106 reviews2 followers
August 8, 2022
In questo saggio la giornalista Lisa Iotti ha utilizzato molte ricerche di psicologi, psicoterapeuti ed altre insigne persone del mondo della ricerca. Il tema di fondo è quello di una relazione tra l'uso smodato del cellulare e le conseguenze sulle capacità cognitive umane. Molte ricerche concordano con l'idea che ci siano degli effetti sulle strutture cognitive degli individui, specialmente ragazzi e bambini. Quest'ultimi, infatti, sono la generazione che sta crescendo con queste nuove tecnologie. Ciò che stupisce è il fatto che gli stessi ideatori dei social network sono i primi a condannare l'utilizzo continuo del cellulare. Le notifiche, i like, sono strumenti ideati per farci rimanere incollati ai social network. Hanno la medesima funzione di un'anfetamina, non possiamo farne a meno una volta che li utilizziamo con frequenza. Scritto in maniera scorrevole, con intromissione di episodi di vita quotidiana, non è un classico saggio in cui vengono elencate teorie in maniera asettica. L'autrice è brava a costruire storie di vita quotidiana e legarle al problema della "iperconnettività". Se c'è un difetto riscontrabile è quello di non andare molto in profondità con gli studi che vengono elencati. Ma questo sta alla curiosità di ognuno di noi, alla volontà di volersi informare sulla questione.
8 reviews1 follower
December 4, 2020
Lisa Iotti ci parla di come la tecnologia e in particolare i social hanno rivoluzionato la nostra vita in peggio. Perché è inutile girarci intorno: è così. I dispositivi hanno il potere di renderci più distratti, meno concentrati e più superficiali.
Siamo di fronte a un cambiamento umano spaventoso, in cui stiamo regredendo le nostre capacità intellettive e questo perché le aziende della silicon Valley ci stanno manipolando da tempo per cercare di mantenere la nostra attenzione costantemente sui social.
In questo saggio divulgativo la Iotti ci porta con sé nei vari viaggi che ha fatto per intervistare studiosi sia di tecnologie che di mente umana. L'impatto che le tecnologie hanno sulla nostra mente sono a dir poco disastrose.
Profile Image for Fiammetta Campana.
10 reviews
November 16, 2020
Libro molto interessante, curioso e anche utile. Un bello spaccato sociologico e un'occasione giusta per vederci dall'esterno nel rapporto con i nostri dispositivi. Ho trovato un unico difetto: i commenti dell'autrice spesso inutili e banali che inframmezzano le interviste e le descrizioni della sua vita che sembrano buttate nel corso del testo per aumentare il numero di pagine. All'inizio erano anche carini, ma nell'ultimo terzo del libro diventano davvero fastidiosi e a tratti imbarazzanti. Ad ogni modo, resta il valore di un ottimo testo che consiglierei a tutti, lettori e non, di ogni fascia d'età.
Profile Image for Stellina.
179 reviews1 follower
December 6, 2024
Viaggio impietoso della nostra mente, delle nostre dita, delle nostre abitudini quotidiane, da quando gli smartphone sono diventati una “protesi” del nostro cervello. Molto interessante scoprire come l’analfabetismo funzionale sia ormai davanti alle nostre porte e, in maniera dilagante, si affacci nelle nostre vite in maniera devastante. Scoprire come il nostro sistema neurologico sia stimolato da un “like” su Facebook, o come il nostro livello di stress da telefonino abbia superato qualunque delle peggiori previsioni. Credo che sia un testo da far leggere in classe. Sarebbe molto formativo farlo.
Profile Image for Maison Koala.
364 reviews12 followers
April 11, 2025
8 secondi è, secondo uno studio della Tate Gallery di Londra, lo striminzito tempo medio di permanenza davanti a un’opera d’arte e qui lo spunto per una disquisizione a trecentosessanta gradi sulle nefandissime conseguenze su mente e psiche dell'iperconnessione di cui siamo un po' tutti, indiscrimatamente, vittime.

Vittime spesso consapevoli, però: assuefatti e al tempo stesso dipendenti dalla scarica di dopamina che si accompagna ad ogni like, retweet e spunta blu, magari consultiamo con un misto di timore e vergogna il resoconto delle ore quotidiane passate col naso sullo smartphone, magari ci ripromettiamo uno stop - un po' come l'autrice del saggio quando si lancia, con scarsi risultati, in un ritiro-detox sui monti bellunesi... ma di fatto il richiamo irresistibile dello schermo retroilluminato è troppo, troppo forte. Il paradosso è che se ore ed ore a smanettare sul cellulare ci fan piombare in uno stato d'ansia e di inquietudine diffusa - oltre che di livelli di distrazione da pesce Dory, vedi il titolo di cui sopra - anche la privazione da cellulare porta allo stesso risultato, smarriti e reietti in una terra di mezzo vuota e isolata altrettanto ansiogena e difficile da sopportare.

Un saggio molto ricco di prove e dati empirici, il cui tratto distintivo è la narrazione in prima persona con l'autrice-protagonista che colora con un tocco di humour e di leggerezza i vari capitoli (8) vestendo i panni di una sorta di Bridget Jones 2.0, vittima molto conscia di tutte le distorsioni dell'iperconnessione e della dipendenza da telefonia & co.

Risultato, un testo di enorme interesse e di piacevole lettura, pieno com'è di digressioni aneddotiche, digressioni che se vogliamo tendono a volte a sconfinare ed occupare forse un po' troppo spazio in percentuale rispetto all'esposizione delle ricerche e dei contenuti scientifici che la saggistica tradazionale richiede. Ma questo proprio solo scavando a fondo per trovare un difetto a un testo che dovrebbe essere materia di studio nelle scuole superiori, ecco.

Giudizio tecnico finale: finché dopamina non ci separi.
Profile Image for Lor-El.
40 reviews15 followers
November 12, 2022
Peccato, poteva essere una lettura interessante invece non è altro che un ripetersi di capitoli strutturati allo stesso modo:
-aneddoto personale semidivertente sulla dipendenza da smartphone dell'autrice;
-successiva ansia sul fatto che la suddetta autrice sia, appunto, dipendente da smartphone;
-ricerca, tramite smartphone, di uno studio che funge da confirmation bias;
-incontro con la persona alla base del suddetto studio o articolo, durante il quale la suddetta autrice puntualmente si distrae pensando a un altro aneddoto semidivertente sulla sua dipendenza da smartphone, ritorno alla realtà, altra ansia in questo caso sperando che la persona intervistata non si sia accort* della distrazione;
-riassunto in mezza pagina dello studio in questione (che diventa quindi di un superficiale spiazzante);
-chiusa finale con semi presa di posizione che però dura fino all'inizio del capitolo successivo.

L'unica utilità è che, se interessati all'argomento, puoi cercare i nomi e gli studi e leggerli per intero, senza passare dal filtro, dal bias e dalla sintesi di un'altra persona.
Profile Image for Emerlinda.
28 reviews
March 3, 2021
Il saggio è davvero interessante ma, a tratti, molto ripetitivo. L'autrice si concentra su quella che è la sua esperienza con il cellulare (o la rete in generale), quindi quando parla di studi o di alcuni esperimenti li ricollega a quella che è la sua realtà biografica.
Lo stile e la struttura generale del libro, dunque, possono piacere o meno ma il soggetto riesce comunque a mantenere vivi l'interesse e l'attenzione.
1 review
May 29, 2025
È scorrevole ed offre spunti interessanti, ma non è quello che mi aspettavo, ovvero un saggio rigoroso. L'autrice ha intervistato ricercatori ed esperti, ma è tutto troppo aneddotico e mancano le fonti precise dei dati che riporta. Le digressioni un po' romanzesche tolgono ulteriormente autorevolezza. Da leggere, se volete, come una riflessione.
101 reviews1 follower
July 24, 2025
Sicuramente uno dei più interessanti saggi letti sulla dipendenza che abbiamo nei confronti delle nuove tecnologie. Scritto in modo chiaro, ricchissimo di spunti e di frasi molto elaborate, perfettamente inserite nel contesto. Ho scoperto un argomento della scienza che mi appassiona veramente: la neuro plasticità del cervello.
74 reviews
August 24, 2021
Lettura interessante più per i contenuti che per la forma. Apprezzo uno stile informale ma qui siamo a metà fra il post di Instagram e l'articolo di cronaca rosa.
Profile Image for Book Tasting.
60 reviews1 follower
April 12, 2022
Un viaggio che userei 3 I per definire: Intelligente, Ironico, Illuminante.
9 reviews
June 19, 2022
Molto interessante, appassionante. Offre uno sguardo profondo con riferimenti scientifici su cosa vuol dire oggi l'abitudine di stare perennemente con lo smartphone in mano
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Alice✩.
54 reviews
June 22, 2023
Ottimo stimolo per distaccarsi un po' da social e tecnologia in generale.
Nonostante il tema è una lettura scorrevole e da ottimi spunti su altri testi per approfondire.
140 reviews1 follower
July 25, 2025
Interessantissimo il contenuto, ma veramente troppe chiacchiere.
Profile Image for Beitris_.
168 reviews9 followers
February 18, 2021
Fino ad un certo punto mi è piaciuto poi ha finito con l'annoiarmi. Peccato, perché quando è apparso questo libro, ero lì che meditavo di cancellarmi da qualche social. Ancora ci sto riflettendo, o meglio, siamo vicini.
Profile Image for Eustachio.
703 reviews72 followers
June 9, 2022
A distanza di un anno dalla lettura, ogni volta che sono automaticamente portato ad aprire Instagram ripenso a questo libro, che mi ha insegnato che è tutto dovuto al colore rosso – lo stesso colore dei cuoricini che da anni ormai diamo su Twitter, sostituti di successo delle stelline gialle.

8 secondi è pieno di aneddoti curiosi e di fatti allarmanti sulla dipendenza dai social network e dai dispositivi, e tutto sommato è riuscito nell’impresa di tenermi lontano dal cellulare, ma lo avrei gradito di più se ci fosse stato un lavoro di revisione sulla forma: al di là di qualche citazione imprecisa buttata lì senza fonte, a ogni esperimento condotto dal vivo in una delle tante prestigiose università americane l’autrice ci tiene a descrivere le persone che incontra, i luoghi in cui viene ospitata e le sensazioni che le suscitano, un piglio personale e diaristico che lascia il tempo che trova e non aggiunge nulla all’economia generale del libro.
Profile Image for Ivano Toni.
37 reviews1 follower
March 15, 2022
Il mio solito viaggio all'interno del mondo social e del giusto/sbagliato su questi temi è proseguito con questo volume tipicamente italiano. Queste piattaforme ci stanno danneggiando anche nelle piccole cose: la nostra attenzione è ridotta all'osso, a soli 8 secondi. Questo breve periodo non ci consente neanche di guardare un'opera d'arte con la giusta comprensione. La ricerca spaspodica del telefono per controllare tutto il nostro mondo online ci stà facendo perdere la giusta comprensione di chi siamo e di cosa facciamo, quando lavoriamo, quando mangiamo, quando siamo in compagnia. Brava l'autrice (giornalista per Presa Diretta) che ci spiega con un dato inequivocabile, il male che ci fanno questi strumenti. Consigliato!
66 reviews
June 18, 2021
Il saggio di Lisa Iotti è scorrevole e leggero, forse fin troppo, a causa delle ricorrenti riprese autobiografiche che spostano la trattazione da scientifica a narrativo-divulgativa, con non poca distrazione - è proprio il caso di dirlo - per il lettore e la stessa autrice dai temi trattati. In ogni caso, questo e altri riferimenti monografici presenti nel libro sono quanto mai attuali e da considerare per approfondire l’era contemporanea e cercare di prenderne una giusta distanza.
Profile Image for Francesca Pisaroni.
15 reviews2 followers
January 16, 2023
Molto interessante, apre la mente ma sto comunque continuando ad usare il telefono (esperimento fallito)
Displaying 1 - 29 of 29 reviews

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