Chiara era in auto, bloccata dalla piena. Giulia era nel negozio dei suoi genitori, ne sono usciti vivi per miracolo. Anna era a casa, ma suo marito era fuori con i soccorritori, purtroppo. Angela non era in città e non sapeva che anche a lei quel devastante diluvio avrebbe portato via qualcosa.
Dal terribile 4 novembre in cui ogni argine ha ceduto e Genova è stata travolta dall’acqua è passato un anno. La sera in cui Chiara si scontra con Anna al ristorante, e Anna deve correre via perché Giulia sta per partorire, ognuna delle protagoniste si trova davanti alle conseguenze delle proprie scelte di quei mesi, e dei propri incontri. C’è Andrea che ha perso un amico, Enea che ha rinunciato a un amore, Marco che ha consumato un addio e Carlo che ha trovato… Giulia. E il cerchio si chiude. Otto vite si rincorrono, si mescolano, si scambiano come piccoli vortici, sul filo dell’acqua.
Il nuovo libro di Sara Rattaro, in un originale e avvincente intreccio di trame e sentimenti, rende omaggio a una città, Genova, e a una grande dote umana, la resilienza. Un romanzo luminoso e profondo che ha la qualità del mare e della pioggia: porta in sé il senso della vita, della morte e della rinascita.
Laureata in Biologia e in Scienze della Comunicazione, ha frequentato il master in Comunicazione della Scienza «Rasoio di Occam» a Torino prima di essere assunta come informatore farmaceutico.
Coltiva da sempre la passione per la scrittura, le sue storie si ispirano ai racconti delle persone che incontra.Il suo esordio narrativo è con Sulla sedia sbagliata (Morellini, 2010). Un uso qualunque di te, il suo secondo romanzo, Giunti 2012, da marzo a maggio ha avuto 5 ristampe, ed è stato venduto in Spagna, Germania, Olanda, Bulgaria, Russia, Ungheria e Turchia. Il terzo romanzo di Sara, Non volare via, è pubblicato da Garzanti (maggio 2013) con grande successo.
Il suo ultimo romanzo Niente è come te, è anche pubblicato da Garzanti (settembre 2014) e continua la sua carriera di successo.
Con Sara vado sempre sul sicuro, ho letto molti suoi libri e li ho adorati tutti, questo libro con i suoi protagonisti in qualche modo così intrecciati tra di loro. Si parla dell’alluvione di Genova del 4 novembre, la parola fondamentale è resilienza e questi protagonisti a modo loro dovranno fare i conti con le loro scelte.
Il mio consiglio è di leggere questo libro possibilmente in un'unica sessione perché altrimenti si corre il rischio di perdersi gli intrecci fra i vari personaggi, come è capitato a me. Se avessi avuto vicino carta e penna mi sarei fatta uno schemino delle relazioni fra questi 8 personaggi che rappresentano altrettante storie di dolore, di resilienza e di cambiamento.
Es mono y agradable, podríamos calificarlo como "feel good", se lee con facilidad y entretiene aunque sé que dentro de poco tiempo lo habré prácticamente olvidado. Esperaba que la ciudad de Génova y su inundación tuvieran más protagonismo y sin embargo, sólo son el desencadenante de la historia. Una historia que podría haber sucedido en cualquier otra ciudad.
Sara Rattaro possiede la capacità innata di vedere. Lei vede tutto. I personaggi, le sfumature, ma soprattutto gli intrecci. Riesce a costruire le storie in maniera precisa. Ogni pezzo ha un posto esatto in cui restare. "Sul filo dell'acqua" è uno dei suoi romanzi che ho amato di più. Lo sfondo di una città allagata di dolore è il palcoscenico in cui vite diverse sciolgono i loro nodi. Crediamo erroneamente di essere isole, lontani gli uni dagli altri, irraggiungibili, soli. Ma solo perché spesso il nostro sguardo è distratto.
Un intreccio meraviglioso di 8 vite, ognuna con le sue gioie e i suoi dolori. Un incastro perfetto, pura maestria! Protagonista e parte integrante è l'alluvione di Genova che fa da punto di partenza per ogni racconto. Con Sara non si sbaglia mai...
Ancora una volta questa autrice mi ha catturata, ho letto il suo libro in pochissimo tempo e con accanto un fazzolettino, si perché le lacrime sono scese. Amo la città di Genova, lì ci vive una parte della mia giovinezza e ogni volta che arriva una notizia il ponte o gli argini che cedono il mio cuore perde un colpo, e la storia di quel 4 novembre, la conosco e leggere questa storia un omaggio alla città, alla resilienza, all’amicizia è una carezza all’anima anche se ci sono i lucciconi. Otto vite che si intrecciano, che si incontrano si mescolano e lei “Zena” è l’artefice di questa malia, le loro vite sono legate e quel 4 novembre, le unisce ancora di più, perché per ognuno di loro da quel giorno nulla è più come prima. E‘ la storia di Chiara che era rimasta intrappolata in macchina, la storia del vigile che l’ha salvata e poi la storia di Giulia, che decide di imparare a nuotare ed Enea, che aveva iniziato a vivere dopo tanti anni di solitudine e Marco che non può curare chi ama, Personaggi che ami, che tieni nel cuore come Enrico forse è lui il collante di tutto. Il mare, l’acqua che rappresenta la vita, ma anche la morte ma poi a volte è anche rinascita. Questi personaggi, queste otto storie raccontate ti fanno vivere accanto a loro, con alcuni personaggi mi sono trovata in sintonia, con altri li avrei strozzati, anche se poi cercavo la giustificazione alle loro azioni.
Come al solito le storie sembrano impossibili, quasi al limite della realtà, ma forse la vita è così incredibile, che tutto può accadere, che nulla accade per caso, neanche un enorme dolore, tutto può insegnare se si è bravi ad ascoltare.
Quando sono in dubbio su quale lettura affrontare la Rattaro è la risposta più facile. Era un pochino bloccata dalle ultime letture e avevo bisogno di tornare nella mia sfera di confort. Ho fatto un giro in biblioteca ed eccolo lì, uno dei romanzi che non ho ancora letto di questa autrice. Amore a prima vista, o meglio dire a prima lettura, come sempre. Le storie di 11 personaggi si intrecciano fino a generare un romanzo di una dolcezza e profondità tale da lasciare sconvolti e con la voglia di rileggerlo una volta terminato. Le vicende di questi uomini e donne hanno tutte un comune denominatore: l'alluvione che colpì Genova il 4 novembre del 2011. Un evento storico che cambiò le vite dei protagonisti e gli legò con un filo invisibile gli uni alle altre. Per chi crede alle coincidenze questo romanzo sarà solo una conferma di quanto siamo uniti e del bene che possiamo fare anche inconsapevolmente ma per coloro che sono un pochino più scettici questo romanzo può rappresentare un buon punto di partenza per riflettere su alcuni eventi o situazioni in cui ci troviamo tutti almeno una volta nella vita. Non smetterò mai di dire quanto dobbiate leggere almeno una volta nella vita questa autrice che con una dolcezza infinita riesce a entrare sotto pelle e a lasciare il segno.
Otto vite si intrecciano e si completano, si perdono e si ritrovano. Tutte sul filo dell’acqua. L’evento di cronaca che fa da sfondo a queste storie è la tragedia del 4 novembre 2011, quando l’esondazione di alcuni torrenti allagarono la città di Genova, lasciandosi dietro sei vittime e una popolazione sotto shock. I personaggi si muovono in una Genova post catastrofe. La tragedia ha colpito tutti e ognuno di loro deve fare i conti con le proprie ferite e le proprie perdite; deve far fronte alla disperazione e trovare dentro di sé la forza di reagire. L’acqua è elemento palpabile. Acqua alta, che tutto sommerge e travolge, separa, per poi riunire. L’impulso è dunque quello di risalire e guardare avanti alla rinascita che ne segue. La scrittura è pulita, nitida, scorrevole. La trama è ben congegnata, con le vite degli otto personaggi che si incastrano l’una con l’altra alla perfezione. Un po’ troppo costruito. Brava l’autrice a puntare sul lato umano, ricreando emozioni ed empatia, ma la sensazione che ho avuto è stata di un bellissimo lavoro di scuola di scrittura.
Trama: Chiara, Giulia, Angela, Andrea, Enea, Marco.... Tutti legati con un filo sottile a quel maledetto 4 novembre, in cui un'inondazione ha travolto la città di Genova e ha sconvolto la vita dei protagonisti. Recensione: Ho iniziato a piangere sin dalle prime pagine, in un turbinio di emozioni ho letto avidamente in poche ore questo breve ma densissimo romanzo. Incredibile come la Rattaro usi le parole per disegnare situazioni di vita comune nelle quali ognuno di noi riesce sempre a trovare un pezzettino di sè. L'idea di collegare in qualche modo tutti i personaggi è geniale e fa riflettere sul fatto che ognuno di noi, anche senza saperlo, può avere un effetto incredibile sulle persone di cui sfioriamo l'esistenza. E' sempre questione di trovarsi nel posto giusto/sbagliato nel momento giusto/sbagliato. Consigliato.
L’intreccio di storie e personaggi di una Genova travolta dalla tragedia dell’alluvione, durante e dopo... otto vite così diverse legate da un sottile filo che si mescolano tra loro. Un romanzo magnifico, una scrittura sublime. La vita e la morte descritte come solo Sara sa fare. Si viene subito catturati dalla trama, dal susseguirsi degli eventi, delle circostanze che uniscono personalità così diverse... Come ogni suo libro anche questo è intenso, pieno, drammatico ma anche colmo di amore e rinascita. È un libro che tocca al cuore. Un omaggio a Genova e a chi non si arrende mai.
Stavo giusto pensando a come, dopo la meravigliosa esperienza di "Un uso qualunque di te", Sara Rattaro non fosse stata in grado di ripetersi, quando "Sul filo dell'acqua" è arrivato a rompere la maledizione delle tre stelline, quelle che avevo assegnato a tutti gli altri romanzi di quest'autrice. Ero anche partita prevenuta, nemmeno 200 pagine, che vuoi che sia. E invece a momenti mi dimenticavo persino di cenare, tanto è riuscito a tenermi avvinta alle sue pagine. Per un verso, è quasi d'obbligo non perdersi neppure un particolare, perché i personaggi sono tanti e si rischia più volte di perdere il filo. Dall'altro, la soglia di attenzione è mantenuta elevatissima dall'intrico di relazioni che li unisce tutti, che genera un'insaziabile curiosità di sapere come e perché ognuno sia legato all'altro. Una curiosità che viene pienamente soddisfatta nella splendida conclusione, dove i diversi percorsi finiscono per convergere secondo un andamento circolare che ha dell'incredibile, e che genera uno stupore difficile da quantificare.
"Ci sono cose così fantastiche, così inaspettate che quando accadono hanno in mente una cosa sola. Stupirci."
Oltre all'architettura di questo straordinario libriccino, ad essere eccelso è l'approfondimento psicologico riservato ai protagonisti, le cui esistenze hanno a che fare con una gamma vastissima di argomenti delicati (come l'adulterio o l'omosessualità), fra cui spiccano le eterne tematiche della vita e della morte. Ed è estremamente significativo il fatto che la storia si apra
"È essere scema desiderare che tu inizi a guardare la vita invece di continuare a osservare la morte?"
Breve, ma intenso. Otto vite che si intersecano sullo sfondo dell'alluvione di Genova. Un intreccio narrato alla perfezione,che emoziona e incolla alla lettura.Davvero bello!
Otto vite si rincorrono, si mescolano, si scambiano come piccoli vortici, sul filo dell’acqua.
Chiara, Giulia, Anna, Angela, Enea, Marco, Carlo sono i protagonisti di questo romanzo in cui le loro vite si legano con un filo invisibile che li fa incontrare, camminare insieme e poi dividere a loro insaputa.
Sullo sfondo di una Genova distrutta dall'alluvione del 4 novembre 2011 ognuno dei protagonisti si trova davanti alle conseguenze delle proprie scelte e dei propri incontri: Chiara si scontra al ristorante con Anna, Anna deve correre a casa dal figlio perché Giulia sta per partorire, Andrea ha perso un amico, Enea ha rinunciato a un amore, Marco era al posto di giusto nel momento giusto e Carlo ha trovato… Giulia. E il cerchio si chiude.
Lo stile coinvolgente dell'autrice è chiaro fin dalle prime pagine, il filo conduttore della storia è molto efficace e le storie, come sempre, sono molto forti ed emozionanti. Ammetto che appena ho capito i legami tra i vari capitoli dedicati personalmente ad ognuno dei protagonisti, ho provato un brivido.
“Rassegnarsi alla morte di chi amiamo è uno degli aspetti più paradossali della vita. Gli animali ci riescono, noi no. Quelli di alcune specie vagano per la natura soffrendo in modo anche intenso, per poi smettere semplicemente di farlo e guardare avanti.”
Ho amato questo libro dalla prima frase. Mi sono emozionata dopo la prima pagina, e sono sempre stata “sul filo dell’acqua” , lì lì per sprofondare, ma puntualmente ripescata. L’intreccio tra le vite dei vari personaggi, è fatto in modo straordinario, il fatto che si capisca di quale personaggio sta parlando dopo 4 righe , mi fomentava e spingeva ad andare avanti a scoprire l’altro personaggio e a capire come fossero tutti collegati l’uno all’altro!
Una storia pazzesca , letta in pochissime ore, non solo perché un libro di appena 173 pagine , ma soprattutto per la storia che ti cattura e ti porta con se!
Sara Rattaro come in ogni suo romanzo si fa leggere in un pomeriggio, ha una scrittura scorrevolissima, e ti ritrovi dopo pochissime ore ad aver finito un suo libro. Molto bello, molto intrecciata ogni storia tanto che a volte ci si deve fermare e pensare bene al collegamento, emozionante e allo stesso tempo triste ma con un messaggio forte di speranza e di rinascita.
Storie intrecciate inconsapevolmente che hanno come sfondo comune l'alluvione di Genova. Scorrevole, una lettura da pomeriggio sul divano sotto la coperta.