Nella moderna città-Stato di Alexandria si è diffuso l’utilizzo degli “Alpha”, impianti elettronici posti sulla tempia delle persone che consentono di scaricare informazioni direttamente nella mente dell’interessato, attivandole con dei codici alfanumerici. Quando la tranquilla impiegata Helen Wilcox trova per caso un codice anomalo e decide di scaricarlo sul proprio Alpha, improvvisamente viene presa di mira dalla polizia governativa e non ha altra scelta che mettersi in fuga; la caccia alla malcapitata è guidata da Ethan Marks, spregiudicato politico desideroso di fare carriera e accedere alle vette del potere. Helen, di colpo strappata alla propria vita monotona e confortevole, dovrà scoprire la verità su cosa si nasconde nel proprio Alpha e sul perché il governo è disposto a tutto pur di non lasciarselo sfuggire.
Maria Carla Mantovani was born in Turin and graduated in Economics. Together with her sister she runs the blog "The Mantovanis", where she writes about her favourite topics, i.e. books, movies, videogames and everything nerdy. She teaches Economics and lives in the province of Cuneo (North-west Italy) with her Labrador, Claire (the dog does not teach).
Maria Carla Mantovani è nata a Torino e si è laureata in Economia. Insieme alla sorella gestisce il blog The Mantovanis, dove scrive dei suoi argomenti preferiti, cioè libri, film, videogiochi e tutto ciò che è nerd. Insegna Economia e vive in provincia di Cuneo con il suo Labrador, Claire (il cane non insegna).
Il libro, come già ci ha abituato l’autrice, è molto scorrevole, pieno di scene adrenaliniche e crea l’effetto “Netflix”, costringendo il lettore a continuare. Ho letto questo e gli altri della serie in un paio di giorni l'uno. Il primo, dovendo forse introdurre e spiegare parecchie cose, è un po’ meno incisivo rispetto agli altri ma comunque godibile.
L’elemento tecnologico dell’Alpha è un pretesto per indagare sulle capacità della mente umana in rapporto alla tecnologia. Possiamo immaginare un futuro in cui qualche macchinario si insinuerà nella nostra mente fino a modificarne la memoria? Oppure al contrario la nostra mente potrebbe essere amplificata da qualche tecnologia, fino a riuscire a controllare i sistemi informatici? Dalle mie conoscenze posso dire che non siamo poi così lontani.
Premetto che non sono un'assidua lettrice del genere sci-fi, eppure questo romanzo mi è piaciuto moltissimo. "Codice Alpha" è una storia dal ritmo serrato, che cattura fin dalle prime righe e, attraverso tanta azione e colpi di scena, ci conduce verso un finale altrettanto disarmante. Per tutta la durata del romanzo, più che leggere un libro mi è parso di vedere un film: la scrittura è scorrevole e priva di fronzoli, le descrizioni degli ambienti sono essenziali quanto basta per consentire al lettore di immaginare da sé la scena. La narrazione si alterna tra due punti di vista, quello di Helen e quello di Ethan, e l'autrice è molto brava a delineare sensazioni e tratti caratteriali in contrapposizione tra loro. Sono molto curiosa di leggere gli altri due capitoli della saga, nel frattempo posso solo consigliarvi la lettura di questo primo volume!
Il primo di una grande trilogia, sci-fi, complotti e colpi di scena caratterizzano questa trilogia. I personaggi come sempre nei libri dell'autrice sono ben caratterizzati, esiste un ottimo equilibrio tra le varie emozioni e sentimenti che provono, creando un gioco perfetto di specchi, lo dirò sempre chi sono i buoni ? Chi i cattivi? Uno nessuno e centomila, è solo nella natura dell'essere umano ❤️, consigliato anche per chi ama le storie con intrighi e non solo di fantascienza. Leggetela super consigliata
Maria Carla Mantovani ci regala un distopico non molto lontano che pare l'enfasi della nostra epoca: alpha, un sistema di lettura codici impiantato nella tempia delle persone con cui la gente può fare qualsiasi cosa: immaginatevi un satyspay ogni wechat nel cervello. La nostra protagonista Helen, dopo la lettura di un codice sconosciuto, diventerà bersaglio del governo e volente o no, si aggregherà ai ribelli. I personaggi sono ben descritti, mantenendo la morale ambigua di entrambe le fazioni. Infatti abbiamo ribelli disposti a tutto, anche uccidere innocenti, il che non li rende diversi dal governo. Helena è volutamente antipatica ma andando avanti con la storia si rivelerà essere l'unico personaggio sano di mente in mezzo a gente che la percepisce come idiota. Ho apprezzato anche le poche scene comiche, come quella all'articolo dei gatti, e il ritmo incalzante della narrazione tiene incollato il lettore. Unica pecca: a differenza delle altre sue opere, come Il Fulcro dell'Universo, non si capisce bene in quale stato o nazione siamo, rendendo l'intera ambientazione ambigua: ucronia? Non saprei dirlo.
Nel complesso l'ho trovato un buon distopico lontano dai soliti YA che ci propongono.
Cosa dovrebbe contenere un romanzo Sci-Fi per essere definito adrenalinico, oppure d’azione, oppure rappresentante di una possibile (e plausibile) evoluzione della società? Non è facile riordinare le idee e cogliere certi spunti, le verità umane nascoste dietro un genere che punta a mostrare il futuro e ipotizzare “noi” dopo anni di evoluzione. “Codice Alpha” si avvicina molto (probabilmente riesce) a proiettare il lettore in un futuro che, seppure distopico, riesce ad essere condivisibile. Il cuore di tutto è nell’Alpha: la continua ricerca della perfezione di comunicazione e semplificazione della vita. E proprio per la sua importanza, per il potere che esso ha raggiunto, che l’Alpha diventa lo stesso strumento capace di far crollare o condizionare l’intera società.
La visione dell’autrice è ben delineata, cristallina, riesce con facilità a veicolare azioni, pensieri e condizioni dalla propria mente alla mente del lettore senza sforzo. Lo fa con un ritmo incalzante e punti di riferimento solidi: l’archetipo del potere conteso, della fiducia disattesa, dell’ambiguità umana e non solo. Si manifesta anche nel simbolismo tipico del futuro, che prende la forma di una sorta di “cattedrale del potere”: lo Shelter, legato a doppio filo da un potere militare – o paramilitare – che arriva oltre quello governativo: l’UNICA. Ma questo è solo lo sfondo. Il resto è molto di più. I personaggi riescono ad essere reali, umani in un futuro ambiguo, e ambigui perché reali. Il letto deve districarsi tra colpi bassi per ruoli di potere e doppi giochi in nome di una presunta e propria giustizia personale: e chi non lo ha mai pensato, almeno una volta? Mostrare una parte di sé priva di coscienza e un’altra che segue la strada della comprensione. Ho amato ogni personaggio per la coerenza e la cura con cui è stato costruito, anche quelli secondari. Trama e stile di scrittura sono altri due punti forti del romanzo: perché se la prima dipana tra passato e presente della storia in sotto trame che potrebbero (ripeto potrebbero) confondere il lettore, lo stile fluido e immediato dell’autrice risolvono il problema in pochi ed efficaci passaggi, catapultando il lettore in una maggiore e sempre più profonda comprensione. Il linguaggio, come il resto, è adatto al genere e allo stile del romanzo: non cade certo nel volgare, ma allo stesso tempo i personaggi non vanno troppo per il sottile, così come le descrizioni scene. L’adrenalina si fa sentire nei momenti di maggiore intensità (ma sul serio!) e la soluzione in alcuni cambi di POV è la ciliegina sulla torta.
Primo Volume della “Trilogia Alpha” che promette davvero molto bene. Consigliato
Non è che Mariacarla Mantovani mi sia proprio simpatica. Ma direi per nulla. E prima di raccontarvi il suo libro vi illumino sulla sua perfidia. Prima di tutto, non mi ha rivelato che il libro fosse fantascienza pura. Senza contaminazioni. Senza divagazioni e scorciatoie. E' distopia, è il futuro che si affaccia sul nostro presente e ci racconta che presto il suo racconto immaginario diventerà immaginario per nulla. E cosi mi ha stupita, piacevolmente stupita. E resa allegra e felice. O finferla come amo definirmi impropriamente. E non è certo per la meraviglia di vedere che non sono l'unica nerd presente nel mondo blogger. No a me è antipatica per altro. Il codice alpha è una maledetta trilogia. Quindi, l'ultima pagina non fa altro che lasciarti sospesa, con una bramosia acuta di saperne di più. Lei arriva, bella comoda, racconta, ti rende incredula e neanche ti da la soddisfazione di chiudere il libro e bearti del finale. Nossignori. La curiosità resta. E sei consapevole che o la minacci affinché ti riveli cosa diamine accadrà dopo o ti costringe a accumulare altri libri. Che nel mio caso non sarebbe proprio un problema. Ma si da il caso che, colpevoli molteplici scadenze, resterei a fissare il testo con la bava alla bocca, sapendo che no, ora non si può certo leggere. Insomma non è che la Mantovani sia quello che si dice un adorabile amica. Quindi lo ribadisco, a me mica sta molto simpatica. Però... Però. E quel però fa tutta la differenza del mondo. Ultimamente si usa definire qualsiasi scritto fantascienza, distopia, ucronia quando al massimo per concessione dall'alto inseriscono due o tre elementi strutturali che restano confinati nell'ambientazione. Niente ritmo. Niente ansia. Al massimo due bacetti e due sospiri. Niente paurosa prospettiva di un futuro neanche tanto futuristico. Non possiamo consolarci con la fantascienza nell'alibi della falsificazione del reale. E' qualcosa che può accadere se non mettiamo un freno alla bramosia umana di mordere eccessivamente l'universo, di quella voglia di inglobarlo in noi, di renderlo affannosamente intellegibile e diciamocelo, di tenergli testa fino a vincere un immaginaria partita a scacchi. Che giochiamo solo nella nostra tesata. Perché all'universo interessa solo esistere, espandersi, tornare in se e espandersi di nuovo. Per lui noi siamo altro che frammenti impazziti, molto impazziti. Probabilistiche scintille di luce e realisticamente schegge di nebbia nera nera, come la pece. E cosi Alexandria città modello, città culla di una modernità tecnocratica quasi disperata diventa un po' l'emblema della nostra. Laddove dittatori e sottomessi si confondono, perché le sfumature sono tante, troppe e il passo per arrivare dalla parte opposta è davvero..molto corto. E cosi dittatori si presentano come tentativi disperati di mantenere in equilibrio un umanità che ha fallito la sua missione sulla terra. Invece di crescere, si autodistrugge felice. E la vittima, preda di una rabbia incontrollata, diviene troppo spesso carnefice. Del resto è dal basso, da chi china la testa che arriva la peggiore minaccia. E su tutto domina la tecnologia portata all'estremo, tecnocrazia pura. Inventando un qualcosa di straordinario e inquietante. Un alpha ossia un impianto elettronico, posto sulla tempia capace di scaricare informazioni direttamente nella mente. Attivandoli con codici alfanumerici. Intrigante vero? Peccato che posto nelle mani poco responsabili in quella mente possiamo scaricare di tutto, scavalcando l'area deputata al controllo che un dio misericordioso ha posto all'entrata della coscienza. Eh si miei cari. I nostri limiti divengono la nostra salvezza. Perché un circuito straordinario ci fa selezionare le informazioni, privandole di un potenziale pericoloso per l'equilibrio e sotterrandolo nella parte inconscia. Che con un'opera alchemica di smembramento, ne cattura solo il beneficio e lo trasforma in archetipo. Anche incubo se vogliamo. Capite il potenziale dell'alpha? E noi quotidianamente se non in misconosciuti microchip questa delega del pensiero la facciamo continuamente. Non abbiamo congegni magari, ma abbiamo influencer posti in digitale. Esistenti e al tempo stesso ologrammi di se stessi. E cosi codice può essere catena o libertà. Dipende sempre da cosa vogliamo farci. A Helen Wilcox cambia vita, prospettiva e valori. Come? Beh dovete leggerlo. Non sono certo il vostro Alpha. Comunque una cosa la voglio dire...finalmente un libro di fantascienza come Dick comanda!
Ho letto spesso romanzi sci-fi lenti, prolissi e poco scorrevoli. “Codice Alpha” non è così. Cercavo una storia spigliata e con un buon ritmo, e questo romanzo non mi ha delusa. I personaggi non supereroi senza macchia; sono persone fallibili, con i loro pregi e difetti (molti). Non esiste solo il bianco e il nero in questa storia, la distinzione tra "buoni" e "cattivi" è sempre in bilico. Ho apprezzato la tensione, l’azione, il climax e la “cinematograficità” di molte scene. Ho già messo in wishlist i successivi!
Questo libro ce l'avevo in lista da un po', ho deciso di prenderlo dopo aver letto un estratto davvero convincente e finalmente me lo sono potuta godere appieno.
⭐Si tratta di un distopico di fantascienza, in cui le persone hanno una specie di "chip nella testa", l'Alpha, un database che, se collegato a un server governativo, permette loro di scaricare tutte le informazioni che vogliono. Davvero comodo! Peccato che la protagonista, Helen Wilcox, trovi un misterioso codice che la farà finire nei guai con il governo e non solo...
⭐Tra inseguimenti e colpi di scena, è un bel thriller che cattura dall'inizio alla fine, con uno stile scorrevole e molto vivido. Ho divorato l'ultimo terzo in poche ore!
⭐Mi è piaciuta anche la caratterizzazione dei personaggi: è facile empatizzare con Helen, nonostante gli altri personaggi si lamentino per la sua negatività e insicurezza. Ho saputo che non molti la pensano così, ma tra gli antagonisti ho adorato Ethan: un po' stupidone, ma così passionale e deciso che ho finito per parteggiare un pochino anche per lui.❤
⭐Una lettura davvero piacevole che consiglio a tutti gli amanti dell'azione e dei distopici. 🤩